lunedì 4 marzo 2013

IL GIOCO DELLE TRE CARTE - Marco Malvaldi

Ritorna la squadra di investigatori del BarLume di Pineta, detto anche "l'asilo senile". A parte il barista Massimo e la sua banconista, la bella e comprensiva Tiziana, il più giovane del gruppo è Aldo, ultrasettantenne gestore dell'osteria Boccaccio. Seguono Nonno Ampelio, Pilade, il Del Tacca del Comune, il Rimediotti. La loro attività, unica, più che principale, si svolge nel presidiare il BarLume e, dietro il paravento della partita a carte, passare al setaccio tutti gli avvenimenti di Pineta, in un pettegolezzo toscano senza eufemismi e senza ritrosie. Qualche volta resta nelle maglie fitte della rete, un fatto criminale. In realtà è Massimo, pronto all'intuizione ma svogliato all'azione, che è spinto a investigare, richiesto casualmente dal commissario Fusco. I vecchietti fanno da polo dialettico in un contraddire minuzioso che però facilita la sintesi: corale ambientazione umana, provinciale e antiglobalizzata.  Nel gioco delle tre carte un esercizio di abilità e di elusione fornisce lo schema per risolvere un enigma criminoso consistente nel nascondere ostentando. Nel corso di un congresso, viene ucciso un professore giapponese. La chiave del mistero è in un computer che in apparenza non contiene niente di significativo.

Era da un po' di tempo che un libro non mi faceva così tanto ridere. Ridere di gusto, al punto da dover chiudere la porta per non farmi sentire ed evitare di passare per matta. E, se devo essere onesta, nemmeno i precedenti libri di Malvaldi ambientati al BarLume, che avevo letto rigorosamente in ordine sparso e apprezzato comunque, mi avevano fatto divertire così tanto.

E chissene frega se la trama gialla in questo non è poi un granché, al punto da essere quasi superflua. Bastano questi fantastici vecchietti per tener su tutto il romanzo. Certo, devono pur avere qualcosa di cui spettegolare, su cui dire la loro e creare un po' di confusione. E quindi questi omicidi e le indagini più o meno volontarie del barrista Massimo sono necessarie per dare ai vecchietti la possibilità di esprimersi al meglio. In questo caso l'espediente è la misteriosa morte di uno scienziato giapponese, durante un convegno che si sta tenendo proprio a Pineta e per il quale Massimo e Aldo, il più giovane dei vecchietti, stanno svolgendo il servizio di catering. Sembra una morte accidentale, dovuta a una caduta... se non fosse che non si muore soffocati quando si sbatte la testa. Massimo si ritrova quindi convocato in caserma, come persona informata sui fatti prima, come interprete poi, e, suo malgrado, ancora una volta, sarà proprio lui a risolvere il mistero, fatto di computer e calcoli complessi.
I vecchietti intanto assistono e commentano, dalla loro posizione privilegiata nel bar, seduti all'unico tavolo in cui il wi-fi prende e senza nessuna intenzione di spostarsi, nonostante le suppliche e le vendette di Massimo, che non ne può più di vederli lì.

Come dicevo all'inizio, ho riso davvero tanto e di gusto. E soprattutto grazie a nonno Ampelio e al suo rapporto con Massimo (memorabile la telefonata al nipote che si è dimenticato di accompagnarlo a prendere la pensione), ma anche a tutti i vecchietti quando interagiscono tra loro e con chi li circonda, in un toscano, dialetto che amo moltissimo, schietto e senza mezzi termini.

Insomma, se state cercando un giallo da brivido, di quelli che vi tengono incollati alle sue pagine per la voglia di scoprire chi sia l'assassino, non dovete leggere questo libro. Ma se invece avete voglia di fare un giretto in Toscana senza muovervi da casa, e vivere un po' la vita tipica di un paese di mare, sedervi a un bar e fare quattro chiacchiere con chi ne sa sempre e sicuramente più di voi (e che quando non sa inventa) questo è sicuramente il libro per voi. Sono sicura che ne rimarrete semplicemente entusiasti, proprio come lo sono stata io (e se questo non dovesse succedere, come direbbe Ampelio, "te invece sei una testa di zuba")


Titolo: Il gioco delle tre carte
Autore: Marco Malvaldi
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2008
Editore: Sellerio
ISBN: 978-8838923340
Prezzo di copertina: 12 €
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formato brossura: Il gioco delle tre carte

5 commenti:

  1. Ho amato follemente tutti i libri del BarLume: semplici e grandi allo stesso tempo. Malvaldi è stato davvero una meravigliosa scoperta nel panorama italiano.

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    1. Concordo sì! E mi dispiace aver fatto questa scoperta così tardi!!
      A me manca ancora "Il re dei giochi"!

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  2. Ciao, seguo il tuo blog e ho preso spesso (si, ok, forse un po' più che spesso) spunti per le mie letture. Grazie a te ho scoperto dei libri molto belli. Malvaldi, invece, l'ho già letto, essendo quasi sua concittadina e sono contenta che tu trovi divertente il dialetto pisano, diverso dal fiorentino, lucchese, livornese.. al BarLume si parla proprio pisano. Di nuovo grazie.

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    1. Ma grazie a te per seguire il blog!! Mamma che responsabilità mi date quando mi dite che avere preso spunto dalle mie recensioni!!! Contenta di non averti delusa :)

      Il dialetto che si parla al BarLume mi fa impazzire!
      E tutta la zona mi piace moltissimo :)

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  3. Grazie mille... Ho preso 9 all' interrogazione di italiano grazie a te!

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