Ok, ora voglio un cane. Cioè, lo volevo già anche prima in realtà ma dopo aver letto questo romanzo lo vorrei ancora di più. Certo, io non avrei Central Park a due passi dove portarlo a passeggiare (vivo in campagna, lo porterei per campi), nè i miei vicini sono così problematici e interessanti come quelli di Jody (sono tutti troppo vecchi per me). Però voglio un cane, perché alla fine forse è l'unico a darti un amore così incondizionato e fedele, e a capirti e consolarti quando sei giù.
In questo libro i cani, sebbene non parlino, sono i veri protagonisti. Senza di loro, la storia non si svilupperebbe, i vicini di questo quartiere nascosto di New York non si conoscerebbero e non interagirebbero. Everett ad esempio se non avesse visto il pit bull Beatrice non avrebbe nemmeno conosciuto la sua padrona Jody, nè avrebbe avuto problemi a rompere con Polly se non fosse stato per il suo cane Howdy. Senza Howdy, nemmeno George avrebbe scoperto qual è lo scopo della sua vita, così come Doris se non avesse conosciuto un volpino sarebbe rimasta della sua idea di bandire i "canidi" dalla faccia della terra.
Un libro semplice e leggero, una storia corale di un quartiere di New York lontano dal caos della città, una New York diversa e sconosciuta, dove i vicini di casa a poco a poco si conoscono e legano.
Certo, non è un capolavoro,e non penso fosse questo lo scopo dell'autrice. Un libro carino e divertente con cui passare un pomeriggio.
Nota alla traduzione: nulla da dire!
approfitto di questo libro per lasciarti un commento, perchè questo è uno dei libri a me cari, non per la storia ma per chi me l'ha regalato :-)
RispondiEliminasbircio da un po di tempo nel tuo blog e mi piacciono le tue recensioni.
Ciao
Sinceramente non sono affatto d'accordo sul ruolo da protganista dei cani che aimè invece sono del tutto marginali, nessuno di loro è nemmeno minimamente approfondito, puro contorno che permette alla Shine di collegare fra loro personaggi altrimenti estranei fra loro. Insomma cani utilizzati come mero espediente narrativo.Per quanto i riguarda i veri protagonisti, gli esseri umani, anch'essi mi paiono pochissimo approfonditi, se non addirittura proprio poco a fuoco il che rende il libro un esempio, nemmeno dei migliori , del filone d'oro della chick-lit.Che poi... non voglio per forza denigrare il genere, all'interno di esso ci sono comunque romanzi meglio scritti di altri, ma non è questo il caso e l'ironia di Brigest Jones è lontana, aimè, mille miglia. Comunque buono se si desidera una lettura del tutto disimpegnata, senza nessuna ambizione letteraria, così, giusto per tenere la testa impegnata magari durante un lungo viaggio! Astenersi cani-muniti, non troverete pane per i vostri denti.
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