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sabato 5 maggio 2018

SalTo 2018: chi, cosa, quando, dove e perché

Manca ormai meno di una settimana all'inizio della XXXI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che aprirà ufficialmente sempre negli spazi espositivi del Lingotto giovedì 10 maggio. Se quella dell’anno scorso, la prima guidata da Nicola Lagioia, è stata l’edizione dell’orgoglio dei piccoli e medi editori, dopo la spaccatura con l’AIE, quella di quest’anno è sicuramente l’edizione della verità: riuscirà Torino a confermare (e magari superare) i numeri e, soprattutto, l’entusiasmo dell’anno scorso? 

Intanto quest’anno i grandi editori sono tornati. Una scelta commerciale credo quasi obbligata per i colossi editoriali, che però ha portato a qualche problemino di spazio, con overbooking e ricerche di nuovi luoghi espositivi. Ora comunque tutto pare essere stato risolto al meglio.

Tema di quest’anno è Un giorno, tutto questo, accompagnato dal manifesto di Manuele Fior. (ok, lo confesso, di primo impatto ho pensato al "Re Leone", ma poi la sensazione è passata e trovo sia il tema sia il manifesto davvero molto belli).



Quest’anno sarò presente due giorni, sabato 12 e domenica 13, per questioni logistico-famigliari ma soprattutto di programma che, devo dire, quest’anno trovo davvero notevole.
Ecco qui gli eventi che mi interessano di quei due giorni e a cui farò di tutto per partecipare. Segno anche quelli in contemporanea, sia mai che riesca in qualche modo a essere presente in due posti allo stesso tempo.

SABATO 12
H 12 – Incontro con Alice Sebold  – Sala Azzurra
H 13 – Ciaone Salone! Incontro con Sio - Spazio Stock Bookstock Village
H 16 – Lo scrittore e il suo doppio: Fernando Aramburu dialoga con il suo traduttore Bruno Arpaia  –Sala Professionali
H 16 – Sentimento e segreto: incontro con Javier Marías – Sala Azzurra
H 17.30  – Incontro con Auður Ava Ólafsdóttir  – Sala Blu

DOMENICA 13
H 12  – Incontro con Fernando Aramburu  – Sala Azzurra
H 12.30  – La felicità in montagna - Incontro con Franco Faggiani, autore de La manutenzione dei sensi  – Spazio Autori
H 13.30  – Incontro con Eric-Emmanuel Schmitt  – Sala Azzurra
h 15.30  – Una Black Mirror letteraria - Incontro con Tristan Garcia, autore di 7  – Spazio Internazionale
h 17  – I maledetti: Goffredo Fofi legge James Joyce - I morti  – Sala Filadelfia
h 17.30  – Kaiser - Presentazione del libro di Marco Patrone – Sala Avorio
h 18.30  – Holden & Company -presentazione libro di mio marit... ehm Luca Pantarotto  – stand B38/C37 Regione Umbria


A differenza degli altri anni, non ho ancora stilato una lista di libri che vorrei acquistare. Forse perché la pila di quelli ancora da leggere mi fissa minacciosa da diversi mesi e non accenna a diminuire, ma ho deciso che cercherò di contenermi, comprando solo poche cose ma che davvero voglio e affidandomi all'ispirazione del momento.

Voi ci sarete? Quali giorni? Avete già scelto a quali incontri partecipare e quali libri comprare?  Insomma, ci vediamo lì? (Perché lo so che lo dico ogni anno, ma ogni anno si dimostra essere vero, la parte più bella in assoluto del Salone del Libro, ma delle fiere in generale, sono le persone e le chiacchiere che si scambiano in mezzo ai libri.)

lunedì 16 maggio 2016

Il mio bellissimo SalTo 2016

Dopo una domenica di riposo e di riordino di idee (che ho trascorso principalmente mangiando) eccomi qui a cercare di raccontarvi dei due giorni che ho passato quest’anno al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Un evento che aspetto ogni anno con ansia e che poi, una volta arrivato, mi stupisco sempre di quanto passi in fretta.


Quest’anno il mio resoconto è particolarmente difficile da scrivere, perché è stato un Salone molto particolare. Un Salone fatto più di incontri con persone tra uno stand e l’altro che non di eventi prettamente letterari e di libri (sì, lo so, la pila di libri che ho comprato sembra smentirmi…).
Temo quindi che questo post sarà più simile a una pagina di diario, piena di emozioni e di sorrisi scemi mentre la scrivo, che non a un racconto serio e professionale.

Il mio primo giorno al Salone è stato venerdì 13. Avevo segnato una lunga lista di eventi a cui partecipare che, alla fine, non ho minimamente seguito. Ho partecipato solo all'incontro all'ora di pranzo con Gianluigi Bodi che ha presentato l’antologia di racconti da lui curata, Teorie e tecniche di (in)dipendenza, insieme ad alcuni degli autori che ne hanno preso parte, e nel pomeriggio al dialogo tra Margherita Oggero e Raffaella Romagnolo, autrice del bellissimo La figlia sbagliata (più passa il tempo da quando l’ho chiuso più mi rendo conto di quanto questo romanzo mi sia davvero piaciuto… a breve ve ne parlerò come si deve anche qui).

Cos'hai fatto per il resto del tempo, vi starete chiedendo voi.
Ho vagato da uno stand all’altro, ho chiacchierato con la mia amica Thais, ho sfogliato la mia ultima traduzione e chiacchierato con Sara e Francesca allo stand Lindau, mi sono seduta sulle comodissime poltrone di NN editore, ho consigliato libri ad amici incontrati quasi per caso (Gianni, grazie mille per la fiducia!), riso, scherzato, incrociato autori nei momenti più imbarazzanti (tipo Andrea Vitali proprio mentre stavo addentando il carissimo panino comprato per pranzo), mandato messaggi d’aiuto dopo incontri non sempre piacevoli, soprattutto per me che sono di una timidezza imbarazzante (e poi sfatiamo anche un po’ questo mito… non è che perché siamo blogger ci dobbiamo volere tutti bene) e fatto foto sceme. 
Tante. Foto. Sceme. 
Con pupazzi rosa giganti, con fantastici gorilla di peluche (viva le ragazze di Gorilla Sapiens edizioni!), e con quel bellissimo Snoopy gigante di fronte allo stand di Baldini e Castoldi, (da sola e con il mio social media manager preferito... foto che però, per rispettare la sua povera dignità ormai perduta, evito di pubblicare anche qui). 


E poi beh, ho comprato libri. Seguendo la lista che mi ero segnata, ma anche lasciandomi guidare un po’ dal momento. Sono entrata là dentro alle 10.30 del mattino e sono uscita verso le 18.30. Stanca morta, sudatissima perché nei padiglioni del Salone fa sempre un caldo folle, e, ovviamente, felicissima.

Sabato 14 sono tornata con il lettore rampante, uomo dotato di una pazienza infinita, e appena entrati ci siamo messi in coda per andare a sentire Antonino Cannavacciuolo presentare il suo libro, Il piatto forte è l’emozione, insieme a Bruno Gambarotta. Un incontro un pochino troppo breve, secondo me, ma con alcuni momenti davvero divertenti (e alcuni un po’ polemici… e completamente fuori luogo). Cannavacciulo dal vivo è ancor più enorme che in tv. Mi sarebbe piaciuto provare (sul lettore rampante) la potenza della sua manata, ma non c’è stata occasione.


Finito quello abbiamo ripreso a girare senza meta, tra uno stand e l'altro. Un girare che ci ha portato a incontrare di nuovo Thais, a incrociare Marco Malvaldi senza avere il coraggio di andare a salutarlo (“io fossi in lui ora come ora non mi vorrei salutare"), a Peppe “il prof” (insieme a Gianni che avevo visto il giorno prima è uno dei partecipanti più fedeli ed entusiasti di Una valigia di libri), a vedere per la prima volta Francesca (è stato un vero piacere!), allo stand di Spartaco edizioni, dove ho scattato questa bellissima foto con un gruppo di autori di cui ho letto e amato i libri.


E poi a conoscere dal vivo per la prima volta Laura del blog La Libridinosa, che era in compagnia di Baba di Desperate Bookswife… con, ovviamente, altra foto di rito.


Dopo aver fatto la coda insieme a Nicola Lagioia per un hot dog ed essere andati a vedere ICub, il robottino dell'Istituto Italiano di Tecnologia, nel pomeriggio abbiamo incrociato Roberto Saviano allo stand della Bao (in cui c’era anche un immancabile Zerocalcare a far disegnini) e assistito alla prima rissa della mia vita all’interno del Salone, allo stand Rizzoli (vi do un piccolo indizio: Matteo Salvini).
Alle 15.30 siamo andati al Bookstock Village, per assistere al laboratorio di Sio, insieme a qualche bambino e a una marea di adulti. Prima che lui arrivasse, c’è stato l’incontro con Marta, una ragazza che segue il mio blog e la mia pagina credo quasi da sempre e che è stato davvero bellissimo vedere per la prima volta dal vivo (per non parlare dell’immediata empatia che si è creata tra il lettore rampante e suo marito).

L’incontro con Sio è stato molto divertente. Lui è un personaggio buffissimo come i fumetti che disegna. 


Finito quello, abbiamo fatto ancora due passi (a salutare Casasirio edizioni e comprare il loro ultimo libro pubblicato, Elementare, cowboy), due foto (di nuovo dalla Baldini e Castoldi, ma questa volta con Lucy!) e qualche acquisto e poi, stanchi morti, siamo usciti, nel bel mezzo del diluvio universale.
Il bottino di libri dei due giorni di Salone è stato molto ricco. Alcuni facevano parte della lista che avevo stilato nei giorni precedenti, altri sono stati regali degli editori (grazie NN e grazie Spartaco!) e altri frutto dell’ispirazione del momento. Tutti insieme fanno decisamente la loro figura:


Ecco, il mio SalTo 2016 è stato questo. Un salone ricco di incontri, di foto e di emozioni. A volte talmente belle che descriverle sarebbe impossibile.

Concludo come sempre ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a renderlo così bello (il lettore rampante, ovviamente, ma anche Thais, Laura, Marta, Camilla, Gianni, Peppe, Francesca, Luca… e tutti gli altri) e tutte quelle case editrici, piccole di dimensioni ma grandi in tutto il resto, che davvero mi hanno fatto sentire a casa.

E ora non mi resta che aspettare un anno per la prossima edizione del Salone del Libro!
(Per fortuna per ingannare un po' l'attesa tra due settimane inizia la Grande Invasione a Ivrea)

martedì 19 maggio 2015

#SalTo15: incontri, libri, editori e parole

Ed ecco anche il secondo (nonché  ultimo) resoconto del mio Salone del Libro. Questo sarà un po’ più scemo, rispetto a quello di ieri, ma non per questo meno importante. Anzi!
Procederò per punti, perché mi viene più facile che non fare un altro lungo post discorsivo.

LE CONFERENZE E GLI INCONTRI CON GLI AUTORI
Quest’anno il programma del Salone del Libro era, a mio modesto parere, un po’ sottotono.
Zerocalcare e Giorgio Fontana
Eppure, sono riuscita comunque a incontrare autori e ad assistere ad incontri che negli anni precedenti mi ero solo sognata. Iniziando da Zerocalcare e Giorgio Fontana, venerdì pomeriggio. Li amo, entrambi. Davvero. Pur essendosi conosciuti pochi minuti prima di salire sul palco, sono riusciti, complice anche probabilmente l’essere coetanei e molto alla mano, a fare un incontro interessante e divertente. Hanno parlato dei fumetti e dei libri della loro vita, hanno risposto a domande dal pubblico (“Michele, che ci dici della tua partecipazione allo Strega?” “Eh, no, che vi devo dire? Mia mamma è molto contenta”… lo è anche lui comunque eh) e hanno fatto divertire, senza farsi condizionare minimamente da tutta quella gente accorsa lì a vederli (io sarei andata nel panico).

Ma anche Gianrico Carofiglio sabato pomeriggio, che da me aveva da farsi perdonare il ritardo alla presentazione dell’anno scorso (a cui poi, alla fine, non ero andata) e la delusione di un paio di anni fa al Circolo dei lettori (anche se lì non era stata colpa sua). Beh, ci è riuscito alla grande. Un incontro di un’ora molto divertente, grazie anche al presentatore, in cui oltre a parlare di Guido Guerrieri ha  raccontato anche diversi aneddoti e letto spezzoni dei suoi libri. È riuscito a farmi venire voglia di leggere anche l’ultimo, sebbene non riesca proprio a farmi andare giù il suo passaggio a Einaudi.
La presentazione di Mangiare è un atto agricolo
Accanto a questi grandi incontri, ce ne sono stati altri un pochino più raccolti ma in ogni caso molto interessanti. Oltre a quelli con gli autori Giunti di cui vi ho parlato ieri, ho assistito alla presentazione di Mangiare è un atto agricolo di Wendell Berry, a cura della Lindau; all'incontro con Marco Cassini della SUR e Luca Ussia di Rizzoli che hanno parlato del ruolo dell’editore, piccolo e grande, al giorno d’oggi; ho seguito mezz’ora del dialogo tra Jhumpa Lahiri (che parla italiano meglio di un sacco di italiani) e Sandro Veronesi, e poi allo Speed Book, un gioco in cui alcuni autori emergenti (e io tifavo per Diego Barbera e il suo Ti scriverò prima del confine) dovevano presentare il loro libro rispondendo in pochi secondi a domande specifiche.
Mi spiace molto per gli incontri che mi ero segnata e a cui, per un motivo o per l’altro, non ho potuto partecipare. È che dentro al Salone perdersi e distrarsi è semplice e in un attimo è già ora di uscire.

GLI EDITORI
Quest’anno sono ancora più entusiasta del solito. Ho evitato ovviamente gli stand dei grandi editori, che trovo un po’ asettici e molto simili a qualunque altra libreria che si può trovare anche all'esterno, e mi sono fatta invece conquistare da quelli piccoli.
A partire da minimum fax, in cui appena dico chi sono vengo accolta da grande entusiasmo, e dagli amici delle Edizioni Spartaco (Ugo e Andrea alla fine credo non ne potessero più di salutarmi). Ma anche dalla Gorilla Sapiens, che era un sacco di tempo che volevo incontrare e che non ha battuto ciglio quando ho richiesto espressamente di fare una foto con il peluche Gorilla (opera bellissima di Popcorn&Candies). Ho poi salutato per la prima volta, pur conoscendoli da un paio d’anni, Andrea e Carlotta di Las Vegas e mi sono fatta travolgere da Sara e da tutto lo stand della Lindau (per fortuna con meno timidezze rispetto al Book Pride).
Io con il Gorilla alla Gorilla Sapiens
Una menzione speciale va poi ai ragazzi allo stand Fazi, anche se non posso dire perché. In ogni caso, se state leggendo, vi ringrazio ancora tantissimo.

I LIBRI
Ero partita con una lista, che in parte ho seguito e in parte no. E alla fine, tra acquisti, regali, 3X2 e omaggi, sono arrivata  a casa con una ventina di libri circa.
Non male, come bottino!

Il bottino di giovedì

... e quello di venerdì e sabato.

GLI INCONTRI CON LE ALTRE PERSONE
Ecco, questo forse è l’argomento più bello e più brutto allo stesso tempo del Salone del Libro. È bello perché è l’occasione per dare finalmente un volto a persone che hai sempre e solo visto attraverso uno schermo (Cristina, finalmente!), per rivedere persone che puoi incontrare solo così in queste occasioni (Francesca e Veronica del blog La contorsionista di parole) e conoscere persone (Angela di righevaghe, ad esempio) con cui senti in qualche modo di avere una certa affinità. Oltre alle blogger che, ogni anno, anche solo per qualche minuto, saluti volentieri.
Però ecco, io dal vivo sono di una timidezza esasperante. Esasperante per me, che vado subito nel panico e mi rendo conto di fare sempre magre figure. Per cui, chiedo davvero scusa a chi mi ha fermato per salutarmi (Martina, o Stefano che addirittura è venuto a cercarmi!) e si è trovato di fronte tutto fuorché la brillante blogger (no, eh?) che sono sempre. Mi ha fatto comunque un piacere immenso, davvero!
E il proposito per il nuovo anno è iscrivermi a un corso di pubbliche relazioni… oppure la prossima volta mi porto una lavagnetta e ci parliamo scrivendo, che almeno non divento tutta rossa.

"Beeeeep"
IL LETTORE RAMPANTE
Si merita una sezione tutta per sé. Perché almeno un giorno mi accompagna sempre. Perché sopporta quasi in silenzio ogni conferenza a cui lo porto (ok, a volte il silenzio è per l’abbiocco, ma va bene lo stesso). Perché si presta sempre a “oddio, ma lui è il lettore rampante??” e perché mi lascia sempre comprare un libro in più piuttosto che uno in meno.
Oh, sì e poi perché mi asseconda nel fare le foto sceme.


Questo, insieme al post di ieri, è stato il mio Salone del libro 2015. Avrò sicuramente dimenticato qualcosa (tipo di dire, ancora una volta, che l’immagine era terrificante e che secondo me dovrebbero mettere più sedie e aree per riposarsi) e qualcuno.
Come ogni anno, comunque, è stato semplicemente bellissimo.

E ora aspettiamo il #SalTo16!

lunedì 18 maggio 2015

#GiuntialSalTo, ovvero una giornata al Salone del libro in compagnia di Giunti Editore

Prendete un gruppo di blogger, ognuna di esse dotata di smartphone o di Tablet. Prendete una casa editrice, la Giunti editore, e il suo stand presso la fiera dell’editoria più grande d’Italia, il Salone internazionale del libro di Torino. Aggiungeteci una serie di incontri con gli autori e un hashtag, #GiuntialSalTo, con cui condividere con il popolo di twitter questi incontri. 
Il mio primo giorno al Salone del Libro di Torino si può riassumere con questi semplici elementi. Nella giornata d’apertura, giovedì 14 maggio, sono stata invitata a seguire su twitter e i social network l’attività della casa editrice Giunti.

L’invito è stato per me un’immensa gioia, ma, devo ammettere, all'inizio anche fonte di un po’ di paura: e se non c’è campo? E se sbaglio gli hashtag? E  se twitto cose sceme? E se la batteria del cellulare si scarica? 
Fortunatamente non è successo nulla di tutto questo. Dentro al Salone la rete funzionava, dopo un paio di errorini, ho imparato a scrivere #SalTo invece di #Salto, la batteria del telefono ha retto molto più di quanto immaginassi (sono riuscita ad avvisare a casa la partenza dal Salone, prima che morisse) e twittare in diretta mi ha divertito molto.
E ora sono qui, a raccontarvi senza limiti di 140 caratteri, come è stata la mia giornata all'insegna di #GiuntialSalTo.

Il primo incontro a cui ho assistito è stato con Silvia Vecchini che, presso la spazio OpLab all’interno del BookStock Village, ha presentato a una classe delle scuole medie il suo Le parole giuste.
Un libro che parla di dislessia e dei problemi che i ragazzini di oggi si ritrovano ad affrontare: la protagonista è Emma, ha delle serie difficoltà a leggere e scrivere, ma non vuole dirlo ai suoi genitori, che già devono affrontare un problema ben più grande. Il padre di Emma, infatti, dovrà sottoporsi a un trapianto di rene e, vista la mancanza di un donatore compatibile, i genitori optano per una scelta difficile e pericolosa.  
Emma sa della situazione, ma non si rende forse conto di quanto sia grave, anche perché i suoi genitori credono che non sia ancora il caso di consultarla. La ragazzina, che si ispira a una ragazzina amica diSilvia Vecchini, lotta quindi con il suo problema, ma anche con il mondo circostante e le difficoltà che presenta. Finché non viene inserita in un gruppo di recupero per ragazzi con problemi dell’apprendimento, in cui, dopo una reticenza iniziale, a poco a poco prenderà consapevolezza che le sue difficoltà non dipendono da lei.

Silvia Vecchini 
La cosa più bella in assoluto di questo incontro con Silvia Vecchini  è stato vedere questa classe di ragazzini, più o meno coetanei della protagonista, seduti per terra attorno a lei ad ascoltarla attenti e interessati. Non so se loro avessero letto il libro prima di incontrarla. Io sicuramente no. Però sono sicura che, come me, molti di loro una volta alzatisi abbiano avuto voglia di tuffarsi in Le parole giuste. E che si siano sentiti in qualche modo un po’ meno soli.

Dopo la presentazione di Silvia Vecchini, e un lungo giro di acquisti per il Salone, ci siamo ritrovati tutti presso lo stand Giunti, accolti, oltre che dallo staff, da un gigantesco C1P8 in compagnia di uno Stormtrooper. Eh sì, con l’acquisizione della Lucas Art da parte di Disney, tutto il merchandising di Guerre Stellari è passato alla Giunti. Per la gioia mia e di tutti gli appassionati di cavalieri jedi.

All'interno dello stand abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Beatrice Fini e Donatella Minuto, rispettivamente direttrice editoriale ed editor della casa editrice.
Parlare con Beatrice Fini mi ha permesso di scoprire qualcosa in più sulla linea editoriale e sulla “politica” della casa editrice al momento della scelta dei libri da pubblicare. 
Il passato di Giunti è legato alla saggistica. Quando è nata, c’era solo una collana dedicata alla narrativa, la Astrea, ed era prettamente femminile: si pubblicavano scrittrici di un’epoca passata, interessate soprattutto alla condizione delle donne (e in casa ho effettivamente qualche volume di questa collana, tra cui ricordo con piacere Il tempo delle farfalle di Julia Alvarez o Inseguendo l’amore di Nancy Mitford). 
Dopo vent'anni questa collana è stata chiusa, perché ha forse esaurito un po’ il suo scopo iniziale, ma la narrativa Giunti si è espansa, continuando però ad essere indirizzata verso le donne. "Crediamo nelle donne che fanno il bilancio tra i ruoli, mamma, donna, manager” e che sono anche grandi lettrici.
Sono loro (anzi, siamo noi) quelle che leggono di più in Italia e quindi ogni editore dovrebbe avere una collana a loro rivolta. Da lì è nata la collana A, in cui viene pubblicata principalmente narrativa straniera, con un ottimo rapporto qualità prezzo e una certa riconoscibilità (fondamentale per creare una fidelizzazione del lettore, certo, ma anche un’identità per l’editore).
Beatrice Fini ha presentato anche le altre collane: la M, dedicata ai thriller e alla narrativa di genere, con un occhio attento anche verso il noir italiano, e quella di “letteratura di qualità”  (“che è una brutta definizione, perché noi crediamo nella qualità e nel valore di ogni singolo libro che pubblichiamo, ma è il modo in cui la chiamiamo noi per capirci”), gestita da Benedetta Centovalli, in cui si cerca di valorizzare gli esordienti da un punto di vista non solo di trama, ma anche di temi e di stili (e tra questi si segnala ad esempio Clara Sereni, con il suo Via Ripetta 155, e di cui a breve la Giunti ripubblicherà anche le opere passate).
In Giunti fondamentale è il riscontro dei lettori. Un riscontro che ottengono grazie alle opinioni che arrivano direttamente dalle loro libraie (sì, perché la maggior parte delle librerie Giunti sono gestite da donne), ma anche dal confronto diretto con i lettori tramite i social network e i blog. Confrontarsi con il pubblico è importante, fondamentale per un editore, perché la lettura deve essere un piacere e “risponde alle esigenze di chi legge”. 
La chiacchierata con Beatrice Fini si è conclusa con la fatidica domanda “Siamo ancora più un popolo di scrittori che di lettori? E cosa si può fare per cambiare questa tendenza?”. Lei ha risposto “sì, abbastanza”, ed è sufficiente vedere i dati di lettura e l’impressionante numero di manoscritti che arrivano ogni giorno sui tavoli degli editori, ma anche il numero di opere autopubblicate. Per cambiare la tendenza bisogna partire dai bambini, dalle scuole, svecchiando un po’ il sistema in cui certi libri vengono spiegati, evitando imposizioni e schede di lettura, che tolgono tutto il piacere della lettura.

Poi è arrivato il turno di parlare con la editor Donatella Minuto, che ha raccontato del libro Le anatre di Holden sanno dove andare, di Emilia Garuti
Ammetto che la prima volta che ho visto il titolo ho storto un po’ il naso. Vuoi perché per me Salinger e il suo Il giovane Holden sono mostri sacri, vuoi perché l’autrice del libro è molto giovane (sì, lo so, questo è un mio pregiudizio… che a breve spiegherò come mi è stato smentito), ho davvero temuto che in Giunti fossero impazziti. E come me credo molti altri amanti di Holden. 
Parlando con Donatella Minuto, però, ogni cosa è andata al suo posto e ho capito che il titolo un senso ce l’aveva eccome, oltre a dimostrare un grande rispetto e una grande conoscenza di Salinger da parte di questa giovane autrice. 
La protagonista di Le anatre di Holden sanno dove andare parla del disagio dei diciottenni di oggi, di quelli che non seguono le mode e gli stereotipi e si trovano un po’ nel panico nel momento di dover crescere e prendere decisioni. La protagonista, Willelmina, odia tutti, non riesce a trovare il suo posto nel mondo. Il suo mito è proprio il giovane Holden e lei, che si sente così spaesata e in difficoltà, dice che persino le anatre del lago ghiacciato di Central Park, la cui sorte tanto preoccupa Holden, sanno dove devono andare a svernare. Solo lei è così persa e senza meta. Finché i suoi, preoccupati, non decidono di mandarla dallo psicologo e qui farà la conoscenza che cambierà la sua vita.
Il romanzo è arrivato in Giunti via mail, direttamente dall'autrice. E subito si sono accorti del suo potenziale, della sua forza, della sua incredibile ironia e della voglia di raccontare le difficoltà dei giovani di oggi senza lasciarsi andare a inutili stereotipi.
Ho chiesto se la giovane età si sentisse, al momento della lettura ma anche al momento del lavoro di editing. E Donatella Minuto mi ha risposto che sì, un po’ si sente, perché è una scrittura fresca e briosa, ma allo stesso tempo intelligente e ironica, grazie anche al fatto che la giovane Garuti è una grande lettrice e una grande amante dei film. 

La giornata con #GiuntialSalTo si è poi conclusa con l’incontro, presso il Caffè letterario, con Paola Capriolo che, in compagnia di Elena Lowenthal e Lorenzo Mondo, ha presentato il suo Mi ricordo.

Lorenzo Mondo, Paola Capriolo e Elena Lowenthal al Caffè letterario
Il libro, che ha come protagoniste due donne in due momenti diversi della storia, ruota intorno alla frase di Dostojevsky “La bellezza salverà il mondo”, che lega un po’ tutti i temi del libro: la tragedia, le persecuzioni razziali, il ritorno fisico e sentimentale in un luogo ma anche semplicemente nel proprio passato, e il ricordo, con tutte le sue contraddizioni di necessità di vita ma anche di fonte di dolore e sofferenza.
Lorenzo Mondo ha definito Mi ricordo di Paola Capriolo, questo romanzo “una delle prove più alte della sua narrativa” , a cui la scrittrice ritorna dopo anni di silenzio. E non per niente è candidata al premio Campiello.

Concludo questo lungo resoconto, ringraziando le altre blogger mie compagne in questa avventura e la Giunti per l’opportunità che ci ha dato di essere con loro al #SalTo15. È stato davvero un piacere!

giovedì 7 maggio 2015

Un salto al SalTo15! (vabbè...)

Manca una settimana esatta all'inizio del Salone Internazionale del Libro di Torino 2015 (per gli amici, SalTo15) e qui sul blog ancora non ve ne avevo parlato. Strano, perché sprizzo entusiasmo da tutti i pori già da un paio di settimane, addirittura da prima che uscisse il programma il 27 aprile.
Io adoro andare al Salone del Libro. Nonostante il caos, le scolaresche che prenderei a calci, il telefono che là dentro non prende mai, il caldo e la coda per andare in bagno, quando entro dentro ai padiglioni del Lingotto mi sento a casa. Perché ci sono tutti quei libri, milioni di libri. Perché in mezzo a chi gira senza meta e senza scopo, è pieno di lettori appassionati che corrono da uno stand all'altro, per conoscere un editore nuovo, per salutare uno che è già da tempo nel loro cuore, per incontrare altri appassionati e acquistare tutti quei libri che spesso non saprebbe nemmeno dove comprare. Perché in mezzo agli enormi stand dei grandi editori, ce ne sono tanti altri piccoli ma pieni di passione e amore.
Sì, insomma, io adoro andare al Salone.

Il tema di quest’anno è Italia, Salone delle Meraviglie ed è accompagnato da un’immagine ufficiale che è un tantino terrificante (a voi che l'avete realizzata... vi chiedo scusa per questo giudizio un po’ impietoso, ma dai, secondo me se la guardate bene, sembrerà terrificante anche a voi adesso), e soprattutto non dà l’idea di una rassegna che si occupa di libri. Però questa c’abbiamo e questa ci teniamo. Il programma, come ogni anno, si distribuisce sui cinque giorni di rassegna (da giovedì 14 a lunedì 18) all'interno del Salone, più una marea di eventi del Salone OFF nei quartieri di Torino e provincia. Una bella idea, quella degli appuntamenti all'esterno, che lo sarebbe ancora di più se possedessi il dono dell’ubiquità.



Ma veniamo a noi. Quest’anno, a differenza dell’anno scorso e di due anni fa, non svolgo ruoli “ufficiali” all’interno del Salone: niente interviste in radio e niente presentazioni. Belle esperienze entrambe, che rifarei immediatamente, ma che a causa di un mio stato di ansia abbastanza evidente, mi avevano un po’ distratto dal Salone vero e proprio. Quindi quest’anno sarà tutto all'insegna di incontri ed eventi, chiacchiere con editori e lettori, nonché acquisti forsennati, che si concentreranno quasi sicuramente nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato.
Spulciando il programma (altra cosa che adoro fare, anche se mi richiede un intero pomeriggio per analizzarlo bene a fondo), che rispetto ad altre volte sembra un pochino sottotono, ho trovato alcuni eventi a cui mi piacerebbe partecipare e che ora vi elenco (per ogni evento ho messo il link, così potete sapere dove, come, quando e perché):

Giovedì 14
h 10.30 - PERCHÉ IL MARE È INNAMORATO DELLA LUNA? Presentazione del libro Leonardo e la marea di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone:  poco importa se è una lettura consigliata per i bambini dai 7 agli 11 anni, l’occasione per vedere Malvaldi, per giunta in compagnia della fantastica moglie di cui ho sempre e solo sentito parlare in tutte le sue presentazioni, vale la pena di sopportare bambini urlanti.

Poi torno a casa, che avrò già sicuramente male ai piedi e, soprattutto, finito tutti i soldi.

Venerdì 15
Sono ben sei gli appuntamenti della giornata di venerdì a cui cercherò di partecipare.
h 11 – DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI LIBRI NEI SOCIAL: un’analisi del rapporto tra libri e social network da parte di chi lo fa di mestiere (tra cui Valentina Aversano, della minimum fax)
h 12 – LO STURANGOSCIA, presentazione del libro di Davide Pedrosin e Carlo Sperduti, degli amici della Gorilla Sapiens Edizioni
h 15 – I MESTIERI DEL LIBRO.Il marketing virale: in cui si parlerà delle nuove frontiere della promozione della lettura.
h 16.30 – ZEROCALCARE DIALOGA CON GIORGIO FONTANA con Giorgio Fontana: e qui credo che non servano spiegazioni
h 18 – I MESTIERI DEL LIBRO. L'editor: – altro incontro semi-professionale, sperando che mi aiuti a capire come fare a diventare editor
h 18.30 (Salone OFF) - LORENZO MAZZONI PRESENTA QUANDO LE CHITARRE FACEVANO L'AMORE, edito dalle Edizioni Spartaco (vd mia ultima recensione) presso la Libreria Trebisonda, a San Salvario
h 21 - LASCIA STARE IL LA MAGGIORE CHE LO HA GIA' USATO BEETHOVEN presentazione del libro di Alessandro Sesto, sempre degli amici della Gorilla Sapiens Edizioni

Poi torno a casa, che avrò sicuramente fame, male ai piedi e finito di nuovo tutti i soldi

Sabato 16
h 13 – WENDELL BERRY. MANGIARE E' UN ATTO AGRICOLO: presentazione del libro di Wendell Berry a cura degli amici della casa editrice Lindau
h 15 – I MESTIERI DEL LIBRO. L’editore: un altro incontro semi-professionale in compagnia di Marco Cassini e Luca Ussia
h 17 – INTERROGATORIO A GUIDO GUERRIERI. Incontro con Gianrico Carofiglio: sebbene ultimamente mi stia un po' antipatico, non posso non andare a sentire Carofiglio che parla di quel figo di Guerrieri
h 19 – SPEED BOOK : ovvero un tot di autori hanno pochi minuti di tempo per presentare i loro libri e fare innamorare i lettori (ci vado soprattutto per conoscere Diego Barbera, autore di Ti scriverò prima del confine, degli amici della Casa Sirio)

Poi, se i piedi e la fame reggono ancora, dalle 22.30 sarò al GORILLA SAPIENS EXTREME READING, presso il Camaleonte Piola a San Salvario, un ping pong di letture tra autori e lettori

(Lunedì 18 invece andrò molto probabilmente alla biblioteca di Chivasso, per la presentazione del libro La ruga del cretino di Andrea Vitali e Massimo Picozzi)

L’elenco dei libri da acquistare è in continuo aggiornamento. Ad oggi contiene tredici libri (aspetta va che ne aggiungo un altro)… ok, quattordici, anche se poi una volta lì non so se li acquisterò davvero tutti o se verranno soppiantati da altri. Anche questo, per me, fa parte del bello di queste fiere (anche se il mio portaborse ufficiale, il buon lettore rampante, non è poi così d'accordo)

Quindi, chi volesse incontrarmi mi troverà salvo imprevisti dell’ultimo minuto, ovviamente, a spasso per gli stand e alle presentazioni sopra elencate giovedì, venerdì e sabato.  E avrò con me un segno di riconoscimento (vero che è bellissima la mia borsina?), se vi va di salutarmi a me non può che fare un immenso piacere!

SalTo15… stiamo arrivando!

domenica 11 maggio 2014

Salone del Libro di Torino e Salone OFF 2014: un resoconto rampante

E finalmente trovo il tempo per scrivere un post e raccontarvi i miei due giorni tra Salone del Libro e Salone OFF. Due giorni belli, intensi, un pochino anche angosciosi, ricchi di incontri, libri ed emozioni.
Come vi avevo anticipato, quest'anno sarei stata parte attiva, nel mio piccolo, del Salone e del Salone Off: un sogno che si avvera, quello di entrare con il pass di relatore e vedere il mio nome comparire nel programma.

Ma andiamo con ordine, che oltre alle mie presentazioni, ci sono altre cose che meritano di essere raccontate.
Innanzitutto credevo che andare al Salone di venerdì garantisse una certa tranquillità al suo interno. Tranquillità che c'era sicuramente all'ingresso (il lettore rampante ed io siamo arrivati verso le 11.30 e di coda per il biglietto lui non ne ha dovuta fare... mai vista una cosa del genere!), ma che poi un po' si perdeva una volta varcata la soglia dei padiglioni. Perché il venerdì è il giorno delle scolaresche. Tante scolaresche. E di conseguenza altrettanti ragazzi e ragazzini delle più svariate età che girano per il salone. Se da un lato trovo che sia davvero una bella cosa portare le scuole in mezzo a tutti quei libri, dall'altro, essendo una che odia il caos, ho avuto seriamente paura di sbroccare.

Dopo essere passati a salutare i ragazzi delle Edizioni Spartaco (visto quanto li ho torturati i giorni prima con le mie ansie, mi sembrava giusto fargli sapere che almeno il primo scoglio, ovvero l'ingresso, era stato superato) e aver fatto i primi acquisti alle edizioni e/o (dove se acquistavi due libri te ne regalavano un terzo), siamo andati all'incontro TRADURRE I CLASSICI, in Sala Azzurra. A parlare dei classici e della loro traduzione (argomento che mi sta molto a cuore, in quanto sono fermamente convinta che i classici vadano ritradotti dopo un po' di anni affinché siano più fruibili e leggibili) c'erano Luciano Canfora, Renata Colorni, Ernesto Franco, Nuccio Ordine e Elena Loewenthal. Tutti esperti di classici per le più importanti case editrici, da Einaudi a Bompiani, anche se non tutti traduttori. 

La sala era gremita, per lo più da ragazzi delle scuole superiori, verosimilmente trascinati lì dai loro professori.  E infatti quelli davanti a me giocavano all'impiccato, quelli dietro erano su facebook o su twitter e sono abbastanza sicura di aver sentito qualcuno russare. Per quanto lo trovi deprecabile e poco rispettoso, lo posso anche capire. Parlare di classici non è per niente facile. Bisogna avere un sacco di conoscenze e una grandissima passione. La stessa che ci va per tradurli. Il problema è che se si vogliono mantenere in vita i classici, invogliare i giovani a leggerli, bisogna parlar loro in modo diverso. Meno accademico e più dinamico. Ho faticato davvero anche io a seguire senza distrazioni tutta la conferenza, pur trattandosi di un argomento che mi interessava molto. Ho preso qualche appunto, certo. Qualche spunto per la mia rubrica di traduzione (mi sa che in una delle prossime puntate si parlerà di Thomas Mann), ma devo ammettere che quando è finito ho tirato un sospiro di sollievo. 
Appena usciti abbiamo fatto un giro tra i vari stand: minimumfax, marcos y marcos, iperborea (sconto con la tessera ikea) e poi multiplayer edizioni... dove c'era un angolo interamente dedicato a Star Wars (e diamo un contentino al povero lettore rampante, su!).

Dopo le foto di rito con Chewbacca e R2D2, siamo andati allo Stand del Paese Ospite, la Città del Vaticano, per l'incontro con le altre blogger. Un incontro rapido, ma molto piacevole. Anche se sono convinta che il Salone non sia il posto migliore per conoscersi un po' meglio, visto che ci sono conferenze da seguire, autori da stalkerare e libri, libri, ovunque. 
Da lì siamo poi andati all'incontro in Sala 500 con ANDREA VITALI. Era da tempo che volevo assistere dal vivo a una sua presentazione, per cercare di capire che persona è e, soprattutto, come fa a scrivere così tanto. 
L'incontro è stato davvero molto divertente, anche se non ho ancora letto nessuno dei due libri che venivano presentati (sì, due). La relatrice gli ha anche posto proprio la domanda che da tempo vorrei porgli io, ovvero: come fai? Lui ha detto di aver tanti libri nel cassetto, tante storie che gli frullano in testa e tanta voglia di raccontare. Non necessariamente i libri che escono oggi sono libri che ha scritto oggi. Sebbene rimanga dell'idea che un libro all'anno, massimo due, siano più che sufficienti, la sua spiegazione in qualche modo mi ha convinta. Poi beh, sentirlo parlare dal vivo di Bellano e dei suoi compaesani è stato davvero emozionante! (E ricordate che "Chi piscia spesso e chiaro il medico vede raro").

Finito l'incontro con Vitali, ci siamo avvicinati allo stand della Spartaco. Alla mia prima presentazione mancava poco meno di un'ora e volevo arrivare per tempo e magari chiacchierare anche un po' con l'autrice (ok, e il lettore rampante voleva essere sicura che non scappassi). Abbiamo scambiato due parole (riguardo soprattutto all'affluenza al salone) e poi, finalmente, è giunta l'ora di recarsi all'Indipendent's corner, per presentare LE GIOCATRICI di Marilena Lucente, insieme all'autrice e a Giusi Marchetta.


Molto bella la sala (con i mobili di cartone!) e direi anche parecchia gente a sentirci. Come sia andata, onestamente, non lo so dire. Nel senso che ero un po' terrorizzata e non sono ancora del tutto convinta che le mie domande non fossero sceme. Devo ammettere di essere scesa da lì, una volta finita la presentazione, pensando di chiudere tutto e non presentarmi il giorno successivo (sì, lo so, lo so, le mie reazioni sono sempre un po' spropositate... soprattutto considerando che invece tutti mi hanno detto che era andata molto bene!).

Dopo la presentazione abbiamo fatto ancora due passi per il Salone (con degli amici speciali a farmi da supporto) e incontrato Francesco Piccolo che passeggiava amabilmente tra gli stand ("Ma come cavolo è possibile che ci sia Francesco Piccolo che passeggia così, tranquillo, senza che nessuno lo fermi?" cit.), per poi avvicinarci alla Sala 500 per l'incontro con i fratelli Carofiglio. Incontro a cui però non abbiamo assistito, in quanto erano molto in ritardo sul programma, ma che mi ha dato modo di parlare un po' con Francesca di La contorsionista di parole, una blogger che adoro e che dal vivo non avevo mai incontrato (e che vi suggerisco di seguire, se ancora non conoscete). E' stato davvero bello!

Siamo finalmente usciti dal Lingotto che erano quasi le 21 di sera e, dopo una scorpacciata di sushi, siamo tornati a casa, stracarichi di libri. Alla fine sì, ho comprato tantissimo, approfittando anche degli sconti fiera. Sconti che le grandi case editrici non fanno ma che invece, in una forma o nell'altra, le piccole sì.
Questo è il bottino finale (sì, c'è anche un flipback... ma me l'hanno regalato):


Sabato nel pomeriggio invece ho partecipato alla mia seconda presentazione. Fuori dal Salone, questa volta, a San Salvario al Camaleonte Piola, in occasione appunto del Salone OFF. Dopo aver fatto due passi per il centro di Torino in mezzo a un'afa pazzesca, il corteo dei No Tav e dei buffi corridori tutti colorati (c'è stata la Color run, una figata pazzesca!), siamo arrivati al locale con un po' di anticipo e scambiato quattro chiacchiere con Andrea Vismara, autore di Iddu, il romanzo che di lì a poco avrei presentato insieme a lui e accompagnati dalle letture di Alessandra De Fortis. 



Sicuramente il fatto che il locale fosse un po' più piccolo e più intimo, e soprattutto di aver già esordito come "presentatrice" (Allegria!) il giorno precedente mi hanno aiutato. La presentazione è stata molto bella, divertente, e Andrea Vismara è stato davvero bravo a raccontare la storia della nascita del romanzo e a trasmettere la sua passione per Stromboli (oltre, ovviamente,a rispondere anche alle mie domande imbecilli). 
Alla presentazione è poi seguito un aperitivo a base di specialità strombolane: (due ore prima "Oh, lettore rampante, speriamo  non ci siano pesci o melanzane tra le specialità strombolane, che figura ci faccio se no visto che non li mangio"): ovvero acciughe, caponatina e focaccia ripiena. Tutto buonissimo (mi assicura chi ha mangiato)!


Insomma, sono stati due giorni molto belli e molto intensi, come da qualche anno a questa parte sempre lo sono quelli del Salone. E devo ringraziare tanto, tantissimo tutte le persone che hanno contribuito a renderli così belli: Tiziana, Ugo e Francesco delle edizioni Spartaco, per avermi offerto questa grande opportunità. Marilena Lucente e Andrea Vismara, per essersi fidati a farmi presentare i loro libri pur sapendo che era la prima volta.  Laura e Thais, grandi amiche, sempre presenti nel momento del bisogno, e che, insieme a Fabio, hanno sopportato il mio calo di tensione post presentazione. Tutte le blogger che ho incontrato, anche se per poco. Tutti quegli editori con cui ho scambiato battute e tutti quei fantastici libri che sono venuti poi a casa con me.
Vabbè sì, poi ovviamente anche il lettore rampante, per il sostegno, la pazienza e le spalle robuste  con cui ha portato tutti i miei acquisti. Non riesco a immaginare di andare a un Salone del Libro senza di lui (da nessuna parte senza di lui riesco più a immaginare di andare, in realtà).
Bom, detto questo, da domani riprenderà la normale programmazione sia qui sul blog sia sulla pagina facebook, che immagino che per chi non è potuto andare al Salone sia una vera tortura vedere foto e leggere questi resoconti.

giovedì 1 maggio 2014

Salone Internazionale del Libro di Torino... in versione rampante!

Tra una settimana esatta inizia il Salone del Libro di Torino. Uno degli appuntamenti più attesi da noi appassionati lettori. E, sebbene sia un po' contraria al fatto che il paese ospite quest'anno sia Città del Vaticano, anche io non vedo l'ora di andarci.
Anche perché quest'anno per me sarà ricco di novità. Cose piccole eh, ma che per me significano tanto.

La prima grande novità, per me, è il giorno in cui sarò presente. Mi troverete a girare per gli stand già il venerdì, il 9. Credo di non esserci mai andata in un giorno che non fosse sabato o domenica, e sono davvero curiosa di vedere com'è (sperando soprattutto che ci sia un po' meno calca).
Ci sono diversi appuntamenti che mi interessano quel giorno e a cui spero vivamente di riuscire ad andare: l'incontro TRADURRE I CLASSICI alle 12,  quello con ANDREA VITALI alle 16 (a questo non mancherò sicuramente) e poi HOMO FABER alle 17 con la minimumfax che racconta la sua storia. 

Alle 18 invece ce n'è uno a cui assolutamente non posso mancare... semplicemente perché non sarò seduta tra il pubblico ma dall'altra parte, sul palco (oddio, spero che non ci sia davvero un palco). Le Edizioni Spartaco, casa editrice indipendente che amo moltissimo, mi ha chiesto se volevo partecipare alla presentazione del libro LE GIOCATRICI: LOTTO, SLOT MACHINE E BINGO di Marilena Lucente. E ovviamente ho detto sì. L'incontro si terrà nella sala Independent's corner e insieme a me saranno presenti l'autrice e la scrittrice Giusi Marchetta.
Devo confessarvi che vedere il mio nome scritto nel programma del Salone del Libro è stata un'emozione incredibile. Anche perché è la prima volta che mi capita di presentare un libro e in questa settimana che manca sono sicura che emozione e agitazione mi tormenteranno un bel po'. 

Alle 20, se sopravvivo alla presentazione, c'è poi l'incontro con i fratelli Carofiglio, per presentare La casa nel bosco, loro ultima fatica (oddio, non credo che abbiano faticato poi così tanto a scriverlo). Il libro è stata una vera delusione, ma forse sentendoli parlare cambierò un po' idea.

Non ancora deciso se andare o meno anche il sabato dentro al Salone. Dico dentro, perché quel giorno sarò coinvolta in un appuntamento per il SALONE OFF (per chi non lo sapesse, la rassegna che si svolge in concomitanza del Salone in diverse zone di Torino e Provincia... fuori dal Salone, appunto).


Alle 18.30 sarò insieme ad Andrea Vismara presso la Camaleonte Piola, in via Bertholet 9 (zona San Salvario) per presentare il suo ultimo romanzo IDDU. DIECI VITE PER IL DIO DEL FUOCO, edito sempre dalla casa editrice Spartaco. L'incontro, organizzato dalla libreria Trebisonda, si inserisce nel ENJOY SAN SALVARIO SOCIAL FESTIVAL e, dopo la presentazione, ci sarà un aperitivo a base di specialità strombolane (e sono davvero curiosa di sapere quali siano le specialità di Stromboli!).

Quindi, non ho mai fatto una presentazione di un libro in vita mia e ora me ne "toccano" due in due giorni. Come vi dicevo già prima, sono contentissima ma anche un po' terrorizzata. E ringrazio tanto, tantissimo, le Edizioni Spartaco per la fiducia e la grandissima opportunità che mi stanno offrendo. Ma soprattutto per i bei libri che pubblicano (anche perché se fossero brutti, mica ci andrei a presentarli!).

E niente, questo è quanto al momento. Sarebbe bello riuscire a incontrare qualcuno di voi lettori per scambiare due chiacchiere e conoscerci oltre allo schermo. Quest'anno non so ancora se avrò la maglietta rampante come l'anno scorso (magari sì, e poi me la cambio prima della presentazione). In ogni caso, più o meno sapete dove potrete trovarmi. Oppure vi basta cercare una coppia con lei superentusiasta e lui, il povero lettore rampante, carico come un mulo. Perché sì, ho una lista di libri che vorrei comprare mooooolto mooolto lunga:


Fatemi sapere se ci sarete!