I film vivono per sempre. Così come i personaggi dei libri.
Intendiamoci, avevo già apprezzato molto Tipi non comuni, la raccolta di racconti prima fatica letteraria di uno dei miei attori preferiti di sempre, ma mai mi sarei aspettata che il suo primo romanzo mi sarebbe piaciuto così tanto.
Il libro è esattamente quello che il titolo dice: il racconto di come nasce un capolavoro del cinema. E nello specifico, un capolavoro da dove nessuno se lo sarebbe mai aspetto: il regista Bill Johnson, infatti, nel 2020 decide di trarre un film da un vecchio fumetto del 1971, La leggenda dell'incendiario, che il suo autore, Robby, aveva creato in onore di suo zio Bob, mito e leggenda della sua infanzia.
Ed è proprio da quell'infanzia che Tom Hanks parte, per poi raccontare ogni aspetto, del passato e del presente, che hanno portato su quel set: oltre alla storia di Robby e di Bob, c'è anche quella di Bill stesso, della sua assistente Al, della protagonista Wren, più o meno di ogni singolo personaggio che, in un modo o nell'altro, è legato a questo film.
Detta così potrebbe sembrare un libro lunghissimo e noiosissimo, ma invece Tom Hanks è bravissimo nel dosare i dettagli, nello scegliere cosa narrare e cosa no, nel caratterizzare i suoi personaggi e nel raccontare i momenti di svolta della loro vita, oltre che nel far entrare il lettore nell mondo del cinema, senza risparmiare qua e là qualche piccola critica.
È un romanzone, che mi ha tenuta incollata alle sue pagine senza quasi rendermene conto. A cui pensavo anche quando ero intenta a fare altro e a cui non vedevo l'ora di tornare. Un libro che mi ha divertito e anche emozionato
Segno, almeno per me, che Tom Hanks non è solo un attore che scrive, ma qualcuno che lo fa sapendo molto bene cosa sta facendo.
(Piccola nota a margine: c'è un errore bislacco che si ripete per tutto il libro, e che dopo lo sgomento iniziale alle prime due o tre occorrenze, ha contribuito a rendere la lettura per me ancor più divertente. Per qualche motivo, tutte le volte che nel testo dovrebbe esserci la parola "camera" c'è invece la parola "Internet": "la festa organizzata dalla Internet di commercio", "Si recò nella seconda Internet da letto, adibita a studio", "guardò nella Internet A" e così via. Sicuramente è stato fatto un "trova-sostituisci" senza controllare, anche se non sono riuscita a capire da dove sia partito l'errore. Ovviamente ho provveduto a segnalare la cosa all'editore, che ha confermato di essersene già accorto e immagino sistemerà tutto nella prossima ristampa)