Io, questo libro, non lo volevo leggere. Non che ci fosse un particolare motivo eh, ma semplicemente è uno di quei libri che a prima vista non mi attirava. Poi un mio amico lo ha letto e mi ha detto che gli è piaciuto un sacco. Che l'ha riletto già diverse volte. Che lo ha toccato molto. Che lo ha adorato. E ovviamente a ognuna di queste frasi seguiva un "devi leggerlo anche tu", un "cosa aspetti a leggerlo", un "allora, lo hai letto?".
Va bene, va bene, va beneeee. Lo leggo. Però poi dopo se non mi piace sono cavoli tuoi, sia chiaro.
E ora dovrei andare da lui e dirgli "avevi ragione. Non proprio su tutto, ma avevi ragione".
Perché Dentro è effettivamente un libro molto bello. Un libro che ti prende e ti porta dentro, appunto, alle sue pagine ma anche dentro di te.
Ti porta dentro a un carcere nel primo racconto, Il giardino delle arance amare, insieme al suo protagonista: dall'arrivo in cella alla scarcerazione, passando attraverso le giornate di reclusione, la vita a contatto con gli altri detenuti, il tempo che passa senza che si capisca come, la solitudine e la paura che prova sia chi sta per entrare sia chi sta per uscire. Del protagonista non si sa nulla, non si sa il nome, non si sa che reato ha commesso, non si sa nemmeno quanto tempo abbia trascorso lì dentro. Ma in realtà poco importa, perché i suoi pensieri potrebbero essere quelli di chiunque.
Il secondo racconto, Il mio compagno di banco, quello secondo me meno riuscito, ti porta invece dentro a una scuola, dentro a una classe, dentro a un'amicizia nata per caso, perché il caso ha voluto che fosse rimasto libero proprio quel posto lì, in quel banco lì, vicino a quel ragazzo lì. E quindi ci si incontra per destino e si inizia a vivere in simbiosi, legati da un legame talmente forte che non si può incrinare, che nessun può spezzare, se non il tempo e i cambiamenti che inevitabilmente porta in ogni persona.
E poi c'è il terzo, Il giorno in cui mio padre mi ha insegnato ad andare in bicicletta, che ci porta dentro alla testa di un bambino di cinque anni e al suo rapporto con il piccolo mondo che lo circonda: i bambini più grandi e quasi crudeli che lo lasciano indietro, la madre che non riesce a trasmettergli il giusto affetto e, soprattutto, il padre, l'uomo che lui guarda sempre e solo da lontano, con timore e reverenza, e a cui chiede di insegnargli ad andare in bicicletta. E qui, in queste poche pagine, mi sono commossa davvero.
Sandro Bonvissuto ha uno stile molto particolare, diretto ma anche riflessivo, un po' (troppo) filosofico a volte, che analizza il dettaglio anche più banale, quel qualcosa che abbiamo sempre tutti davanti agli occhi ma che troppo spesso nemmeno consideriamo, in modo semplice eppure estremamente realistico e vero. Tre personaggi diversi, di diverse età e che si muovo in realtà diverse, eppure accomunati da qualcosa, un qualcosa che ci accomuna un po' tutti in realtà, quella solitudine interiore che cerchiamo di combattere in ogni modo ma che ci trasciniamo sempre dentro, a volte visibile a volte ben nascosta.
Leggendo qualche recensione in giro, ho scoperto che la maggior parte delle persone che lo hanno letto parlano solo del primo racconto, quello ambientato in carcere, per l'analisi diretta che fa della vita dei reclusi e per la critica alla società. Ed è vero, è un racconto intenso, bello, potente. Però, non so, io credo di aver preferito il terzo, quello del bambino e della sua bicicletta, per il suo dover confrontarsi con il mondo, che può essere crudele a qualunque età e che ti obbliga a crescere, all'improvviso. A cinque anni, ma anche a quindici o a quaranta.
Non è vero che si cresce lentamente e armoniosamente, si cresce tutto insieme. In un giorno. In un’ora.Insomma, se avete un amico che insiste così tanto perché lo leggiate, seguite il suo consiglio. Magari non lo adorerete tanto quanto lui, o almeno non tutti i racconti allo stesso modo. Ma comunque leggerete qualcosa che merita di essere letto.
Titolo: Dentro
Autore: Sandro Bonvissuto
Pagine: 170
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Einaudi
ISBN: 978-8806208448
Prezzo di copertina: 17,50
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formato brossura:Dentro
formato ebook:Dentro (Supercoralli)
Anche a me è piaciuto questo romanzo. Per me il secondo racconto: il mio compagno di banco è quello più bello, il più riuscito.
RispondiEliminaPenso che dipenda molto dalle esperienze personali di ognuno. Sono comunque tutti e tre scritti molto bene e molto intensi, anche nella loro semplicità :)
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EliminaSono tre racconti saturi di roba. Quando l'ho letto la prima volta, poco dopo l'uscita, pensavo venisse candidato allo strega 2013, ne ero sicuro. Credo che per i prossimi anni ne continuerò a leggere pezzi.
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