domenica 5 febbraio 2012

IL DIAVOLO, CERTAMENTE - Andrea Camilleri

Due filosofi in lotta per il Nobel, un partigiano tradito da un topolino, un ladro gentiluomo, un magistrato tratto in inganno dal giallo che sta leggendo, un monsignore alle prese col più impietoso dei lapsus, un bimbo che rischia di essere ucciso e un altro capace di sconvolgere un'intera comunità con le sue idee eretiche... E ancora: una ragazza che russa rumorosamente, un'altra alle prese con il tacco spezzato della sua scarpa, una segretaria troppo zelante, una moglie ricchissima e tante, tante donne che amano. 33 racconti di 3 pagine ciascuno: 333 e non 666, perché questo, come tutti sanno, è il numero della Bestia, e non si discute sul fatto che mezzo diavolo sia meglio di uno intero. In ogni racconto, il diavolo suggella la storia con il suo inequivocabile zampino: nel bene o nel male, a noi lettori l'ardua sentenza. Perché questi racconti sono percorsi da una meditazione accanita e sottile sul senso delle umane sorti, del nostro affannarci per mentire o per apparire, della nostra idea di felicità; i due apologhi filosofici che aprono e chiudono la raccolta non sono che il disvelamento di una trama che sottende tutta la narrazione. Un dettaglio luciferino può cambiare segno a una vita intera, ma proprio per questo quella vita - sembra dirci sorridendo Camilleri - vale sempre la pena di viverla senza risparmio.

Io non amo molto Andrea Camilleri. Ho provato solo una volta a leggere un romanzo con protagonista Montalbano e ammetto, con mia somma vergogna, di non aver capito quasi niente del suo linguaggio dialettale. E non amo nemmeno molto i racconti, soprattutto se estremamente brevi, perché non mi danno il tempo di affezionarmi ai personaggi e di farmi catturare dalla storia che subito finiscono.
Quindi il mix racconti estremamenti brevi di Camilleri sicuramente non era dei migliori auspici.
Eppure, questa volta mi devo ricredere.

I racconti sono veramente corti, a volte eccessivamente, ma riescono comunque a dire qualcosa e a fare in qualche modo riflettere. Il diavolo è il filo che unisce questi 33 racconti, un diavolo fatto persona, un diavolo che si immerge nella quotidianità, in gesti che forse tutti avremmo potuto compiere una volta o l'altra.
Ci sono diversi racconti che parlano di adulterio (troppi, forse... ma c'è veramente tutta sta gente che tradisce la moglie/il marito?), racconti che parlano di crisi economica e di cosa si è disposti a fare o a non fare pur di uscirne. Racconti che parlano di violenza. Racconti che parlano di suicidi, racconti che finiscono con una punizione o una vendetta, racconti che ti fanno aprire gli occhi e racconti che ti riportano nel passato, racconti che svelano verità mai pensate e che ti buttano nello sconforto.
Tutti collegati da un filo conduttore "diabolico", un dolore più o meno forte che il protagonista di ognuna di queste brevi storie prova o provoca.
E alcuni sono a mio avviso veramente geniali: il secondo, ad esempio, ha evidenziato l'inellutabilità di certi comportamenti sbagliati, come se fosse il destino a obbligarci a compierli. Il numero 29 unisce amore, tradimento e cibo. Il quindicesimo e il trentesimo, pur abbastanza prevedibili, ti immergono in uno di quei classici gialli, trasmettendoti lo stesso senso di attesa e di stupore, il tutto compresso in tre o quattro pagine. Per non parlare dell'ultimo.

Insomma, Camilleri mi ha stupito. E sebbene non avessi nessuna intenzione di leggere questo libro (che mi è stato prestato senza che potessi rifiutarmi), sono contenta di potermi ricredere.
Questo però non vuol dire che ora proverò a leggere altri Montalbano, sia chiaro.


per acquistare Il diavolo, certamente (Libellule)

5 commenti:

  1. Mi ispira molto. L'ho visto ieri al supermercato ma invece ho comprato Oceano mare di Baricco. Questo lo prendo la prossima volta :)

    RispondiElimina
  2. Oceano Mare di Baricco proprio non riesco a leggerlo, l'ho già iniziato 4 volte ma niente, non vado oltre le 5 pagine...

    Questo a me è piaciuto abbastanza, si legge in fretta e alcuni racconti meritano proprio.
    Fammi sapere :)

    RispondiElimina
  3. Io l'ho trovato fantastico Baricco, davvero pura poesia. Però i gusti sono gusti e non a tutti piace il suo stile. Cosa mi dici di De Carlo?

    RispondiElimina
  4. Di De Carlo da ggggiovane ho adorato "Due di Due". Ma quando ho riprovato a rileggerlo l'hanno scorso non c'è stato verso. Ho poi letto "Arcodamore" che mi ha irritato un sacco.
    Quindi buh, Due di Due lo consiglierei in età da liceo, gli altri li evito e basta :P

    RispondiElimina
  5. Due di Due l'ho letto in prima Liceo e mi era piaciuto un sacco. Ora sto leggendo, sempre di De Carlo, Treno di Panna. Ti farò sapere se mi piace. Volevo anche dirti che alla fine avevo letto Zeno e anche Senilità. Mi sono piaicuti molto entrambi, per niente pesanti.

    RispondiElimina