venerdì 6 luglio 2012

RAGAZZI- Charles M. Schulz

A cavallo tra il 1956 e il 1965, mentre le strisce dei Peanuts si affermavano come fenomeno internazionale, Schulz lavorava in parallelo a una serie di vignette meno nota. I picnic, la dottrina, i commenti sulla Bibbia, Schulz compone un ritratto tenue della gioventù di un'America cristiana alle soglie della contestazione. Gli adolescenti sono protagonisti assoluti, con una grande varietà di tipi ed espressioni catturati in poche linee, con la consueta arte di Schulz e il suo dono per la battuta folgorante. Questi ragazzi sono a pieno titolo i fratelli maggiori di Charlie Brown e compagni.

Mi fa uno strano effetto recensire un fumetto di Schulz che non siano i Peanuts.  In realtà, mi ha fatto anche uno strano effetto leggerli perché si è impadronita di me una forte diffidenza che temevo di non essere in grado di scacciare in nessun modo.
D'altronde per me, come per praticamente tutto il mondo, Schulz è solo i Peanuts. Così come Watterson è solo "Calvin and Hobbes" o Quino è solo "Mafalda" (ok, in quest'ultimo caso non proprio, perché anche altri fumetti di Quino sono arrivati in Italia e hanno riscosso un discreto successo).
A questa diffidenza legata al mio amore per Snoopy, Linus, Lucy e gli altri, si è unita quella legata al fatto che le vignette comprese in questa raccolta sono state create e disegnate per un giornale metodista. Certo, qualche accenno nemmeno troppo velato alla religione e al suo credo, Schulz lo aveva già inserito già nei Peanuts, senza che questo mi turbasse così tanto. Questa volta però il rimando alla religione è molto marcato, è alla base praticamente di tutte le vignette, che hanno proprio lo scopo di mostrare come si rapportavano gli adolescenti degli anni '50 e '60 alla vita di chiesa che a quei tempi era impossibile non avere (in America, ma anche qui in Italia).
Poi però mi sono detta: "Cavolo, questo è comunque quel genio di Schulz", una specie di eroe per me. E si merita una, ma che dico, venti possibilità, senza precocetti e diffidenze.
Quindi ho preso il fumetto, mi sono dimenticata dei Peanuts, ho cercato di non pensare che fosse destinato a giovani adolescenti ultra religiosi e ho letto. E devo ammettere che certe vignette mi hanno davvero fatto ridere.

La forza di Schulz sta nel ritratto che riesce a fare della società che lo circonda, nella capacità di evidenziare in modo bonario e non troppo critico certi suoi punti deboli e certe sue contraddizioni. E lo fa, anche in questo caso, prendendo come protagonisti personaggi nell'età in cui è normale e naturale porsi delle domande. C'erano i dolci e ingenui bambini dei Peanuts, che rappresentavano tutte le caratteristiche degli adulti in un modo candido e naive, e ci sono i liceali adolescenti qui, che hanno superato la fase dell'innocenza e si stanno buttando nella mischia del mondo, cercando di non venire meno al loro credo pur non sempre riuscendo a capirlo (che poi è quello che succede sempre, no?).
Sono adolescenti che si chiedono perché devono passare il sabato sera a casa a studiare il catechismo se tanto poi nessuno glielo chiede, giovani che vanno ai pic nic organizzati dalla parrocchia armati di chitarre ma dimenticandosi il cibo, giovani che si confrontano con i primi amori ("abbiamo messo i soldi nel piatto delle offerte nello stesso momento, è un segno che dobbiamo uscire insieme") e che affrontano i problemi che l'essere adolescenti ha sempre comportato per tutti.
Certo, alcune sono davvero davvero troppo religiose e non riescono a suscitare in me nessuna empatia nè sorriso, forse perché non ho mai fatto parte di quella società, non sono mai stata particolarmente religiosa e non riesco a identificarmi con quello che leggo. Ma alcune invece le ho trovate divertenti e geniali, mi hanno fatto riflettere e divertire.

Se in questo "fumetto bigotto" (come lo abbiamo soprannominato io e il mio ragazzo la sera in cui me l'ha regalato) vi aspettate di ritrovare i Peanuts, beh, lasciate perdere, non apritelo neanche, perché è inevitabile rimanere delusi. Ma se riuscire invece a dimenticarvene per un attimo e a pensare alla società di allora come spesso ci viene rappresentata anche in film e libri, troverete un altro piccolo gioiello di Schulz. Un gioiello che potrà piacere o non piacere, ma che rimane comunque un altro esempio della sua incredibile bravura a rappresentare con semplici tratti di matita il mondo che lo circonda.

Nota alla traduzione: commentare le traduzioni dei fumetti è sempre difficile (vedi la mia tesi di laurea), perché i riferimenti alla società in cui sono inseriti sono sempre molto forti e molto difficili da rendere in un'altra lingua/società. Certo, alcune note presenti sono un pochino pedanti (non credo che fosse necessario spiegare cosa fosse un impianto "alta fedeltà", che io nemmeno avrei tradotto), però nel complesso nulla di grave da segnalare.

Titolo:Ragazzi
Autore:Charles M. Schulz
Traduttore: D. Brolli
Pagine:296
Prezzo di copertina 14 €
Editore: Comma 22
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