È un sabato mattina quando gli esperti comunicano al mondo la notizia: la Terra ha iniziato a girare più lentamente. I giorni e le notti si allungano, prima di pochi minuti, poi di ore. Nessuno sa perché, nessuno sa come comportarsi. E nessuno intuisce quale catastrofe si sta preparando dietro questo inspiegabile mutamento. Julia è appena una ragazzina quando questo succede. Intorno a lei tutto cambia rapidamente: le leggi della gravità non sono più le stesse, gli uccelli smettono di volare, le balene spiaggiano, bruciano i raccolti. Compare una nuova malattia chiamata "sindrome da rallentamento". Ma alla catastrofe che sta colpendo il pianeta si aggiungono in lei i turbamenti dell'adolescenza. Mentre il mondo impaurito si divide tra coloro che continuano a seguire l'ora dell'orologio e quelli che si regolano con la luce del sole, Julia cerca la sua strada, il suo futuro, se stessa, vuole la sua vita, nonostante tutto: nonostante la migliore amica che decide di non vederla più, nonostante le crepe nel matrimonio dei genitori, nonostante la solitudine, e il primo amore. Intanto il rallentamento, inesorabile, continua...
Appena ho chiuso questo libro ieri sera, sapevo già che avrei avuto delle serie difficoltà a scriverne un commento. E anche quando sono arrivata a lavoro stamattina e ho restituito il volume al mio collega che me lo aveva prestato, alla sua domanda "ti è piaciuto?" ho dovuto rispondere che ci devo pensare ancora un po' su. E mi consola sapere che anche lui, che lo ha finito quattro o cinque giorni fa, ancora non è in grado di stabilire se si tratta di un bel libro oppure no.
Premetto che da sola probabilmente a questo romanzo non mi sarei nemmeno avvicinata. Ne ho letto su diversi blog ma non aveva attirato più di tanto la mia attenzione. Poi questo mio collega ha iniziato a leggerlo, a parlarmene e alla fine me l'ha passato.
Il genere catastrofico è un genere che amo molto a livello cinematografico: mi esalto un sacco quando il ghiaccio insegue i ragazzi che scappano a nascondersi in biblioteca in The Day After Tomorrow, quando l'astronave aliena si posiziona proprio sulla Casa Bianca in Indipendence Day o quando l'arca va a sbattare contro l'Everest in 2012. Tanto arriveranno Will Smith, Bruce Willis od Optimus Prime a salvare la terra.
Con lo stesso genere nei libri ho invece qualche difficoltà in più. Sarà che i libri mi hanno sempre influenzato di più e quindi riescono anche a trasmettermi molta più ansia. Sarà che ne ho letti veramente pochi ascrivibili a questo genere ("The road" di McCarthy è l'unico che mi viene in mente). Fatto sta che non sono in grado di dire se questo mi sia piaciuto oppure no.
Un giorno, senza un motivo apparente, la Terra inizia a girare più lentamente. Aumentano le ore di sole, così come quelle di buio, con conseguenze catastrofiche per ogni forma di vita. I primi a risentirne sono gli uccelli: la forza di gravità sta cambiando e non riescono più a volare. Poi l'agricoltura, perché troppe ore di luce alternate a troppe ore di buio impediscono a qualunque cosa di crescere. E poi l'uomo, che patisce di rimando tutti questi cambiamenti e che rimane sballottato dalla lunghezza di queste giornate, dall'alternarsi di caldo cocente, durante le ore di sole, e di freddo pungente in quelle di buio. Il mondo si divide tra chi decide di seguire comunque l'ora dell'orologio e chi invece si regola con quella del sole: due scelte entrambe difficili da seguire. Le persone iniziano ad ammalarsi, di una sindrome inspiegabile legata a questo dilatarsi del tempo.
A raccontarci tutto ciò è Julia, una ragazzina dodicenne alle prese con i cambiamenti e i turbamenti tipici di quell'età. Quella solitudine, quell'insicurezza, quel senso di inadeguatezza che sono il corpo che sta cambiando è in grado di dare trasformano Julia in un essere solitario, in balia della cattiveria degli altri adolescenti più forti e sicuri di sé. Non aiuta la situazione della sua famiglia, con la madre presa da un'ansia incontenibile e il padre che a poco a poco si sta allontanando. Per un pochino, sarà l'amore, quello semplice e puro che solo a dodici anni si può provare, a tenerla a galla. Fino a quando il rallentamento non si porterà via anche quello.
Ma il tempo continua a dilatarsi, le persone ad ammalarsi, il mondo a crollare a poco a poco su se stesso. E nessuno riesce a trovare la soluzione.
Il libro riesce effettivamente a trasmettere un'ansia incredibile. A tratti però ho trovato lo stile dell'autrice un pochino irritante: frasi asciutte e dirette, anticipazioni del futuro che però poi vengono lasciate a sé stesse. Pensandoci bene però sono abbastanza convinta che anche questa irritazione sia qualcosa di voluto e di funzionale al senso di frustrazione che la storia infonde, sia nei personaggi che la stanno vivendo, sia di rimando in chi la legge: nessuno sa spiegarsi cosa sta succedendo alla terra, nessuno sa quanto durerà, nessuno sa quanto si potrà resistere.
Raccontare quello che succede tramite lo sguardo di una ragazzina adolescente è stata forse una scelta un po' azzardata: al mondo che sta andando a rotoli, si sommano i turbamenti tipici di quell'età, in cui capire perché si è così impopolari è quasi più importante che capire perché il mondo sta finendo. L'autrice riesce però a gestire abbastanza bene questa sua scelta, sebbene abbia fatto di Julia un personaggio un po' troppo problematico, un po' troppo solo e isolato dal mondo, anche per essere un adolescente (e ve lo dice una che non è mai stata poi tanto popolare...)
Comunque, stamattina, quando mi sono alzata e ho visto che fuori era tutto grigio, ammetto che un po' di angoscia mi sia venuta.
Nota alla traduzione: una nota del traduttore per spiegare cosa sia l'area 51 mi sembra quasi un insulto all'intelligenza del lettore. Per il resto, nulla da dire.
Titolo: L'etàà dei miracoli
Autore: Karen Thompson Walker
Traduttore: S. Stramenga
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Mondadori
ISBN:978-8804615088
Prezzo di copertina: 18,50€
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formato brossura: L'età dei miracoli
formato e-book: L'età dei miracoli (Scrittori italiani e stranieri)
L'ho messo in wish list, anche se un po' titubante perché non è che sia proprio il mio genre.
RispondiEliminaIn ogni caso prima o poi proverò a leggerlo.
Ah, se vuoi su Lost In Good Books trovi la recensione di "Nuvolosità variabile" :)