lunedì 3 giugno 2013

UN GIORNO DI GLORIA PER MISS PETTIGREW- Winifred Watson

Per poter scrivere al meglio questa recensione, e dare quindi un senso al mio giudizio complessivo sul romanzo, sento di dover fare una piccola premessa.
Già una volta mi era capitato di notare come crescendo siano cambiati i miei gusti in fatto di letture. Libri che fino a nemmeno troppo tempo fa avrei amato alla follia ora mi sono totalmente indifferenti e viceversa. Una premessa che può sembrare un'ovvietà, me ne rendo conto, ma ogni volta che mi trovo di fronte a questa situazione non possono fare a meno di ricordare a me stessa questo cambiamento. Anche per essere un po' più indulgente con il libro stesso.

Se avessi letto "Un giorno di gloria per Miss Pettigrew" quattro o cinque anni fa (ma forse basterebbero anche tre) mi sarebbe piaciuto tantissimo. Avrei provato simpatia per zitella quarantenne alla disperata ricerca di un lavoro per non finire in mezzo a una strada, nella Londra degli anni '30. Avrei provato simpatia per il suo stupore, per il suo candore, per la sua ingenuità mista a curiosità di fronte alla vita di Miss LaFosse, una donna da cinematografo, bellissima e dalla vita sentimentale molto intricata, nella cui casa Miss Pettigrew si ritrova quasi per caso un mattino, per dare così inizio al suo giorno di gloria. Avrei trovato questo espediente davvero ben studiato e avrei riso di gusto per le bizzarre avventure che alla donna capitano quel giorno e che la porteranno a mettere da parte i suoi pregiudizi e il suo stupore e a tirare fuori, grazie anche a una buona dose di alcool, i problemi amorosi delle donne che per caso si trova ad aiutare.
Avrei riso con lei e gioito per le sue piccole conquiste. Avrei amato l'ambientazione e il senso di riscatto e di speranza che inevitabilmente il finale lascia... perché non è mai troppo tardi perché i propri sogni si avverino.

E avrei quindi scritto una recensione entusiasta.

Ma non posso continuare a scrivere utilizzando il condizionale. Perché questo libro non l'ho letto tre, quattro o cinque anni fa, ma oggi. E tutto quello che allora probabilmente avrei amato di questa donna e di questa storia mi è risultato irritante e troppo costruito. Miss Pettigrew è quasi patetica, nel suo piangersi addosso e nella sua scarsa conoscenza del mondo, da lei imputabile all'educazione che ha ricevuto. Eppure ha prestato servizio come educatrice in molte case, non dovrebbe essere così stupita di fronte a quel mondo che dice di aver visto solo nei film. Ogni avventura in cui poi si trova coinvolta grazie a Miss LaFosse, dagli incontri amorosi alle feste, è estremamente prevedibile. Si sa già cosa succederà. E questo mi ha fatto perdere interesse e mi ha fatto proseguire la lettura quasi per inerzia.

Eppure, come dicevo all'inizio, mi rendo conto del potenziale di questo libro, e credo che il piacere o non piacere dipenda semplicemente dall'entrare o meno in sintonia con Miss Pettigrew e con il suo modo di essere e di fare. Deve scattare una certa empatia, che io non ho provato praticamente mai, non so se anche per via dello stile dell'autrice o proprio solo ed esclusivamente a "causa" del personaggio. E alla fine non mi è rimasto praticamente nulla.

Non mi sento quindi né consigliarvi né sconsigliarvi la lettura di questo libro. Perché non ci trovo nulla di sbagliato a livello di stile o a livello di trama. Si legge anche bene, in fretta ed è l'ideale se si cerca una lettura poco impegnativa. E, ripeto, sono sicurissima che se lo avessi letto qualche anno fa avrei scritto qualcosa di molto diverso.
Per cui, per questa volta, davvero non lo so.

Nota alla traduzione: non ho notato nulla di particolare, quindi direi ben fatta nel complesso.

Titolo: Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
Autore: Winifred Watson
Traduttore: I. Zani
Pagine: 214
Anno di pubblicazione: 2008
Editore: Beat
ISBN: 978-8865591161
Prezzo di copertina: 9,00 €
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6 commenti:

  1. L'amore è un intero composto da più della somma delle sue parti. Se la scintilla non cè, non cè.
    ci sarà sicuramente un'altra che invece lo adorerà ^-^

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    1. Esatto sì :) Qui l'empatia con la protagonista è fondamentale...

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  2. da lei amputabile all'educazione che ha ricevuto

    ...imputabile?

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    1. ahahaha oddio che lapsus bellissimo :D Amputiamo l'educazione! :D

      Grazie, correggo subito!!

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  3. Ti dirò, sospettavo che non fosse 'tuo'. Almeno ora. Io l'ho letto in periodo propizio, mi pare durante la sessione invernale, quindi diciamo che mi era arrivato nel momento giusto, in cui necessitavo di qualcosa di veramente frivolo e leggero, pur con tutti i suoi evidentissimi difetti.
    Perciò boh, pure io non so xD

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    1. Eppure un tempo (quando ero gggggiovane, mi verrebbe da dire), libri come questo li divoravo... Non so, non penso sia un problema di leggerezza o frivolezza. Forse è lo stile, forse la protagonista... Buh :/

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