Il Gesù Cristo di Saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di Dio, dalla nascita a Betlemme alla morte sul Golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel Vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un Dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di Gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.
Leggere Saramago non è un'impresa semplice. Il suo stile, fatto di virgole senza punti a capo e di discorsi diretti mescolati alla narrazione, sembra quasi fatto apposta per scoraggiare il lettore. E si arriva a un punto (almeno con me è successo, a pochissime pagine dalla fine) in cui quasi non ce la si fa più, si ha bisogno di prendere aria per evitare di abbandonare il libro. Se succede anche a voi, vi prego, prendete aria e poi finitelo. Perchè è semplicemente geniale.
Solo Saramago poteva riuscire a prendere il Vangelo e riscriverlo così, con questa ironia e questa realtà. Potrebbe sembrare un processo blasfemo (ed effettivamente la Chiesa tanto d'accordo non era) eppure riesce a rendere un aspetto della vita di Gesù e di tutta la sua vicenda che la Chiesa e i vangeli officiali hanno sempre in qualche modo negato. Perchè il Gesù di Saramago è un Gesù umano, reale, che gode dei piaceri della carne (lo ammetto, leggere della scena di sesso con Maria di Magdala è stato un leggero trauma), che si infuria con la madre, abbandonandola al suo destino. E' un Gesù che non sa spiegarsi i suoi miracoli, che non accetta impassibile il destino che Dio ha scelto per lui. E questo Dio... cavolo... è tutto fuorchè buono e gentile come si vuole far credere (basti pensare a quanti innocenti ha lasciato che morissero perchè Gesù si salvasse), tanto che arriva già a predire le guerre, le crociate e le sofferenze che in suo nome, e stupidamente, saranno perpetuate.
Per una persona che è cresciuta in seno alla chiesa (più per tradizione che per credenza), e poi allontanata drasticamente, è comunque stato un po' sconvolgente leggere questo Vangelo, per via della narrazione molto reale e realistica di certi aspetti. E oltre lo choc, c'è il sospetto, o la consapevolezza, che forse se queste cose fossero state narrate fin da subito così, molti degli scettici e dei miscredenti ci penserebbero un po' di più, perchè riuscirebbero di più a identificarsi in questo Dio e in questo Gesù, che alla fine altro non era che un essere umano.
Armatevi di un po' di coraggio e di un po' di pazienza, e leggetelo. Merita davvero.
Nota alla traduzione: ben fatta direi!
Leggere Saramago non è un'impresa semplice. Il suo stile, fatto di virgole senza punti a capo e di discorsi diretti mescolati alla narrazione, sembra quasi fatto apposta per scoraggiare il lettore. E si arriva a un punto (almeno con me è successo, a pochissime pagine dalla fine) in cui quasi non ce la si fa più, si ha bisogno di prendere aria per evitare di abbandonare il libro. Se succede anche a voi, vi prego, prendete aria e poi finitelo. Perchè è semplicemente geniale.
Solo Saramago poteva riuscire a prendere il Vangelo e riscriverlo così, con questa ironia e questa realtà. Potrebbe sembrare un processo blasfemo (ed effettivamente la Chiesa tanto d'accordo non era) eppure riesce a rendere un aspetto della vita di Gesù e di tutta la sua vicenda che la Chiesa e i vangeli officiali hanno sempre in qualche modo negato. Perchè il Gesù di Saramago è un Gesù umano, reale, che gode dei piaceri della carne (lo ammetto, leggere della scena di sesso con Maria di Magdala è stato un leggero trauma), che si infuria con la madre, abbandonandola al suo destino. E' un Gesù che non sa spiegarsi i suoi miracoli, che non accetta impassibile il destino che Dio ha scelto per lui. E questo Dio... cavolo... è tutto fuorchè buono e gentile come si vuole far credere (basti pensare a quanti innocenti ha lasciato che morissero perchè Gesù si salvasse), tanto che arriva già a predire le guerre, le crociate e le sofferenze che in suo nome, e stupidamente, saranno perpetuate.
Per una persona che è cresciuta in seno alla chiesa (più per tradizione che per credenza), e poi allontanata drasticamente, è comunque stato un po' sconvolgente leggere questo Vangelo, per via della narrazione molto reale e realistica di certi aspetti. E oltre lo choc, c'è il sospetto, o la consapevolezza, che forse se queste cose fossero state narrate fin da subito così, molti degli scettici e dei miscredenti ci penserebbero un po' di più, perchè riuscirebbero di più a identificarsi in questo Dio e in questo Gesù, che alla fine altro non era che un essere umano.
Armatevi di un po' di coraggio e di un po' di pazienza, e leggetelo. Merita davvero.
Nota alla traduzione: ben fatta direi!
E' da molto che voglio leggere questo libro.
RispondiEliminaMi intimoriva un poco. Il tuo post ha riacceso la curiosità.
Grazie
contenta di essere stata d'aiuto :) Non è per niente facile leggere questo libro. Ma merita veramente tutta la fatica che si fa per leggerlo.
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