Non avrei mai pensato di sentirti dire che l'amore non è sufficiente. Ci aiuta a sconfiggere la guerra, la cattiveria, l'avidità, l'infedeltà, l'invidia. Ci fa credere in noi stessi e negli altri, in qualcosa di meglio per tutti. In un mondo migliore.
Restare o andarsene?
Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati o ci
troveremo di fronte a questo bivio. Può essere per motivi affettivi, lavorativi o per mille altre ragioni. A volte è una decisione semplicissima da
prendere, altre toglie il sonno. Spesso ci va coraggio in entrambi i casi, oltre a una buona dose di auto-convincimento su cosa sia meglio e cosa sia più giusto. Così come in entrambi i casi c’è paura. A volte ci si pente. Altre ci si
guarda indietro pensando “ma perché non l’ho fatto prima”.
Tutto questo si amplifica, ovviamente, se si vive in paesi da cui
è considerato normale andarsene perché sembra che da offrire a chi ci vive non
abbiano nulla.
Ed è proprio di fronte a
questo dubbio che si ritrova Marian, la protagonista di L’angolo del mondo,
romanzo di Mylene Fernández Pintado, tradotto per marcos y marcos da Laura
Mariottini e Alessandro Oricchio.
Marian ha trentasette anni, vive all’Avana e insegna, con passione
ma senza troppi slanci, all'università. Sua madre è morta da poco e le ha
lasciato in eredità un’auto sgangherata, una vecchia casa, qualche porcellana e
oggetto antico che Marian ogni tanto vende, e un po’ di senso di colpa, per
averle fatto credere fino all'ultimo che stesse scrivendo un romanzo che
avrebbe dato una svolta alla sua vita.
Non sono coraggiosa. Per questo non ho mai scritto niente se non gli appunti delle lezioni. Non saprei dare una risposta memorabile se qualcuno mi chiedesse dei miei progetti futuri, della letteratura che si produce dentro e fuori dall'Isola, o di come faccio a scrivere con tutti questi impegni.
Non ho nessun impegno oltre al sacerdozio docente. Non ho animali, né piante. Ho dei libri, che sopravviverebbero anche se non li spolverassi, ho una stanza tutta mia e tanto tempo a disposizione: le condizioni ideali per essere condannata a diventare una magnifica scrittrice ancor prima di aver scritto una sola frase.
Marian ha anche un ex fidanzato, Marcos, da cui si è presa una
pausa di riflessione che consiste nell’andare a letto insieme di tanto in
tanto; e un’amica artista, Lorena, sposata in terze nozze con un uomo molto
saggio.
Lei sembra stare bene in questa sua vita grigia e senza slanci,
quasi adagiata in una situazione che non sente di dover cambiare. Un giorno, però, la
responsabile del dipartimento per cui lavora le offre un diversivo: scrivere la
prefazione di un libro di un giovane scrittore, Daniel Arco, che sta facendo
molto parlare di sé. Marian accetta l’incarico, per vedere d’improvviso tutta
la sua vita e le sue certezze stravolte dall'entusiasmo, dalle ambizioni e dai sogni di Daniel, con cui
inizia una travolgente storia d’amore, che la porterà a riflettere su cosa fare
della sua vita.
Restare a casa, a Cuba, o andarsene, sapendo che casa e Cuba
mancheranno sempre?
BiDi mi racconta parecchie cose dell'esilio, un cliché in quest'isola talmente affacciata sul mare che l'istinto di attraversarlo è quasi un'epidemia incontrollabile. I cliché, però, non sono altro che verità ripetute.
Chi se ne va, si dice, sente sempre la mancanza di qualcosa. Forse degli altri. Non conta quanti nuovi amici ti farai. Ti mancherà sempre qualcuno. Anche nel resto del mondo il cielo è blu, fa caldo, ci sono il mare e dei begli acquazzoni. Però a quello spazio manca il tempo. Quello che continua a scorrere senza di te, che scrosta le pareti, sbiadisce le fotografie e sotterra i vecchietti della casa all'angolo.
In L’angolo del mondo Mylene Fernández Pintado riesce a
concentrare tutti i dubbi e le paure di chi si ritrova a vivere in un luogo che
sembra avere poche prospettive, ma che al tempo stesso non verrebbe abbandonare,
ma anche tutte le incomprensioni che possono nascere tra due persone che si
amano ma che, al tempo stesso, vogliono due cose diverse e non riescono a
capirsi l’un l’altro.
Marian ha un lavoro che le piace, ha una casa, ha degli amici e
ama vedere il mare. Ama l’Avana e Cuba. E ama Daniel, anche se non capisce perché se ne voglia andare. Daniel, invece, è più giovane e non vede (o
non vuole vedere) prospettive e non capisce come possa la donna che ama
accontentarsi.
Abbiamo fatto l'amore. Daniel, come se non potesse vivere senza di me in Spagna né in nessun altro luogo della terra. Io, come se dovessi ricordargli che il nostro mondo era bello e sicuro. Lui, credevo che lo avrei accompagnato. Io, che non se ne sarebbe andato da nessuna parte.
E, soprattutto, questo libro offre uno spaccato della società cubana e delle varie rivoluzioni che nel corso degli anni in essa si sono sviluppate. L'arrivo degli americani e poi la loro fuga. La povertà di molti e la ricchezza di pochi. Le scarse prospettive, ma al tempo stesso le difficoltà ad ambientarsi lontano da lì e il desiderio, di molti, di tornare. La frustrazione e la paralisi, ma anche la capacità, non di tutti, di riuscire a vedere del buono e del bello anche dove per molti sembra impossibile.
Da amante della letteratura sudamericana, sempre in cerca di autori contemporanei per raccontare le vicende caraibiche del passato e del presente, devo dire che quella di L'angolo del mondo è stata proprio una bella lettura. Ho amato molto lo stile dell'autrice e il modo in cui ha raccontato il personaggio Marian: una donna che si pone domande e si tormenta di dubbi e incertezze, che si lascia coinvolgere e trasportare dall'amore, ma senza mai mettere il desiderio degli altri di fronte al suo, per quanto possa essere doloroso lasciar andare chi non vuole rimanere. O lasciare indietro chi, invece, è deciso a restare.
Autore: Mylene Fernández Pintado
Traduttore: Laura Mariottini e Alessandro Oricchio
Pagine: 221
Anno di pubblicazione: 2017
Editore: marcos y marcos
Prezzo di copertina: 16 €
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formato cartaceo:L'angolo del mondo