Dimostramelo, le parole non possono tutto, servono le azioni, quando si arriva a questo punto non c'è già più niente, solo scambio, passaggio di oggetti, do ut des. Sesso al posto di amore, amore al posto di qualcosa che sia fisico, dove la ragione e le emozioni sbattono ogni giorno. Non bastiamo noi, non siamo capaci di stare, restare, tenere lo sguardo alto senza ripiegarci sulla mancanza.
Fin da bambina, ho sempre voluto avere dei figli. E anche adesso che l'età è giusta il pensiero sta diventando sempre più presente. Ma non perché credo che avere dei figli sia l'unica forma possibile di realizzazione per una donna o perché la consideri una normale evoluzione di una coppia. Semplicemente, mi piacciono i bambini e mi piacerebbe averne uno mio.
Capisco quindi perfettamente chi desidera avere dei figli, così come anche chi invece non ne vuole. È una cosa talmente personale, che credo che nessuno possa permettersi di giudicare.
La resistenza del maschio di Elisabetta Bucciarelli, pubblicato da NN editore, ruota principalmente intorno a questa contrapposizione. C'è un marito, l'Uomo, il Maschio che resiste del titolo, che non vuole riprodursi e una moglie, sua moglie, che invece vorrebbe un figlio a tutti i costi, al punto da fargli continui agguati portando in casa culle, giocattoli per bambini ed enormi box. Una coppia che si era sposata per amore, sicuramente, ma che ora si sta sgretolando sotto questa pensate e forse inconciliabile contrapposizione.
«Siamo una poesia sbagliata» commenta la Moglie senza lasciarla proseguire. «Ecco dove ci troviamo».
Nel mentre il Maschio conosce, in un modo bizzarro, un'altra donna, Effe, con la quale inizia una lunga corrispondenza tramite messaggi, riversandole quella tenerezza che alla moglie non riesce più a dare.
Diverse storie scorrono in parallelo. Quella dell'uomo e di sua moglie, tra violente litigate e oggetti che volano. Quella del maschio e dei suoi scambi di messaggi con l'altra donna, questi Emme ed Effe che sanno di stare costruendo qualcosa ma anche di stare in qualche modo mentendo l'uno all'altra. E poi quella della moglie che un pomeriggio si ritrova bloccata dentro a uno studio medico con altre due pazienti, dando il via a tutta una serie di confidenze e recriminazioni verso l'universo maschile.
Così scopriamo le varie recriminazioni, verso il Maschio e verso tutti i maschi in generale, scopriamo le difficoltà che una coppia incontra di fronte a desideri inconciliabili e anche che cosa si è disposti a fare per raggiungere un proprio scopo.
Così scopriamo le varie recriminazioni, verso il Maschio e verso tutti i maschi in generale, scopriamo le difficoltà che una coppia incontra di fronte a desideri inconciliabili e anche che cosa si è disposti a fare per raggiungere un proprio scopo.
È difficile leggere questo libro e parlarne senza schierarsi. Più andavo avanti con la lettura più pensavo che quell'Uomo mi faceva una tenerezza infinita. Perché lui non ha mai smesso di amare la moglie, semplicemente non riesce a soddisfare un suo desiderio che si scontra così tanto contro un suo non desiderio. Lei, la moglie, invece l'ho odiata a morte. Il suo modo di rapportarsi a lui, il suo odio verso di lui, il suo non capirlo e accusarlo, mi ha terribilmente irritata. Certo, capisco perfettamente il suo desiderio di diventare madre, soprattutto con l'avanzare degli anni. Ma come non puoi costringere qualcuno che li vuole a non avere figli, non puoi nemmeno fare il contrario. (Anche se trovo davvero strano che siano arrivati così tardi a quel punto. Di solito di argomenti come figli e famiglia se ne parla ben prima di un matrimonio in una coppia).
Appena chiuso, La resistenza del maschio a me è sembrato un libro pieno di recriminazioni. Nei racconti delle tre donne nella sala d'attesa, nei gesti attributi ai due uomini, il Maschio e quello schifoso dell'Amico (sì, lui come uomo non mi è piaciuto per niente). Eppure non tutti gli uomini sono così. Non tutti non vogliono figli, non tutti tradiscono le proprie compagne, non tutti si alzano dal letto e se ne vanno subito dopo una scopata.
Ne esiste almeno uno nella vita di ogni donna, desiderato e preso senza pensare al resto. Si sente a disagio ogni volta che si ricorda di questo dettaglio. Un uomo di cui molte in passato hanno lasciato un'impronta e nel presente appoggiano gli occhi. Poi lui si è fermato. Ha fatto una scelta. Le donne si innamorano perché vengono scelte. A volte unicamente dalla quantità di amore che un uomo riesce a dimostrare.
Ma poi, pensandoci bene, Elisabetta Bucciarelli è stata molto brava a mettere in scena questa grande contrapposizione, che ti porta necessariamente a riflettere, a schierarti e a farti arrabbiare con uno o con l'altro. E sono davvero convinta che dove io vedo recriminazioni altri vedono altro, vedono verità, realtà.
Un libro da leggere sicuramente, riflettere un po' su se stessi, sugli uomini e le donne, sulle coppie e sui figli.
E poi mi raccomando venite a dirmi per chi avete parteggiato voi.
Titolo: La resistenza del maschio
Autore: Elisabetta Bucciarelli
Autore: Elisabetta Bucciarelli
Pagine: 235
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: NN Editore
Prezzo di copertina: 13 €
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formato brossura: La resistenza del maschio
Eli, l'ho finito stamattina e, nonostante quello che Marta fa insieme al viscidone dell'amico sia moralmente inaccettabile, non riesco a non odiare il Maschio. Perché così assorbito in se stesso, così innamorato di se stesso. Perché il suo amore è egoistico: mi sembra ami la Moglie nella forma, più che nella sostanza, nell'idea che si è fatto di lei, più che per quello che lei è veramente. Poi la negazione della maternità non è possibile, sarebbe per me un deal breaker: perché farle aspettare di arrivare ai 40 con "pensiamoci" e "parliamone" anziché guardarla negli occhi e dirle onestamente: "Io non vorrò mai un figlio, se è essenziale alla tua felicità ti lascio andare perché ti amo e perché vogliamo cose diverse?"
RispondiEliminaSpero di non diventare mai come Marta, ma io questo Maschio che fugge e che non è un Uomo non lo vorrei nella mia vita.
Io invece non ho percepito un amore egoistico nei confronti della moglie né un innamoramento di se stesso. Mi è sembrato un uomo vittima di se stesso, del suo passato che non gli fa vivere con serenità il presente, di una moglie che vuole qualcosa di diverso da quello che vuole lui. Lui sbaglia nel non andarsene prima, questo sì, ma anche lei nel non lasciarlo subito e poi in tutto quel che fa dopo (le donne che si vantano dei soldi spillati di alimenti al marito mi mandano fuori di testa... per non parlare poi di quel che ha fatto dopo).
EliminaCapisco la voglia di lei, ma capisco anche la "non voglia" di lui. Entrambi avrebbero dovuto farci i conti prima, quello sì.
Hai appena risolto "un problema" di Natale ^^ Finisce dritto dritto nella lista dei regali da fare. Grazie della recensione!
RispondiEliminaBene! Spero davvero che piacerà a chi lo regalerai :)
Eliminame lo segno questo, la trama è davvero interessante... grazie!
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