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lunedì 10 ottobre 2011

C'E' DEL MARCIO- Jasper Fforde

Da quando ha ucciso un funzionario di Giurisfiction, la cattura del Minotauro è un obiettivo prioritario. Capa suprema di Giurisfiction, Thursday Next, la più grande Detective Letteraria della storia, deve beccarlo a ogni costo. Thursday è certa che si sia imboscato in un western del 1905. Ma affrontare uno sceriffo rincretinito, in un romanzo dove possono esserci fino a sedici sparatorie l'ora e i paesaggi si ripetono identici a se stessi ogni tre chilometri, per lei è troppo. Thursday è davvero stufa, decide di mollare, e torna nella sua nativa Swindon. Anche lì, però, le cose sembrano più che surreali. La Goliath Corporation, che prima era "solo" la più grande azienda multimediale del mondo, ora è oggetto di culto religioso e di fatto governa le menti dei cittadini. I summit politici internazionali si risolvono in incontri di croquet. L'economia ruota attorno al mercato del formaggio. Meglio, al contrabbando del formaggio. Amleto e un bel gruppo di personaggi shakespeariani si sono insediati in casa di sua madre. E non hanno nessuna intenzione di andarsene... Thursday stessa è angosciata dalla prospettiva che riaprano il processo contro di lei per aver cambiato il finale di Jane Eyre... Ma in mezzo a tutto questo, riuscirà la nostra amica a tirar su il figlio Friday, e soprattutto a "riattualizzare" il marito Landen?

Ed eccomi arrivata al quarto e, per ora, ultimo capitolo della saga di Thursday Next (dovrebbe essercene uno in corso di traduzione). Una saga che mi ha divertito e appassionato, e che racchiude in sé una genialità a dir poco incredibile.
Peccato solo che questo ultimo romanzo non sia all'altezza di nessuno degli altri tre (nemmeno del secondo, che già mi aveva convinto poco). Forse perché qui il discorso politico prende il sopravvento su quello letterario, forse perché è ambientato nel mondo "reale" e non più in quello dei libri. Forse perché odio i lieti fini a tutti i costi. Insomma, rispetto agli altri è molto meno brillante.
Un potente politico, scappato in realtà da un romanzo, sta cercando di instaurare una dittatura in Inghilterra, bruciando tutti i libri danesi (nazionalità della sua "autrice") e usando strumenti potentissimi per convincere la massa a seguirlo. Ad appoggiarlo c'è la sempiterna Goliath Corporation, che ora finge di essersi ravveduta e aspira a diventere una religione vera e propria. Ad impedire che tutto questo si verifichi c'è una profezia su una partita di cricket fatta da un santo del XIII ritornato nel nuovo millenio.: le sorti del mondo dipendono da chi la vincerà. E in mezzo a tutto questo c'è ovviamente l'agente letterario Thursday Next, alle prese con il tentativo di salvare il mondo, di scampare a chi sta attentando alla sua vita, di crescere un figlio piccolo e di riattualizzare il marito sradicato (oltre a far da baby sitter ad Amleto venuto nel mondo reale per scoprire se è veramente così indeciso).
Un calderone di eventi che si susseguono, troppo, veramente troppo, slegati tra loro, che rendono la storia difficile da seguire. Troppe volte si ha la tentazione di non capire niente e si legge per inerzia (cosa che negli altri tre capitoli della saga non succedeva mai).
Peccato, Jasper Fforde poteva concluderla veramente meglio. Ma forse aveva solo già dato troppo e al quarto tentativo non è riuscito a mantenere la genialità di tutti gli altri.

Nota alla traduzione: niente da segnalare.


per acquistare il libro: C'è del marcio (Gli alianti)

lunedì 26 settembre 2011

IL POZZO DELLE TRAME PERDUTE -Jasper Fforde

È dura mettere al mondo un bimbo, quando si ha alle costole la terribile Goliath - il colosso dei media che domina il mondo -, il proprio marito Landen è stato sradicato, e la sorella del peggior rivale - Acheron Hades - si intrufola nella memoria per taroccare i ricordi. Lo sa molto bene Thursday Next, la protagonista del libro. Ma c'è un luogo dove rifugiarsi, grazie al Programma scambio di personaggi. Un noiosissimo giallo di quart'ordine: "Cime di Cavisham". Accompagnata dalla fedele dodo Pickwick, Thursday può prendere il posto della protagonista Mary, vivere nel suo idrovolante ormeggiato vicino al Nautilus di Capitan Nemo. Certo, "Cime di Cavisham" rischia di essere rottamato da un momento all'altro, tutti la vedono come Esterna, le sue armi di "fuori" servono a poco. In compenso, diventerà agente di GiurisFiction, l'istituzione che difende la coerenza e l'originalità delle storie di tutti i tempi, evita intromissioni, corregge finali tristi o posticci. Ma il vero colpo sarà accedere al pozzo delle trame perdute. Un luogo straordinario e rumoroso in cui artigiani, tecnici e personaggi appaiono e scompaiono, si spostano da un libro all'altro, costruendo, modificando o trasformando i desideri dell'autore con meccanismi sorprendenti. Venditori di verbi freschi, officine che confezionano antefatti, empori che propongono infanzie idilliache in offerta 3x2... tutti concorrono a costruire, proteggere, cambiare, o ridurre in poltiglia quello straordinario organismo che è un romanzo.

Ed eccomi arrivata al terzo libro della saga di Jasper Fforde che ha come protagonista l'agente speciale Thursday Next. Il libro precedente, "Persi in un Buon Libro", non mi aveva entusiasmato quanto il primo ma comunque era impossibile non leggere anche i seguiti.
E meno male!
Perché credo che questo sia per ora il più bello dei tre. Certo, nel primo c'era la novità. Nel secondo si perdeva un po' per strada con un sacco di trovate geniali che alla fine risultavano essere troppe. Qui c'è il giusto equilibrio di tutto.
Siam sempre più inoltrati nel Mondo dei Libri, Thrusday Next ora ci vive, per stare in un posto sicuro in attesa di mettere al mondo suo figlio e di trovare un modo per riattualizzare suo marito. Ma in realtà il mondo dei libri è tutt'altro che tranquillo: tra protagonisti in rivolta, trame che fanno acqua da tutte le parti ma che cercano disperatamente di rimanere a galla, vyrus che si intufolano nei libri rovinandone la grammatica e che possono essere debellati solo tramite i dizionari, un nuovo piano strategico di lettura che porterà alla rovina del libro e di tutti i personaggi secondari (per non parlare di un Godot che proprio non ne vuole sapere di arrivare), la protagonista si trova ancora una volta a dover salvare i libri e tutto ciò che permette la loro creazione.
I personaggi, tutti, dai protagonisti ai secondari (che nascono come generici e devono frequentare una scuola per diventare comparse più o meno importanti nei libri) sono ben caratterizzati e semplicemente geniali, proprio come ti aspetteresti i protagonisti dei libri che ami (mi raccomando, non ridete quando conoscerete la signora Bradshaw).
E' semplicemente geniale. Non riesco a trovare altre parole per descriverlo. Fforde deve essere sicuramente un grande amante dei libri e della letteratura, per essere riuscito a creare un mondo così magico e incredibile.
E ho già il quarto che mi aspetta sul comodino!

Nota alla traduzione: nulla da dire! Non deve essere facile tradurre un libro così, ma a mio avviso il traduttore se l'è cavata proprio bene.

domenica 28 agosto 2011

PERSI IN UN BUON LIBRO- Jasper Fforde

Thursday Next, coraggiosa detective letteraria, è diventata famosa: ha sconfitto Acheron Hades, il terzo uomo più ricercato del pianeta; ha salvato "Jane Eyre" dalla distruzione, migliorandone persino il finale. Anche nella vita privata attraversa un momento di grande felicità. È appena andata a vivere con Landen, aspettano un bambino... Ma l'orizzonte è carico di guai. La sorella di Acheron Hades reclama vendetta, la potente e malefica Goliath Corporation pretende a tutti i costi la liberazione del proprio scagnozzo, Jack Shitt, che Thursday ha imprigionato nella poesia "Il corvo", di Edgar Allan Poe. Juris Fiction, la grande macchina della giustizia letteraria, l'accusa di "infrazione della finzione narrativa". La pressione sulla povera Thursday raggiunge il culmine quando la Goliath, con la complicità di una Crono-Guardia corrotta, riesce a "sradicare" dalla realtà suo marito, Landen Parke-Laine, ricostruendo il mondo come se Landen non fosse mai esistito. Le resta una sola via di fuga: rifugiarsi nel magico universo della parola scritta, un universo parallelo con proprie leggi e propri abitanti. Lotterà contro i grammassiti, capaci di divorare metà degli aggettivi di un romanzo, di far sparire in un istante tutta la punteggiatura di un capitolo. Incontrerà personaggi delusi, cancellati prima dell'ultima stesura, condannati a vivere in eterno in un limbo desolato. O gli avventurosi PageRunner, personaggi in fuga dal libro per cui sono stati concepiti.

Ho delle serie difficoltà a scrivere un commento a questo libro. Ho scritto e appallottolato almeno 4 diverse recensioni mentre ero in nave perché nessuna mi soddisfaceva. Non saprei dirvi bene perché. Forse semplicemente non riesco a dire se il romanzo mi è piaciuto oppure no.
Certo, per l'ennesima volta non ho rispettato la regola di non leggere i seguiti di romanzi che ho adorato, perché il rischio di rimanere delusi è veramente tanto alto (penso di non averla mai rispettata questa regola, sebbene sia convinta di seguirla). E' che ho adorato tantissimo "Il Caso Jane Eire", con il suo mondo letterario, i suoi personaggi "reali" che interagiscono con i personaggi dei romanzi più famosi, con quella corsa contro il tempo per salvare il classico dei classici, che non ho resistito alla tentazione di leggere anche il seguito (e so già che leggerò anche il terzo), sperando di ritrovare le stesse identiche cose che mi ha dato il primo.
Ovviamente questo non è successo. "Persi in un Buon Libro" non è neanche lontanamente all'altezza del primo. Intendiamoci, non è un brutto libro. E' bella l'idea di questo mondo parallelo dei romanzi, a cui si accede tramite una biblioteca che ha un guardiano d'eccezione, e dove i personaggi dei romanzi, famosi e non, posso interagire tra loro e risolvere i problemi che affliggono il mondo dei libri. Fantastici sono i personaggi di questo mondo (tra cui un'incredibile miss Havisham di Grandi Speranze di Dickens, che passa da fidanzata abbandonata davanti all'altare ad amante della velocità alla guida di spider.E' stupenda l'idea che l'unico modo per accedere a questo mondo è quello di leggere, leggere e ancora leggere (ed è forse qui che si raccoglie l'essenza della lettura e della passione per i libri che io e che molti altri nel mondo hanno).
Il problema di questo libro è a mio avviso il mondo "esterno", o meglio le avventure di Thursday Next quando non è "persa in un buon libro". La trama è a tratti molto confusa e difficile da seguire (ok, si tratta di un libro in parte surreale che richiede una buona dose di sospensione dell'incredulità, ma a volte non si capisce a cosa dovrei credere) e questo rischia di far passare in secondo piano (a volte ci riesce in realtà) la parte geniale del romanzo.
Se avete amato e adorato "Il Caso Jane Eire" (un vero piccolo capolavoro, a mio avviso), resterete temo un pochino delusi da questo suo seguito che, per quanto si legga bene e catturi, si è fatto forse prendere un po' la mano nel tentativo di bissare il successo del primo.

Leggerò sicuramente anche il terzo, "Il Pozzo delle Trame Perdute", non appena l'avrò sottomano. Anche se ho già il vago sospetto che il commento sarà molto simile a questo.

Nota alla traduzione: qualche termine strano compare qua e là, non si capisce se per via del traduttore o del testo originale.

mercoledì 20 luglio 2011

IL CASO JANE EYRE- Jasper FForde

È un 1985 diverso, in un mondo dove i libri sono il bene più prezioso. E i confini tra realtà e fantasia sono più morbidi del consueto. Mycroft, vecchio inventore, escogita un sistema per entrare di persona in romanzi e poesie. Acheron Hades, criminale diabolico, se ne appropria e rapisce "Jane Eyre" dal manoscritto originale di Charlotte Brontë: a indagare arriva Thursday Next, Detective Letteraria. Reduce dalla guerra di Crimea (che imperversa da centotrent'anni), ha in sospeso un amore. Le indagini la riportano a Swindon, sua città natale; sbarcata da un dirigibile di linea, salta in groppa a una fuoriserie decappottabile dai mille colori. Riuscirà a salvare Jane Eyre e a rimettere in sesto la sua vita.

E' con mia somma vergogna che ammetto di non avere mai letto Jane Eyre . Certo, so di cosa tratta la storia, dopo averla studiata sia al liceo sia all'università nei corsi di letteratura inglese. Ma non ho mai amato molto quel genere di letteratura al femminile (anche per convincermi a leggere Pride & Prejudice c'è voluto parecchio).
E probabilmente, con questa mia lacuna, difficilmente sarei sopravvissuta nel mondo in cui è ambientato questo singolare romanzo. Un mondo dove i libri sono il bene più prezioso, al punto che esistono delle forze speciali istituite apposta per difenderli dai potenziali criminali che tramite i libri vogliono arricchirsi. Un mondo, ahimè, utopico e bellissimo, dove è possibile entrare in un romanzo, conversare con i suoi protagonisti, rischiando anche di modificarne la trama. Ed è proprio questo il piano malefico di Acheron Hades. Rubare un marchingegno che permette di entrare nei romanzi e modificarli, in modo da causare il panico tra milioni di lettori. La vittima designata, dopo il fallimento con un romanzo di Dickens, altri non è che Jane Eyre. Ci penserà Thursday Next, una donna coraggiosa che ha perso un fratello e l'amore in una fantomatica guerra di Crimea, ad aiutare la fanciulla a tornare nel romanzo. Si ritroverà così catapultata nel romanzo, insieme ad Acheron e a dei turisti giapponesi. E proprio grazie all'aiuto di Mr. Rochester riuscirà a salvare il celebre romanzo della Bronte.

Uno dei libri più strambi e bislacchi che abbia mai letto. E anche uno dei più appassionanti. Certo, forse a volte, l'autore esagera un po' e ci si perde in questo mondo di salti temporali, associazioni criminali ed enti governativi segreti. Ma rimane comunque un libro geniale, che non si riesce a smettere di leggere.
Un romanzo che fa divertire e che fa sognare chi ama leggere e chi almeno una volta nella vita ha sognato e sperato di entrare in uno dei suoi romanzi preferiti, immaginando quali conseguenze la sua presenza potrebbe apportare.

Un libro che chi ama i libri dovrebbe assolutamente leggere! (certo, se avete un minimo di conoscenza della letteratura inglese lo apprezzerete ancora di più... ma merita comunque tanto!)

Nota alla traduzione: ho solo un appunto, la scelta del termine "cretinetti" per tradurre il vezzeggiativo con cui il fratello chiama la protagonista... semplicemente terribile.


"Non darmi mai più del matto, Mycroft. Non sono matto, sono solo... bè, diversamente etico, ecco tutto."

"Ci sono cose più importanti delle leggi e dei regolamenti. Le mode e i governi passano, ma Jane Eyre è per sempre"

"Probabilmente le decisioni su questioni di vita e di morte sono più facili da prendere perché sono radicali, bianco o nero. Le affronto meglio perché è più facile. Le emozioni umane, bé... sono un'infinita gradazione di grigi e io non mi trovo bene con le mezze tinte"