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martedì 25 gennaio 2011

SENZA TETTE NON C'E' PARADISO- Gustavo Bolivar Moreno

A Pereira, Colombia, dove le case hanno lenzuola colorate al posto delle tende e i giardinetti di quartiere raccolgono ogni sera pettegolezzi e piccanti confidenze, tre ragazze belle e ambiziose stanno per cambiare vita. Grazie alla loro "agente" Yésica, instancabile organizzatrice di incontri galanti, sono entrate, neppure quindicenni, nello sfavillante e festaiolo mondo dei narcos, i ricchissimi signori della droga e della città. Mentre le protette di Yésica trascorrono notti da favola nelle monumentali ville dei boss, Catalina resta a guardare. Le vede tornare a casa all'alba a bordo di macchinoni di lusso, barcollanti sui tacchi alti, cariche di soldi, storie e regali. A lei tocca invece Albeiro, il fidanzatino tanto affettuoso ma squattrinato, che da anni le regala orsacchiotti e aspetta paziente che lei gli conceda la verginità. Ma l'occasione di entrare nel giro giusto arriva anche per lei: peccato che El Titi, trafficante in ascesa dagli smodati appetiti sessuali, le preferisca nettamente una ragazza dal seno più grande. È così che Catalina scopre il segreto dell'altrui felicità: un bel paio di tette al silicone da far perdere la testa ai malavitosi più ricchi e pericolosi in circolazione. Decisa a trovare i soldi per l'intervento che le cambierà la vita e il décolleté, la ex brava ragazza dovrà affrontare ogni sorta di disavventure prima di affidarsi alle dubbie cure di Mauricio Contento, l'uomo sotto le cui mani sono passati i nasi, le natiche e i seni dell'intero jet-set di Bogotà.

La prima cosa che ha attratto la mia attenzione e mi ha spinta a voler leggere questo libro è il titolo. Sì, perché volevo capire se cosa si potesse nascondere dietro a un titolo così, come definirlo, estroso, diretto e provocante. Poi ovviamente ho letto anche la trama e ho capito che questo libro doveva essere mio (e che la copertina, citando una mia amica a proposito, è un "marketing fail"... nessuno infatti di quelli che verrebbero attratti da queste due tette in silicone in primo piano, apprezzerebbe temo il vero senso di questo romanzo).
Un romanzo che parla dei narcos sudarmericani e dei sogni di tante ragazze povere che vivono nei paesi di provincia. Non studiare e diventare buone moglie e madri. Ma trovarsi un fidanzato narcotrafficante che le mantenga e paghi loro tutti gli interventi di chirurgia plastica che vogliono. E sarà questo la scopo della vita di Catalina, nata con la sfortuna di avere il seno piccolo e quindi destinata a non trovare un ricco amante. E' disposta a tutto pur di rifarsi il seno e di poter quindi vivere una vita di agi e di sprechi. Poco importa se ha solo 15 anni e un fidanzato che ama ma che non capisce il suo sogno. Poco importa se per ottenere le sue tette in silicone debba prostituirsi e andare a letto con uomini schifosi molto più vecchi di lei.
Una critica violenta quella che fa Gustavo Bolivar Moreno. Verso i potenti che distruggono i sogni delle ragazzine povere, troppo ingenue e troppo desiderose di togliersi dalla povertà per rendersi conto dello squallore e della bassezza di tutto questo. E Catalina non è che una delle tante vittime, del sogno di un paradiso che si può avere solo con le tette.

Perdonatemi, ma non resisto a fare un paragone con la situazione italiana attuale, dove sesso e potere e aspetto fisico ormai stanno andando di pari passo da mesi, dove i sogni di molte ragazzine (non tutte per fortuna) vanno di pari passo con la prorompenza del loro aspetto fisico e i compromessi che sono disposte a fare pur di raggiungere i loro obiettivi. (Dai, su, potevo andarci molto più pesante).

Da leggere comunque!

Nota alla traduzione: non male direi!