Credo che ogni lettore abbia un autore di cui vorrebbe leggere anche la lista della spesa. Un autore di cui si ha letto praticamente tutto e di cui si aspetta con ansia l'uscita di ogni nuovo libro. Lo so, questa cosa l'avevo già detta per Marco Malvaldi (e forse anche per Jonathan Coe), eppure sento di doverla ripetete anche in questo caso. Perché per me anche Gianrico Carofiglio è uno di questi autori. Mi piace il modo in cui scrive, mi piace come caratterizza i personaggi e come li fa riflettere su se stessi e sul mondo.
Ovviamente questo mio amore nei suoi confronti genera delle aspettative molto alte e lascia un senso di iniziale smarrimento quando sembra che queste aspettative vengano disattese.
Con Il bordo vertiginoso delle cose la sensazione di smarrimento, non appena ho terminato il libro, è stata molto, molto forte. Non riuscivo a decidere se mi fosse piaciuto o meno, né tanto meno a capire da cosa dipendesse questa mia indecisione.
Il romanzo racconta la storia di Enrico, in un alternarsi tra passato ambientato nei banchi di scuola e narrato in prima persona, e presente, ambientato a Bari una trentina di anni dopo e narrato in seconda. Una scelta molto particolare quella di dare del tu al lettore, che ti trascina immediatamente dentro il libro e dentro il personaggio. Enrico da giovane era un liceale come tanti, un po' solitario, con una grande passione per la scrittura e per la musica. La sua vita cambia quando nella loro classe arriva Salvatore, un ragazzo più grande, già bocciato due volte, e soprattutto politicamente impegnato, che un giorno decide di insegnare a Enrico a difendersi contro gli attacchi dei bulli.
E' lo stesso Salvatore che trent'anni dopo viene ucciso durante una rapina a mano armata e che riporta Enrico a Bari, in cerca di qualcosa, di un passato rimasto in sospeso che non gli permette di vivere il presente. E' uno scrittore di successo che non riesce più a scrivere, con una vita sentimentale disastrata e un senso di insoddisfazione che non riesce a placare.
E' un romanzo che parla di adolescenza quindi, un'adolescenza vissuta negli anni '70, che segna inevitabilmente chi la vive, senza che riesca a superare quello che è stato. Enrico da adulto si ritrova un po' in sospeso, a guardare appunto le cose da un bordo vertiginoso su cui si tiene in equilibrio, tormentato dalla paura di cadere ma allo stesso tempo attratto dal vuoto. E' un scrittore di successo che ha scritto un solo libro (una figura che forse sta diventando un po' un cliché), è un uomo che è fuggito dalla sua vita e dal suo passato e che ora deve ritrovare se stesso.
Riflettendoci bene, il difetto maggiore di questo libro è che si arriva alla fine senza accorgersene. Può suonare un po' strano, perché di solito questo vuol dire che è scritto talmente bene ed è talmente coinvolgente che si divora senza difficoltà. Il fatto è che qui arrivi alla fine e pensi che non dovrebbe essere finito, che ci sono troppe cose lasciate in sospeso, concluse quasi di fretta, che ti fanno pensare a qualcosa di incompleto. Manca qualcosa. Manca nel passato di Enrico (possibile che si lasciasse davvero trascinare così tanto dagli eventi?), ma manca soprattutto nel presente. Si chiude il libro e non si può fare a meno di domandarsi: "E quindi che succede adesso?".
In ogni caso, Carofiglio la penna la sa usare eccome (ripeto, trovo la scelta della seconda persona singolare davvero azzeccata, se ne leggono pochi di libri con questa forma perché credo che non sia da tutti riuscire a gestirla in questo modo) e riesce sempre a creare immagini e situazioni all'apparenza normali e banali, che nascondono invece verità più profonde. Ed è forse per questo che mi piace così tanto il suo modo di scrivere e di portarti dentro le storie.
Se non conoscete l'autore e non avete mai letto nulla di suo, direi che è ora di rimediare. Con questo, volendo, ma anche con tutti gli altri. Qualcosa Carofiglio ti lascia sempre.
E ora ovviamente aspetterò con ansia il prossimo.
E ora ovviamente aspetterò con ansia il prossimo.
Titolo: Il bordo vertiginoso delle cose
Autore: Gianrico Carofiglio
Pagine: 315
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Rizzoli
ISBN: 9788817068581
Prezzo di copertina: 18,50 €
Acquista su Amazon:
formato brossura: Il bordo vertiginoso delle cose
formato ebook: Il bordo vertiginoso delle cose (Scala italiani)
Ciao!
RispondiEliminaEcco, io sono una di quelle che non ha mai letto nulla di Carofiglio ma ho intenzione di rimediare. Magari sapresti consigliarmi un altro suo romanzo che ti è piaciuto tanto?
Mi sembra che questo ti abbia lasciata un po' perplessa ... ma può succedere, è successo anche a me con uno dei miei autori preferiti. E' come dici tu, le aspettative sono molto alte quindi ti aspetti che tutti i romanzi rimangano sugli stessi livelli, ma a volte non succede.
A presto e buon weekend
Questo è il classico libro "Bello, però...", non so se mi spiego. Carofiglio scrive molto bene, la trama è ben pensata, così come lo è lo stile dell'autore, però manca qualcosa.
EliminaPurtroppo con gli autori preferiti succede quasi sempre! Si ritrova lo stile, si ritrovano le immagini e le descrizioni, ma qualcosa non convince.
Io ti consiglio sicuramente la saga dell'avvocato Guerrieri (quelli sono editi da Sellerio, non da Rizzoli). Ti innamorerai perdutamente del personaggio :D
Poi anche Il silenzio dell'onda mi è piaciuto molto!
Non è la prima volta che sento il nome di Carofiglio e la tua recensione mi ha incuriosita :) allora inserirò in wishlist Il silenzio dell'onda! :)
RispondiEliminaProva e fammi sapere! Carofiglio è uno scrittore un po' controverso, di quelli che o si amano o si odiano :D
Eliminaoggi l'ho visto in libreria e la tentazione di acquistarlo è stata molto molto forte, dopo averti letto...sono ancora indecisa.
RispondiEliminaHo sentito Carofiglio parecchie volte al Salone del libro di Torino e devo dire che mi ha affascinata come i suoi primi libri....devo dire che questo "innamoramento" in seguito è un pò sfumato.
Io ho letto i suoi romanzi in ordine sparso, alternando la serie dell'avvocato Guerrieri agli altri, senza davvero alcun ordine logico. Io personalmente lo preferisco quando scrive di Guerrieri (e anche Non esiste saggezza mi ha stregata) che non nei romanzi singoli. Però in ogni caso credo che scriva davvero bene!
EliminaQuesto è bello, ma lascia un po' di amarezza nel finale (ma leggendo una sua intervista pare che sia voluto)
Ero dubbiosa sull'acquisto del romanzo, ma leggendo la tua recensione e guardando il bboktrailer, mi sono convinta. Grazie!
RispondiEliminaLisa
https://www.youtube.com/watch?v=h9ZJIfSyGEs
Fammi poi sapere allora! :)
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