Sono cugine ma si sentono sorelle, sono clonate dalle eroine di "Piccole donne": Nieves, Ada, Luz e Lola. I loro genitori hanno dilapidato la fortuna ereditata dall'antenato José Joaquín Martínez. Quando erano bambine si riunivano con Oliviero, il fratellastro di Luz, nella proprietà familiare gestita dalla zia che manteneva l'oziosa parentela. Poi, il colpo di stato dell'11 settembre 1973, l'arresto di Oliviero e l'esilio di Ada a Londra, innamorata di Oliviero e rivale di Lola. Quando inizia il romanzo, nel 2002, la famiglia è sparsa per il mondo e le cugine sono in attesa di rincontrarsi. Una saga ricca di sottigliezze psicologiche femminili e accenti epocali: il Cile degli anni Settanta, Londra, Parigi, l'attentato alle Torri Gemelle.
Da bambina, era raro che leggessi i libri che mi venivano consigliati. Soprattutto se si trattava di libri per ragazze. Ho provato una volta con Pollyanna e l'ho semplicemente odiato. Quindi non mi sono mai nemmeno avvicinata a "Piccole Donne". Avevo visto solo qualche trasposizione cinematografica, senza che comunque mi entusiasmassero troppo. Insomma, ragazze che credono di essere ribelli ed emancipate ma che in realtà vivono di preconcetti e di false ribellioni(non me ne vogliano gli amanti di Piccole Donne, è ovviamente un'opinione del tutto soggettiva). Per cui ho preso tra le mani questo romanzo della Serrano con un po' di titubanza, perchè la maggior parte dei commenti che ho letto parlavano di sto romanzo come di un moderno Piccole Donne. Ed effettivamente qualche rimando c'è: 4 cugine (non sorelle stavolta) con sogni e aspirazioni diverse e con rivalità e contrasti che si trascinano per anni. C'è l'uomo conteso, c'è la più debole fisicamente, c'è la ribelle, proprio come le quattro sorelle della Alcott.
Per fortuna, c'è anche molto di più. C'è una terra, il Cile, che fa da sfondo a tutta la vicenda e che in qualche modo condiziona la vita di tutte e quattro le donne. Ci sono contrasti forti e malcelati, che generano odio e dolore. Ci sono quattro vite tutt'altro che perfette, che si scontrano con la realtà del mondo moderno, con questo ricorrere di 11 settembre che in qualche modo condiziona la vita di tutte (1973, 2000, 2001).
Mi è piaciuto molto questo romanzo. Sarà che tendo ad amare quasi tutti i libri ambientati in Sud America. Sarà che non sono stata obbligata a immedesimarmi in nessuna delle protagoniste (un obbligo quasi morale se si legge Piccole Donne da bambine). Sarà che ho trovato tante piccole frasi e idee che mi sono rimaste impresse e a cui ripenserò spesso.
Insomma, leggetelo. (Sia che siate dei fan della Alcott, sia se odiavate quelle quattro ragazzine)
Nota alla traduzione: non lo so, la scelta di lasciare delle frasi in inglese mi ha lasciata un po' perplessa. Forse da rivedere.
"Senza dubbio doveva essere amore, sì, anche se ammise tra se che poteva essere anche quel muscolo della gamba che saliva sopra il ginocchio e arrivava fino all'inguine, e invece no, era proprio amore"
"Prima, per assicurarmi di essere dalla parte giusta, mi basavo sulle opinioni di Fidel. Adesso seguo Bono degli U2"
"La grande differenza tra lei e Lola stava nel fatto che per Lola i romanzi servivano soltanto ad evadere, mentre Ada li lasciava entrare a pieno diritto nella sua esistenza."
Da bambina, era raro che leggessi i libri che mi venivano consigliati. Soprattutto se si trattava di libri per ragazze. Ho provato una volta con Pollyanna e l'ho semplicemente odiato. Quindi non mi sono mai nemmeno avvicinata a "Piccole Donne". Avevo visto solo qualche trasposizione cinematografica, senza che comunque mi entusiasmassero troppo. Insomma, ragazze che credono di essere ribelli ed emancipate ma che in realtà vivono di preconcetti e di false ribellioni(non me ne vogliano gli amanti di Piccole Donne, è ovviamente un'opinione del tutto soggettiva). Per cui ho preso tra le mani questo romanzo della Serrano con un po' di titubanza, perchè la maggior parte dei commenti che ho letto parlavano di sto romanzo come di un moderno Piccole Donne. Ed effettivamente qualche rimando c'è: 4 cugine (non sorelle stavolta) con sogni e aspirazioni diverse e con rivalità e contrasti che si trascinano per anni. C'è l'uomo conteso, c'è la più debole fisicamente, c'è la ribelle, proprio come le quattro sorelle della Alcott.
Per fortuna, c'è anche molto di più. C'è una terra, il Cile, che fa da sfondo a tutta la vicenda e che in qualche modo condiziona la vita di tutte e quattro le donne. Ci sono contrasti forti e malcelati, che generano odio e dolore. Ci sono quattro vite tutt'altro che perfette, che si scontrano con la realtà del mondo moderno, con questo ricorrere di 11 settembre che in qualche modo condiziona la vita di tutte (1973, 2000, 2001).
Mi è piaciuto molto questo romanzo. Sarà che tendo ad amare quasi tutti i libri ambientati in Sud America. Sarà che non sono stata obbligata a immedesimarmi in nessuna delle protagoniste (un obbligo quasi morale se si legge Piccole Donne da bambine). Sarà che ho trovato tante piccole frasi e idee che mi sono rimaste impresse e a cui ripenserò spesso.
Insomma, leggetelo. (Sia che siate dei fan della Alcott, sia se odiavate quelle quattro ragazzine)
Nota alla traduzione: non lo so, la scelta di lasciare delle frasi in inglese mi ha lasciata un po' perplessa. Forse da rivedere.
"Senza dubbio doveva essere amore, sì, anche se ammise tra se che poteva essere anche quel muscolo della gamba che saliva sopra il ginocchio e arrivava fino all'inguine, e invece no, era proprio amore"
"Prima, per assicurarmi di essere dalla parte giusta, mi basavo sulle opinioni di Fidel. Adesso seguo Bono degli U2"
"La grande differenza tra lei e Lola stava nel fatto che per Lola i romanzi servivano soltanto ad evadere, mentre Ada li lasciava entrare a pieno diritto nella sua esistenza."