lunedì 14 marzo 2011

SOSTIENE PEREIRA- Antonio Tabucchi

Lisbona, un fatidico agosto del 1938, la solitudine, il sogno, la coscienza di vivere e di scegliere, dentro la Storia. Un grande romanzo civile.


Ho aspettato troppo tempo a leggere questo libro. Era lì che mi aspettava sulla mensola da anni senza che mi venisse mai voglia di leggerlo. Forse perché non sapevo bene di che cosa parlasse (e mi vergogno parecchio ad ammetterlo), o forse perché per tutti questi anni non è mai stato il momento. Poi una mia amica, dopo avermi visto in preda all'ansia da "non so cosa leggere", mi ha detto di provare. Anche lei era stata reticente per anni e poi lo ha adorato. E allora mi sono convinta.

Questo libro è semplicemente un capolavoro. Non si può dire molto altro. Un romanzo storico e civile, che affronta l'inizio di uno dei periodi forse più brutti della storia del mondo. Lo fa a Lisbona nel 1938, dove le notizie sulla Guerra Civile Spagnola e sul trattamento di chi si schierava con i repubblicani venivano ignorati e censurati da radio e giornali, e le poche informazioni arrivavano tramite passaparola. Sarà Pereira, un giornalista di mezza età, vedovo e di salute cagionevole, che si occupa della pagina culturale di un giornale non politicamente schierato, a iniziare a prendere coscienza e far prendere coscienza a tutti di quel che sta succedendo. Per farlo, ha bisogno di conoscere un repubblicano, che entra casualmente nella sua vita e al quale senza un motivo apparente si affezionerà. Perché a poco a poco ne capirà i valori e gli ideali. E a poco a poco capirà che non può far finta di niente, che come giornalista ha il dovere di raccontare e di informare. Anche a costo di essere il solo a farlo, anche a costo della sua stessa vita.

Ero quasi in lacrime nel capitolo finale. Un capitolo che ti fa capire quanto siano importanti le parole, quanto siano più forti di qualsiasi colpo di pistola e di qualsiasi tentativo di censura.
Allora come oggi.
Molto bello anche lo stile, con questo "Pereira sostiene di" che ricorre in tutto il libro. Un po' irritante forse all'inizio, ma assolutamente geniale con lo scorrere delle pagine.

Se ce lo avete lì da un bel po', non aspettate ancora troppo a leggerlo. Perché poi vi sentirete un po' stupidi e un po' in colpa per averlo ignorato per così tanto tempo.

"Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io, comunque bisogna stare con gli occhi aperti nonostante tutto, cuore, sì, sono d'accordo, ma anche occhi bene aperti"

"La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro"

3 commenti:

  1. Amo Lisbona e amo Tabucchi, quindi sono sfacciatamente di parte, Sostiene Pereira è uno dei miei libri del cuore...bellissimo!!Ti consiglio anche di leggere la Testa perduta di Damasceno Monteiro, ma non è agli stessi livelli.

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  2. Grazie mille per il consiglio!

    Io non avevo mai letto nulla di Tabucchi e me ne pento amaramente (anche se da ora rimedierò :P)

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  3. L'avevo anche io in libreria da tantissimo tempo...poi un giorno l'ho preso perché leggero per un viaggio in treno. Mi è piaciuto tantissimo!!!

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