«Odio pensare che sono patetica»
«Perché dovresti essere patetica, Connie? Stai solo cercando di fare del tuo meglio, come tutti noi. Non c'è niente di patetico in questo».
Tyler Caskey, il protagonista di Resta con me di Elizabeth Strout, è il nuovo reverendo della piccola comunità di West Annett, nel Maine: è giovane, è brillante, i suoi sermoni arrivano dritti al cuore, forse anche perché, a differenza del noioso reverendo precedente, non li legge ma li impara a memoria. Certo, sua moglie è un po' strana: adora i vestiti e proprio non ne vuol sapere di prendere parte alla vita di comunità. Ma si può chiudere un occhio, dai, anche perché stanno mettendo su proprio una bella famiglia, con la piccola Katherine prima e Jeanne poi.
Però poi succede qualcosa di terribile. La moglie muore, la figlia Katherine di colpo smette di parlare e i sermoni di Tyler non sono più belli come una volta. Li legge, ora, e sembra quasi che non creda più in quello che dice. Lui ci prova a fare del suo meglio, a tenere insieme la sua comunità, la sua famiglia, se stesso, ma gli altri non sembrano poi così ben disposti nei suoi confronti. Certo, è stato colpito da una tragedia, ma questo non implica che non debba più fare sermoni entusiasmanti, che sua figlia con il suo mutismo debba essere indisponente verso gli insegnati o, ancor peggio, debba intrattenere relazioni equivoche con persone non considerate all'altezza. No, la comunità tutto questo non lo può accettare. Qualcuno gli deve parlare. Qualcuno deve fare qualcosa per risolvere la situazione. Ma chi?
Resta con me è il secondo romanzo di Elizabeth Strout e, come tutti gli altri, è un romanzo bellissimo. Per lo stile dell'autrice, per la trama e per tutto l'amore e la comprensione che riversa sui suoi personaggi.
Resta con me è il secondo romanzo di Elizabeth Strout e, come tutti gli altri, è un romanzo bellissimo. Per lo stile dell'autrice, per la trama e per tutto l'amore e la comprensione che riversa sui suoi personaggi.
La critica alla società qui è molto forte, e il fatto che il romanzo sia ambientato negli anni'50 e non ai giorni nostri non la rende meno violenta. Un'attacco all'ipocrisia, al bigottismo, al nascondere la propria meschinità e incapacità di empatia tra i banchi di una chiesa o tra le pagine di un manuale di psicologia infantile. Una contrapposizione forte, resa ancor più forte dalla scelta di inserire pezzi di salmi e della Bibbia qua e là nel testo, che vede da un lato un reverendo, che è anche un uomo, che deve affrontare un enorme tragedia che fa vacillare tutto quello in cui ha creduto in quel momento; e dall'altro lato una comunità che nei suoi confronti di quest'uomo sembrava ben disposta, ma solo fino a un certo punto.
La cosa più bella dei romanzi di Elizabeth Strout, e Resta con me non è da meno, è che lascia sempre e comunque una speranza. Una possibilità di uscita. A tutti. A un reverendo che non riesce a superare la perdita della moglie e a una comunità che forse si è dimenticata cosa vuol dire essere umana. Ed è qui che sta la forza principale di questi romanzi. La Strout prima non fa sconti a nessuno e presenta la realtà per quella che è, però poi dà a tutti la possibilità di cambiare.
Ora che li ho letti tutti, non so davvero dire quale dei quattro romanzi di Elizabeth Strout pubblicati finora sia il più bello. Sono tutti ben scritti, ovviamente. E tutti indimenticabili, per storia, personaggi e per quello che lasciano a chi li legge.
Il prossimo pare che uscirà con un nuovo editore. La notizia mi ha sconfortato, devo essere sincera. Perché la Fazi ha fatto davvero un gran bel lavoro con questa autrice portandola qui da noi e dandole questa veste grafica tutta sua, con i quadri di Hopper, molto personale e riconoscibile. E non smetterò mai di ringraziarla.
Titolo: Resta con me
Autore: Elizabeth Strout
Traduttore: Silvia Castoldi
Pagine: 380
Editore: Fazi editore
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formato brossura:Resta con me
formato ebook: Resta con me