Bootshaven, lontano nord della Germania. L'odore di mele è intenso e pungente e avvolge la vecchia casa e il giardino. Basta quel profumo e Iris, bibliotecaria di Friburgo, di colpo torna bambina. Sono passati anni, ma tutto è rimasto come allora: la casa avvolta dal fitto fogliame, i ribes bianchi, i tappeti di non-ti-scordar-di-me sepolti dalle erbacce. Un giardino quasi incantato, dominato dal vecchio albero di melo, sotto i cui rami le donne della famiglia Lünschen hanno trovato l'amore, l'amicizia, ma anche la morte. Come Rosmarie, l'amata cugina di Iris, morta ad appena quindici anni. Una fine misteriosa, cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione. Ma adesso è venuto il momento di occuparsi della casa. Per farlo deve imparare a conoscere veramente le donne della sua famiglia e i segreti che custodiscono. Come Inga, venuta al mondo mentre il melo era colpito da un fulmine, che trasmette scosse elettriche ogni volta che tocca qualcuno; o Harriet, convinta che i torsoli di mela sappiano di marzapane; o Mira, l'amica di giochi di Rosmarie, che ora ha assunto in tutto e per tutto le sembianze della cugina. Stanza dopo stanza, le domande si rincorrono l'una dopo l'altra: che cosa aveva fatto veramente il nonno di Iris prima di andare in guerra? Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d'inverno? Che rapporto c'era tra Mira e Rosmarie? C'è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.
Ma che rabbia che mi fanno i libri come questo! Quei libri che avrebbero potuto essere bellissimi, se solo l'autore non si fosse fatto prendere, boh, credo dalla fretta di finire ed evitando quindi di approfondire parti della trama che invece meritavano di più. Il problema è che questo libro è tutto così, tutto "poco approfondito".
Ci troviamo di fronte a una piccola saga familiare: nonni, tre figlie e due nipoti. E ovviamente una casa e un paese. La protagonista, Iris, eredita dalla nonna la casa di famiglia e aprendola si ritrova travolta dai ricordi e dai segreti che questa casa nasconde: il passato nazista del nonno, la malattia della nonna Bertha, il rapporto tra sua madre e le due sorelle, il rapporto tra lei e sua cugina Rosmarie e la loro amica Mira, e soprattutto il tragico evento della morte della cugina a soli 16 anni. Un passato che Iris ha cercato di dimenticare ma che ora a poco a poco si riaffaccia alla sua memoria.
Il potenziale per fare un bel romanzo c'è tutto. Ma l'autrice a mio avviso lo spreca, accennando frettolosamente a tutti i vari rapporti senza mai approfondirne più di tanto nessuno. Butta solo in mezzo episodi, così da dedicare qualche pagina più o meno a tutti i membri della famiglia, senza mai spingersi oltre. Il risultato è qualcosa di incompleto, a cui manca qualcosa. Ed è veramente un peccato.
Un centinaio di pagine in più, un po' più di approfondimento delle vicende e dei legami, e questo commento (ma soprattutto il successo del libro) sarebbe stato completamente diverso.
Nota alla traduzione: ci sono parecchie ripetizioni, anche all'interno della stessa frase. Ma difficile dire se è colpa del traduttore o dello stile dell'autrice.
Ma che rabbia che mi fanno i libri come questo! Quei libri che avrebbero potuto essere bellissimi, se solo l'autore non si fosse fatto prendere, boh, credo dalla fretta di finire ed evitando quindi di approfondire parti della trama che invece meritavano di più. Il problema è che questo libro è tutto così, tutto "poco approfondito".
Ci troviamo di fronte a una piccola saga familiare: nonni, tre figlie e due nipoti. E ovviamente una casa e un paese. La protagonista, Iris, eredita dalla nonna la casa di famiglia e aprendola si ritrova travolta dai ricordi e dai segreti che questa casa nasconde: il passato nazista del nonno, la malattia della nonna Bertha, il rapporto tra sua madre e le due sorelle, il rapporto tra lei e sua cugina Rosmarie e la loro amica Mira, e soprattutto il tragico evento della morte della cugina a soli 16 anni. Un passato che Iris ha cercato di dimenticare ma che ora a poco a poco si riaffaccia alla sua memoria.
Il potenziale per fare un bel romanzo c'è tutto. Ma l'autrice a mio avviso lo spreca, accennando frettolosamente a tutti i vari rapporti senza mai approfondirne più di tanto nessuno. Butta solo in mezzo episodi, così da dedicare qualche pagina più o meno a tutti i membri della famiglia, senza mai spingersi oltre. Il risultato è qualcosa di incompleto, a cui manca qualcosa. Ed è veramente un peccato.
Un centinaio di pagine in più, un po' più di approfondimento delle vicende e dei legami, e questo commento (ma soprattutto il successo del libro) sarebbe stato completamente diverso.
Nota alla traduzione: ci sono parecchie ripetizioni, anche all'interno della stessa frase. Ma difficile dire se è colpa del traduttore o dello stile dell'autrice.
Ciao Elisa...in pratica hai letto i libri che voglio comprare e che sono in lista da un bel pò. da circa un anno...sia questo che Il profumo del pane alla lavanda [adoro il gente "cibo/emozioni"....sono contenta che ne hai scritto le recensioni.
RispondiEliminaContinua così....
A presto...grazie...
appena li leggi fammi poi sapere se ti sono piaciuti allora! :)
RispondiEliminaCertamente =)
RispondiEliminaBuon Settembre...proficuo di letture! =)
A me il libro è piaciuto molto, la trama, e anche come è scritto, ma soprattutto il fatto che mi abbia fatto ricordare alcuni momenti della mia infanzia.
RispondiEliminaHo provato il tuo stesso senso di incompletezza, sarebbe potuto essere uno dei miei libri preferiti e invece...
RispondiEliminaAdoro questo genere di atmosfera, saghe "famigliari", se possibile al femminile, basate sui ricordi, la nostalgia, i legami, i misteri, la natura... sapresti consigliarmi un libro (o dei libri) con un atmosfera simile a questa ma completi?
Grazie in anticipo!