venerdì 7 maggio 2010

LA CUCINA COLOR ZAFFERANO- Yasmin Crowthe

In una Londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all'esistenza di Maryam Mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a Teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia Sara aprono uno squarcio nell'apparente tranquillità della sua vita e del suo matrimonio. Rinnegata in gioventù dalla famiglia d'origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che è stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare così di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell'ignaro marito inglese. Sarà il piccolo paese in cui è cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che Maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. Nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, Sara segue la madre in Iran e scopre quale terribile prezzo Maryam ha dovuto pagare per la libertà.


Non so bene come commentare questo romanzo, sostanzialmente perchè sono perplessa. E' scritto bene, per carità, e si legge altrettanto bene. Ma la storia non mi ha entusiasmato, anzi, a tratti mi ha quasi "irritato" (e ultimamente sta succendendo un po' troppo spesso). Forse perchè non sono riuscita a immedesimarmi nella protagonista Maryam e ha capire a pieno la sua scelta, dopo aver indirettamente provocato l'aborto della figlia, Sara di tornarsene nel suo paese d'origine a vivere quel passato che le era stato negato. E la grande riappacificazione finale, tra madre e figlia, si riduce a tre o quattro righe, a una rivelazione sconvolgente che non può che far sentire in colpa Sara per aver pensato male della madre. Insomma, c'erano le potenzialità per fare un bellissimo romanzo, ma l'autrice non ha voluto sfruttarle, limitando il tutto a un romanzo abbastanza banale sul filone " Cacciatore d'Aquiloni".

Nota alla traduzione: calchi calchi calchi...

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