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martedì 16 dicembre 2014

DI LAMA E D'OCARINA - Francesco Scarrone

Per qualche strano motivo, nella mia testa sto scrivendo questa recensione in spagnolo. Quello argentino, per essere precisi, con la sua cadenza cantilenata e le sue sfumature lessicali che ben lo differenziano dal castellano.  Parole come pasión, corazón, dolor, amor mi stanno rimbalzando nella mente da quando ho iniziato a leggere questo libro. Ed è strano, perché Di lama e d'ocarina parla sì di tango e di tangueros, di milongas e di amor, ma è scritto da uno scrittore, Francesco Scarrone, italianissimo.

Eppure, questa raccolta di racconti d'amore, di morte, di passione, di dolore e di musica, riesce a prendere il lettore, ovunque lui sia, e portarlo laggiù, nella Pampa. Prima, per conoscere Diego Alvaro de Marenquio Manasnero y Gregorio, che suona l'ocarina ma sogna di diventare tanguero. Un sogno che potrà realizzare solo quando riuscirà ad avere un'ombra sul volto (difficile, per un ottimista di natura), un cerotto sul cuore (ancor più difficile quando l'unica donna nei paraggi non è esattamente una bellezza) e una pallina in tasca. Il lettore parte con Diego Alvaro verso il cielo della Pampa, che si tinge di un rosso tramonto, come fa il cielo della Pampa quando qualcuno si allontana verso di lui, e lo accompagna a Buenos Aires, per diventare un vero tanguero.

Abbandonado Diego Alvaro, il lettore si ritrova poi un altre piccole storie d'amore, di lame affilate e spine nel cuore, di amori passati e ormai disillusi, di passioni future e di baci al cioccolato, di onori da difendere e di musica, tanta, tanta musica.

Francesco Scarrone ha scritto un piccolo gioiello, in cui mescola alla perfezione ironia (il racconto di Diego Alvaro è spettacolare) e poesia, e che, per quanto mi riguarda, ha come unico difetto quello di essere un po' troppo corto. Si arriva alla fine del libro e si avrebbe voglia di leggere ancora e ancora. La lettura dura il tempo di una serata in una milonga, di un tango appassionato, di una spina che affonda piano piano nel cuore e di un bacio saporito, che vorresti non finisse, ma che invece, a un certo punto, ti abbandona.

Già dalla prefazione dell'autore si capisce la sua grande passione per il tango e per le sue struggenti e appassionati canzoni, ed è stato davvero bravo a riuscire a trasmettere questa sua passione al lettore che, se non leggesse il nome sulla copertina, nemmeno si renderebbe conto di non stare leggendo un libro scritto da un argentino. Consigliatissimo!

-Ti amo - , dice Antón
- Anche io -, risponde una donna; poi chiude gli occhi, gli appoggia la testa sulla spalla e di lì non si muove; ballando, ballando, ballando.


Titolo: Di lama e d'ocarina
Autore: Francesco Scarrone
Pagine:122
Editore: Gorilla Sapiens edizioni
Anno: 2013
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domenica 14 dicembre 2014

Un libro per tè: Di lama e d'ocarina e di tè pesca e albicocca


Perché bisogna spiegare, a chi non lo sappia, che il tango è musica; ma non è solo musica. Il tango è un modo di vivere. Un modo di sentire la vita. Un modo di guardare. Una maniera di camminare. Il tango è un profumo, è il fumo di una sigaretta, è una luce che taglia in due una stanza buia. E poi è la passione travolgente, l'amore disperato. Il tango è quella musica struggente e meravigliosa, è il ballo. E il ballo, a sua volta, è una metafora così pregnante della vita che meriterebbe un discorso tutto a sé.
Sì, il tango è un mondo. Anzi, è il mondo, ma vissuto e non lasciato vivere.
Di lama e d'ocarina - Francesco Scarrone - Gorilla sapiens edizioni

Sono convinta che, così come per i libri, anche regalare un tè sia una cosa difficilissima. Al di là dell'essere sicuri che l'altro beva tè, bisogna anche conoscerne i gusti precisi. Io, ad esempio, non riesco a bere i tè speziati, né i tè troppo tradizionali (l'English Breakfast della Twinings, per esempio, per me è quasi indigesto). Sbagliare, quindi, è molto semplice. Il tè di oggi, alla Pesca e Albicocca della Mlesna, una marca che ammetto non avevo mai sentito prima, mi è arrivato come regalo anticipato di Natale, ma in realtà non era quello che era stato pensato per me. Il mio avrebbe dovuto essere tè al mirtillo, che non mi piace per niente. L'amica che me l'ha regalato ha ammesso che si ricordava avessi detto qualcosa in proposito, ma non era sicura se avessi detto che mi piace tantissimo o per niente. Fortunatamente comunque, a questo scambio anticipato di regali abbiamo partecipato in quattro e ho potuto fare cambio senza alcun problema. Pesca e albicocca sono due dei miei frutti preferiti in assoluto e la loro combinazione, in forma di tè, mi piace davvero tantissimo.
Così come mi piace tantissimo il tango, anche se non l'ho mai ballato. E Di lama e d'ocarina di Francesco Scarrone ha un incipit davvero strepitoso.