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Odio non sapere cosa scrivere nella recensione di un libro. Perchè da un lato può sembrare che non mi sia piaciuto e non abbia niente da dire (va beh, ormai lo sapete, se un libro mi ha fatto schifo le parole non mi mancano), e dall'altro che mi sia piaciuto troppo e non ci siano parole per descriverlo. Questo libro non rientra in nessuno dei due casi. Le saghe familiari generalmente mi piacciono molto. Mi piace vedere come se la cavano i personaggi, i legami e i rapporti che si creano e come affrontano il mondo. E questo romanzo in questo riesce molto bene. La saga raccontata è quella della famiglia Nolan: una madre molto pratica, un padre artista e sognatore, due figli, Francie e Neely, che crescono insieme (e un'ultima più avanti nella storia) che ereditano le caratteristiche di uno e dell'altro. E alla loro vicenda partecipano tanti altri personaggi secondari (fantastiche le zie materne). Quel che viene descritto, la loro vita e la loro "lotta per la sopravvivenza" in una NEw York dai primi anni del '900 fino all'entrata in guerra. Insomma, una bella storia. Condita anche da un elogio alla cultura e ai libri non indifferente.
Eppure, fino a oltre la metà, il romanzo non mi ha convinto molto. Si legge bene, scorre veloce, ma sembrava proprio solo un susseguirsi di eventi. Non ho mai pensato di abbandonarlo eh. Però mi sono chiesta diverse volte "ma quando finisce?". E poi, le ultime 150 pagine mi hanno fatto cambiare totalmente giudizio. Forse perchè i due figli crescono e affrontano il mondo, scontrandosi con le vere prime delusioni da adulti. Forse perchè c'è un riscatto, da poveri e desolati, la situazione si aggiusta e tutti riescono a coronare i loro piccoli sogni. Insomma, le ultime pagine mi hanno colpita e commossa. E sono contenta che il libro non sia finito prima.
Nota alla traduzione: una delle poche traduzioni in cui le canzoni vengono lasciate in lingua originale senza note o spiegazioni. Scelta azzeccatissima per me ma che mi rendo conto possa creare difficoltà a chi non ha dimestichezza con l'inglese. E poi c'è altro che stona. Ma non saprei ben dire cosa...
"Mio Dio concedimi di essere qualcosa, in ogni istante di ogni ora della mia vita. Fammi essere felice o triste, fa che io abbia caldo o freddo, che abbia poco o troppo da mangiare, che sia vestita elegante o con degli stracci, affidabile o bugiarda, degna di stima o peccatrice.Ma concedimi di essere qualcosa in ogni istante. E concedimi pure di sognare quando dormo, in modo che non vi sia un solo momento della mia vita che vada perduto".
Ho appena finito di leggerlo e mi è piaciuto davvero tanto!
RispondiEliminaPerò nella mia versione le canzoni sono tradotte tutte in italiano. Pessima scelta...
Complimenti per il blog! :D
Tradurre le canzoni direttamente nel romanzo è effettivamente una scelta pessima... piuttosto si mette in nota (o si spera che chi legge sappia l'inglese)... ma ahimè ogni editore fa un po' come vuole, o addirittura uno stesso editore ma in edizioni diverse... e vabbè!
RispondiEliminaGrazie mille per i complimenti!! :)
Questo libro per me è il libro dell'infanzia e prima adolescenza. Ne avevo un estratto sull'antologia delle scuole medie e l'ho cercato ma non era più in commercio. Poi un giorno l'ho trovato su una bancarella dell'usato e l'ho comprato. Credo di averlo letto almeno 200 volte. Ovviamente per me è e resterà bellissimo e Francy e Neely sono come due vecchi compagni di giochi. Non so come lo giudicherei se lo leggessi adesso ma ringrazio Neri Pozza per la nuova edizione!!
RispondiEliminaQuesto è anche il "mio" libro mitico del passaggio all'adolescenza. Ne ho una copia del 1947 e una nuova e non mi stancherei mai di leggerlo
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