L'Io narrante è un docente argentino di ispanistica all'università di Cambridge, che ha sostituito una collega, Bluma Lennon, travolta mortalmente da un'auto mentre leggeva, incantata nel verso, una poesia di Emily Dickinson. Il professore riceve un libro a lei spedito, La linea d'ombra di Conrad, impastato con frammenti di cemento, recante una dedica della stessa Bluma che sembra accennare a un'avventura amorosa. Una restituzione, secondo tutte le apparenze. E non resiste alla tentazione di entrare nell'intimità di Bluma, di decifrare il mistero di un legame tranciato dal destino, che, attraverso quel testo dell'amato Conrad recuperato da chissà quale distruzione, gli manda una specie di messaggio imperioso racchiuso in un silenzio da squarciare. Approfitta così di un ritorno al suo paese, per trovarsi, tra Buenos Aires e Montevideo, dietro le tracce evanescenti di un uomo, Carlos Brauer. Era il destinatario, all'inizio di tutto, di quel volume dedicato poi restituito; e in una occasione aveva espresso su Bluma una profezia stranamente precisa. Celebre bibliofilo, prigioniero della divorante passione per le collezioni bibliotecarie, Carlos era svanito verso terre estreme, dopo aver inseguito una chimera di dominio che lo aveva precipitato nell'inquietudine o nell'insania. Raggiunto il rifugio finale del bibliofilo, sulla costiera di una finisterre sudamericana, il professore apprende finalmente il segreto che lega Bluma a Carlos: un capriccio, una beffa del tempo circolare.
"La casa di carta" è un piccolo gioiello. Appartiene a quella categoria di libri che vanno letti tutti d'un fiato, senza distrarsi mai dalla lettura per non rischiare di perdere nulla.
E' un libro che parla dell'amore per i libri, di quanto intenso possa essere, intenso al punto da diventare ossessivo ed esasperante. Avete presente Don Chisciotte? Ecco, Carlos Brauer, protagonista indiretto del romanzo, è un moderno Alonso Quijano. Non si trasformerà in cavaliere errante, non combatterà contro i mulini a vento né si innamorerà della bella Dulcinea. Ma si lascerà comunque totalmente invadere dai libri e dai loro autori: apparecchierà la tavolo per sé e per il libro con cui ha deciso di cenare, costruirà uomini di libri con cui conversare, sarà ossessionato dalla disposizione dei volumi nella sua biblioteca (mai mettere vicine le opere di autori che non si sopportano), fino all'apice della follia, che consisterà nella costruzione di una casa di cui i libri sono mattoni. Così li avrà sempre con sé, faranno sempre parte della sua vita ma non si lascerà più sopraffare da loro. Vicini, vicinissimi, ma intoccabili.
Fino a che un giorno non gliene verrà chiesto uno indietro. Il regalo che una donna, Bluma Lennon, gli aveva fatto e che ora vorrebbe indietro.
Il lettore scopre tutto questo tramite l'io narrante della vicenda, un docente argentino ispanista a Cambridge che, sostituendo una sua collega morta investita da un'auto mentre leggeva le poesie di Emily Dickinson, si vedrà recapitato un libro di Conrad, "La linea d'ombra", tutto impastato di cemento. L'uomo, per curiosità, deciderà di scoprirne di più e, tornato a Buenos Aires per le vacanze, intraprenderà un viaggio alla ricerca di Carlos Brauer.
E' un libricino incredibile, di amore e passione per i libri. Un esempio, esasperato certo, di quanto, volenti o nolenti, i libri e ciò che leggiamo possono influenzare le nostre vite, cambiare il nostro destino. Una volta entrati nella nostra vita, infatti, diventano qualcosa di cui non possiamo più fare a meno, da cui non possiamo scappare, perché se anche proviamo ad allontanarcene (e ammetto di averci provato ogni tanto, a leggere "meno") prima o poi torneranno da noi.
Ammetto che il libro è riuscito anche a farmi sentire un po' ignorante, se penso alla quantità di libri che ho letto io in confronto a quella di ciascuno dei protagonisti (tutti accademici comunque!). Ma questo è ovviamente inevitabile.
In ogni caso, se siete degli accaniti lettori, se avete sempre con voi un libro ovunque andiate, se la vostra libreria è il posto che più vi fa sentire a casa, dovete assolutamente leggere questo romanzo.
Nota alla traduzione: decisamente ben fatta!
Nel corso degli anni ho visto libri destinati a equilibrare un tavolo zoppo; ne ho visti trasformati in comodini, disposti a torre con una tovaglietta sopra; tanti dizionari sono serviti per stirare e appiattire foglie e fiori più spesso di quanto non siano stati consultati, e non pochi libri conservano, dissimulati tra le pagine, lettere, denaro, segreti.
Anche le persone cambiano il destino dei libri.
Autore: Carlos María Dominguez
Traduttore: Maria Nicola
Pagine: 96
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: Sellerio
ISBN:978-8838925559
Prezzo di copertina: 10 €
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formato brossura: LA CASA DI CARTA