mercoledì 2 luglio 2014

Due titoli, un solo libro: ma perché? #85

Protagonista della puntata di questa settimana della rubrica di confronto tra titolo originale e sua traduzione è un libro fresco fresco di stampa.
Ancora una volta, mi è bastato vedere il titolo e la copertina per rendermi conto che quasi sicuramente si era di fronte all'ennesimo cambiamento arbitrario a fini puramente commerciali.

Il romanzo in questione è UNA PICCOLA LIBRERIA A PARIGI di Nina George, da poco pubblicato dalla casa editrice Sperling&Kupfer con la traduzione di V. Rancati

Protagonista è un librario, proprietario di una libreria galleggiante sulla Senna,  una sorta di Farmacia letteraria in cui vende i libri per curare qualunque sofferenza. Qualunque, tranne quella che ha causato a lui la scomparsa della sua fidanzata, che l'ha lasciato una mattina mentre lui dormiva con una semplice lettera che non ha mai avuto il coraggio di leggere. Quando l'aprirà, partirà per un viaggio in Provenza, in cerca di ricordi.

Il titolo originale del libro è però ben diverso. Il romanzo è infatti uscito in Germania nel 2013 come DAS LAVENDELZIMMER


Il titolo si può tradurre letteralmente come "La stanza color lavanda" (in realtà la mia personalissima traduttrice rampante dal tedesco, che ho consultato prima di scrivere qualche cavolata, dice che potrebbe tradursi anche come "La stanza della lavanda"). 

Vediamo quindi che nel titolo originale non compare Parigi, città che per questo genere di romanzi sta diventando inflazionata tanto quanto Tiffany. E non compare nemmeno il riferimento a una "libreria",   luogo magico per i lettori che nei titoli italiani viene spesso sfruttato, anche a sproposito, perché si sa  che è molto evocativo. 
La Sperling & Kupfer ha probabilmente pensato che non ci potesse essere nulla di meglio per attirare il lettore di piazzare Una libreria a Parigi? E mettiamole anche un aggettivo, già che ci siamo, così da non perdere il contatto con i titoli standardizzati che hanno invaso i nostri scaffali ultimamente.

Il titolo originale pone l'attenzione su un altro punto della trama, ovvero la ricerca dell'amata da parte del protagonista, ricerca che lo spinge fino in Provenza. Sicuramente nel romanzo la libreria c'è e svolge un ruolo non del tutto secondario, quindi il titolo italiano non è del tutto privo di senso. Però, ecco, dall'originale pare che il fulcro della storia non sia quello.

E poi sta donna di spalle circondata da pagine svolazzanti di libri in mezzo a un parco onestamente è inguardabile.

5 commenti:

  1. La copertina italiana mi ricorda quella di un altro libro Gli ingredienti segreti dell'amore di Nicholas Barreau, anche qui una donna/ragazza di spalle sullo sfondo di un vialetto. Pur appartenendo a due case editrici diverse sembra ci sia una sorta di uniformità.

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  2. Non mi piace!!!
    Perchè non lasciare nel titolo italiano la lavanda? Molto più particolare che non il solito titolo che fa da specchietto per le allodole!

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  3. Uhm, io veramente non capisco perché si debbano stravolgere i titoli originali sempre e comunque! Non che il titolo tedesco brilli per originalità, ma almeno evitava le facili romanticherie Parigi + Libreria + Piccola (e quindi carina, accogliente, etc etc..)

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