mercoledì 29 agosto 2012

IL PASSATO E' UNA TERRA STRANIERA - Gianrico Carofiglio

Giorgio, studente modello figlio di intellettuali borghesi, ha ventidue anni e una vita normale e un po' noiosa. Senza crepe, in apparenza. Francesco è torbido, misterioso e affascinante. E baro. Le loro vite viaggiano separate fino all'incontro che segnerà il destino di entrambi. I due diventano amici e passano da una partita di carte truccata all'altra, da una bravata all'altra, in un vortice ubriacante che a poco a poco diventa un'inarrestabile discesa agli inferi. In parallelo corre un'indagine dei carabinieri su una serie di misteriose violenze. Una storia struggente sull'amicizia e il tradimento. Un'avventura picaresca in una Bari segreta e allucinata.

Prima di scrivere una recensione su questo romanzo di Carofiglio sarebbe utile fare un po' di ricerche. E' un romanzo autobiografico? Lo è solo in parte? L'autore prende spunto dalla sua vita ma poi inventa una trama a sé stante?
La risposta a queste domande infatti è fondamentale per poter dare un'opinione sul libro.
Se fosse un romanzo autobiografico non potrei dire nulla, onde evitare una querela (mi scusi, signor Carofiglio, ma non ho saputo resistere... io amo molto i suoi romanzi e il suo stile, ma il suo aver querelato una persona per aver criticato un suo libro proprio non mi è andato). Se fosse solo in parte una storia vera sarebbe interessante capire quali parti sono realmente successe e quali sono invece frutto della fantasia dell'autore: la seduzione del poker? la crisi esistenziale che colpisce più o meno tutti durante la carriera universitaria? La cocaina e gli stupri? Il potere che un'altra persona può esercitare su di noi senza che possiamo fare nulla per impedirlo?

Se invece è una storia totalmente inventata con solo qualche spunto autobiografico, beh... ragazzi, che noia! La trama è scontata e prevedibile sia nel suo svolgersi sia nell'epilogo, e risulta quasi difficile credere che un ragazzo di 25 anni, con una certa cultura alle spalle, si lasci influenzare così tanto da un suo coetaneo, affabulatore e misterioso, certo, intelligente e affascinante, anche... ma con delle debolezze e delle incongruenze troppo evidenti per non essere notate.
Eppure il rapporto tra Giorgio e Francesco è così. Giorgio, studente modello di giurisprudenza, si lascia totalmente ammaliare e conquistare da Francesco al punto da andare completamente fuori di testa. Si inizia con il poker, che gli farà assaporare per la prima volta l'ebbrezza di avere tanti soldi, per arrivare poi a qualcosa di più grande, troppo grande da gestire.
Possibile che la morale del protagonista sia così facile da zittire e venga fuori solo alla fine? (e meno male che almeno lì è venuta fuori!!) Possibile che i soldi possano far passare in secondo piano cose più importanti e rendere accettabili cose che accettabili non sono? Il protagonista ha studiato, ha una casa, una famiglia, non è povero o ignorante. Eppure si lascia conquistare da una persona che non ricambia minimamente questa sua venerazione, che lo usa come se niente fosse.
Possibile che le debolezze umane possano trascinare le persone sempre più in basso, in un vortice da cui solo una botta (o tante, meritate, nel caso di Giorgio!) ci può fare uscire?

Beh, se è un romanzo autobiografico, la risposta direi che è sì.

Rispetto agli altri romanzi di Carofiglio, "Il passato è una terra straniera" mi è piaciuto meno. Lo stile dell'autore è sempre magnifico e impeccabile, capace di tenerti ancorato alle pagine senza possibilità di fuga (e non per niente l'ho iniziato e finito in poche ore). 
Eppure qualcosa mi ha lasciata perplessa. I personaggi, forse. Giorgio, troppo debole e incosciente. Francesco, troppo misterioso e inesplicabile. Il giovane tenente, la cui storia non si capisce molto cosa possa centrare con tutto il resto (seppur molto bella, eh!). Oppure la trama, perché non riesco a credere che quanto raccontato nel libro possa davvero succedere. O ancora, perché odio i bari (mi arrabbio sempre con il mio ragazzo e mio fratello quando, sempre in coppia insieme, imbrogliano contro me e mia mamma a briscola) e chi mente in generale, e tutto il romanzo si basa su menzogne e giustificazioni.

Non sto dicendo che il libro non merita di essere letto, anzi. Amo talmente tanto Carofiglio che di questo autore leggerei anche la lista della spesa. Però boh, forse inizierei dagli altri.

Comunque, alla fine mica sono riuscita a capire se è o meno autobiografico.


Titolo: Il passato è una terra straniera
Autore: Gianrico Carofiglio
Pagine: 297
Anno di pubblicazione: 2008
Editore: BUR
ISBN:978-88-09-05657-2
Prezzo di copertina: 10€
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