venerdì 25 giugno 2010

SLUMDOG MILLIONAIRE (Le Dodici Domande)- Vikas Swarup

Colpevole di aver risposto correttamente a tutte e dodici le domande di un quiz televisivo, e di aver vinto un miliardo di rupie, il cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas viene arrestato. Un goffo paria di Mumbai come lui, che non è mai andato a scuola e non legge i giornali, non poteva conoscere le risposte. Per questo i produttori della trasmissione sono convinti che abbia imbrogliato. Certo è che se l'è andata a cercare: come ripetono gli anziani della baraccopoli in cui vive Ram, non è saggio cercare di oltrepassare la linea che separa l'esistenza del ricco da quella del povero. In questo mondo, non c'è speranza di riscatto. Ma c'è una debole speranza di salvezza, che ha il volto di una donna venuta quasi dal nulla e che dichiara di essere il suo avvocato difensore. Per il momento Ram è salvo. Lo aspetta la notte più lunga della sua vita, quella in cui dovrà spiegare al suo inaspettato legale come sia riuscito a rispondere. Inizia così un racconto in cui va delineandosi uno spaccato dell'India di oggi denso di orrori e di meraviglie. È l'India in cui le diverse religioni raramente convivono in un pacifico e fruttuoso equilibrio, un paese in cui la propria fede può fare la differenza fra la vita e la morte; in cui il profumo dell'incenso si mescola al lezzo delle fogne all'aperto e i colori dei sari contrastano col grigiore dei condomini popolari.

E' raro che mi capiti di leggere un libro e, una volta finito, non riuscire a dare un giudizio preciso.
L'idea di base di questo romanzo è molto bella. Un quiz televisivo, 12 domande (in realtà sono 13...) e un concorrente che, incredibilmente, pur non essendo molto istruito, "le sa tutte". E su questo si sviluppa la trama, un viaggio a ritroso, domanda per domanda, nella vita del protagonista per spiegare al lettore perchè conosce tutte le risposte.
Eppure, manca qualcosa. Il libro non mi ha lasciato praticamente nulla. Non mi ha emozionato più di tanto, non sono stata più di tanto partecipe delle vicende (a volte eccessivamente sfigate) del protagonista, che non mi sono sembrate altro che una serie di episodi buttati lì, quasi a caso (e che non sempre giustificano la sua conoscenza della risposta... come diavolo fa a ricordarsi i particolari più insignificanti di storie sentite e vissute anni prima?!?).
Anche il finale lascia un po' il tempo che trova. (Per carità, il colpo di scena effettivamente un po' stupisce, però viene tutto risolto in modo troppo semplicistico).
Per scelta ancora non ho visto il film tratto da questo romanzo (tendo a rimanere piuttosto delusa dalle trasposizioni cinematografiche), ma ne ho sentito parlare molto bene. E questo mi porta a pensare che non sia poi così fedele al libro...

Niente nota alla traduzione perchè l'ho letto in inglese!

1 commento:

  1. Guarda, il film non è male però non ho letto il libro quindi non posso dirti quanto sia fedele. La donna avvocato difensore però non c'è.

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