Se bazzicate un po’ nel mondo dei libri e dell’editoria, anche da semplici appassionati, avrete sicuramente già sentito parlare dei Libri Distillati, la nuova iniziativa editoriale promossa da Centauria editore.
Nel caso vi fosse sfuggito, comunque, i Distillati sono “un’occasione senza precedenti per goderti i bestseller in meno della metà delle pagine dell’originale ma senza perderti nulla della trama, dei personaggi, delle emozioni”. (per un maggior approfondimento vi rimando al loro sito web)
Esatto sì, prendono due bestseller al mese, li tagliuzzano qua e là, li mandano in stampa con molte meno pagine rispetto al romanzo originale e poi li vendono nelle edicole e nei supermercati alla cifra fissa di 3.90€.
Lo scopo dovrebbe essere quello di far leggere un determinato libro alle persone che hanno poco tempo e poca voglia per leggerlo. Tolgono un bel po’ di pagine, così la lettura vi porta via meno tempo e potete comunque parlarne con gli amici come se lo aveste letto.
Perché non cercarsi la trama su Wikipedia e farla finita? Ma perché questi non sono riassunti, sottolinea l’editore più volte, sono distillati! Il libro c’è tutto, mancano solo le parti considerate superflue.
La mia prima reazione è stata,ovviamente, lo sdegno più totale. Come puoi tagliare i pezzi di un libro e ridurlo a meno della metà? Chi è che decide quale parte è superflua e quale no? Ma soprattutto, come è possibile che un autore abbia accettato una cosa del genere?
Devo ammettere però che a un certo punto la curiosità ha preso il sopravvento. E quindi ho aspettato che uscisse un libro che già possedevo in originale, l’ho comprato, e ho passato una giornata a fare un confronto, per cercare di capire qual è il processo che sta dietro alla distillazione di un libro.
Il fortunato è La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, romanzo del 2008 pubblicato da Mondadori, che ha vinto, tra gli altri, il Premio Strega.
Il libro originale non mi aveva fatta impazzire, ma nemmeno mi era poi così dispiaciuto, quindi questo confronto, lo chiarisco subito, non entrerà minimamente nel merito della qualità letteraria del testo.
Ecco che cosa ne è venuto fuori.
LA VESTE GRAFICA e L’IMPAGINAZIONE
La prima edizione dell’originale è un’edizione cartonata, con sovracoperta. Quella del Distillato è paragonabile a un tascabile direi, un tascabile molto sottile, che viene venduto appiccicato a un cartone promozionale, che spiega cosa sono i Distillati e lancia i prossimi volumi. Se per caso non conoscete il libro e volete leggerne la trama prima di acquistarlo, non potete farlo (o potete, se riuscite a staccarlo e riattacarlo senza farvi vedere dall'edicolante o da un addetto del supermercato).
Una volta aperto, si notano subito le differenze a livello di impaginazione. Sì, l’originale di Mondadori è impaginato forse in modo un po’ furbo per aumentarne le pagine: margini un po’ larghi, carattere medio-grande, interruzioni di pagina tra un capitolo e l’altro. Ma è un cartonato e sono tutti così. Il distillato ha i margini un po’ meno larghi, è scritto un po’ più piccolo, e non ha interruzioni di pagina tra un capitolo e l’altro, quindi è come se fosse tutto attaccato. Già solo così, almeno una ventina di pagine viene recuperata.
Altre tre vengono recuperate con la scelta di eliminare la dedica, la citazione iniziale e i ringraziamenti dell’autore. Tutte cose evidentemente considerate superflue e poco interessanti per un lettore che non ha tempo da perdere (sarei curiosa di sapere cosa ne pensa l’autore o il destinatario della dedica… ma vabbè).
Per quanto riguarda il numero di pagine, la versione originale ne ha in tutto 307, divise in 7 sezioni e 47 capitoli. Il distillato conta invece 121 pagine (186 in meno!), divise in 7 sezioni e 38 capitoli (9 in meno rispetto all’originale!).
Questa cosa dei capitoli quando l’ho scoperta mi ha un po’ sconvolta. Ho verificato e coincidono fino al capitolo 14 dell’originale. Il distillato nel suo capitolo 14 fa però rientrare anche il 15 e il 16 dell’originale. Poi, il capitolo 16 del distillato è formato dal capitolo 18 e 19 dell’originale, il 22 dal 25 e il 26 dell’originale, il 23 dal 27 e il 28, il 28, dal 33 e 34, il 29 dal 35 e 36, il 36 dal 43 e 44, e il 38, che è il capitolo finale del distillato, dal 46 e 47 dell’originale, rispettivamente il penultimo e l'ultimo.
LA DISTILLAZIONE
Ma che cos’è esattamente che viene distillato? Ecco qui alcuni esempi (cliccando sulla foto,si apre in versione ingrandita):
Qui sparisce una pagina intera a inizio capitolo |
Qui tre pagine sono state riassunte in una decina di righe |
Qui sparisce un intero paragrafo a fine capitolo |
E qui due pagine intere. Il Distillato parte dall'inizio della terza pagina del capitolo. |
Man mano che si procede con la lettura e il confronto si inizia a capire un po’ il meccanismo dei tagli. Le parti considerate superflue sono soprattutto le descrizioni, quelle che non hanno un’influenza diretta sulla trama ma che l’autore ha comunque inserito per delineare meglio i personaggi e, soprattutto, il suo stile. Ecco, forse è questo quello che più risulta evidente alla fine della lettura: lo stile dell’autore viene completamente appiattito. La trama rimane, certo, e ha anche un suo svolgimento logico, ma si riduce quasi a una mera cronaca dei fatti, quei tanti che bastano perché chi legge capisca a grandi linee quello che sta succedendo.
Il processo di tagli diventa più fitto man mano che ci si avvicina al finale. Oltre ad avere molti più capitoli condensati in un solo, è stato spesso difficile trovare la corrispondenza tra originale e distillato. Non so se chi ci ha lavorato si è reso conto che le pagine stavano diventando troppe e quindi ci è andato giù più pesante. Però, ecco, molti, moltissimi dettagli vengono a mancare.
Un capitolo di 4 facciate e mezza nell'originale diventa di una nel Distillato. |
Potrei andare avanti a lungo a postarvi esempi come questi, perché i tagli e i collage fatti sono veramente tanti. E sì che La solitudine dei numeri primi non è un libro poi così lungo e se è diventato un bestseller vuol dire che è leggibile anche da un lettore non così abituato.
Sicuramente se non conoscete il romanzo originale e non avete la possibilità di effettuare questo confronto, a livello narrativo anche il Distillato funziona e la sua lettura è sicuramente sufficiente per potersi dare un tono durante le conversazioni con gli amici (così come lo sarebbe leggersi semplicemente la trama del romanzo su wikipedia).
Poter apprezzare (o meno, per carità) lo stile di Paolo Giordano da questo distillato però, francamente, mi sembra impossibile. Così come faccio davvero fatica a capire come un autore possa accettare che qualcosa del suo romanzo venga considerato inutile e tagliato. Ok, probabilmente il fattore economico ha avuto un peso notevole, però non dovrebbe esserci un attaccamento diverso alla propria opera? Mi piacerebbe davvero sapere che cosa si prova a vedere il proprio romanzo ridotto in questo stato.
Alla luce di questo confronto lo sdegno iniziale è confermato e amplificato. Non so se questa iniziativa funzionerà, se davvero c'è qualcuno che li trova un'idea geniale e ora si metterà a leggere tutti i libri più venduti in questo formato per non perdere tempo.
Di sicuro posso dire che non è obbligatorio leggere se non se ne ha tempo o voglia. E piuttosto che leggere un libro snaturato dallo stile dell'autore, forse sarebbe meglio non leggere affatto.
E con gli amici si può sempre parlare di altro.
Di sicuro posso dire che non è obbligatorio leggere se non se ne ha tempo o voglia. E piuttosto che leggere un libro snaturato dallo stile dell'autore, forse sarebbe meglio non leggere affatto.
E con gli amici si può sempre parlare di altro.
io vorrei leggere il parere degli autori: perché accettare di farsi tagliuzzare la propria opera?
RispondiEliminaconosco tanti non-lettori e non credo che inizieranno a leggere un libro perché ha poche pagine...
conosco lettori "occasionali" e non credo che si butterebbero a pesce su un libro perché ha meno pagine dell'originale.
conosco pochi lettor"oni" e credo che piuttosto che leggere un distillato leggerebbero una rivista.
Secondo me è un'operazione triste :(
Temo che la risposta alla prima domanda sia molto banale: soldi. Purtroppo.
EliminaE' un'operazione molto triste di cui, al momento, non riesco a valutare il successo. Al supermercato dove l'ho comprato io c'erano tantissime copie ancora... non so se fosse un caso o segno di uno scarso successo.
COmunque sì, è un'operazione proprio triste :/
Che tristezza!!! Sì, hai ragione, meglio non leggere a quel punto.
RispondiEliminama infatti sì! Anche perché questa operazione è fatta su libri che dovrebbero già essere abbastanza accessibili a tutti (di solito i bestseller sono così). Se lo devi pure leggere ridotto, lascia perdere.
EliminaContinuo a credere che questa dei distillati sia - e scusa il francesismo - una cagata pazzesca!!!
RispondiEliminaCerto, forse faranno felici i liceali obbligati a leggere e riassumere libri imposti dai professori ma per il resto? A cosa servono? Ad avere il piacere della lettura? Senza descrizioni, senza poter immaginare i personaggi, senza dare un senso completo all'opera che l'autore ha scritto? Allora perchè non ne fanno dei fotoromanzi? Farebbero prima...
E mi chiedo veramente come un autore possa non indignarsi! Che tristezza, siamo sempre alle solite, il guadagno viene sempre prima del rispetto verso se stessi; lo vedo ogni giorno nel mio campo - l'architettura - che non c'entra niente con l'editoria!
Brava, ottimo lavoro!
Tranquilla per il francesismo, non immagini quanti ne abbia usati io mentre facevo il confronto!
EliminaNon lo so a cosa servono. Cioè, l'idea è quella di far leggere libri a chi non ha tempo/voglia di leggere così che possa comunque dire "hey, l'ho letto anche io!"
Ma a che pro? Per non rimanere escluso nelle chiacchiere da bar su un best seller? Ma basta davvero leggere wikipedia (che su questo libro comunque dice parecchio!) se vuoi fingere di aver letto il libro.
Non so l'autore come abbia accettato tutto questo, se per soldi o per qualche imposizione da parte dell'editore originario. Sarebbe bello scoprirlo...
Mi ricordano i tagli che ho dovuto fare io perché il mio racconto rispettasse il limite massimo di caratteri del concorso "Il racconto nel cassetto". Che faticaccia...
RispondiEliminaPerò in effetti, anche se impreziosire e approfondire la narrazione è importante, la capacità di sintesi è un'arte che si sta un po' perdendo per strada.
Lo so, però se il libro è già stato pubblicato una volta in versione intera, chi è che si può permettere di decidere cosa sia superfluo e cosa no? Anche perché si tratta di tagli proprio drastici...(e il libro di Paolo Giordano non è che fosse lunghissimo già di suo eh).
EliminaNon lo so, l'idea di prendere un libro, tagliarlo e promuoverlo come "L'edizione per chi non ha tempo/voglia i leggere" mi sembra assurdo e irrispettoso.
Non hai tempo, non hai voglia? E non leggere allora!
Completamente d'accordo con te... Non ne capisco proprio il senso e non lo capirò mai. Trovo questa trovata altro che "geniale"... Una roba così può fare solo danni. Ti ringrazio per aver approfondito la questione direttamente con uno di questi testi, almeno ora sappiamo per certo che non sbagliavamo coi nostri "pregiudizi" da bibliofili!
RispondiEliminaFigurati, ero troppo curiosa di capire come diavolo si può tagliare un libro per non fare un confronto!
EliminaAnche io credo che non sia né geniale né utile in alcun modo alla lettura.
Anch'io sono contraria a questi "riassunti".
RispondiEliminaMettici piuttosto due mesi, tre!, ma leggi il libro originale e completo!
Non sono riassunti, sono distillati! :P L'editore ha puntato talmente tanto su sto concetto che mi vien da prenderlo in giro ogni volta :D
EliminaPiuttosto non leggerlo, secondo me :)
Sono perfettamente d'accordo! Sembra un'operazione nata esclusivamente per studenti pigri o (peggio ancora) per neo-lettori pigri! Io questa la chiamo "lettura fast food" e nel senso più dispregiativo, credimi. Purtroppo di questi tempi, la fretta e la rapidità stanno diventando sempre più preponderanti, non ci si sofferma più su nulla, tutto deve essere veloce e puntare al centro della questione. Pochi fronzoli e dritti al punto. Per certe questioni ammetto che sia l'ideale, ma quando si tratta di hobbies... no, proprio no! Di questo passo si dovrebbe entrare al pub per vedere (di corsa) gli amici e bersi mezza birra, perché poi si devono fare almeno altre tre o quattro cose in quella sera, per condensare più situazioni: i distillati degli appuntamenti. Tutto alla rapidità di una formula 1. Qui si tratta non solo di lettura, ma anche di cultura che da noi per certe persone, è sinonimo di noioso, verboso e (permettimi la volgarità) palloso. E allora via di tagli! Diamo la possibilità a coloro che "non hanno tempo", di infarinarsi a malapena con la trama nuda e cruda, che come dicevi tu, si può leggere in modo esaustivo anche su Wikipedia, leggendo un volumetto senza un briciolo di stile, di cuore e di quella passione che l'autore ha messo nel creare la sua opera. Tra l'altro, non so se sia un'iniziativa che possa avere comunque un seguito. In fondo chi non legge, non sempre lo non lo fa perché non ha tempo, ma spesso è perché trova difficoltà a seguire la trama perché non è abituato, ha difficoltà a concentrarsi o è soltanto disabituato a leggere qualcosa che vada aldilà delle istruzioni di cucina sulla busta dei surgelati. Ci vuole ben altro secondo me, per far leggere le persone! Bisogna allenarsi per leggere, è come fare palestra o andare a correre. Bisogna creare la passione per la narrazione, l'istinto di immergersi in una trama coinvolgente, la voglia di vivere mille vite, anziché solo la propria, come dice Umberto Eco. Tutto questo non lo possono regalare questi volumetti da quattro soldi, che con furbizia promettono la metà della fatica per arrivare alla meta. Leggere non è una gara, è una conquista! A volte il vero piacere di una vacanza, è stato proprio il viaggio che ci ha portati alla destinazione finale. Sempre che si sia viaggiato con mezzi alternativi all'aereo che, seppur comodo e indispensabile per certe tratte, cancella il piacere di assaporare tutto ciò che sta tra "A" e "B". Come avrai capito, sono totalmente sfavorevole a questa iniziativa e mi scuso per il fiume di parole che ho usato per esprimere il mio parere. Sono una lettrice appassionata fin da quando ho imparato a leggere e avevo solo 3 anni, perciò credo che non sia un'idea del genere che porterà quelli che schifano la lettura, a diventare dei seguaci di un qualcosa che non li interessa e mai li interesserà. Diciamo che questi sono dei "Bignami" della letteratura, che faranno comodo solo (e qui mi ripeto) agli studenti pigri. Punto. Per me che l'anno scorso ho letto 135 libri, un'iniziativa del genere è un abominio, ma alla fine seppure con infinita tristezza, penso pure che se c'è qualcuno disposto a leggere dei libri mutilati, allora che facciano pure e chissenefrega! in fondo, quelli a rimetterci sono loro...
RispondiEliminaValentina ;)
A me fa specie che chi abbia lanciato un'iniziativa come questa si definisca editore. Io capisco che in Italia c'è una forte crisi di lettori, ma non penso che sia distruggendo un libro che fai avvicinare la gente che non legge.
EliminaCerto, poi ognuno faccia come vuole e se vuole leggere un libro distillato, che lo legga pure. Però da lettrice non possono che rimanere basita e un po' schifata di fronte a questa cosa.
Infatti, sono perfettamente d'accordo con te. Un editore che decide di imbarcarsi in un'iniziativa del genere, non fa il bene dell'editoria, questo è certo. Da grande amante dei libri, resto perplessa e amareggiata. Mah! :(
EliminaAnche io mi ponevo il tuo stesso interrogativo... Come può l'autore aver acconsentito a fare ciò? Ok, sì, il fattore economico, ma stiamo parlando di best seller e di autori molto conosciuti e apprezzati dal pubblico. Davvero il fattore economico era così importante? What's going wrong? Certi autori lottano con le unghie e con i denti già in fase di editing per mantener l'integrità della propria opera, e il valore culturale e intellettuale che gli hanno conferito. Certuni evidentemente svendono senza problemi.
RispondiEliminaPurtroppo il dilemma sull'autore non sono proprio riuscita a risolverlo. Come dici tu, mi sembra incredibile che autori di best seller abbiano bisogno dei soldi di questa operazione e siano disposti a sacrificare così tanto la loro opera.
EliminaSpero che qualcuno di questi autori parli presto, si esponga e dica la sua sulla questione!
Ho rivolto le stesse domande ed osservazioni sulla loro pagina Facebook, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Peccato, perché volevo davvero sapere con che criterio si mettevano a tagliare le parti. Decidere cosa tenere e cosa buttare.
RispondiEliminaSe andate a leggere sulla pagina, ci sono le discussioni. Anche Bianca Pitzorno è intervenuta.
Temo non risponderanno mai...Ho dato un'occhiata alla loro pagina fb e ho visto che le domande "scomode" sono sempre rimaste senza risposta.
EliminaFelice di sapere che qualche scrittore si sia ribellato però!
Anch'io ero esplosa nello sdegno e nello sdegno permango. Non mi spiego davvero che gusto possa esserci in una simile operazione, tanto più se risulta palese un "taglia e cuci" finalizzato unicamente a ridurre le pagine (diverso, forse, sarebbe stato proporre un tentativo di riscrittura). Il libro di Giordano non mi aveva esaltata, ma, più che togliere, avrei aggiunto informazioni, spiegazioni, magari una direzione (che al tempo non sono riuscita a trovare). Grazie per esserti immolata per la causa e a migliori letture! :)
RispondiEliminaLieta di essere stata il vostro agnello sacrificale :P
EliminaAlla fine tutto si riduce a una serie di paragrafi uno in fila all'altro. La trama funziona, ma così come funziona, appunto, se la leggi su wikipedia. Ma tutto il resto secondo me si perde.
Se proprio vuoi rimaneggiarlo, come dici tu, puoi magari riscriverlo, spiegare i punti più oscuri in qualche modo. Ma tagliarlo per il gusto di tagliarlo non ha alcun senso.
Mi dispiace ma non riesco a trovare proprio l'utilità dei distillati. Se uno non ha nè il tempo nè la voglia preferisco che non legga, piuttosto che i libri vengano martoriati in questo modo! Le descrizione, la caratterizzazione dei personaggi non sono affatto cose superflue, ma hanno un certo peso e aiutano i lettore a farsi un' idea più completa del romanzo che stanno leggendo. Grazie alla tua recensione, ora ne so di più e posso schierarmi con tutti i mezzi che ho a disposizione, contro questi distillati!
RispondiEliminaNemmeno io la capisco! Anche perché, come già detto anche in qualche commento sopra, si tratta di best seller, che già di per loro sono abbastanza alla portata di tutti (ok, forse quello di Giordano è un po' più particolare che non un Wilbur Smith). Se a questi libri togli tutto ciò che è stile, che cosa resta?
EliminaAbbasso i distillati! :P
Io vorrei tanto trovare un non-lettore che si sente escluso dal gruppo di amici "super lettori" e che quindi ha bisogno di questa cosa. No vi prego trovatemelo, perché nella mia esperienza, che a questo punto devo giudicare troppo limitata, ho visto succedere solo il contrario.
RispondiEliminaUhm non credo si senta escluso dai super lettori, ma da quelli che leggono un libro solo quando è di moda.
EliminaComunque sì, anche a me in genere succede il contrario!
Io mi rifiuto categoricamente di acquistare e di leggere uno scempio del genere.. ci si lamenta che non si legge, tagliando così drasticamente appiattendo una storia credo che le persone si scoraggino ancor di più a leggere visto che automaticamene il libro non sarà di suo gradimento... poveri autori mi verrebbe un infarto se vedessi una mia creazione tagliata e cucita così da macellaio T.T assolutamente da boicottare queste uscite!!!!
RispondiEliminaSul poveri autori mi riservo di concordare una volta scoperto se e quanto sono stati pagati per accettare una cosa del genere XD
EliminaIo l'ho comprato per poter capire davvero come funzionasse il meccanismo. Ero curiosa, lo ammetto, di capire come si possa tagliare un libro senza snaturarlo. Ecco, non così.
Che cosa vergognosa. Ma se uno non vuole leggere o si stufa che non legga e basta, faccia altro! Così si rovinano solo dei libri e degli autori! Tra l'altro questo l'avevo letto alle superiori ed era un libro scorrevolissimo e per niente lungo.
RispondiEliminaCoooomunqueeeee io lavoro in un'edicola/tabaccheria e vi assicuro che nessuno li ha ancora comprati :) ovviamente nessuna pubblicità è stata esposta e anzi sono stati furbescamente imboscati dalla sottoscritta XD XD
Ecco! Ero curiosissima di sapere l'opinione di un'edicola! :D Brava che li nascondi... e sono contenta di sapere che nessuno li abbia ancora comprati! :D
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaProvassero a distillare "Il cardellino" della Tartt...
RispondiEliminaahahahahaha
EliminaCredo che qualsiasi lettore che abbia un minimo di dignità nel definirsi tale sia sconvolto da una cosa del genere. Ci sono tanti libri che non leggo, e non per il numero di pagine (da brava lettrice punto più ai mattoni di 800 pagine che a quelli di 200), non li leggo perchè non mi ispirano, punto. Se trovassi una versione 'distillata' di Anna Karenina non la comprerei comunque, ed è un ragionamento che applico a qualunque categoria.
RispondiEliminaSe non sei un lettore, un libro per quanto distillato non ti attira comunque.
Se ti piace leggere ma non hai tempo, punterai a libri più sottili, ce ne sono tanti.
Se sei un lettore la sola idea di dover leggere uno stupro che è più un lavoro di taglia e cuci che un libro... piuttosto non leggi.
E' evidente che l'unica "categoria" che trae beneficio da una cosa del genere è la tasca dell'editore.
E' triste vedere a cosa si può ridurre un'attività bellissima come la lettura, solo per far guadagnare qualche soldo in più. Ci vorrebbe un po' più di umiltà e un po' più di rispetto per i lettori, per i libri e per quello che rappresentano.
Sono d'accordo su tutto! Non ho ben capito chi sia il target di questi libri perché, più ci penso, più la mia risposta diventa: nessuno.
EliminaAnche perché un non lettore, paradossalmente, è molto sensibile ai libri che legge, quindi si vergognerebbe di dire che l'ha letto in versione ridotta.
Occorre dire che se un autore firma un contratto be' i diritti non sono più suoi e a sto punto l'editore fa un po' quel che vuole. Tristissimo ma molto realistico. I distillati veicolano il tremendo messaggio che leggere non sia bello, chi vorrebbe mai ridurre il tempo da dedicare a qualcosa che piace? E non mi vengano a dire che il tempo manca, quindi meglio un distillato, palle.
RispondiEliminaPerò qui è proprio un'edizione diversa e non so se con lo stesso contratto si può fare anche un cambio di editore (però c'è da dire anche che Centauria è del gruppo RCS e ora sono tutti una grande famiglia). Sarebbe bello saperne di più delle clausole!
EliminaChe brava, post utilissimo, davvero. Tutti a parlarne e a riparlarne, ci voleva uno sguardo vero su questi distillati da cui, come previsto, mi terrò lontano. Però i Numeri Primi voglio leggerli, sì. Io e questi casi editoriali italiani viaggiamo su binari diversi. Solo ora mi sono deciso a leggere Acciaio, bene!
RispondiEliminaAnche io ho letto Acciaio molto dopo la sua uscita, e anche questo almeno un anno dopo... mi da proprio noia leggere i libri di cui parlano tutti.
EliminaA me non aveva fatto impazzire, ma nemmeno delusa così tanto. Senza infamia e senza lode.
Sul distillato credo di aver già detto tutto invece :P
odio questa tendenza delle case editrici (almeno quelle maggiori) a occuparsi solo dei non-lettori, o comunque, principalmente di essi: scelte editoriali imbarazzanti, soluzioni grafiche imbarazzanti, ora anche questa... cosa, che non so definire in altro modo, ma che è imbarazzante anche lei.
RispondiEliminaavevi visto anche la roba dei libri camuffati da scatole di detersivo o che altro era?
io non capisco proprio perché a) se voglio leggere un determinato libro, non lo leggo e basta, a prescindere da quante pagine abbia, b) se voglio leggere un libro breve, non posso scegliere un libro che sia già breve di suo senza che nessuno lo tagliuzzi. c) se devo leggere un libro perché me lo impone qualcuno o perché così ci rimorchio qualcuno, e non mi va di leggerlo veramente, non vado su wikipedia.
ma la risposta è un'altra: perché i non-lettori che però vorrebbero definirsi tali sono quelli che spendono più volentieri e per roba di pochissimo valore.
ecco perché ormai si punta solo su copertine foil-iridescenti, young adult pieni di triangoli e altre figure geometriche sentimentali e versioni per persone con deficit di attenzione.
sigh.
Anche io odio questa tendenza a puntare sempre tutto sui non lettori, a fare iniziative (spesso un po' sceme, tipo questa) solo ed esclusivamente per chi non legge. Capisco che i nuovi potenziali clienti sono lì, ma non si possono sempre bistrattare quelli che lettori sono già.
EliminaPerò credo che la risposta a tutto questo sia quella dei tu. Purtroppo.
Grazie per aver fatto da cavia, post interessantissimo e molto utile.
RispondiEliminaGente, se vi piace leggere, leggete i libri in versione integrale (ecco, magari La solitudine dei numeri primi potete anche lasciarlo perdere, non è un libro fondamentale). Se non vi piace leggere, fate qualcos'altro. L'operazione editoriale è incommentabile.
Ma infatti io non riesco nemmeno a capire quale sia il target. A uno che piace leggere non verrebbe mai in mente di leggere una cosa del genere. A uno che non piace, beh, basta semplicemente che non lo faccia, no? :)
EliminaMi sono venuti in mente i condensati del Reader's Digest... a posteriori me ne chiedo l'utilità, ma dato che alcuni (parlo soprattutto di quelli stravecchi anni forse '70 che aveva mia madre e ogni tanto si vedono sulle bancarelle) mi erano piaciuti molto e di due (Una città come Alice e Il buio oltre la siepe) appena ho trovato le edizioni integrali le ho comprate, ciò credo voglia dire che il lavoro di condensazione svolto era di tutt'altro livello. Invogliava a scoprire di più.
RispondiEliminaSpero che i distillati muoiano subito.
Non ho mia visto un Reader's Digest anche se devo dire che un po' curiosa lo sono! Qui è un mero taglio di parti "superflue" e credo che alla fine tutti i libri risultino stilisticamente tutti identici e non stimolino certo a prendere il libro intero. A cosa servano, quindi, francamente non lo so :/
Elimina"Il processo di tagli diventa più fitto man mano che ci si avvicina al finale. [...] Non so se chi ci ha lavorato si è reso conto che le pagine stavano diventando troppe e quindi ci è andato giù più pesante.".
RispondiEliminaEcco.. questo particolare ancora mi mancava.... una porcheria si aggiunge ad una porcheria... nemmeno una distillazione equilibrata sono stati capaci di fare!!