Visualizzazione post con etichetta Salone del Libro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Salone del Libro. Mostra tutti i post

martedì 15 maggio 2018

Il mio SalTo 2018

La trentunesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si è conclusa ieri sera ed eccomi a tentare di raccontarvi com'è stato. Dico tentare, perché è sempre difficile riuscire a trasmettere all'esterno quello che si vive là dentro.



Pare sia stata, come sempre, un’edizione di successo. L’edizione dei record, la chiamavano già ancor prima che iniziasse, per via di un overbooking che sicuramente fa piacere dal punto di vista della voglia di partecipare ma che ha penalizzato quei poveri editori (paganti) che sono finiti nel Padiglione 4, il tendone surriscaldato creato in extremis per ospitare tutti. 
A parte questo problema, ben evidente a tutti, il Salone è grossomodo sempre uguale. Anche il numero di visitatori, stando al comunicato stampa ufficiale di chiusura, non è poi variato di molto: l’anno scorso erano stati 143.815 i visitatori unici, quest’anno sono stati 144.386. Numeri belli alti, per un paese in cui si dice che i libri non interessano a nessuno... bisogna poi solo capire se agli ingressi corrispondono anche le vendite da parte degli editori, ma dubito che si verrà mai a sapere.

È cambiata un po’ la disposizione degli stand, per fare posto ai grandi editori che, dopo il forfait dell’anno scorso, sono ritornati nei padiglioni del Lingotto. Non sono invece cambiate le code, né quelle per la sicurezza (ingestibili solo i primi giorni, in realtà, perché io il sabato e la domenica sono entrata senza alcun problema e con un’attesa massima di dieci minuti) né quelle per gli eventi (che, almeno nel mio caso, fungono un po’ da selezione naturale e stabiliscono il vero grado di interesse per quell'evento: c’è coda e ho voglia di farla? Quell'evento per me è imperdibile. C’è coda e uff, che palle! Vabbé, faccio altro).

Eppure, pur essendo tutto sommato un’edizione uguale a tutte le altre, devo ammettere che quest’anno ho provato un po’ meno entusiasmo del solito. Forse perché è un periodo che lavoro un po’ troppo e sono un po’ stanca, ma quest’anno l’atmosfera del Salone, anche una volta dentro, passato il primo istante di “finalmente eccoci qui”, l’ho sentita meno. E, in generale, credo che ci fosse un po’ meno vivacità da parte di tutti.

In ogni caso, ho assistito a eventi molto belli (pochi, ma buoni) e soprattutto, e questo sì che mi è piaciuto!, ho chiacchierato, riso, scherzato e abbracciato tante, tantissime persone. Alcune che vedo ogni anno solo al Salone, altre che non vedevo da tanto, altre ancora a cui finalmente sono riuscita a dare un volto dopo tante interazioni virtuali. Mi ripeterò, lo so, ma la cosa più bella del Salone è soprattutto questa: le persone. I saluti e i sorrisi al volo in mezzo ai corridoi, ma anche le chiacchiere in coda o appoggiati devastati a una colonna. Le foto, le battute, le risate, i pettegolezzi, i “come va?”, i “che bello conoscerti!”, i caffè, i barattoli di pesto e i saluti impacciati che però fanno sempre un immenso piacere. 
 E ve lo dico da timida e insicura, da ragazza che prima di trovare il coraggio di avvicinarsi e salutare qualcuno ci deve pensare un po’, a volte troppo al punto che poi quel qualcuno da salutare non c’è più (un esempio tra tutti: sono rimasta dieci minuti buoni allo stand delle edizioni e/o a fissare Eric-Emmanuel Schmitt e cercare il coraggio di avvicinarmi e salutarlo e chiedergli l’autografo. E poi niente, sono scappata).

Ma parliamo un attimo degli eventi a cui ho assistito. Quest’anno l’unico per cui ho deciso che valeva la pena davvero fare la coda è stato Fernando Aramburu. Sarà che ero in buona compagnia (ciao Veronica, è stato un vero piacere!), sarà perché ho amato Patria come era tanto tempo che non amavo un libro… non lo so, però l’ho fatta volentieri e la rifarei ancora adesso. Credo sia stato uno degli incontri più belli a cui abbia mai assistito in tutti questi anni di Salone. Si è parlato di ETA, ovviamente, ma anche del ruolo che la letteratura e gli scrittori in generale dovrebbero avere nel raccontare le storie, soprattutto quando si tratta di fatti reali: secondo Aramburu non devono tanto concentrarsi e interessarsi al “cosa”, perché il cosa si trova in tutti i libri di storia, ma al come, per dare veramente voce a chi un periodo storico l’ha vissuto sulla sua pelle. (Tra l'altro al pomeriggio proprio Aramburu con il suo Patria ha vinto il Premio Strega Europeo)
Paolo di Paolo, Fernando Aramburu e Maria Ida Gaeta. In piedi, l'interprete nella lingua dei segni, una cosa molto bella di questa edizione del Salone. 

Il giorno precedente, il sabato, ho partecipato insieme a un gruppo di adolescenti all'incontro con il fumettista Sio, che da quando scoperto ogni mattina è quasi sempre il fautore della mia prima (e a volte anche unica) risata quotidiana. Lui è esattamente come i suoi fumetti: apparentemente demenziale e assurdo ma in realtà geniale.

Il fumettista Sio che presentava "La Genda sCOMIX"
Sempre il sabato, sono andata a un incontro alla libreria La Luna’s torta durante il quale la casa editrice NN si è presenta e ha raccontato la sua storia. L’evento faceva parte del programma del Salone OFF, gli eventi collaterali al Salone che si tengono ogni anno in giro per Torino proprio negli stessi giorni. E, devo ammettere, non sono ancora così convinta che sia una buona idea. Se sono dentro al Salone devo uscire, spostarmi per la città e poi magari rientrare (e se non si ha il pass, pagare di nuovo il biglietto) se voglio assistere a un altro evento interno al Salone. Mi sembra un metodo un po’ dispersivo, che va a discapito degli eventi OFF, ovviamente.

La domenica, invece, oltre al già citato Aramburu, ho partecipato all’incontro con Tristan Garcia, scrittore francese pubblicato in Italia da NN editore, di cui sta per uscire il nuovo romanzo: 7. Una sala piena, anche in questo caso, pur essendo uno scrittore forse non così conosciuto. Ed è stato bello e interessante.
Poi sono andata alla presentazione di Kaiser di Marco Patrone, edito da Arkadia edizioni, e a quella di Holden & Company. Peripezie di letteratura americana da j.d. Salinger a Kent Haruf di Luca Pantarotto, ovvero mio marito, che è stato presentato in anteprima proprio al Salone ma che ufficialmente uscirà, per aguaplano, il 22 maggio.



Alla fine sono tornata a casa con cinque libri. Sono pochi, mi rendo conto, ma poco è anche al momento il mio tempo per leggere, mentre molto alta è la pila di libri in attesa. Però, insomma, pochi ma direi molto buoni:



E ora non ci resta che aspettare l’edizione dell’anno prossimo che, salvo imprevisti, si terrà dal 9 al 13 maggio.

sabato 5 maggio 2018

SalTo 2018: chi, cosa, quando, dove e perché

Manca ormai meno di una settimana all'inizio della XXXI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che aprirà ufficialmente sempre negli spazi espositivi del Lingotto giovedì 10 maggio. Se quella dell’anno scorso, la prima guidata da Nicola Lagioia, è stata l’edizione dell’orgoglio dei piccoli e medi editori, dopo la spaccatura con l’AIE, quella di quest’anno è sicuramente l’edizione della verità: riuscirà Torino a confermare (e magari superare) i numeri e, soprattutto, l’entusiasmo dell’anno scorso? 

Intanto quest’anno i grandi editori sono tornati. Una scelta commerciale credo quasi obbligata per i colossi editoriali, che però ha portato a qualche problemino di spazio, con overbooking e ricerche di nuovi luoghi espositivi. Ora comunque tutto pare essere stato risolto al meglio.

Tema di quest’anno è Un giorno, tutto questo, accompagnato dal manifesto di Manuele Fior. (ok, lo confesso, di primo impatto ho pensato al "Re Leone", ma poi la sensazione è passata e trovo sia il tema sia il manifesto davvero molto belli).



Quest’anno sarò presente due giorni, sabato 12 e domenica 13, per questioni logistico-famigliari ma soprattutto di programma che, devo dire, quest’anno trovo davvero notevole.
Ecco qui gli eventi che mi interessano di quei due giorni e a cui farò di tutto per partecipare. Segno anche quelli in contemporanea, sia mai che riesca in qualche modo a essere presente in due posti allo stesso tempo.

SABATO 12
H 12 – Incontro con Alice Sebold  – Sala Azzurra
H 13 – Ciaone Salone! Incontro con Sio - Spazio Stock Bookstock Village
H 16 – Lo scrittore e il suo doppio: Fernando Aramburu dialoga con il suo traduttore Bruno Arpaia  –Sala Professionali
H 16 – Sentimento e segreto: incontro con Javier Marías – Sala Azzurra
H 17.30  – Incontro con Auður Ava Ólafsdóttir  – Sala Blu

DOMENICA 13
H 12  – Incontro con Fernando Aramburu  – Sala Azzurra
H 12.30  – La felicità in montagna - Incontro con Franco Faggiani, autore de La manutenzione dei sensi  – Spazio Autori
H 13.30  – Incontro con Eric-Emmanuel Schmitt  – Sala Azzurra
h 15.30  – Una Black Mirror letteraria - Incontro con Tristan Garcia, autore di 7  – Spazio Internazionale
h 17  – I maledetti: Goffredo Fofi legge James Joyce - I morti  – Sala Filadelfia
h 17.30  – Kaiser - Presentazione del libro di Marco Patrone – Sala Avorio
h 18.30  – Holden & Company -presentazione libro di mio marit... ehm Luca Pantarotto  – stand B38/C37 Regione Umbria


A differenza degli altri anni, non ho ancora stilato una lista di libri che vorrei acquistare. Forse perché la pila di quelli ancora da leggere mi fissa minacciosa da diversi mesi e non accenna a diminuire, ma ho deciso che cercherò di contenermi, comprando solo poche cose ma che davvero voglio e affidandomi all'ispirazione del momento.

Voi ci sarete? Quali giorni? Avete già scelto a quali incontri partecipare e quali libri comprare?  Insomma, ci vediamo lì? (Perché lo so che lo dico ogni anno, ma ogni anno si dimostra essere vero, la parte più bella in assoluto del Salone del Libro, ma delle fiere in generale, sono le persone e le chiacchiere che si scambiano in mezzo ai libri.)

martedì 16 maggio 2017

SalTo 2017: piccolo aggiornamento

Ovvero, di quella volta in cui alla lettrice rampante venne proposto di presentare Antonio Manzini e lei, ovviamente, disse sì. 


Devo aggiungere altro? 

(Comunque a parte il sabato mattina, per sopraggiunti impegni abbastanza fighi e abbastanza ansiogeni, per la mia presenza al Salone rimangono validi i giorni e le date che ho indicato nel post di ieri... quindi venerdì nel tardo pomeriggio, sabato pomeriggio e tutta domenica. Così come rimane valido l'invito a vederci se ci siete!)

lunedì 15 maggio 2017

SalTo 2017: chi, cosa, quando, dove e perché.

Dunque ci siamo. Dopo la frattura con l’AIE, le polemiche, le prese di posizione più o meno nette degli editori e degli operatori culturali, ma anche i grandi annunci di novità e miglioramenti, questo giovedì, 18 maggio, prende finalmente il via la XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che occuperà gli spazi espositivi del Lingotto fino a lunedì 22 e avrà come tema conduttore "Oltre il confine".

La bellissima locandina disegnata da Gipi.

Quest’anno, il Salone dovrà fare i conti con l’assenza degli stand grandi editori (il gruppo Mondadori, e il gruppo GemS non ci saranno… Einaudi sì, non come editore ma come Punto Einaudi), ma ha dalla sua l’enorme entusiasmo degli editori medio-piccoli, di più di 900 espositori e dell’incredibile lavoro sul programma svolto dal direttore Nicola Lagioia e dalla sua squadra.

Ammetto che sono molto curiosa di vedere questa “rinascita”. Voglio bene al Salone del libro e da una decina di anni a questa parte un salto ce l’ho sempre fatto, anche se nelle ultime edizioni aveva smesso un po’ di brillare ed era abbastanza evidente che avrebbe avuto davvero bisogno di una rinfrescata. Le premesse per quest’anno sono buone e io non vedo l’ora di andarci.

I giorni che ho scelto sono il sabato, come ogni anno, e poi, incredibilmente, la domenica. Un po’ esigenze logistiche, un po’ per fare gli stessi due giorni di Tempo di libri e vedere un po’ le differenze. In più farò una capatina rapidissima anche il venerdì, nel tardo pomeriggio.
Questi sono gli eventi a cui intendo partecipare. Quest’anno, per la prima volta, ho cercato di evitare le sovrapposizioni e di scegliere prima dove andare, perché ahimè le pillole di ubiquità ancora non esistono. 
(Restano fuori, invece, gli incontri del Salone Off, perché è davvero impossibile spostarsi da dentro al Salone ai quartieri di Torino, se poi si deve rientrare).

VENERDÌ 19

h 17. TRA PARADOSSO E NOIR: RACCONTARE LA REALTÀ. Incontro con Antonio Manzini (Sala Rossa)
h 18.30 DAL REGNO UNITO A HOLLYWOOD, RACCONTARE CON LEGGEREZZA. Incontro con John Niven (Sala Azzurra)

SABATO 20

h 11 Daria Bignardi dialoga con MIRIAM TOEWS . (Sala Azzurra)
h 14.30 Il più grande scrittore americano secondo me: PHILIPH ROTH secondo Francesco Piccolo incontra DAVID FOSTER WALLACE secondo Sandro Veronesi  (Sala 500)
h 15.30 L’AMERICA IN GUERRA. Incontro con Brian Turner (Sala Blu)
h17 Omaggio a Kent Haruf. Licia Maglietta legge Le nostre anime di notte (Sala 500)

DOMENICA 21

h 11 I confini dell’Hard Boiled. Sesso, crimini e violenza nella letteratura e nel cinema degli Stati Uniti (Sala 500)
h 12.30 Raccontare oggi il sesso di domani. Concita De Gregorio dialoga con Emily Witt  (Sala Azzurra)
h 13.30 Recensire libri, raccontare il mondo. L’arte di saper scegliere, l’arte di sapere raccontare le scelte. L’inserto culturale de La Stampa e le sue firme. (Spazio incontri)
h 14.30 Sonia Bergamasco legge “Il Posto” di Annie Ernaux – SALA 500
h 17 Cees Noteboom in dialogo con Ernesto Ferrero (Sala Azzurra)


Gli incontri che ho selezionato sono questi. Mi mangio un po' le mani per non poterci essere il giovedì, per incontrare Camilo Sánchez, l'autore di La vedova Van Gogh, e di non arrivare in tempo il venerdì per assistere a uno degli incontri con Pennac. Ma vabbè.

Non è detto, comunque, che parteciperò a tutti gli incontri che ho segnato. Perché una delle cose belle del Salone e delle fiere del libro in generale è proprio il perdersi tra i libri (ho una lista mentale di cosa vorrei comprare, ma ci devo ancora riflettere su) e tra le persone. E spero davvero di incontrarne tante.
Io avrò la mia solita borsa rampante ed è molto probabile che mi troverete spesso allo stand di NN o ovunque ci siano pupazzi giganti e cose buffe.
Che fate, venite?

martedì 18 aprile 2017

TEMPO DI LIBRI: chi, cosa, quando, dove e perché

Finalmente ci siamo. Dopo mesi di polemiche, botta e risposta, programmi e ospiti annunciati e "ma tu a quale fiera vai?", domani inizia Tempo di libri, la nuova fiera dell'editoria italiana da molti vista come la "versione milanese" del Salone del libro di Torino, che occuperà il padiglione 2 e il padiglione 4 di Fiera Milano Rho fino a domenica 23.



Della lunga diatriba tra le due fiere, o almeno dei momenti caldi iniziali, avevo racconto in un post uscito su Ultima pagina a ottobre del 2016. Da allora il conflitto tra le due fiere è rimasto, anche se con toni molto meno accessi. Lo scontro si è spostato sui numeri: dai costi degli stand a quello dei biglietti di ingresso, dal numero di editori presenti a quello degli ospiti e dei grandi nomi (che è sfociato, lasciatemelo dire, in un triste gioco a "chi ce l'ha più lungo" che, secondo me, in un paese in cui i lettori sono sempre meno serve a poco...).

Un po' per lavoro, un po' per pura e semplice curiosità, ho deciso di partecipare a entrambi (sono troppo fuori dalle dinamiche dietro a queste fiere per schierarmi apertamente a favore o contro l'una o l'altra).
E quindi, dopo aver spulciato attentamente il ricco programma, ho deciso che, salvo imprevisti, sarò a Tempo di libri sabato 22 e domenica 23. 
Come per tutte le fiere, ho fatto una piccola selezione degli incontri per me più interessanti e a cui cercherò di partecipare.
Quali? Questi:


SABATO 22

h 10.30 Matematica e libertà: Marco Malvadi e Chiara Valerio - SALA GOTHAM (pad.2)
h 11.30 Storie di successo dopo il decesso: Benedizione di Kent Haruf  - SALA GEORGIA (pad 4)
h 11.30 (nel caso riuscissi entro sabato a sviluppare il dono dell'ubiquità) Gran Tour del Lago di Como: Incontro con Andrea Vitali - SALA ARIEL (Pad.4 )
h 12.30 Datemi un triciclo: Filippo Timi legge Shining - SALA VERDANA (pad 2).
h 14.30 Sono i cavalieri dello zodiaco: incontro con Zerocalcare - SALA VERDANA (pad. 2)
h 18.30 Trainspotting 2: incontro con Irvine Welsh - SALA TAHOMA (pad. 4)

DOMENICA 23

h 12.30 Di sedie rosse e altre storie: incontro con Edna O'Brien - SALA GOTHAM (pad 2)
h 13.30 Cento giri d'Italia: incontro con Fabio Genovesi e Maurizio Maggiani - SALA OPTIMA (pad. 4)
h 14.30 Avventure in famiglia: incontro con Matteo Bussola - SALA GOTHIC (pad. 4)
h 16.30 Mio, tuo, vostro: incontro con David Grossman - SALA VERDANA (pad 2)
h 17.30 Il più grande scrittore americano che non avete mai sentito nominare: incontro con Tom Drury - SALA COURIER (pad 2)

Oltre a questi, ovviamente, ci sono molti, moltissimi altri incontri (sia all'interno della fiera, sia la sera in centro a Milano), ma ho selezionato solo quelli che per interesse (e orari, che raggiungere Rho, ahimè, è un pochino scomodo) mi incuriosiscono di più.

Non ho invece preparato un elenco dei libri da comprare... perché ne ho tantissimi in arretrato da leggere e cercherò di non acquistare nulla (ahahahahahahahahahahahah.)

Voi ci sarete? Avete già deciso a quali incontri partecipare? Io avrò la mia solita borsa rampante... se mi vedete, fatevi riconoscere!

mercoledì 12 ottobre 2016

Come si è arrivati dal Salone internazionale del Libro a Tempo di libri


(Questo mio post è stato pubblicato su Ultima pagina il 6 ottobre 2016)

Non è facile riuscire a fare un riepilogo della questione Salone internazionale del Libro, l’argomento discusso nel mondo dell’editoria da quando, quest’estate, la volontà dell’AIE di cambiare città, da Torino a Milano, alla celebre manifestazione è diventata concreta. Escono continuamente nuove notizie, nuove dichiarazioni più o meno ufficiali, o anche solo qualche supposizione, prontamente rilanciate da giornali e siti web, che alimentano le polemiche e le prese di posizione dei due schieramenti, pro Torino e pro Milano. Sebbene l’ipotesi di di spostare Il Salone internazionale del libro di Torino a Milano fosse rilanciata già da diverso tempo a ogni nuovo scandalo del Salone del Libro (come, per esempio, quello degli ingressi gonfiati o dei gravi problemi di bilancio), il primo segno concreto di rottura è arrivato nel febbraio del 2016, quando Federico Motta, presidente dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, ha deciso di uscire dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, che controlla e amministra il Salone.
Una scelta che aveva fatto un certo scalpore, lasciando in qualche modo presagire quello che sarebbe successo il 27 luglio, giorno in cui è avvenuta la votazione a favore della proposta dell’amministratore delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni, per organizzare un evento culturale simile anche a Milano. Dei 32 consiglieri su 39 dell’AIE presenti, in 17 hanno votato a favore dello spostamento, 8 si sono astenuti (tra cui la torinese Einaudi) e 7 hanno votato contro. Pur essendo i numeri irrisori, se si pensa a quanti editori ci sono in Italia, e nemmeno tutti iscritti all’Associazione, la maggioranza ha scelto: fine del sostegno al Salone internazionale del libro di Torino, se ne fa uno nuovo.

Una notizia abbastanza sconvolgente, che ha avuto come conseguenza immediata la scelta di alcuni editori medio-piccoli di  inviare una lettera condivisa all’AIE annunciando la loro uscita. In parte per affetto nei confronti di Torino e della sua storia, ma soprattutto per la scarsa considerazione che hanno avuto da parte dell’associazione, che dovrebbe rappresentare un’intera categoria ma che di fatto ha deciso da sola cosa fare. È da questo abbandono dell’AIE che inizia a prospettarsi la possibilità di fare due eventi distinti: quello di Milano, guidato dall’AIE e dalla Fiera di Milano, che il 5 settembre hanno creato la società Fabbrica del Libro SpA, per promuovere questo nuovo evento e tutte le iniziative a esso correlate; e quello di Torino, in cui i piccoli e medi editori usciti dall’associazione sperano di avere un ruolo attivo.

Per discutere della nuova edizione dell’evento torinese, si è tenuta una riunione l’8 settembre al Circolo dei lettori. Un incontro a cui hanno partecipato in 130, tra cui anche alcuni rappresentati di case editrici più grandi (Sellerio, Feltrinelli, Laterza) che ancora non avevano espresso apertamente la loro opinione in merito, e che si è concluso con la votazione sulla creazione di un’associazione, dal nome un po’ da pro loco Gli amici del Salone, che avrebbe il compito di fare da interlocutore tra le istituzioni, la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e tutti gli enti pubblici che da sempre si occupano dell’organizzazione della kermesse torinese. Non tutti i presenti, in realtà, si sono trovati d’accordo con questa idea. Tra questi, da segnalare l’intervento di Giuseppe Laterza, che si è interrogato sulla reale necessità di creare una nuova associazione, e quindi una nuova, ulteriore frammentazione, anziché cercare di mediare con l’AIE:

Il problema è che la polemica che si è generata in queste settimane è la spia di una questione assai più generale e profonda: una frattura tra le diverse componenti della filiera del libro, che non nasce oggi e che dipende da molte diverse ragioni. Ed è questa frattura che dovrebbe soprattutto allarmarci perché ha a che fare con la promozione della lettura nel nostro paese. 

Dopo questa riunione, sono iniziati i primi tentativi, forse un po’ maldestri, di mediare. Perché non fare un salone condiviso tra Torino e Milano, lasciando al capoluogo piemontese gli eventi e gli incontri con gli autori e a quello lombardo invece gli stand e la parte più commerciale? Un’idea proposta dal ministro Franceschini e di cui si è discusso in una riunione tenutasi il 20 settembre a cui hanno partecipato anche il ministro Giannini, il sindaco di Torino Appendino, il governatore del Piemonte Chiamparino e il presidente degli editori Federico Motta, e a cui Massimo Gramellini ha dato risalto sulla Stampa, proponendo «la settimana lunga del libro» in cui lascerebbe la parte commerciale ed economica a Milano e quella intellettuale e culturale a Torino. Una soluzione logisticamente abbastanza complessa, questa, che porterebbe a un’ulteriore frammentazione dell’evento, che richiederebbe il dono dell’ubiquità ai suoi visitatori e, soprattutto, implicherebbe un costo di gestione insostenibile per gli editori medio-piccoli. E poi l’AIE era ben decisa a portare avanti il suo appoggio a Milano, nonostante dichiarasse la sua disponibilità a mediare. Torino ha detto no ai diktat di Motta e ogni tentativo di ricucire lo strappo è fallito.

Ci saranno due eventi, dunque, a distanza di un mese e di un centinaio di chilometri l’uno dall’altro. Dal 19 al 23 aprile 2017 negli spazi espositivi di Fiera Milano a Rho, l’AIE e i grandi editori organizzeranno Tempo di libri, la prima edizione di questo nuovo evento letterario, che è stata presentata ufficialmente il 5 ottobre. Dal 18 al 22 maggio 2017, negli spazi espositivi di Torino Lingotto ci sarà la XXX edizione Salone internazionale del libro, organizzato sempre dalla Fondazione – che ha nominato come nuovo presidente l’ex ministro Massimo Bray, a cui spetterà il compito di trovare un modo di differenziarla rispetto a quanto succederà a Milano – con l’aiuto ancora non ben definito dei piccoli editori, il cui ruolo rischia di passare di nuovo in secondo piano, schiacciato dalla burocrazia degli enti organizzativi.

L’AIE, comunque, attraverso le parole rilasciate da Renata Gorgani, nominata presidente di La Fabbrica del Libro Spa, ci tiene a far sapere che gli editori che hanno deciso di uscire dall’associazione, o che proprio non ne fanno parte, potranno partecipare a entrambi i Saloni senza venir penalizzati in alcun modo. La regione Piemonte ci tiene a far sapere, invece, che i piccoli editori piemontesi che hanno intenzione di partecipare a Più Libri Più Liberi, la fiera della Piccola e Media editoria che si tiene tutti gli anni a Roma a dicembre, quest’anno lo dovranno fare senza i finanziamenti e i contributi delle edizioni precedenti.

Sì. Avete letto bene. Visto che la situazione tra Torino e Milano non era abbastanza complessa, si è tirata in mezzo anche la fiera di Roma, la fiera dedicata all’editoria indipendente più conosciuta d’Italia, patrocinata dall’AIE. E quindi, se un piccolo editore piemontese vuole andarci, dovrà farlo di tasca propria. La situazione, al momento, è questa. L’evento milanese sta iniziando ad avere una sua forma (anche se sarà forse penalizzato dal non essere in città, ma nello spazio fieristico di Rho), mentre quello di Torino sembra ancora un po’ in sospeso, come se, al di là delle parole e delle continue, e più o meno giustificate, recriminazioni, mancasse la volontà di organizzare effettivamente qualcosa. E in effetti, dopo quella riunione al Circolo dei lettori, dopo quella votazione per la creazione di una nuova associazione, per ora dal fronte torinese ancora non si è mosso niente.

La volontà da parte dei piccoli editori sicuramente c’è. Ma chi da sempre ha organizzato il Salone internazionale del Libro, finora si è invece perso tra grandi annunci, grandi idee e grandi nomi, senza aver concretizzato nulla. C’è il rischio, in questo temporeggiare, in questo stare distanti dalla macchina organizzativa, dalle decisioni chiave che un evento impone, che non sia Milano a sottrarre il Salone a Torino, ma che Torino lo butti via con le proprie mani.

lunedì 16 maggio 2016

Il mio bellissimo SalTo 2016

Dopo una domenica di riposo e di riordino di idee (che ho trascorso principalmente mangiando) eccomi qui a cercare di raccontarvi dei due giorni che ho passato quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Un evento che aspetto ogni anno con ansia e che poi, una volta arrivato, mi stupisco sempre di quanto passi in fretta.


Quest’anno il mio resoconto è particolarmente difficile da scrivere, perché è stato un Salone molto particolare. Un Salone fatto più di incontri con persone tra uno stand e l’altro che non di eventi prettamente letterari e di libri (sì, lo so, la pila di libri che ho comprato sembra smentirmi…).
Temo quindi che questo post sarà più simile a una pagina di diario, piena di emozioni e di sorrisi scemi mentre la scrivo, che non a un racconto serio e professionale.

Il mio primo giorno al Salone è stato venerdì 13. Avevo segnato una lunga lista di eventi a cui partecipare che, alla fine, non ho minimamente seguito. Ho partecipato solo all'incontro all'ora di pranzo con Gianluigi Bodi che ha presentato l’antologia di racconti da lui curata, Teorie e tecniche di (in)dipendenza, insieme ad alcuni degli autori che ne hanno preso parte, e nel pomeriggio al dialogo tra Margherita Oggero e Raffaella Romagnolo, autrice del bellissimo La figlia sbagliata (più passa il tempo da quando l’ho chiuso più mi rendo conto di quanto questo romanzo mi sia davvero piaciuto… a breve ve ne parlerò come si deve anche qui).

Cos'hai fatto per il resto del tempo, vi starete chiedendo voi.
Ho vagato da uno stand all’altro, ho chiacchierato con la mia amica Thais, ho sfogliato la mia ultima traduzione e chiacchierato con Sara e Francesca allo stand Lindau, mi sono seduta sulle comodissime poltrone di NN editore, ho consigliato libri ad amici incontrati quasi per caso (Gianni, grazie mille per la fiducia!), riso, scherzato, incrociato autori nei momenti più imbarazzanti (tipo Andrea Vitali proprio mentre stavo addentando il carissimo panino comprato per pranzo), mandato messaggi d’aiuto dopo incontri non sempre piacevoli, soprattutto per me che sono di una timidezza imbarazzante (e poi sfatiamo anche un po’ questo mito… non è che perché siamo blogger ci dobbiamo volere tutti bene) e fatto foto sceme. 
Tante. Foto. Sceme. 
Con pupazzi rosa giganti, con fantastici gorilla di peluche (viva le ragazze di Gorilla Sapiens edizioni!), e con quel bellissimo Snoopy gigante di fronte allo stand di Baldini e Castoldi, (da sola e con il mio social media manager preferito... foto che però, per rispettare la sua povera dignità ormai perduta, evito di pubblicare anche qui). 


E poi beh, ho comprato libri. Seguendo la lista che mi ero segnata, ma anche lasciandomi guidare un po’ dal momento. Sono entrata là dentro alle 10.30 del mattino e sono uscita verso le 18.30. Stanca morta, sudatissima perché nei padiglioni del Salone fa sempre un caldo folle, e, ovviamente, felicissima.

Sabato 14 sono tornata con il lettore rampante, uomo dotato di una pazienza infinita, e appena entrati ci siamo messi in coda per andare a sentire Antonino Cannavacciuolo presentare il suo libro, Il piatto forte è l’emozione, insieme a Bruno Gambarotta. Un incontro un pochino troppo breve, secondo me, ma con alcuni momenti davvero divertenti (e alcuni un po’ polemici… e completamente fuori luogo). Cannavacciulo dal vivo è ancor più enorme che in tv. Mi sarebbe piaciuto provare (sul lettore rampante) la potenza della sua manata, ma non c’è stata occasione.


Finito quello abbiamo ripreso a girare senza meta, tra uno stand e l'altro. Un girare che ci ha portato a incontrare di nuovo Thais, a incrociare Marco Malvaldi senza avere il coraggio di andare a salutarlo (“io fossi in lui ora come ora non mi vorrei salutare"), a Peppe “il prof” (insieme a Gianni che avevo visto il giorno prima è uno dei partecipanti più fedeli ed entusiasti di Una valigia di libri), a vedere per la prima volta Francesca (è stato un vero piacere!), allo stand di Spartaco edizioni, dove ho scattato questa bellissima foto con un gruppo di autori di cui ho letto e amato i libri.


E poi a conoscere dal vivo per la prima volta Laura del blog La Libridinosa, che era in compagnia di Baba di Desperate Bookswife… con, ovviamente, altra foto di rito.


Dopo aver fatto la coda insieme a Nicola Lagioia per un hot dog ed essere andati a vedere ICub, il robottino dell'Istituto Italiano di Tecnologia, nel pomeriggio abbiamo incrociato Roberto Saviano allo stand della Bao (in cui c’era anche un immancabile Zerocalcare a far disegnini) e assistito alla prima rissa della mia vita all’interno del Salone, allo stand Rizzoli (vi do un piccolo indizio: Matteo Salvini).
Alle 15.30 siamo andati al Bookstock Village, per assistere al laboratorio di Sio, insieme a qualche bambino e a una marea di adulti. Prima che lui arrivasse, c’è stato l’incontro con Marta, una ragazza che segue il mio blog e la mia pagina credo quasi da sempre e che è stato davvero bellissimo vedere per la prima volta dal vivo (per non parlare dell’immediata empatia che si è creata tra il lettore rampante e suo marito).

L’incontro con Sio è stato molto divertente. Lui è un personaggio buffissimo come i fumetti che disegna. 


Finito quello, abbiamo fatto ancora due passi (a salutare Casasirio edizioni e comprare il loro ultimo libro pubblicato, Elementare, cowboy), due foto (di nuovo dalla Baldini e Castoldi, ma questa volta con Lucy!) e qualche acquisto e poi, stanchi morti, siamo usciti, nel bel mezzo del diluvio universale.
Il bottino di libri dei due giorni di Salone è stato molto ricco. Alcuni facevano parte della lista che avevo stilato nei giorni precedenti, altri sono stati regali degli editori (grazie NN e grazie Spartaco!) e altri frutto dell’ispirazione del momento. Tutti insieme fanno decisamente la loro figura:


Ecco, il mio SalTo 2016 è stato questo. Un salone ricco di incontri, di foto e di emozioni. A volte talmente belle che descriverle sarebbe impossibile.

Concludo come sempre ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a renderlo così bello (il lettore rampante, ovviamente, ma anche Thais, Laura, Marta, Camilla, Gianni, Peppe, Francesca, Luca… e tutti gli altri) e tutte quelle case editrici, piccole di dimensioni ma grandi in tutto il resto, che davvero mi hanno fatto sentire a casa.

E ora non mi resta che aspettare un anno per la prossima edizione del Salone del Libro!
(Per fortuna per ingannare un po' l'attesa tra due settimane inizia la Grande Invasione a Ivrea)

giovedì 5 maggio 2016

SalTo16... e facciamoci un salto anche quest'anno, dai

Manca una settimana esatta all'inizio del Salone internazionale del libro di Torino. Siete pronti? Siete caldi? 
Il tema di quest'anno è quello delle "Visioni" e io, devo dirvi la verità, come ogni anno non vedo l'ora di varcare quei cancelli ed entrare in quei caldissimi padiglioni.
Nonostante la mancanza di sedie, il caldo, il caos, la fila per andare in bagno, i panini costosissimi, i bambini ovunque e tutti i problemi che vi possano venire in mente, io adoro il Salone del libro. Adoro il clima che si respira, adoro il camminare tra gli stand, adoro il camminare per i corridoi e incrociare scrittori che si fanno i fatti loro, adoro incontrare altri lettori appassionati e assistere alle presentazioni. Quindi penso non sia difficile immaginare il mio stato d'animo ora.

© Mimmo Paladino
Sono anche riuscita in tempi ragionevoli a districarmi tra l'immenso programma e, sebbene ogni tanto qualche nuovo incontro ancora salti fuori, penso di potervi già dire a quali intendo partecipare (dico intendo perché poi là dentro distrarsi è un attimo e tutti i piani degli anni passati sono sempre andati a farsi benedire).
Salvo imprevisti sarò al Salone tutto il venerdì e tutto il sabato. Quindi mi sono focalizzata sugli eventi di quei due giorni, ignorando completamente gli altri... onde evitare tentazioni.

Ed eccoli qui:

VENERDÌ 13
h 13. TEORIE E TECNICHE DI (IN)DIPENDENZAPresentazione dell’antologia di 24 racconti curata da Gianluigi Bodi in SALA ROMANIA

h 14. INTRADUCIBILI: PENSARE L'IMPENSABILE?:  seminario di traduzione a proposito del libro Lost in Translation di E. F. Sanders (Marcos y Marcos) in SALA MADRID

h 15. L'Italia vista dalla Puglia. Nuove visioni cinematografiche. Incontro con Checco Zalone: e non credo serva che vi dica altro. In SALA GIALLA

h 16. Un'ora con... RAFFAELLA ROMAGNOLO. In occasione della pubblicazione del romanzo La figlia sbagliata. Al CAFFE LETTERARIO.


SABATO 14
h. 11 Il piatto forte è l'emozione. Incontro con Antonino Cannavacciuolo. In SALA GIALLA.

h 12 I bastardi di Pizzofalcone. Incontro con Maurizio De Giovanni. In SALA GIALLA

h 15. Impara a fare un fumetto. Incontro con SIO. Al BOOKSTOCK VILLAGE. Questo sarebbe per bambini, ma spero ci facciano entrare comunque...

h 17.30 A quattromani. Incontro con Paco Ignacio Taibo II e Giancarlo de Cataldo. All'ARENA PIEMONTE


Ecco, gli incontri sono questi. Mi rendo conto che ci siano cose che con i libri c'entrano poco o nulla, ma sogno di incontrare Checco Zalone da una vita, Antonino Cannavacciuolo come chef in tv mi fa impazzire e Sio e i suoi fumetti assurdi mi fanno sempre un sacco ridere (lo conoscete Scottex, vero?).
E poi dai, qualche evento letterario c'è!.

Per quanto riguarda gli editori, come al solito eviterò gli stand di quelli grandi perché saranno come sempre troppo affollati e tanto, tanto anonimi, e andrò da quelli più piccolini a cui sono tanto affezionata (marcos y marcos, NN editore, Spartaco, Gorilla Sapiens, Keller, etc etc...) e a conoscerne magari qualcuno di nuovo.

«E cosa comprerai?» vi starete chiedendo poi. Beh, la mia lista è, purtroppo, in continuo allungamento... spero di riuscire poi a darmi una regolata una volta là dentro e di uscire con ancora qualche soldo in tasca (anche se dubito che ci riuscirò).

Voi verrete al Salone? Se sì, quando? Ci vediamo magari per un caffè? Io avrò la borsa ufficiale rampante, mi riconoscerete da quella. (Vi avviso già da ora che dal vivo sono molto meno intelligente e spigliata di quello che forse sembro qui sul blog, quindi se quando mi parlate me ne esco con frasi sceme o divento tutta rossa, portate pazienza).


giovedì 7 maggio 2015

Un salto al SalTo15! (vabbè...)

Manca una settimana esatta all'inizio del Salone Internazionale del Libro di Torino 2015 (per gli amici, SalTo15) e qui sul blog ancora non ve ne avevo parlato. Strano, perché sprizzo entusiasmo da tutti i pori già da un paio di settimane, addirittura da prima che uscisse il programma il 27 aprile.
Io adoro andare al Salone del Libro. Nonostante il caos, le scolaresche che prenderei a calci, il telefono che là dentro non prende mai, il caldo e la coda per andare in bagno, quando entro dentro ai padiglioni del Lingotto mi sento a casa. Perché ci sono tutti quei libri, milioni di libri. Perché in mezzo a chi gira senza meta e senza scopo, è pieno di lettori appassionati che corrono da uno stand all'altro, per conoscere un editore nuovo, per salutare uno che è già da tempo nel loro cuore, per incontrare altri appassionati e acquistare tutti quei libri che spesso non saprebbe nemmeno dove comprare. Perché in mezzo agli enormi stand dei grandi editori, ce ne sono tanti altri piccoli ma pieni di passione e amore.
Sì, insomma, io adoro andare al Salone.

Il tema di quest’anno è Italia, Salone delle Meraviglie ed è accompagnato da un’immagine ufficiale che è un tantino terrificante (a voi che l'avete realizzata... vi chiedo scusa per questo giudizio un po’ impietoso, ma dai, secondo me se la guardate bene, sembrerà terrificante anche a voi adesso), e soprattutto non dà l’idea di una rassegna che si occupa di libri. Però questa c’abbiamo e questa ci teniamo. Il programma, come ogni anno, si distribuisce sui cinque giorni di rassegna (da giovedì 14 a lunedì 18) all'interno del Salone, più una marea di eventi del Salone OFF nei quartieri di Torino e provincia. Una bella idea, quella degli appuntamenti all'esterno, che lo sarebbe ancora di più se possedessi il dono dell’ubiquità.



Ma veniamo a noi. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso e di due anni fa, non svolgo ruoli “ufficiali” all’interno del Salone: niente interviste in radio e niente presentazioni. Belle esperienze entrambe, che rifarei immediatamente, ma che a causa di un mio stato di ansia abbastanza evidente, mi avevano un po’ distratto dal Salone vero e proprio. Quindi quest’anno sarà tutto all'insegna di incontri ed eventi, chiacchiere con editori e lettori, nonché acquisti forsennati, che si concentreranno quasi sicuramente nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato.
Spulciando il programma (altra cosa che adoro fare, anche se mi richiede un intero pomeriggio per analizzarlo bene a fondo), che rispetto ad altre volte sembra un pochino sottotono, ho trovato alcuni eventi a cui mi piacerebbe partecipare e che ora vi elenco (per ogni evento ho messo il link, così potete sapere dove, come, quando e perché):

Giovedì 14
h 10.30 - PERCHÉ IL MARE È INNAMORATO DELLA LUNA? Presentazione del libro Leonardo e la marea di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone:  poco importa se è una lettura consigliata per i bambini dai 7 agli 11 anni, l’occasione per vedere Malvaldi, per giunta in compagnia della fantastica moglie di cui ho sempre e solo sentito parlare in tutte le sue presentazioni, vale la pena di sopportare bambini urlanti.

Poi torno a casa, che avrò già sicuramente male ai piedi e, soprattutto, finito tutti i soldi.

Venerdì 15
Sono ben sei gli appuntamenti della giornata di venerdì a cui cercherò di partecipare.
h 11 – DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI LIBRI NEI SOCIAL: un’analisi del rapporto tra libri e social network da parte di chi lo fa di mestiere (tra cui Valentina Aversano, della minimum fax)
h 12 – LO STURANGOSCIA, presentazione del libro di Davide Pedrosin e Carlo Sperduti, degli amici della Gorilla Sapiens Edizioni
h 15 – I MESTIERI DEL LIBRO.Il marketing virale: in cui si parlerà delle nuove frontiere della promozione della lettura.
h 16.30 – ZEROCALCARE DIALOGA CON GIORGIO FONTANA con Giorgio Fontana: e qui credo che non servano spiegazioni
h 18 – I MESTIERI DEL LIBRO. L'editor: – altro incontro semi-professionale, sperando che mi aiuti a capire come fare a diventare editor
h 18.30 (Salone OFF) - LORENZO MAZZONI PRESENTA QUANDO LE CHITARRE FACEVANO L'AMORE, edito dalle Edizioni Spartaco (vd mia ultima recensione) presso la Libreria Trebisonda, a San Salvario
h 21 - LASCIA STARE IL LA MAGGIORE CHE LO HA GIA' USATO BEETHOVEN presentazione del libro di Alessandro Sesto, sempre degli amici della Gorilla Sapiens Edizioni

Poi torno a casa, che avrò sicuramente fame, male ai piedi e finito di nuovo tutti i soldi

Sabato 16
h 13 – WENDELL BERRY. MANGIARE E' UN ATTO AGRICOLO: presentazione del libro di Wendell Berry a cura degli amici della casa editrice Lindau
h 15 – I MESTIERI DEL LIBRO. L’editore: un altro incontro semi-professionale in compagnia di Marco Cassini e Luca Ussia
h 17 – INTERROGATORIO A GUIDO GUERRIERI. Incontro con Gianrico Carofiglio: sebbene ultimamente mi stia un po' antipatico, non posso non andare a sentire Carofiglio che parla di quel figo di Guerrieri
h 19 – SPEED BOOK : ovvero un tot di autori hanno pochi minuti di tempo per presentare i loro libri e fare innamorare i lettori (ci vado soprattutto per conoscere Diego Barbera, autore di Ti scriverò prima del confine, degli amici della Casa Sirio)

Poi, se i piedi e la fame reggono ancora, dalle 22.30 sarò al GORILLA SAPIENS EXTREME READING, presso il Camaleonte Piola a San Salvario, un ping pong di letture tra autori e lettori

(Lunedì 18 invece andrò molto probabilmente alla biblioteca di Chivasso, per la presentazione del libro La ruga del cretino di Andrea Vitali e Massimo Picozzi)

L’elenco dei libri da acquistare è in continuo aggiornamento. Ad oggi contiene tredici libri (aspetta va che ne aggiungo un altro)… ok, quattordici, anche se poi una volta lì non so se li acquisterò davvero tutti o se verranno soppiantati da altri. Anche questo, per me, fa parte del bello di queste fiere (anche se il mio portaborse ufficiale, il buon lettore rampante, non è poi così d'accordo)

Quindi, chi volesse incontrarmi mi troverà salvo imprevisti dell’ultimo minuto, ovviamente, a spasso per gli stand e alle presentazioni sopra elencate giovedì, venerdì e sabato.  E avrò con me un segno di riconoscimento (vero che è bellissima la mia borsina?), se vi va di salutarmi a me non può che fare un immenso piacere!

SalTo15… stiamo arrivando!

domenica 11 maggio 2014

Salone del Libro di Torino e Salone OFF 2014: un resoconto rampante

E finalmente trovo il tempo per scrivere un post e raccontarvi i miei due giorni tra Salone del Libro e Salone OFF. Due giorni belli, intensi, un pochino anche angosciosi, ricchi di incontri, libri ed emozioni.
Come vi avevo anticipato, quest'anno sarei stata parte attiva, nel mio piccolo, del Salone e del Salone Off: un sogno che si avvera, quello di entrare con il pass di relatore e vedere il mio nome comparire nel programma.

Ma andiamo con ordine, che oltre alle mie presentazioni, ci sono altre cose che meritano di essere raccontate.
Innanzitutto credevo che andare al Salone di venerdì garantisse una certa tranquillità al suo interno. Tranquillità che c'era sicuramente all'ingresso (il lettore rampante ed io siamo arrivati verso le 11.30 e di coda per il biglietto lui non ne ha dovuta fare... mai vista una cosa del genere!), ma che poi un po' si perdeva una volta varcata la soglia dei padiglioni. Perché il venerdì è il giorno delle scolaresche. Tante scolaresche. E di conseguenza altrettanti ragazzi e ragazzini delle più svariate età che girano per il salone. Se da un lato trovo che sia davvero una bella cosa portare le scuole in mezzo a tutti quei libri, dall'altro, essendo una che odia il caos, ho avuto seriamente paura di sbroccare.

Dopo essere passati a salutare i ragazzi delle Edizioni Spartaco (visto quanto li ho torturati i giorni prima con le mie ansie, mi sembrava giusto fargli sapere che almeno il primo scoglio, ovvero l'ingresso, era stato superato) e aver fatto i primi acquisti alle edizioni e/o (dove se acquistavi due libri te ne regalavano un terzo), siamo andati all'incontro TRADURRE I CLASSICI, in Sala Azzurra. A parlare dei classici e della loro traduzione (argomento che mi sta molto a cuore, in quanto sono fermamente convinta che i classici vadano ritradotti dopo un po' di anni affinché siano più fruibili e leggibili) c'erano Luciano Canfora, Renata Colorni, Ernesto Franco, Nuccio Ordine e Elena Loewenthal. Tutti esperti di classici per le più importanti case editrici, da Einaudi a Bompiani, anche se non tutti traduttori. 

La sala era gremita, per lo più da ragazzi delle scuole superiori, verosimilmente trascinati lì dai loro professori.  E infatti quelli davanti a me giocavano all'impiccato, quelli dietro erano su facebook o su twitter e sono abbastanza sicura di aver sentito qualcuno russare. Per quanto lo trovi deprecabile e poco rispettoso, lo posso anche capire. Parlare di classici non è per niente facile. Bisogna avere un sacco di conoscenze e una grandissima passione. La stessa che ci va per tradurli. Il problema è che se si vogliono mantenere in vita i classici, invogliare i giovani a leggerli, bisogna parlar loro in modo diverso. Meno accademico e più dinamico. Ho faticato davvero anche io a seguire senza distrazioni tutta la conferenza, pur trattandosi di un argomento che mi interessava molto. Ho preso qualche appunto, certo. Qualche spunto per la mia rubrica di traduzione (mi sa che in una delle prossime puntate si parlerà di Thomas Mann), ma devo ammettere che quando è finito ho tirato un sospiro di sollievo. 
Appena usciti abbiamo fatto un giro tra i vari stand: minimumfax, marcos y marcos, iperborea (sconto con la tessera ikea) e poi multiplayer edizioni... dove c'era un angolo interamente dedicato a Star Wars (e diamo un contentino al povero lettore rampante, su!).

Dopo le foto di rito con Chewbacca e R2D2, siamo andati allo Stand del Paese Ospite, la Città del Vaticano, per l'incontro con le altre blogger. Un incontro rapido, ma molto piacevole. Anche se sono convinta che il Salone non sia il posto migliore per conoscersi un po' meglio, visto che ci sono conferenze da seguire, autori da stalkerare e libri, libri, ovunque. 
Da lì siamo poi andati all'incontro in Sala 500 con ANDREA VITALI. Era da tempo che volevo assistere dal vivo a una sua presentazione, per cercare di capire che persona è e, soprattutto, come fa a scrivere così tanto. 
L'incontro è stato davvero molto divertente, anche se non ho ancora letto nessuno dei due libri che venivano presentati (sì, due). La relatrice gli ha anche posto proprio la domanda che da tempo vorrei porgli io, ovvero: come fai? Lui ha detto di aver tanti libri nel cassetto, tante storie che gli frullano in testa e tanta voglia di raccontare. Non necessariamente i libri che escono oggi sono libri che ha scritto oggi. Sebbene rimanga dell'idea che un libro all'anno, massimo due, siano più che sufficienti, la sua spiegazione in qualche modo mi ha convinta. Poi beh, sentirlo parlare dal vivo di Bellano e dei suoi compaesani è stato davvero emozionante! (E ricordate che "Chi piscia spesso e chiaro il medico vede raro").

Finito l'incontro con Vitali, ci siamo avvicinati allo stand della Spartaco. Alla mia prima presentazione mancava poco meno di un'ora e volevo arrivare per tempo e magari chiacchierare anche un po' con l'autrice (ok, e il lettore rampante voleva essere sicura che non scappassi). Abbiamo scambiato due parole (riguardo soprattutto all'affluenza al salone) e poi, finalmente, è giunta l'ora di recarsi all'Indipendent's corner, per presentare LE GIOCATRICI di Marilena Lucente, insieme all'autrice e a Giusi Marchetta.


Molto bella la sala (con i mobili di cartone!) e direi anche parecchia gente a sentirci. Come sia andata, onestamente, non lo so dire. Nel senso che ero un po' terrorizzata e non sono ancora del tutto convinta che le mie domande non fossero sceme. Devo ammettere di essere scesa da lì, una volta finita la presentazione, pensando di chiudere tutto e non presentarmi il giorno successivo (sì, lo so, lo so, le mie reazioni sono sempre un po' spropositate... soprattutto considerando che invece tutti mi hanno detto che era andata molto bene!).

Dopo la presentazione abbiamo fatto ancora due passi per il Salone (con degli amici speciali a farmi da supporto) e incontrato Francesco Piccolo che passeggiava amabilmente tra gli stand ("Ma come cavolo è possibile che ci sia Francesco Piccolo che passeggia così, tranquillo, senza che nessuno lo fermi?" cit.), per poi avvicinarci alla Sala 500 per l'incontro con i fratelli Carofiglio. Incontro a cui però non abbiamo assistito, in quanto erano molto in ritardo sul programma, ma che mi ha dato modo di parlare un po' con Francesca di La contorsionista di parole, una blogger che adoro e che dal vivo non avevo mai incontrato (e che vi suggerisco di seguire, se ancora non conoscete). E' stato davvero bello!

Siamo finalmente usciti dal Lingotto che erano quasi le 21 di sera e, dopo una scorpacciata di sushi, siamo tornati a casa, stracarichi di libri. Alla fine sì, ho comprato tantissimo, approfittando anche degli sconti fiera. Sconti che le grandi case editrici non fanno ma che invece, in una forma o nell'altra, le piccole sì.
Questo è il bottino finale (sì, c'è anche un flipback... ma me l'hanno regalato):


Sabato nel pomeriggio invece ho partecipato alla mia seconda presentazione. Fuori dal Salone, questa volta, a San Salvario al Camaleonte Piola, in occasione appunto del Salone OFF. Dopo aver fatto due passi per il centro di Torino in mezzo a un'afa pazzesca, il corteo dei No Tav e dei buffi corridori tutti colorati (c'è stata la Color run, una figata pazzesca!), siamo arrivati al locale con un po' di anticipo e scambiato quattro chiacchiere con Andrea Vismara, autore di Iddu, il romanzo che di lì a poco avrei presentato insieme a lui e accompagnati dalle letture di Alessandra De Fortis. 



Sicuramente il fatto che il locale fosse un po' più piccolo e più intimo, e soprattutto di aver già esordito come "presentatrice" (Allegria!) il giorno precedente mi hanno aiutato. La presentazione è stata molto bella, divertente, e Andrea Vismara è stato davvero bravo a raccontare la storia della nascita del romanzo e a trasmettere la sua passione per Stromboli (oltre, ovviamente,a rispondere anche alle mie domande imbecilli). 
Alla presentazione è poi seguito un aperitivo a base di specialità strombolane: (due ore prima "Oh, lettore rampante, speriamo  non ci siano pesci o melanzane tra le specialità strombolane, che figura ci faccio se no visto che non li mangio"): ovvero acciughe, caponatina e focaccia ripiena. Tutto buonissimo (mi assicura chi ha mangiato)!


Insomma, sono stati due giorni molto belli e molto intensi, come da qualche anno a questa parte sempre lo sono quelli del Salone. E devo ringraziare tanto, tantissimo tutte le persone che hanno contribuito a renderli così belli: Tiziana, Ugo e Francesco delle edizioni Spartaco, per avermi offerto questa grande opportunità. Marilena Lucente e Andrea Vismara, per essersi fidati a farmi presentare i loro libri pur sapendo che era la prima volta.  Laura e Thais, grandi amiche, sempre presenti nel momento del bisogno, e che, insieme a Fabio, hanno sopportato il mio calo di tensione post presentazione. Tutte le blogger che ho incontrato, anche se per poco. Tutti quegli editori con cui ho scambiato battute e tutti quei fantastici libri che sono venuti poi a casa con me.
Vabbè sì, poi ovviamente anche il lettore rampante, per il sostegno, la pazienza e le spalle robuste  con cui ha portato tutti i miei acquisti. Non riesco a immaginare di andare a un Salone del Libro senza di lui (da nessuna parte senza di lui riesco più a immaginare di andare, in realtà).
Bom, detto questo, da domani riprenderà la normale programmazione sia qui sul blog sia sulla pagina facebook, che immagino che per chi non è potuto andare al Salone sia una vera tortura vedere foto e leggere questi resoconti.

giovedì 1 maggio 2014

Salone Internazionale del Libro di Torino... in versione rampante!

Tra una settimana esatta inizia il Salone del Libro di Torino. Uno degli appuntamenti più attesi da noi appassionati lettori. E, sebbene sia un po' contraria al fatto che il paese ospite quest'anno sia Città del Vaticano, anche io non vedo l'ora di andarci.
Anche perché quest'anno per me sarà ricco di novità. Cose piccole eh, ma che per me significano tanto.

La prima grande novità, per me, è il giorno in cui sarò presente. Mi troverete a girare per gli stand già il venerdì, il 9. Credo di non esserci mai andata in un giorno che non fosse sabato o domenica, e sono davvero curiosa di vedere com'è (sperando soprattutto che ci sia un po' meno calca).
Ci sono diversi appuntamenti che mi interessano quel giorno e a cui spero vivamente di riuscire ad andare: l'incontro TRADURRE I CLASSICI alle 12,  quello con ANDREA VITALI alle 16 (a questo non mancherò sicuramente) e poi HOMO FABER alle 17 con la minimumfax che racconta la sua storia. 

Alle 18 invece ce n'è uno a cui assolutamente non posso mancare... semplicemente perché non sarò seduta tra il pubblico ma dall'altra parte, sul palco (oddio, spero che non ci sia davvero un palco). Le Edizioni Spartaco, casa editrice indipendente che amo moltissimo, mi ha chiesto se volevo partecipare alla presentazione del libro LE GIOCATRICI: LOTTO, SLOT MACHINE E BINGO di Marilena Lucente. E ovviamente ho detto sì. L'incontro si terrà nella sala Independent's corner e insieme a me saranno presenti l'autrice e la scrittrice Giusi Marchetta.
Devo confessarvi che vedere il mio nome scritto nel programma del Salone del Libro è stata un'emozione incredibile. Anche perché è la prima volta che mi capita di presentare un libro e in questa settimana che manca sono sicura che emozione e agitazione mi tormenteranno un bel po'. 

Alle 20, se sopravvivo alla presentazione, c'è poi l'incontro con i fratelli Carofiglio, per presentare La casa nel bosco, loro ultima fatica (oddio, non credo che abbiano faticato poi così tanto a scriverlo). Il libro è stata una vera delusione, ma forse sentendoli parlare cambierò un po' idea.

Non ancora deciso se andare o meno anche il sabato dentro al Salone. Dico dentro, perché quel giorno sarò coinvolta in un appuntamento per il SALONE OFF (per chi non lo sapesse, la rassegna che si svolge in concomitanza del Salone in diverse zone di Torino e Provincia... fuori dal Salone, appunto).


Alle 18.30 sarò insieme ad Andrea Vismara presso la Camaleonte Piola, in via Bertholet 9 (zona San Salvario) per presentare il suo ultimo romanzo IDDU. DIECI VITE PER IL DIO DEL FUOCO, edito sempre dalla casa editrice Spartaco. L'incontro, organizzato dalla libreria Trebisonda, si inserisce nel ENJOY SAN SALVARIO SOCIAL FESTIVAL e, dopo la presentazione, ci sarà un aperitivo a base di specialità strombolane (e sono davvero curiosa di sapere quali siano le specialità di Stromboli!).

Quindi, non ho mai fatto una presentazione di un libro in vita mia e ora me ne "toccano" due in due giorni. Come vi dicevo già prima, sono contentissima ma anche un po' terrorizzata. E ringrazio tanto, tantissimo, le Edizioni Spartaco per la fiducia e la grandissima opportunità che mi stanno offrendo. Ma soprattutto per i bei libri che pubblicano (anche perché se fossero brutti, mica ci andrei a presentarli!).

E niente, questo è quanto al momento. Sarebbe bello riuscire a incontrare qualcuno di voi lettori per scambiare due chiacchiere e conoscerci oltre allo schermo. Quest'anno non so ancora se avrò la maglietta rampante come l'anno scorso (magari sì, e poi me la cambio prima della presentazione). In ogni caso, più o meno sapete dove potrete trovarmi. Oppure vi basta cercare una coppia con lei superentusiasta e lui, il povero lettore rampante, carico come un mulo. Perché sì, ho una lista di libri che vorrei comprare mooooolto mooolto lunga:


Fatemi sapere se ci sarete!