mercoledì 30 novembre 2016

ESCHE VIVE - Fabio Genovesi

Ci sono cose che sono proprio giuste, cose che semplicemente devono succedere per quanto sono belle, anche se poi non succedono. Ma non c'è problema, perché magari succedono domani, o il giorno dopo domani o quando gli pare a loro.


Mi capita spesso di scoprire un autore dall’ultimo romanzo che ha pubblicato e poi da lì, pian piano, riscoprire tutti i suoi lavori precedenti. Ovviamente lo faccio solo se il romanzo mi è piaciuto, o mi ha in qualche modo dato lo stimolo per leggere altro.

Il primo romanzo che ho letto di Fabio Genovesi è stato Chi manda le onde, uscito nel 2015 per Mondadori e anche finalista al premio strega di quell’anno (vinto poi da Nicola Lagioia). Mi ci ero avvicinata incuriosita dalla copertina, senza neanche lontanamente immaginare quanto me ne sarei poi innamorata. 
Quel libro è stato per me una grandissima rivelazione: per la storia, per lo stile, per l’incredibile caratterizzazione dei personaggi (il piccolo Zot rimarrà per sempre nel mio cuore) e per tutte le sensazioni che mi ha lasciato una volta terminata la lettura. E quindi, capite anche voi perché volessi assolutamente leggere qualcos’altro di Fabio Genovesi.
Poi, l’altra sera, in un Libraccio (sì, a Milano c’è un Libraccio aperto fino a mezzanotte, una cosa bellissima, soprattutto quando fuori piove e tu ci arrivi sottobraccio a una persona speciale) ho trovato in condizioni eccellenti e a un prezzo incredibile Esche vive. L’ho comprato e, la mattina dopo, ho iniziato a dare un’occhiata alle prime pagine. Senza sapere bene come, mi sono ritrovata in Toscana, a Muglione, completamente coinvolta nella storia di Fiorenzo e del campioncino.

Loro due sono i protagonisti della storia raccontata da Fabio Genovesi. Fiorenzo era una giovane promessa del ciclismo su cui molti, tra cui il padre stesso che lo allenava, puntavano. Finché non decide insieme a due suoi amichetti di provare a stanare il mostro del fossato dove va a trascorrere i suoi pomeriggi estivi. Come? Fabbricando una specie di bomba fatta di petardi, che non solo non stanano il mostro, ma gli portano via anche una mano. Fine dei sogni di gloria per Fiorenzo e, soprattutto, per suo padre.
Da quel giorno sono passati alcuni anni, Fiorenzo ha imparato a vivere con una mano sola e sta per finire le scuole superiori, anche se al frequentare le lezioni preferisce andare a pescare o lavorare nel negozio di articoli per la pesca di suo padre. Suona in una band metal e non ha alcuna esperienza con le ragazze. Ma, soprattutto, si ritrova a fare i conti con un’altra grande tragedia: l’improvvisa perdita della madre, avvenuta l’anno precedente e di cui si sente in qualche modo responsabile.
A peggiorare il suo stato d’animo arriva Mirko, un ragazzino tanto forte e bravo in bicicletta quanto ingenuo, che il padre di Fiorenzo porta a vivere a casa sua per trasformarlo in un vero campione. Fiorenzo, ovviamente, lo odia. Ma proprio grazie ai suoi tentativi di boicottarlo conosce Tiziana, che dopo aver studiato all’estero, ha deciso di tornare a Muglione per provare a cambiare le cose, e che ora si ritrova incastrata in una vita fatta di disincanto e disperazione.

Le storie di Fiorenzo, Tiziana e Mirko si intrecciano per tutto il romanzo, dando vita a una storia l’apparenza potrebbe essere banale, ma che invece va in profondità e tratta temi importanti. L’amicizia e l’amore, sicuramente, ma anche il non arrendersi, il darsi seconde possibilità e il fare i conti con se stessi e con il proprio passato. Il tutto scritto con uno stile divertente, scanzonato e serio al tempo stesso.

Sono scoppiata a ridere più volte, mentre leggevo Esche vive. E più volte mi sono anche fermata anche a riflettere di quel che veniva raccontato, su quel senso di insoddisfazione e di immobilità che riguarda un po’ tutti quelli che vivono in paesini come Muglione (e ce ne sono davvero tanti).
Ho riso e un pochino mi sono anche commossa, perché Fabio Genovesi dà seconde possibilità a tutti, dà a tutti una speranza, anche quando sembra davvero impossibile.
Fiorenzo ha detto che il suo sogno era comprarsi una barca e girare i mari, tu gli hai ricordato che il suo sogno era diventare famoso con la sua band e lui ha detto che era vero, ma che nella vita è meglio avere tanti sogni perché funziona come con le cartelle della tombola: più ne hai e più è probabile che vinci.

Non so se mi sia piaciuto di più Esche vive o Chi manda le onde. Non lo so davvero. Però so che mi piace tantissimo il modo in cui Fabio Genovesi racconta le sue storie e il modo in cui mi sento una volta arrivata alla fine.
Insomma, che cosa state aspettando a leggere Fabio Genovesi? Sono sicura che non ve ne pentirete.


Titolo: Esche vive
Autore: Fabio Genovesi
Pagine: 388
Editore: Mondadori
Anno: 2013
Acquista su Amazon:
formato brossura:Esche vive

7 commenti:

  1. Anch'io ho amato molto Chi manda le onde e, come ti dicevo, ho preso Esche vive sul Libraccio. Purtroppo, però, ho trovato solo quel mattonazzo della prima edizione: non ha neanche quattrocento pagine, ma sembra la Bibbia.
    Sarà che sì, fa ridere e commuovere. Sarà che, nel mio caso, queste storie intrecciate e i toni talora un po' sboccati, ricordano tanto il primo Ammaniti. Lo leggerei subito, ma sono alle prese con un romanzo che mi consigliava una lettrice proprio sulla scia dell'entusiasmo per questi due autori: Io non sarò come voi. Dolcezza, brutalità, provincia toscana e personaggi sopra le righe, ma non capisco se l'autore sia così di suo o scimmiotti gli altri due. Mi tengo il dubbio per un altro centinaio di pagine; comunque si legge bene. :)

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    1. In effetti c'è un po' di Ti prendo e ti porto via di Ammaniti, anche se a me Genovesi fa molto più ridere (forse ero troppo piccola quando avevo letto quel libro ed ero rimasta un bel po' sconvolta :P).
      Dai, finisci quello che stai leggendo e poi vai di Genovesi! :D

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    2. Eh, effettivamente la situazione lì precipita in maniera inquietantissima, però il mitico Graziano Biglia è il capostipite di tutti questi personaggi un po' strampalati. :)
      Vedo di intervallare con qualcos'altro - lo Sperling che ti dico io ha veramente la stessa struttura, lo stesso linguaggio - e leggo Genovesi.

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  2. Fabio Genovesi è uno di quelli che continuo a dirmi di dover leggere! Devo proprio decidermi ed ora ti faccio la domanda da 100 milioni di dollari: se tu dovessi cominciare a leggerlo ora, da quale dei due libri partiresti?
    Così mi regolo! Hihihihi

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    1. Il problema è che quasi sicuramente il primo che leggi è quello che ti piace di più. Quindi, io ti direi Chi manda le onde... però sono davvero belli entrambi eh :)

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  3. A me è piaciuto maggiormente Chi manda le onde, ma in Esche vive ho ritrovato tutto quello che cercavo e che mi era piaciuto nell'ultimo libro.
    Ho riso e mi sono commossa e ora voglio leggere anche Morte dei marmi.
    Fabio Genovesi è oramai il mio autore italiano preferito e aspetto l'uscita del suo libro con un misto di aspettativa e di impazienza.
    Per quanto riguarda Chi manda le onde ho anche ascoltato l'audiolibro, tanto per rendere l'idea del mio innamoramento letterario.
    un saluto da Lea

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