Non sono una grande lettrice di libri per bambini e ragazzi. Lo sono stata, in passato, ai tempi delle elementari e delle medie, e ogni tanto anche più tardi ho fatto qualche piccolo salto nel tempo per tornare bambina. Ma, non leggendone poi così spesso e non avendo ancora figli, non posso certo considerarmi un’esperta e quindi, più che a critica ragionata, vado a emozioni e sensazioni.
Nell’ultimo mese, sta andando molto di moda un libro, Storie della buonanotte per bambine ribelli di Francesca Cavallo ed Elena Favilli, edito da Mondadori, che racconta le storie di alcune grandi donne della storia mondiale e dei traguardi che, con l’impegno, sono riuscite a raggiungere. L’obiettivo, in linea di principio lodevole, era quello di far capire alle bambine e ai bambini di oggi che non bisogna per forza sognare il principe azzurro ma che si possono e si devono avere anche altre aspirazioni nella vita, oltre a quelle raccontate nelle tradizionali fiabe. È stato presentato come un libro innovativo, qualcosa che “mancava” nella narrativa per ragazzi, un’enorme lacuna da colmare in cui in molti si sono buttati a capofitto. E qui sta, secondo me, uno dei grandi errori di questo libro (sì, secondo me ce ne sono diversi: una bambina e/o un bambino ha tutto il diritto di sognare di fare la principessa, se vuole, senza sentirsi dire che sta sognando la cosa sbagliata o senza che i genitori si debbano sentire dei cattivi genitori misogini).
Di libri che parlano di bambine che non necessariamente sognano di fare le principesse, o che lo sognano magari a modo loro, ne esistono tantissimi, da sempre, nella narrativa per ragazzi (mi ricordo che da adolescente uno dei miei libri preferiti era Sulle tracce del tesoro scomparso di Bianca Pitzorno, in cui la protagonista si improvvisava archeologa). Forse non hanno avuto la stessa risonanza di questo fenomeno, ma esistono, vengono letti e, soprattutto, sono davvero bellissimi.
A me nelle ultime settimane è capitato di leggerne due, uno scritto da un uomo e uno da una donna.
Il primo si intitola Eura e la maschera veneziana, scritto da Alessandro Bresolin, illustrato da Tiziana Longo e pubblicato dalla collana ragazzi della casa editrice Mesogea.
Un libricino ambientato a Venezia, che ha come protagonista Eura, una bambina in gita in città con il padre Diego. Da quando ha litigato con la madre, l’uomo non riesce a vedere tanto spesso la figlia e vuole che questa loro piccola vacanza sia speciale. Eura, infatti, ha un sogno: inventarsi una maschera e colorarla tutta da sola, e il padre è disposto a tutto pur di esaudire questo desiderio.
I due giungono in un’antica bottega nascosta in una calle veneziana. Qui Eura può scegliere una maschera e colorarla come più le piace. Eura ne nota una molto particolare, appesa al muro da tanti anni. La proprietaria della bottega, però, le dice di sceglierne un’altra, perché quella è speciale e nessuno la può toccare. Ma quando la donna si addormenta, Eura decide di disubbidire. Prende la maschera, la colora… e si ritrova catapultata in un altro mondo, in un’altra Venezia: è il mondo della Commedia, ora in balia del tirannico Leone Panta che l’ha rivoluzionata a suo piacimento. Toccherà a Eura aiutare Arlecchino, Colombina e tutte le altre maschere a liberarsi del temibile Panta, per poter poi tornare a casa.
Un libro bellissimo, vi dicevo, anche per chi, come me, non è veneziano e di commedia ha solo qualche vecchia reminiscenza di quando se ne parlava a scuola. Mi è piaciuta moltissimo la trama (l’idea di questa bambina, ribelle sì, che combina un guaio ma che con il suo guaio riesce a risolverne un altro) e mi è piaciuto moltissimo lo stile di Alessandro Bresolin (di cui avevo letto Gesti convulsi, edito da Spartaco Edizioni, un romanzo per adulti) che si adatta perfettamente a un pubblico ragazzo ma è in grado di conquistare anche “i grandi”. E poi be’, le illustrazioni di Tiziana Longo sono formidabili.
Altrettanto bello è La signora degli abissi, Sylvia Earle si racconta, scritto da Chiara Carminati e accompagnato dalle illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio, pubblicato da editoriale Scienza nella collana Donne nella scienza. Una collana, questa, dedicata al racconto della vita di donne che, inseguendo un proprio sogno, hanno dato un grande contributo alla scienza.
Sylvia Earle, per esempio, fin da bambina è una grande amante del mare. Un amore, questo, che la porta alla sua prima immersione con le bombole e poi a decidere di diventare una biologa marina e dedicare tutta la sua vita alle ricerche in quella grande massa d’acqua inesplorata.
Ha dovuto faticare un po’ di più rispetto alle sue controparti maschili, visti anche gli anni in cui ha compiuto i suoi studi e le sue scoperte (negli anni ’50, ’60 e ’70 e verso le donne scienziate c’era ancora un po’ di diffidenza, che però Sylvia ha contribuito a far scemare), ma è sempre riuscita a non rinunciare a nulla (ha avuto tre figli… una delle quali, ancora nella pancia, l’ha accompagnata in alcune delle sue immersioni, con il benestare del suo medico, ovviamente), a vivere questa sua grandissima passione per il mare e a preoccuparsi, ancora oggi, della sua salvaguardia.
Anche in questo caso, a rendere il racconto ancor più bello ci sono le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio che riescono a portare il lettore in fondo al mare, in mezzo ai pesci e ai coralli, insieme a Sylvia.
Questi due libri sono solo un minuscolo assaggio di tutti i libri per bambini e per bambine (per tutti, direi!) esistenti che non contengono stereotipi di genere e in cui le protagoniste femminili non sono principesse in cerca di un principe che le salvi e le ami per tutta la vita. Un sogno che, comunque, non mi sembra nemmeno poi così terribile.
Che poi, ripeto, secondo me da bambini (ma anche da adulti) non c'è assolutamente nulla di male a sognare di essere una principessa... magari una principessa astronauta, una principessa biologa marina, una principessa bookblogger, parrucchiera, traduttrice, medico o qualunque altra cosa vi venga in mente. L'importante è avere dei sogni e cercare di fare di tutto per realizzarli, come la piccola Eura, come Sylvia e come le storie di tutte le altre donne, nei libri e nella vita, ci insegnano.
Che poi, ripeto, secondo me da bambini (ma anche da adulti) non c'è assolutamente nulla di male a sognare di essere una principessa... magari una principessa astronauta, una principessa biologa marina, una principessa bookblogger, parrucchiera, traduttrice, medico o qualunque altra cosa vi venga in mente. L'importante è avere dei sogni e cercare di fare di tutto per realizzarli, come la piccola Eura, come Sylvia e come le storie di tutte le altre donne, nei libri e nella vita, ci insegnano.
TITOLO: Eura e la maschera veneziana
AUTORE: Alessandro Bresolin
ILLUSTRATORE: Tiziana Longo
ILLUSTRATORE: Tiziana Longo
PAGINE: 95
EDITORE: Mesogea
ANNO: 2016
TITOLO: La signora degli abissi
AUTORE: Chiara Carminati
ILLUSTRATORE: Mariachiara Di Giorgio
ILLUSTRATORE: Mariachiara Di Giorgio
PAGINE: 120
EDITORE: editoriale Scienza
ANNO: 2017
Concordo totalmente con quanto hai scritto.
RispondiEliminaDa quando ho iniziato servizio civile in biblioteca, ho ricominciato a leggere molti libri per bambini e ragazzi e di figure femminili ce ne sono.
Poteva essere un gran bel libro, una bella idea, ma con un risultato un po' deludente e anche approssimativo (da quello che ho visto).
La signora degli abissi è stupendo, credo sarà uno dei miei prossimi acquisti!
Sì, anche io ho sentito che è un po' troppo semplificato e approssimativo... per carità, magari chi l'ha comprato non aveva mai letto un libro per bambini e ragazzi con protagoniste femminili e ora si è incuriosito. Però c'è davvero tanto, tantissimo marketing dietro.
EliminaSono stupendi entrambi, anche come "oggetto libro"! :)