mercoledì 9 dicembre 2015

MY LITTLE CHINA GIRL - Giuseppe Culicchia

«Cledo dipenda dal fatto che voi italiani pensate che noi cinesi fliggiamo tutto. Allola visto che voi vi aspettare che in un listolante cinese si fligga tutto, i listolanti cinesi vi fliggono tutto. Ma qui in Cina noi non fliggiamo tutto.»
Non ci posso credere.
«Quindi lei mi sta dicendo seriamente... che voi qui in Cina non friggete tutto?».
«Il flitto fa male, non lo sa?».

Dopo l'enorme shock emotivo dopo la lettura di L'invenzione della madre di Marco Peano, ho avuto delle serie difficoltà nel decidere che cosa leggere dopo. Mi accade raramente di aspettare più di due giorni prima di iniziare una lettura dopo averne finito un'altra. E, per la prima volta, ho temuto seriamente che fosse arrivato uno di quei lunghi periodi di crisi da lettura.

Per due giorni, ho aperto e chiuso diversi libri cartacei e sfogliato avanti e indietro la mia libreria sul kindle, davvero indecisa su che cosa leggere. Poi l'occhio è caduto su My Little China Girl di Giuseppe Culicchia, pubblicato da EDT nella bella collana Allacarta, che affida a uno scrittore il racconto culinario di una città. 
Libri corti, che si leggono in un paio d'ore e che riescono a intrattenere e incuriosire per bene il lettore. O almeno così era stato con i precedenti tre che ho letto di questa serie: La Famiglia Tortilla di Marco Malvaldi, Itadakimasu-Umilmente ricevo in dono di Fabio Geda e Tutte le mie preghiere guardano verso ovest di Paolo Cognetti.
Sì, il racconto del viaggio a Pechino di Giuseppe Culicchia poteva essere la risposta giusta alla mia breve crisi di lettura. E lo è stata, eccome. Ma mai avrei pensato che questo libricino potesse divertirmi così tanto.

Giuseppe Culicchia va quindi una settimana a Pechino, per scrivere il suo reportage sul cibo. Gli viene ovviamente affiancata una guida, Carla o Calla che dir si voglia, come lei stessa gli chiede di farsi chiamare in onore dell'amica di penna italiana che ha, che lo porta in giro a visitare i luoghi tipici. Giuseppe Culicchia è molto curioso di visitare certi luoghi e, soprattutto, di mangiare. Ma è anche curioso di saperne di più di cosa pensano i cinesi della storia cinese, del passato. Calla, però, è un muro, che continua a negare l'esistenza di posti compromettenti e a dire la sua su certi argomenti scottanti. E Culicchia insiste, finché una mattina al posto di Calla si ritrova Clala, o Clara è lo stesso. Un mistero, che tormenta gli ultimi giorni del suo soggiorno cinese e a cui, sono sicura, ancora oggi Giuseppe Culicchia pensa.


Il cibo, ancora una volta, è solo un pretesto per scrivere un buffo racconto che mette in luce tutti i luoghi comuni e le idee sbagliate che molti di noi occidentali abbiamo della Cina e di Pechino. Non solo riguardo al cibo, ma anche alle tradizioni e allo stile di vita della capitale cinese.
Ho adora tantissimo lo stile del signol Giuseppe Curicchia, leggero e divertentissimo, e l'uso smodato che ha fatto delle ripetizioni. E anche il fatto che abbia sia denunciato la situazione cinese in cui ancora ci sono argomenti scottanti su cui è vietato avere un'opinione, sia per aver preso in giro l'occidentale e l'italiano medio con i suoi mille luoghi comuni.

My Little China Girl è stata davvero una bella lettura. Un po' breve, forse,  perché questo racconto di viaggio e il modo in cui è scritto sono talmente coinvolgenti e divertenti che si avrebbe voglia di leggerne ancora e ancora.

Consigliatissimo, anche se la cucina cinese non vi piace!


Titolo: My little China girl
Autore: Giuseppe Culicchia 
Pagine: 140
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: EDT
Acquista su Amazon:
formato brossura:My little China girl
formato ebook:My Little China Girl

2 commenti:

  1. carinissimo!

    com'è quello su Barcellona? Volevo leggerlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dei quattro che ho letto è forse quello che più segue l'idea di base della collana. Però ti deve piacere molto Malvaldi per apprezzarlo davvero... se no è un pochino noioso :/

      Elimina