Colonia, 1260. Gerhard Morart sa bene che non potrà mai completare la costruzione della "sua" cattedrale prima di morire. Quello che non sa, purtroppo, è che la morte non tarderà ad arrivare: qualcuno infatti gli tende un agguato su un'impalcatura dell'edificio e lo fa precipitare a terra. Un delitto a sangue freddo, che tuttavia ha avuto un singolare testimone: Jacop, un ladruncolo che si trovava su un melo lì accanto, intento a rubare i frutti succosi per placare la sua eterna fame. Anziché darsela a gambe, Jacop si avvicina a Gerhard, ormai morente, che gli sussurra qualcosa all'orecchio. Così facendo, però, il ladruncolo rivela la propria presenza all'assassino, il quale si lancia in una caccia spietata per ridurlo al silenzio.
Grazie al cielo l'ho finito... Che noooooiaaaaaaaa!
Ma alla fine è colpa mia, che mi sono lasciata convincere a leggere un libro prestatomi da una persona che non ha per niente i miei stessi gusti letterari e che mi sono fatta fuorviare dalla parola "cattedrale" nel titolo. Ma questo libro non ha nulla a che vedere nè con i due tomi-capolavoro di Ken Follet nè con La Cattedrale del Mare.
L'autore sfrutta male, malissimo, in modo noioso, noiosissimo un'idea che poteva essere geniale. Una congiura, un uomo che cade, spinto ovviamente, dalla cattedrale che sta costruendo e che prima di morire pronuncia delle parole all'orecchio di un testimone-ladruncolo che ha visto tutta la scena mentre rubava delle mele su un albergo. Bello, direte voi! No, vi rispondo io. Il libro non prende, si fa fatica a leggere e a volte capita quasi inconsapevolemente di saltare pagine in cui l'autore si dilunga troppo su fatti storici (tra crociate e cose simili), che per il libro hanno un'utilità pari a zero.
Anche i personaggi lasciano abbastanza a desiderare: con questo killer dal torbido passato che diventa assassino per cercare di dimenticare le nefandezze compiute in guerra e che da tutti viene visto come l'impersonificazione del diavolo (ma nella cattedrale ci sta proprio poco), con questo ladruncolo, che inizialmente può anche sembrare simpatico, anch'egli in fuga dal passato che cercherà di sventare sta congiura con l'aiuto di due tizi trovati per caso lungo il suo cammino.
Delle 450 pagine del libro, almeno 200 erano tranquillamente evitabili.
Lasciate pure perdere.
Nota alla traduzione: c'è un glossario alla fine per i termini intraducibili, ma comunque non è fatta male.
Grazie al cielo l'ho finito... Che noooooiaaaaaaaa!
Ma alla fine è colpa mia, che mi sono lasciata convincere a leggere un libro prestatomi da una persona che non ha per niente i miei stessi gusti letterari e che mi sono fatta fuorviare dalla parola "cattedrale" nel titolo. Ma questo libro non ha nulla a che vedere nè con i due tomi-capolavoro di Ken Follet nè con La Cattedrale del Mare.
L'autore sfrutta male, malissimo, in modo noioso, noiosissimo un'idea che poteva essere geniale. Una congiura, un uomo che cade, spinto ovviamente, dalla cattedrale che sta costruendo e che prima di morire pronuncia delle parole all'orecchio di un testimone-ladruncolo che ha visto tutta la scena mentre rubava delle mele su un albergo. Bello, direte voi! No, vi rispondo io. Il libro non prende, si fa fatica a leggere e a volte capita quasi inconsapevolemente di saltare pagine in cui l'autore si dilunga troppo su fatti storici (tra crociate e cose simili), che per il libro hanno un'utilità pari a zero.
Anche i personaggi lasciano abbastanza a desiderare: con questo killer dal torbido passato che diventa assassino per cercare di dimenticare le nefandezze compiute in guerra e che da tutti viene visto come l'impersonificazione del diavolo (ma nella cattedrale ci sta proprio poco), con questo ladruncolo, che inizialmente può anche sembrare simpatico, anch'egli in fuga dal passato che cercherà di sventare sta congiura con l'aiuto di due tizi trovati per caso lungo il suo cammino.
Delle 450 pagine del libro, almeno 200 erano tranquillamente evitabili.
Lasciate pure perdere.
Nota alla traduzione: c'è un glossario alla fine per i termini intraducibili, ma comunque non è fatta male.
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