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mercoledì 12 ottobre 2016

Come si è arrivati dal Salone internazionale del Libro a Tempo di libri


(Questo mio post è stato pubblicato su Ultima pagina il 6 ottobre 2016)

Non è facile riuscire a fare un riepilogo della questione Salone internazionale del Libro, l’argomento discusso nel mondo dell’editoria da quando, quest’estate, la volontà dell’AIE di cambiare città, da Torino a Milano, alla celebre manifestazione è diventata concreta. Escono continuamente nuove notizie, nuove dichiarazioni più o meno ufficiali, o anche solo qualche supposizione, prontamente rilanciate da giornali e siti web, che alimentano le polemiche e le prese di posizione dei due schieramenti, pro Torino e pro Milano. Sebbene l’ipotesi di di spostare Il Salone internazionale del libro di Torino a Milano fosse rilanciata già da diverso tempo a ogni nuovo scandalo del Salone del Libro (come, per esempio, quello degli ingressi gonfiati o dei gravi problemi di bilancio), il primo segno concreto di rottura è arrivato nel febbraio del 2016, quando Federico Motta, presidente dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, ha deciso di uscire dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, che controlla e amministra il Salone.
Una scelta che aveva fatto un certo scalpore, lasciando in qualche modo presagire quello che sarebbe successo il 27 luglio, giorno in cui è avvenuta la votazione a favore della proposta dell’amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni, per organizzare un evento culturale simile anche a Milano. Dei 32 consiglieri su 39 dell’AIE presenti, in 17 hanno votato a favore dello spostamento, 8 si sono astenuti (tra cui la torinese Einaudi) e 7 hanno votato contro. Pur essendo i numeri irrisori, se si pensa a quanti editori ci sono in Italia, e nemmeno tutti iscritti all’Associazione, la maggioranza ha scelto: fine del sostegno al Salone internazionale del libro di Torino, se ne fa uno nuovo.

Una notizia abbastanza sconvolgente, che ha avuto come conseguenza immediata la scelta di alcuni editori medio-piccoli di  inviare una lettera condivisa all’AIE annunciando la loro uscita. In parte per affetto nei confronti di Torino e della sua storia, ma soprattutto per la scarsa considerazione che hanno avuto da parte dell’associazione, che dovrebbe rappresentare un’intera categoria ma che di fatto ha deciso da sola cosa fare. È da questo abbandono dell’AIE che inizia a prospettarsi la possibilità di fare due eventi distinti: quello di Milano, guidato dall’AIE e dalla Fiera di Milano, che il 5 settembre hanno creato la società Fabbrica del Libro SpA, per promuovere questo nuovo evento e tutte le iniziative a esso correlate; e quello di Torino, in cui i piccoli e medi editori usciti dall’associazione sperano di avere un ruolo attivo.

Per discutere della nuova edizione dell’evento torinese, si è tenuta una riunione l’8 settembre al Circolo dei lettori. Un incontro a cui hanno partecipato in 130, tra cui anche alcuni rappresentati di case editrici più grandi (Sellerio, Feltrinelli, Laterza) che ancora non avevano espresso apertamente la loro opinione in merito, e che si è concluso con la votazione sulla creazione di un’associazione, dal nome un po’ da pro loco Gli amici del Salone, che avrebbe il compito di fare da interlocutore tra le istituzioni, la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e tutti gli enti pubblici che da sempre si occupano dell’organizzazione della kermesse torinese. Non tutti i presenti, in realtà, si sono trovati d’accordo con questa idea. Tra questi, da segnalare l’intervento di Giuseppe Laterza, che si è interrogato sulla reale necessità di creare una nuova associazione, e quindi una nuova, ulteriore frammentazione, anziché cercare di mediare con l’AIE:

Il problema è che la polemica che si è generata in queste settimane è la spia di una questione assai più generale e profonda: una frattura tra le diverse componenti della filiera del libro, che non nasce oggi e che dipende da molte diverse ragioni. Ed è questa frattura che dovrebbe soprattutto allarmarci perché ha a che fare con la promozione della lettura nel nostro paese. 

Dopo questa riunione, sono iniziati i primi tentativi, forse un po’ maldestri, di mediare. Perché non fare un salone condiviso tra Torino e Milano, lasciando al capoluogo piemontese gli eventi e gli incontri con gli autori e a quello lombardo invece gli stand e la parte più commerciale? Un’idea proposta dal ministro Franceschini e di cui si è discusso in una riunione tenutasi il 20 settembre a cui hanno partecipato anche il ministro Giannini, il sindaco di Torino Appendino, il governatore del Piemonte Chiamparino e il presidente degli editori Federico Motta, e a cui Massimo Gramellini ha dato risalto sulla Stampa, proponendo «la settimana lunga del libro» in cui lascerebbe la parte commerciale ed economica a Milano e quella intellettuale e culturale a Torino. Una soluzione logisticamente abbastanza complessa, questa, che porterebbe a un’ulteriore frammentazione dell’evento, che richiederebbe il dono dell’ubiquità ai suoi visitatori e, soprattutto, implicherebbe un costo di gestione insostenibile per gli editori medio-piccoli. E poi l’AIE era ben decisa a portare avanti il suo appoggio a Milano, nonostante dichiarasse la sua disponibilità a mediare. Torino ha detto no ai diktat di Motta e ogni tentativo di ricucire lo strappo è fallito.

Ci saranno due eventi, dunque, a distanza di un mese e di un centinaio di chilometri l’uno dall’altro. Dal 19 al 23 aprile 2017 negli spazi espositivi di Fiera Milano a Rho, l’AIE e i grandi editori organizzeranno Tempo di libri, la prima edizione di questo nuovo evento letterario, che è stata presentata ufficialmente il 5 ottobre. Dal 18 al 22 maggio 2017, negli spazi espositivi di Torino Lingotto ci sarà la XXX edizione Salone internazionale del libro, organizzato sempre dalla Fondazione – che ha nominato come nuovo presidente l’ex ministro Massimo Bray, a cui spetterà il compito di trovare un modo di differenziarla rispetto a quanto succederà a Milano – con l’aiuto ancora non ben definito dei piccoli editori, il cui ruolo rischia di passare di nuovo in secondo piano, schiacciato dalla burocrazia degli enti organizzativi.

L’AIE, comunque, attraverso le parole rilasciate da Renata Gorgani, nominata presidente di La Fabbrica del Libro Spa, ci tiene a far sapere che gli editori che hanno deciso di uscire dall’associazione, o che proprio non ne fanno parte, potranno partecipare a entrambi i Saloni senza venir penalizzati in alcun modo. La regione Piemonte ci tiene a far sapere, invece, che i piccoli editori piemontesi che hanno intenzione di partecipare a Più Libri Più Liberi, la fiera della Piccola e Media editoria che si tiene tutti gli anni a Roma a dicembre, quest’anno lo dovranno fare senza i finanziamenti e i contributi delle edizioni precedenti.

Sì. Avete letto bene. Visto che la situazione tra Torino e Milano non era abbastanza complessa, si è tirata in mezzo anche la fiera di Roma, la fiera dedicata all’editoria indipendente più conosciuta d’Italia, patrocinata dall’AIE. E quindi, se un piccolo editore piemontese vuole andarci, dovrà farlo di tasca propria. La situazione, al momento, è questa. L’evento milanese sta iniziando ad avere una sua forma (anche se sarà forse penalizzato dal non essere in città, ma nello spazio fieristico di Rho), mentre quello di Torino sembra ancora un po’ in sospeso, come se, al di là delle parole e delle continue, e più o meno giustificate, recriminazioni, mancasse la volontà di organizzare effettivamente qualcosa. E in effetti, dopo quella riunione al Circolo dei lettori, dopo quella votazione per la creazione di una nuova associazione, per ora dal fronte torinese ancora non si è mosso niente.

La volontà da parte dei piccoli editori sicuramente c’è. Ma chi da sempre ha organizzato il Salone internazionale del Libro, finora si è invece perso tra grandi annunci, grandi idee e grandi nomi, senza aver concretizzato nulla. C’è il rischio, in questo temporeggiare, in questo stare distanti dalla macchina organizzativa, dalle decisioni chiave che un evento impone, che non sia Milano a sottrarre il Salone a Torino, ma che Torino lo butti via con le proprie mani.

sabato 30 aprile 2016

Aprile dolce... leggere! (e pure tanto quest'anno)

E anche il mese di aprile volge al termine e, non so voi, ma io ormai sono in pieno fermento da Salone del Libro di Torino. Ho iniziato a spulciare il programma e cercare di decidere a quali incontri andare, e soprattutto ho iniziato a stilare la tanto temuta (dal mio portafogli) lista di libri che vorrei acquistare (per ora siamo solo a cinque, ma c'è ancora tempo).

Nell'attesa, comunque, diamo un'occhiata a come è stato questo Aprile qui sul blog. 
Il mese è iniziato con la gita al Book Pride a Milano, di cui vi ho raccontato qualcosa qui. Più che della fiera in sé, che è un po' piccolina e forse non vale il viaggio da lontano, sono contenta delle persone che ho incontrato (e anche dei libri che ho acquistato, ovviamente).

Sabato 16 c'è invece stato il quarto appuntamento di Una valigia di libri, l'evento organizzato da me, da Il giro del mondo attraverso i libri e dalla Libreria Sulla Parola, che questa volta ci ha portato a spasso per l'Asia. Un continente che conosco poco, sia geograficamente sia a livello letterario, che però ha portato invece un sacco di spunti. Bisogna solo trovare il tempo di recuperarli tutti.

Altre grosse novità non ce ne sono state, se si esclude che ho iniziato a collaborare con un altro sito letterario, Ultima pagina, e che ho consegnato un'altra traduzione (la cui uscita è prevista a maggio). Quindi, direi che possiamo passare alle letture. Che questo mese sono state proprio tante, anche se non tutte all'altezza delle mie aspettative.

le letture del mese più il Kindle, che ne contiene altre due.

PARLAMI D'AMORE di Pedro Lemebel: pubblicato da marcos y marcos con la traduzione a cura di Matteo Lefèvre, è un libro che tutti coloro che hanno letto e amato i romanzo di questo scrittore cileno dovrebbero recuperare. Rappresentato un tassello in più per conoscere e innamorarsi di Pedro Lemebel.

ANCHE NOI L'AMERICA di Cristina Henríquez: pubblicato dai tipi di NN editore (che porca miseria non sbagliano un colpo) con la traduzione di Roberto Serrai, è un libro che parla di immigrazione, di accoglienza, di odio e d'amore.

NESSUNO SCOMPARE DAVVERO di Catherine Lacey: edito da Sur e tradotto da Teresa Ciuffoletti, è stata la prima delusione di questo mese. Forse mi sono fatta fregare un po' io dai troppi commenti entusiastici che hanno alzato troppo le mie aspettative. Ma era da un sacco che non avevo così tanta voglia di prendere a sberle una protagonista.

PaperAmleto e altre storie ispirate a William Shakespeare: eh sì, questo mese ci sono state le celebrazioni per il quattrocentenario dalla morte del grande Will (e anche quelle per Cervantes, non dimentichiamocelo!). Tra i vari tributi, c'è questa bellissima raccolta di vecchi fumetti di Topolino che si ispirano alle più grandi commedie e tragedie shakespeariane. Una chicca, che tutti gli amanti del Bardo dovrebbero leggere.

LA SAGA DEI CAZALET vol.2- Il tempo dell'attesa di Elizabeth Jane Howard: edito da Fazi con la traduzione di Manuela Francescon, è il secondo volume dopo Gli anni della leggerezza incentrato sulla famiglia Cazalet. Una delle saghe famigliari più belle che ho letto negli ultimi anni.

LA FELICITÀ DI EMMA di Claudia Schreiber: pubblicato da Keller editore e tradotto da Angela Lorenzini, questo libro ha la copertina rosa e un bellissimo maialino che fa capolino da centro pagina. E poi è una storia dolcissima, con una protagonista di una tenerezza incredibile, anche se macella maiali.

ADIEU MON CŒUR di Angelo Calvisi: edito da Casasirio editore, parla di crescita, di cambiamenti e di amori impossibili. In un modo a volte un pochino frettoloso, ma comunque bello.

NON HO ANCORA FINITO DI GUARDARE IL MONDO di David Thomas: pubblicato da marcos y marcos e tradotto dalla scuola di specializzazione per traduttori tuttoEuropa, è il libro che ha dato inizio alla mia collaborazione con UltimaPagina (infatti per ora la recensione la trovate solo lì, tra qualche giorno approderà anche qui sul blog!). Una raccolta di brevi racconti di storie quotidiane, che tutti potremmo vivere. Un inno alle piccole cose e all'essere molto, molto umani.

CANTO DELLA PIANURA di Kent Haruf: secondo volume pubblicato in Italia da NN editore della Trilogia della pianura (in lingua originale sarebbe il primo), tradotto da Fabio Cremonesi. Eh niente, ho pianto. E viva i fratelli McPheron!

LA BATTAGLIA NAVALE di Marco Malvaldi: nuova avventura dei vecchietti del Barlume, pubblicata sempre da Sellerio. Nonché grande, grandissima delusione di questo mese. Porca miseria.


Non mi ero mica resa conto di aver letto così tanto! E devo dire che era da un po' che non mi capitavano così tante delusioni in un solo mese. Per fortuna che ci sono stati anche molti libri belli che hanno compensato.
 Il vostro aprile (di libri e non) come è stato invece?

giovedì 31 marzo 2016

I bookblog di marzo si vestono di nuovi colori... e di tanti libri!

E siamo arrivati anche alla fine di marzo. Finalmente c'è l'ora legale, le piante sono piene di fiori, il sole quando c'è è già bello caldo e permette le prime letture sul balcone, e questo fine settimana c'è il Book Pride a Milano, l'evento che dà un po' il via alla mia stagione di fiere del libro.

Ma pensiamo al mese che sta finendo. Un mese di letture, come sempre, e anche di qualche incontro. E partiamo subito da quello che da gennaio è diventato un appuntamento mensile fisso e che lo sarà fino a giugno, ovvero Una valigia di libri. Nell'incontro di questo mese, che si è tenuto il 19 marzo, protagonista era la letteratura centro e sud americana. È stato proprio un bell'incontro, ricco di suggerimenti (tantissimi suggerimenti, virtuali e dal vivo) e di spunti di riflessione, ma anche di chiacchiere. Non vedo davvero l'ora che arrivi il 16 aprile per il nuovo appuntamento (destinazione: Asia).

Pochi giorni dopo, il 22, sono invece andata con la mia amica Barbara alla presentazione del nuovo romanzo di Jonathan Coe, Numero undici, alla Scuola Holden di Torino. Avevo già assistito in passato a un incontro con questo autore, ad Alba durante la sagra del tartufo, e avevo proprio voglia di risentirlo. Che dire? Un bellissimo incontro e, soprattutto, una bellissima persona lui. Ci ho anche chiacchierato un po' durante il firmacopie ed è stato proprio emozionante.

Segnalo poi anche la puntata di questo mese di Casa Rampante, Tamponamenti, e il fatto che in questi giorni esce terzo libro tradotto da me, La guerra del marketing (non so se mi abituerò mai all'emozione che si prova vedendo il proprio nome all'interno di un libro).

E ora passiamo ai libri. Un mese di letture e riletture, otto in tutto, con qualche grande scoperta e qualche piccola delusione.
Le letture del mese meno La parte divertente, che ho restituito prima di fare la foto

BENEDIZIONE - Kent Haruf: la prima lettura del mese è stata una grande, grandissima lettura. Pubblicato in Italia da NN editore, con la traduzione di Fabio Cremonesi, Benedizione di Kent Haruf è un libro semplicissimo e dolorosissimo. Assolutamente da leggere.

LA PARTE DIVERTENTE - Sam Lipsyte: una raccolta di racconti, per amanti del genere, che più che divertenti definirei grotteschi... come la società che criticano. Pubblicato da minimum fax con la traduzione di Anna Mioni.

SANGUE NEGLI OCCHI - Lina Meruane: edito da laNuovafrontiera, con la traduzione di Luca Mariotti, questo libro è stata una grande rivelazione di questo mese. La storia è quella di una donna che diventa cieca e fatica ad abituarsi a questa condizione. Incredibile soprattutto lo stile dell'autrice.

L'ERA DI CUPIDIX - Paolo Pasi: le edizioni Spartaco, e Paolo Pasi in particolare, sono per me garanzia di editoria italiana indipendente di qualità. E L'era di Cupidix, che racconta di un mondo dove i sentimenti vengono regolati da pastiglie, ne è l'ennesimo esempio.

SCENDE LA NOTTE TROPICALE di Manuel  Puig: la mia prima rilettura dopo anni che non lo facevo. Pubblicato da Sellerio, con la traduzione di Angelo Morino, Scende la notte tropicale di Manuel Puig è un libro bellissimo che ha segnato i miei anni universitari. La storia di due anziane sorelle, raccontata solo tramite dialoghi e lettere.

CAFÉ JULIEN - Dawn Powell: eccola qua, la delusione del mese. Da questo libro, edito da Fazi e tradotto da Silvia Castoldi, mi aspettavo davvero tantissimo. Forse troppo, al punto da aver un po' condizionato la lettura, che si è rivelata lunga e faticosa. Peccato.

NUMERO UNDICI - Jonathan Coe: eh niente, il Jonathan Coe che tutti i suoi fan stavano (ok, stavamo!) aspettando è davvero tornato. Pubblicato sempre da Feltrinelli, con la traduzione di Mariagiulia Castagnone.

GIRL RUNNER - Carrie Snyder: pubblicato da Sonzogno con la traduzione di Gioia Guerzoni, questo libro è stata la seconda grande rivelazione di questo mese. Per fortuna non mi sono fermata al titolo e alla copertina, ma ho letto anche i commenti della critica e ho letto il libro. Che si è rivelato molto intenso e coinvolgente. Anche se non amate correre.

Il vostro marzo come è stato? Quali libri avete letto?

martedì 1 marzo 2016

Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia... che non so cosa voglia dire, quindi, nel dubbio, leggo!

Ed ecco che siamo già arrivati al 1° marzo. Non so per voi, ma questi primi mesi dell'anno stanno passando velocissimi e, devo dire, ne sono molto contenta. L'autunno e l'inverno non mi piacciono molto, soprattutto quest'anno che non si è visto nemmeno un fiocco di neve. Preferisco vedere i fiori che sbocciano e sentire arrivare il caldo. E poi, con l'arrivo della primavera arrivano anche le fiere del libro (Bookpride, Salone del Libro, La grande invasione...). Insomma, per fortuna siamo già al 1° marzo!

Febbraio è stato un mese molto ricco. Non tanto di letture, in quanto mi sono fermata a quota sette libri letti (che sono tante, sicuramente, ma meno del mio solito), ma di molte altre cose. E partiamo proprio da quelle.

Il mese è iniziato con il confronto tra un libro originale e la sua versione distillata. Un lavorone di due giorni e molte imprecazioni, che ho riassunto nel post: "Di quella volta in cui ho comprato un libro distillato (e poi l'ho confrontato con l'originale)"
Querele per fortuna ancora non me ne sono arrivate e sono davvero contenta di essermi tolta la curiosità di sapere quanto triste poteva essere quest'operazione.

Poi, io e il lettore rampante siamo andati in gita a Verona per San Valentino. Non ho scritto nessun post a proposito, ma di cose letterarie ne abbiamo fatte un sacco anche lì. (Come potete immaginare, c'erano Romeo e Giulietta ovunque). Tra l'altro, proprio a Verona ho finalmente incontrato dal vivo alcune persone che ho sempre e solo conosciuto in rete: Cristina del blog Athenae Noctua e Elisa e Alessandro di Di questo libro e degli altri. Che bello scoprire i nostri visi al di là dello schermo!

Io e il buon vecchio William a Verona
Parlando sempre di lettore rampante, ho cercato di rubargli il bancomat in una nuova puntata di Casa Rampante.

Il 20 febbraio si è tenuto il secondo incontro di Una valigia di libri, questa volta dedicato agli scrittori e ai romanzi europei. Come credo di aver già detto e scritto in ogni occasione possibile, è stato davvero bellissimo. Tanta gente, un clima perfetto (grazie all'ospitalità della Libreria Sulla parola, che è un piccolo angolo di paradiso libresco) e tantissimi consigli arrivati. Non vedo davvero l'ora che sia il 19 marzo per il terzo incontro.

Il mese si è concluso con la bella intervista sul blog Impression chosen from another time, in cui racconto come è nata La lettrice rampante e altre amenità. Grazie ancora per l'ospitalità! (E voi, se ancora non la conoscete, cosa state aspettando?)

E ora veniamo ai libri. Sette sono state le mie letture questo mese. Tante, rispetto alla media nazionale, ma in leggero calo per i miei standard. Una scelta voluta, in realtà, perché mi sono resa conto che stavo diventando un po' una macchinetta e questo mi portava a godermi un po' meno quello che stavo leggendo. Quindi la parole d'ordine da questo mese è «lentezza» (per quanto mi sia possibile, ovviamente).

I libri letti questo mese, meno uno.
Sette letture, dicevamo, e tutte davvero molto belle:

I VENERDI' DA ENRICO'S  di Don Carpenter: pubblicato in Italia da Frassinelli con la traduzione di Stefano Bortolussi, è un libro che parla di libri, certo, ma soprattutto di scrittori e di quanto sia difficile soddisfare le aspettative, soprattutto se autoimposte.

LA PROPRIETA' TRANSITIVA di Nelson Martinico e Federico Ligotti : pubblicato da edizioni Spartaco, è un romanzo utopico in cui il nostro paese, schiacciato da anni di corruzione e raccomandazioni, finalmente vede un po' di luce quando viene eletto come presidente del consiglio un ex trans, grande idealista e sognatore.

UN COMPLICATO ATTO D'AMORE di Miriam Toews: l'unico libro della Toews pubblicato non da marcos y marcos ma da Adelphi, con la traduzione di Monica Pareschi. Eh niente, io amo questa autrice e non c'è molto altro da aggiungere.

I GATTI NON HANNO NOME di Rita Indiana: pubblicato in Italia da NN Editore con la traduzione di Vittoria Martinetto, il libro è un viaggio in Sudamerica, ma soprattutto nella testa di un'adolescente alle prese con la scoperta di se stessa e della vita.

IL PORTO DEI SOGNI INCROCIATI di Björn Larsson: un libro di sogni e di mare, pubblicato da Iperborea con la traduzione di Katia de Marco.

LA TRAMA DEL MATRIMONIO di Jeffrey Eugenides: un romanzo che parla d'amore e di quanto a volte possa essere difficile. Pubblicato da Mondadori con la traduzione di Katia Bagnoli e, per me, più bello di Middlesex.

COME ACCADDE CHE THOMAS LECLERC 10 ANNI 3 MESI E 4 GIORNI DIVENNE FULMINE TOM E SALVO' IL MONDO di Paul Vacca: un libro sull'autismo con un protagonista che è un piccolo supereroe.  Edito da Edizioni Clichy con la traduzione di Tania Spagnoli e Federico Zaniboni.


E il vostro febbraio come è andato?