venerdì 19 febbraio 2016

IL PORTO DEI SOGNI INCROCIATI - Björn Larsson

Non piangeva più, tanto a cosa serviva? Si versa qualche lacrima e poi si deve comunque continuare a vivere. Ma come ci si libera da quello che manca? Come si fa a smettere di sognare per non provare più quella terribile nostalgia? Era questo che voleva le dicessero, ma nei suoi libri non c'era. Dove sono scritte le cose importanti, quelle che bisogna sapere per essere felici nella vita?



Pur vivendo da sempre a meno di 50 km dalle montagne, ho sempre amato di più il mare. In qualunque stagione e con qualunque tempo atmosferico. Il mare mi rilassa, mi calma o mi distrae quando è agitato. Per questo una volta al mese, massimo ogni due, cerco di andarci. 
Viaggiare in nave, poi, mi diverte tantissimo. E ho sempre trovato molto romantica l’idea dell’arrivo in porto, soprattutto dopo un lungo viaggio, con la gente che ti aspetta per salutarti e accoglierti dopo magari mesi di distanza. Forse oggi questo spirito romantico un po’ si è perso rispetto ai primi lunghi viaggi in mare. Però quando partono e quando arrivano in porto, sia che siano navi da crociera, sia che siano mercantili, la sirena la suonano sempre. Un saluto, forse (o magari un qualche segnale di riconoscimento per gli addetti portuali, ma non toglietemi la poesia).

Il porto dei sogni incrociati di  Björn  Larsson, pubblicato in Italia da Iperborea con la traduzione di Katia De Marco, unisce un po’ tutti questi elementi. I viaggi in mare, l’arrivo in porto, la gente che aspetta sperando che da quella nave scenda qualcosa o qualcuno che cambierà loro la vita.

Marcel è il capitano di una nave mercatile, anche se lui si definisce “un venditore ambulante di sogni”. Una nave che trasporta fertilizzanti e che ha la strana abitudine di toccare i porti dei paesini più sperduti del nord Europa, anziché quelli più frequentati e battuti. È così che conosce Rosa Moreno, una giovane barista che vive in Galizia e che non ha mai avuto il coraggio di muoversi; è così che conosce madame Le Grand, Mama per gli amici, una vedova che accoglie i marinai quando arrivano in un piccolo porto bretone e ne archivia i sogni e le speranze; è così che conosce anche Peter Sympson, un gioielliere irlandese un po’ solitario che ama le pietre più di se stesso; o ancora Jacob Nielsen, un ex ingegnere informatico, che si è rifugiato in un paesino danese per cambiare vita ma che proprio non riesce a sopportare l’idea di venire dimenticato. In un modo o nell’altro Marcel tocca e cambia la vita di queste quattro persone, proprio come sembra essere da sempre abituato a fare. Mai avrebbe pensato, però, che queste quattro persone sarebbero poi venute a cercarlo per cercare di cambiare la sua. Ma si può cambiare la vita di un uomo abituato a viaggiare e stare in mare?

La prima cosa che traspare dalla lettura di Il porto dei sogni incrociati è l’incredibile amore che Bjorn Larsson ha per il mare. Praticamente tutti i suoi romanzi, a partire dal celebre La vera storia del pirata Long John Silver, sono ambientati in mare o vicino a esso, come un tributo o un segno di riconoscenza che questo autore svedese vuole rivolgere a quell’enorme distesa blu.
Questo libro è ambientato sul finire degli anni ’90, si sta aspettando l’euro e internet sta piano piano iniziando a prendere piede, eppure, vuoi per i paesini che tocca, vuoi per le vite dei personaggi o per questa figura misteriosa di Marcel, potrebbe essere tranquillamente un romanzo del passato, talmente bene è ricreata l'atmosfera.

Il porto dei sogni incrociati è un libro che, anche se all'apparenza forse un po' banale, ti mette in pace con te stesso. Che ti fa voglia di andare in porto e aspettare l'arrivo di una nave, ma soprattutto che ti fa pensare che, anche nei momenti più difficili, anche nei ricordi più dolorosi da superare, potrebbe sempre arrivare qualcuno o qualcosa a cambiare le cose, a farti svegliare dal torpore e ricominciare a sognare.

Titolo: Il porto dei sogni incrociati
Autore: Björn Larsson
Traduttore: Katia De Marco
Pagine: 312
Editore: Iperborea
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3 commenti:

  1. L'amore per il mare trasparte non solo dal romanzo di Larsson ma anche da te. Un libro sicuramente da leggere, quando avrò voglia di un po' di poesia...

    (Off topic: il mio bisnonno andrò in America in nave, alla fine dell'Ottocento, cosa non darei per poterlo vedere navigare e sbarcare nella terra dei sogni di allora...)

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  2. Ogni volta che spunto un libro dalla lista, finisco per aggiungerne altri tre: ho capito che devo smettere di sperare di disintossicarmi, perché anche Larsson, che fino ad ora non mi interessava, adesso finisce per tentarmi. XD

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