Bisogna essere bravi, maledettamente bravi, per poter scrivere un racconto che sia un bel racconto, che non faccia sentire la mancanza di una storia più lunga, di un approfondimento in più. E non tutti sono capaci di farlo.
Ma poi ti capitano tra le mani questi Episodi incendiari assortiti, delle storie di vita e di morte, di amore e desolazione che bruciano l'anima di chi le vive e un po' anche di chi le legge, e capisci che sì, è vero quello che dicevi prima, che non tutti gli scrittori sono capaci di scrivere racconti, ma David Means lo è eccome, aldilà di ogni possibile paragone con chiunque altro abbia scritto racconti di questo calibro.
Tredici storie, tutte indipendenti tra loro, ma accomunate sia dall'ambientazione, sia soprattutto da quel senso di calore, desolazione, rovina, dolore e inevitabile fine... un inferno personale ma anche comune all'America che l'autore racconta.
C'è un vagabondo che si aggrappa a un treno merci per riuscire a superare il deserto: un'impresa ardua, impossibile. C'è una donna il cui marito è appena morto e che ora non sa cosa fare del patetico filmino porno che hanno girato in luna di miele. C'è un camionista che ha avuto un infarto e che non sopporta le preghiere dei parenti della sua vicina di stanza in terapia intensiva. C'è un taglialegna che non può smettere di tagliare gli alberi e un gruppo di barboni che cerca di imbucarsi a una festa di nozze. C'è una coppia che fa di tutto per non parlare della figlia che li ha abbandonati e uomo che va a caccia di attimi, di istanti perfetti e incontaminati. E poi beh, ci sono gli Episodi incendiari assortiti che danno il titolo all'intera opera: veri e propri racconti di incendi, più o meno dolosi, e di quel che poi immancabilmente ne rimane.
Ci ho messo un po' a farmi conquistare dallo stile Means, a lasciarmi invadere dal calore e dalle fiamme del suoi racconti. Ma una volta capito il meccanismo, capito il suo modo di narrare, di esporre le storie per immagini e di focalizzarsi sui dettagli, anche i più insignificanti, per rendere naturale, vivo e credibile ogni situazione raccontata, sono rimasta folgorata.
Ovviamente alcuni racconti mi sono piaciuti più di altri, mi hanno scottata di più e fatta più male (il migliore in assoluto per me è stato "Il cacciatore di gesti"). Ma tutti, nel loro insieme, creano un raccolta semplicemente perfetta, in grado di analizzare tutti gli aspetti di una società che sembra sempre di più sull'orlo del baratro, dell'inferno, una società triste che sembra non farcela più e che Means guarda con occhio preciso ma anche un po' commosso, come la stessa quarta di copertina riporta.
Potrei andare avanti ancora un po', ma la mia mente sta esaurendo tutte le metafore incendiare che poteva trovare per descrivere al meglio questi racconti. E quindi la smetto qui e vi consiglio semplicemente di leggerli.
Titolo: Episodi incendiari assortiti
Autore: David Means
Traduttore: Matteo Colombo
Pagine: 153
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: minimumfax
ISBN: 978-8875214876
Prezzo di copertina: 9 €
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formato brossura:Episodi incendiari assortiti
Prima ne parla la tua socia (che di libri Belli se ne intende!), poi te... "prego libro, mettersi in coda. Grazie!" ;)
RispondiEliminaè una delle cose che più adoro di tutti i nostro blog: scoprire libri che altrimenti, forse, non scopriremmo mai :)
EliminaParlando di racconti, come dici tu, bisogna essere bravi, e non è così scontato. Infatti sto leggendo l'ultimo di Ammaniti, che è appunto una serie di racconti, e proprio non mi sta piacendo...molto meglio quando scrive romanzi...
RispondiEliminaIo avevo notato questa cosa con Joanne Harris. I romanzi sono (quasi) sempre belli, ma i pochi racconti che ho letto mi hanno lasciata un senso di insoddisfazione, di incompiuto... non tutti sanno gestire il genere, secondo me (e credo valga anche il contrario... Carver di romanzi non ne ha mai scritti che io sappia)
EliminaMetto Carver in lista desideri :)
EliminaUn libro davvero molto particolare. Lo metto in lista, anche se temo che, per il mio carattere, ci vorrà il momento giusto per affrontarlo.
RispondiEliminaSì, non è un libro da leggere in qualsiasi momento, perché i racconti sono spesso molto dolorosi. Però, se trovi il momento giusto (e prima o poi arriva sempre), merita! :)
Elimina"Bisogna essere bravi, maledettamente bravi, per poter scrivere un racconto che sia un bel racconto, che non faccia sentire la mancanza di una storia più lunga, di un approfondimento in più. E non tutti sono capaci di farlo."
RispondiEliminaBRAVA!!! :)
Carver è il maestro dei racconti, non ci sono storie.