mercoledì 19 settembre 2012

DUE TITOLI, UN SOLO LIBRO: ma perché? #1

Ho deciso di aprire una nuova rubrica nel blog che avrà come argomento una questione a cui tengo molto, perché mi fa sempre arrabbiare: la traduzione dei titoli dei libri.

Avete presente quando acquistate un libro, con un titolo magari bellissimo, e poi, man mano che andate avanti a leggere, vi accorgete che suddetto titolo non c'entra assolutamente niente con quello che state leggendo? Ecco. L'idea di questa nuova rubrica (a cui cercherò di dare una cadenza fissa...) è questa: stanare questi libri, fare un confronto con il titolo originale e provare, se possibile, a cercare di capire perché è stato scelto di cambiare il titolo in traduzione e se la scelta è stata azzeccata oppure no.

Ci tengo però, come traduttrice per ora mancata, a sottolineare che non è assolutamente colpa dei traduttori, che solo in rarissimi casi sono loro a stabilire il titolo. Quindi, non prendetevela con loro.

Ho deciso di iniziare con un classico, così da poter limitare al minimo, in questo primo post, ogni mio giudizio personale troppo concitato.
E quindi parliamo de: Il Giovane Holden di J.D. Salinger, romanzo uscito negli USA nel 1951, con il titolo "The Catcher in the Rye".




Il titolo originale allude a una strofa di una nota poesia scozzese di Robert Burns.  Il protagonista  del romanzo  interrogato dalla sorella Phoebe su cosa voglia veramente fare da grande, risponde, ispirandosi a una scena che viene evocata in questa poesia, "colui che salva i bambini, afferrandoli un attimo prima che cadano nel burrone, mentre giocano in un campo di segale". 
In inglese, l'espressione suona bizzarra per l'immagine che evoca ma è formata da termini comuni: catcher indica anche un ruolo nelle squadre di baseball, mentre rye  indica sia la segale sia un whiskey prodotto con questo cereale.

In questo caso non è difficile immaginare la difficoltà nella traduzione del titolo perché, oltre all'immagine bislacca, anche i termini usati non sono molto di uso comune. Se si fosse tradotto letteralmente sarebbe venuto fuori qualcosa tipo "Colui che prende nella segale", "Il raccoglitore nel campo di segale" o "Il raccoglitore nel whiskey", un'immagine assolutamente priva di senso.
Il libro è comparso per la prima volta in Italia nel 1952 presso la casa editrice Casini con il titolo "Vita da Uomo (Il giovane Holden)".  
Si sceglie di utilizzare il nome del protagonista e di dare una sorta di spiegazione del contenuto.
Nove anni dopo, nel 1961, la casa editrice Einaudi riprende in mano il libro, facendolo anche ritradurre da Adriana Motti, e decide di togliere la prima parte del titolo, lasciando solo "Il giovane Holden". La presenza dell'aggettivo giovane, a mio avviso, è sufficiente a lasciare intendere che si tratti di un romanzo di formazione.

Credo quindi che, in questo caso, la scelta del secondo titolo italiano, oltre che l'unica soluzione possibile e del tutto giustificata, sia anche molto azzeccata.


8 commenti:

  1. Molto interessante questa nuova rubrica sulla traduzione dei titoli!
    Da semplice lettrice sono molto interessata alle traduzioni in generale, da quando ( per me incredibilmente ! :-( ...) case editrici a go-go sfornano traduzioni dall'italiano scorrettissimo, ho iniziato a farmi parecchie domande su certi meccanismi...
    La scelta del titolo rientra in questo calderone dalle molteplici sfaccettature...

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  2. Gran bella idea, in ambito cinematografico ultimamente ho notato qualche evoluzione al riguardo, se anche l'editoria di adegua al resto del mondo come camperanno questi geni che inventano i titoli ;D

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  3. Bell'idea questa nuova rubrica, è molto interessante. Concordo pienamente con te riguardo ciò che hai scritto. Penso che il titolo originale possa essere comprensibile solamente alla fine della lettura del libro, anche se rimane del tutto intraducibile in italiano. "Il giovane Holden" era probabilmente l'unica traduzione possibile.

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  4. Grazie! Era un po' che avevo in mente di creare una rubrica del genere... e ho iniziato con un libro che tutto sommato ha una spiegazione logica. Per quelli di cui parlerò le prossime volte sarà un po' più difficile:P

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  5. Concordo con chi ha commentato prima di me, è proprio una bella idea. Mi è piaciuto molto questo primo post e sono curiosa di leggere i prossimi!

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  6. Questo libro è un chiaro esempio di come sia a volte difficile tradurre e rendere l'idea della lingua originale.
    In questo caso non solo nel titolo ma in tutto il testo.

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  8. Ciao, il titolo dell'edizione Casini era semplicemente "Vita da uomo", senza alcun sottotitolo o parentesi. Sarà Einaudi a scegliere il titolo "Il Giovane Holden".

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