E finalmente sono riuscita a leggere il nuovo libro di Fannie Flagg, un'autrice che ho imparato ad amare grazie al suo capolavoro, Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop, e di cui ho poi letto tutti i romanzi.
Ho aspettato tanto un nuovo romanzo, e l'attesa si sa genera sempre aspettative che non è sempre è facile soddisfare. E mi dispiace dirlo, ma questo è proprio il caso di Miss Alabama e La Casa dei Sogni. E' un bel romanzo, sia chiaro. Si legge, anzi si divora, in fretta, e alcuni personaggi sono ben caratterizzati. Brenda ad esempio, la migliore amica della protagonista, è fenomenale, sempre in lotta con la sua voglia di mangiare e pratica e spiccia nei momenti di emergenza. E Hazel anche, una nana simpatica che ha fatto della sua altezza la sua forza per conquistare tutti i suoi sogni.
Il problema di questo romanzo però, a mio avviso, è proprio la protagonista. Maggie, ex Miss Alabama e quasi Miss America, impiegata presso un'agenzia immobiliare insieme all'amica Brenda, sulla soglia dei sessant'anni, che ha deciso che è giunta l'ora di farla finita e abbandonare questo mondo. E vuole farlo nel modo meno fastidioso possibile, per sé ma soprattutto per gli altri. Ha quindi un piano, che prevede di dar via tutti i suoi vestiti, chiudere tutti i conti corrente, pagare tutte le bollette, sbrinare il frigo. Insomma, andarsene senza recare disturbo. Ma per un motivo o per l'altro, una serie di imprevisti le impedisce di compiere questo suo estremo gesto.
L'idea è quindi geniale, e a tratti comica, ma la protagonista non è riuscita a suscitare in me la simpatia che molti, quasi tutti direi, i personaggi degli altri romanzi di Fannie Flagg avevano suscitato in me. Non è buffa, non è allegra. E' semplicemente a modo.
L'altra cosa che mi ha lasciata un po' perplessa e che quindi mi ha forse fatto apprezzare meno il romanzo è la storia dentro la storia, quella della casa dei sogni del titolo, e dei suoi proprietari. Una storia che viene a poco a poco scoperta dopo che Maggie e Brenda hanno trovato una "sorpresa" nella casa che stanno cercando di vendere. Una storia appassionante, per carità, ma forse sbrigata troppo in fretta e che perde quindi parte del suo valore.
Non lo so. Non sto dicendo che il libro sia brutto. Certo, manca un po' della tenerezza degli altri romanzi dell'autrice e, a parte i due personaggi sopracitati, gli altri sembrano solo delle macchiette. E mi rendo conto anche che il lieto fine in un romanzo del genere è d'obbligo e l'ho sempre adorato, e che effettivamente per quanto il mondo ci faccia soffrire, per quanto male si possa stare, la vita non fa schifo proprio perché ce l'abbiamo, che "è troppo breve per perdere tempo ad essere cinici" e che "tutti abbiamo diritto a un lieto fine".
Però boh, mi ha appassionato meno degli altri. Ma forse, come dicevo all'inizio, proprio perché l'ho aspettato tanto.
E comunque eguagliare Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop è impossibile.
Nota alla traduzione: "Hai detto giusto o destro? Non ho capito!". Questa frase è il classico esempio del perché sarebbe meglio leggere i libri in lingua originale.
Anch'io ho adorato "pomodori verdi fritti...." ho letto anche gli altri ma mi sono piaciuti meno.... Adesso leggendo questa recensione non si che fare. Mah ci penserò. Grazie le tue recensioni sono meravigliose
RispondiEliminaSi beh, "Pomodori Verdi Fritti..." resta il capolavoro in assoluto di questa autrice, ma anche gli altri erano carini comunque, leggeri e spensierati... questo boh, manca decisamente della tenerezza degli altri...
RispondiEliminaGrazie mille per i complimenti!!
Condivido pienamente la tua recensione. Hai colto in pieno il mio pensiero.
RispondiEliminaAnche io sono un'appassionata di Fannie Flagg.
Peccato è davvero il primo libro che mi delude...Soprattutto mi delude perché avrebbe potuto essere come gli altri...
A presto!