sabato 2 maggio 2015

LA LETTERA D'AMORE - Cathleen Schine

Io sono fermamente convinta che il mondo sarebbe un posto migliore se la gente scrivesse più lettere d’amore alle persone che ama. Se la gente avesse meno paura di esprimere cosa prova, di lasciarsi andare, di amare senza porsi troppi problemi di cosa direbbe la gente o il proprio buonsenso.

Da adolescente ero una grande scrittrice di lettere d’amore. Mi piaceva scrivere, mi piaceva mettere su carta le mie emozioni (forse perché a voce avevo e ho ancora qualche difficoltà a farmi capire veramente) e farle leggere  alla persona che, in quel momento e con la normale follia dei sedicenni, ritenevo la più importante nella mia vita. Poi sono cresciuta e ho smesso (per la gioia dei fidanzati di turno che non dovevano più sorbirsi le mie missive quasi quotidiane), però ne rimango una fervente sostenitrice.

Certo, preferisco le lettere d’amore con un mittente e un destinatario chiaro, e sicuramente anche io se avessi ricevuto una lettera d’amore inaspettata e criptica come quella ricevuta da Helen, la libraia protagonista di La lettera d’amore, questo bel romanzo di Cathleen Schine, avrei dato un po’ di matto. La mia curiosità sarebbe partita per la tangente e, proprio come lei, mi sarei messa a cercare il mittente in ogni persona che avessi incontrato: che sia stato  il goffo ventenne Johnny, assunto per l’estate a dare una mano in libreria, a scrivere quelle belle parole? Oppure George che, anche se ha una moglie, sicuramente si ricorda di quando da giovane con Helen flirtava eccome? Ma potrebbe anche essere opera di Lucy, che della libreria di Helen gestisce la contabilità, ad aver scoperto tardi la sua naturale inclinazione? Tutti o nessuno di loro? Helen vorrebbe ma non sa come fare a scoprirlo, come fare a capire chi è il mittente, chi è il destinatario, chi è che dell’amore riesce a esprimere così tanto, in poche parole.  E poi, è davvero così importante?

Come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?

Prima di acquistare il libro, in un mercatino dell’usato, ho cercato online qualche commento. Da molti è stato liquidato come un Harmony pubblicato da Adelphi. Ho il sospetto che chi lo abbia definito così, proprio come Helen, di amore non abbia ancora capito niente.
La lettera d’amore del titolo, la lettera d’amore bellissima che Helen si ritrova in mano, altro non è che un pretesto: per parlare di questo sentimento, certo, ma anche di tutti i dubbi, le insicurezze, le paure, i dolori, ma anche le gioie, i coinvolgimenti, le passioni che questo può provocare. In chiunque e a qualunque età.  E del coraggio che ci vuole di cadere, inciampare, perdere l’equilibrio, sbucciandosi le ginocchia e il cuore vale la pena. A qualunque età.

La protagonista all'inizio è decisamente antipatica, nonostante gestisca una libreria e cerchi nei libri la soluzione ai suoi problemi. Però piano piano, leggendo, si scopre che la sua ostentata sicurezza nasconde qualcosa di più. Dolorosi ricordi del passato, amori in qualche modo traditi, da un padre che se n’è andato troppo presto o da un fidanzato che con la sua spavalderia ha impedito che lei realizzasse il suo sogno di andare Woodstock, e anche un po’ di solitudine, che la portano ad aver soprattutto paura di lasciarsi andare.

La lettera d’amore è un romanzo d’amore, ovviamente. Un bel romanzo d’amore. Ma per me è stato anche molto di più. Un tuffo nel presente, in quelle piccole cose che fanno grande un amore, lo sbucciare un'arancia o un allacciarsi le scarpe, pensando sempre all’altra persona, ma anche nel passato, con le cicatrici che certe sbucciate di ginocchia e di cuore mi hanno lasciato e che hanno portato ad altre cose, ad altri amori.
Ed è bellissimo, no?

Titolo: La lettera d'amore
Autore: Cathleen Schine
Traduttore: Domenico Scarpa
Pagine: 270
Editore: Adelphi
Acquista su Amazon:
formato brossura: La lettera d'amore

8 commenti:

  1. *un'arancia, non un arancia!
    E del coraggio che ci vuole che di cadere - c'è un "che" in più lì in mezzo...

    Ma... ti è piaciuto o no questo libro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie delle segnalazioni, ho corretto.

      Cavolo, davvero non si capisce che il romanzo mi è piaciuto? :S Pensavo che dire due o tre volte "bel romanzo" e aggiungere che per me è stato anche di più fosse sufficiente...

      Elimina
  2. mi spiace che tu definisca chi non ha apprezzato il libro come una persona che non ha capito nulla dell'amore ancora. Io francamente credo di averlo capito, di sapere cosa sia l'amore, di lettere ne ho scritte e ricevute, grazie all'amore ho fatto follie, mi ha riempito e mi riempie la vita sotto molti aspetti e forme! eppure il libro non mi è affatto piaciuto. L'ho trovato spesso scontato e avevo apprezzato solo la mamma e la nonna di Helen! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, io ho detto chi lo ha liquidato come un Harmony, non chi non ha apprezzato il libro! Perché secondo me, anche se il libro non piace e ci sta, ci mancherebbe, credo che la maggiore profondità rispetto agli Harmony si colga comunque.
      Davvero, non volevo offendere eh! :)

      Elimina
    2. è che temo di averla scritta pure io una frase del genere sugli harmony abbinati a questo libro, nell'ormai lontano periodo in cui anobii lo aggiornavo molto ma molto di più!!! ^_^ vabbeh, che ci vuoi fare, non l'ho proprio digerito granché!

      Elimina
    3. Ci sta e ci mancherebbe! E comprendo perfettamente la tua rimostranza alla mia frase (l'avrei fatto anche io, a ruoli invertiti :P).
      Non so, ammetto di aver letto pochissimi Harmony nella mia vita (credo proprio solo due), però qui ho trovato la storia più articolata, soprattutto perché tocca un po' tutti i temi e non solo il "loro due si conoscono e si innamorano"

      Comunque ben vengano i giudizi opposti a uno stesso libro, fa parte del bello della lettura! :)

      Elimina
    4. sarà che negli harmony sai cosa aspettarti, una sequela di smancerie, frasi fatte e storie prevedibili (ok non li amo! hahahahaha) però esistono e servono al loro scopo evidentemente! dalla lettera d'amore invece mi aspettavo molto ma molto di più e questo di più non l'ho trovato, ed ecco il perché dell'abbinamento e del giudizio negativo!
      Le discussioni sui gusti opposti sono sempre stimolanti (tranne quando qualcuno mi critica Stephen King, questo non è stimolante, questo fa rischiare la vita a chi osa criticarlo!! ;) )

      Elimina
  3. io l'ho apprezzato molto: è un libro che scalda il cuore!

    RispondiElimina