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martedì 22 ottobre 2013

IN TERRITORIO NEMICO - Scrittura Industriale Collettiva

Ho sempre creduto che la scrittura fosse un atto solitario. Un autore che si mette lì, davanti a un pc o alla pagina bianca di un quaderno, lontano da ogni rumore e da ogni interferenza esterna, e scrive la storia che vuole raccontare. Magari ogni tanto, dopo qualche capitolo, la fa leggere a qualcuno, giusto per avere conferma di essere sulla strada giusta, di non stare scrivendo qualche stupidaggine. Una volta finito, poi, prende il suo libro e lo dà in pasto a case editrici ed editor, che criticano, cambiano, rivoluzionano. Nella mia mente è sempre funzionato così, tanto che già i libri scritti a quattro mani mi lasciano un po' perplessa e tendo, solitamente, a evitarli. 
In territorio nemico è stato scritto da 115 persone. 115 teste che hanno seguito il metodo della scrittura industriale collettiva (SIC): in breve, tutti gli scrittori scrivono una parte del racconto, guidati da uno o più compositori che alla fine cercano di uniformare il tutto.
Se nei confronti dei libri scritti a quattro mani provo diffidenza, in questo caso il primo sentimento è stato quello di curiosità. Dovevo leggere questo libro, per capire come fosse possibile una cosa del genere e quale potesse essere il risultato.

In territorio nemico è un romanzo che parla di Resistenza e che inizia l'8 Settembre del 1943, giorno dell'armistizio che ha gettato l'Italia nel caos più totale. I protagonisti sono tre: Matteo, un disertore fuggito dall'esercito proprio la notte dell'armistizio, che percorre l'Italia per cercare di raggiungere la sorella Adele, dopo le disperate lettere da lei ricevute; Adele, una giovane borghese sposata con un ingegnere che, lontana dal fratello e abbandonata dal marito, va a lavorare in fabbrica e poi diventa partigiana, e Aldo, il marito della donna, fuggito per paura. Tre storie diverse ma tra loro inevitabilmente collegate, che raccontano tre reazioni diverse di fronte alla guerra e alla paura che ne consegue: chi cerca di raggiungere disperatamente i propri cari, chi sente di non aver più nulla da perdere e decide di combattere almeno per il paese, chi preferisce nascondersi, convincendosi che sia la cosa più giusta da fare. E sullo sfondo ci sono i bombardamenti, le violenze e i soprusi di un esercito allo sbando, la resistenza armata che combatte per un ideale e la gente comune, che non ce la fa più ma che cerca comunque, nel suo piccolo, di aiutare.

Il libro racconta di un periodo della storia italiana che forse, a causa del tempo che passa, sta un po' sbiadendo, che stiamo dimenticando. E lo fa tramite tre persone normali e le loro reazioni, coraggiose, disperate o vigliacche, proprio come potevano esserlo quelle di chiunque in quel periodo. Al lettore non viene risparmiato nulla: c'è violenza, c'è dolore, c'è sofferenza ma anche qualche sprazzo di speranza, di gioia e d'amore.

A livello di trama, quindi, In territorio nemico è un libro davvero molto bello. A livello di stile, invece, ammetto di non essere del tutto convinta. La narrazione è per la maggior parte del tempo molto fluida e scorrevole da leggere, però ogni tanto, almeno per me, si inceppa, si incaglia, il ritmo si spezza e la lettura rallenta e richiede uno sforzo maggiore per poter continuare. In parte forse è dovuto alla scelta di utilizzare i dialetti senza alcuna traduzione o specificazione successiva: un espediente narrativo assolutamente funzionale alla trama ma che mi ha causato qualche difficoltà. Questa poca scorrevolezza però l'ho trovata anche nelle parti non dialettali, soprattutto nelle parti che narrano di Matteo, in cui a volte ci si perde un po' e si fatica a ritrovare il filo.

Nel complesso comunque è un libro che consiglio, sia per ricordare la nostra storia sia per affrontare uno stile narrativo diverso dal solito, che sicuramente incuriosisce e che, al di là delle personali difficoltà che ho incontrato, raggiunge un risultato notevole.
Anche se continuo a preferire i romanzi scritti da una sola persona.

Se volete maggiori informazioni sul metodo SIC, potete visitare il sito web dedicato: http://www.scritturacollettiva.org/

Titolo: In territorio nemico
Autore: Scrittura Industriale Collettiva
Pagine: 308
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: minimum fax
ISBN: 978-8875214845
Prezzo di copertina: 15 €
Acquista su Amazon:
formato brossura: In territorio nemico
formato ebook:In territorio nemico

2 commenti:

  1. in effeti, secondo me, il merito maggiore di questo libro è quello di rappresentare al meglio i sentimenti, le atmosfere e i luoghi di un periodo tragico della storia.

    personalmente, poi, vivendo nei dintorni di Asti ho apprezzato parecchio certi dettagli (geografici e dialettali) descritti (con puntiglio e precisione) nella vicenda.

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    1. Concordo sì! E' molto particolareggiato e ben descritto, ben "collocato" sul territorio. E credo che vivendo in quei luoghi l'effetto sia ancora maggiore.

      Quello con i dialetti è un limite mio che tende a rendermi difficoltosa qualunque lettura. Però un po' di intoppi li ho avuti anche con l'italiano...

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