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martedì 24 marzo 2015

Ma allora non esistono solo faccioni... quando la grafica e le belle copertine influenzano il lettore (cioè, io)

Oggi parliamo di copertine di libri. Ma di quelle belle, per una volta. Perché, se è più che giusto criticare certi orrori che vengono piazzati in bella vista da certe case editrici su certi libri (cosa che, per inciso, non mi stancherò mai di fare), è altrettanto giusto esaltare il merito di chi ce l’ha.

Ci pensavo già da un po’, in  realtà, a scrivere questo post. Per decidermi però è dovuto capitarmi tra le mani, quasi per caso (che ultimamente i libri sembrano arrivare sempre al momento giusto nella mia vita), Fare i libri – Dieci anni di grafica in casa editrice, un bel tomo a cura di Riccardo Falcinelli che racconta come sono nate e come si sono evolute negli anni le copertine delle collane minimumfax, una delle case editrici per cui Falcinelli lavora. Il volume è esteticamente molto bello, perché riprende lo stesso stile dei tascabili di David Foster Wallace da loro pubblicati. Ed è bello anche quello che racconta, di una casa editrice che ragiona molto sulle sue pubblicazioni e sullo stile grafico da attribuirgli. E anche se la casa editrice in questo periodo sta cambiando un po’ le sue dinamiche interne, sono sicura che questo stile non si perderà, perché fa parte, almeno secondo me, della sua forza.

Le copertine minimumfax mi piacciono molto, soprattutto quelle dei tascabili. Mi piace che guardandoli di dorso abbiano un loro segno ben distintivo e ricco di colore. Mi piacciono le illustrazioni di copertina e la loro composizione grafica, ma anche il modo in cui su è distribuito il testo. Potessi, li comprerei tutti, non fosse altro per vederli lì sulla libreria.
Ma ci sono anche molte, moltissime altre case editrici che puntano molto sull’aspetto grafico. Ho una passione, ad esempio, per i coloratissimi marcos y marcos, che spesso mi ritrovo a comprare anche senza conoscere l’autore o il libro in questione perché sono esteticamente belli. Mi piacciono le immagini sulla copertina, che spesso sono ritagli di foto piazzati su uno sfondo colorato e che, come per magia, sembrano trasformarsi in disegni (a volte devo guardarli attentamente, per capire che sono fotografie). Sono libri belli da sfogliare, da tenere in mano e, di nuovo, da guardare impilati sugli scaffali.


Così come adoro la semplicità e l’eleganza dei Sellerio, quei libricini blu in cui cambia solo il colore delle scritte e l’immagine centrale. Fanno davvero un bell’effetto.  Ma anche gli Adelphi, soprattutto i tascabili che i non tascabili sono un tantino troppo grossi per i miei gusti, sono un bellissimo “oggetto libro”.  E ci aggiungo anche la Fazi, che avevo conosciuto in passato per Twilight ma che ora ha preso una piega, per quanto riguarda le pubblicazioni ma anche la grafica, molto positiva; la e/o per i tascabili (che le nuove uscite non sempre gli riescono così bene, a mio gusto) e, sempre per i tascabili, pure la BEAT, che ha delle copertine molto, molto belle.

Per non parlare poi di alcuni piccoli editori. Per loro, più che per le grandi case editrici (che infatti qui al momento non ho citato), avere un’immagine e uno stile chiaro e ben definito è, secondo me, fondamentale. Per arrivare ai lettori bisogna sicuramente passare anche da questo: belle copertine, identificabili e soprattutto che parlino dell’editore che le pubblica. Mi vengono in mente le copertine della collana narrativa di Tunué, semplicissime eppure molto efficaci. Oppure quelle della Gorilla Sapiens (di cui, lo ammetto, amo tantissimo il logo), della Astoria, con quel bel rosso accesso che le rende inconfondibili, della Spartaco, che si avvale anche lei di Riccardo Falcinelli e si vede, o della Casa Sirio. E sono sicura che ne esistono molte, moltissime altre, che oltre al contenuto curano tantissimo il modo in cui questo viene presentato.

E le grandi case editrici? Personalmente, nei loro confronti, sono un tantino più critica. Seguono sì anche loro una linea grafica precisa, che permette di identificare le varie collane. Però, ecco, rispetto alle piccolo, tendono a cambiare troppo spesso questi formati e spesso viene a mancare l’uniformità. Le mensole Einaudi e Mondadori sono quelle più disordinate nella mia libreria. Volumi alti, volumi bassi, collane che dovrebbero essere le stesse ma hanno colori e impostazioni diverse, libri di dimensioni abnormi (la Mondadori e la Rizzoli ultimamente sono così… sarà un caso?). Non che le immagini di copertina siano brutte, anzi, spesso rielaborano foto e immagini in modo incredibile rendendole perfette. Però, ecco, non mi ci affezioni mai come a quelle citate in precedenza. Ed è più probabile che io compri un libro di questi editori per il titolo e l’autore, e non perché attirata dalla copertina.


Di Feltrinelli, invece, adoro le copertine degli economici, rimaste immutate nello stile da anni e non per questo antiquate, mentre ho qualche remora nei confronti delle nuove uscite. Sicuramente copertine di pregio, ma a volte un po’ troppo banali (mi viene in mente tutta la produzione di Nicholas Barreau, per dirne una).

Ora, mi rendo conto che come analisi la mia è molto imperfetta, che bisognerebbe fare uno studio su ogni singola collana di ogni singolo editore per capire davvero quale identità ha voluto sviluppare, se ci è riuscito o meno e perché tale identità a me piace o meno. Così su due piedi, potrei affermare che amo le copertine e i dorsi colorati, che preferisco le immagini e le illustrazioni (e in qualche caso le foto rielaborate) alle foto vere e proprie piazzate in copertina, che non amo i faccioni (ok, questo qui non l’avevo ancora detto, ma credo si sappia) e che apprezzo quelle piccole e medie case editrici che curano tantissimo sia il contenuto sia la forma con cui questo contenuto viene presentato.


Voi che mi dite? Quali solo gli editori che graficamente e visivamente vi piacciono di più?

20 commenti:

  1. I libri della minimumfax sono molto belli. Però anche le copertine anni '20 della Guanda mi piacciono molto (ma non so se le hanno fatte solo per i libri di storia o anche per altri). In questi giorni poi mi sono invaghita delle copertine di Crescere edizioni, che non conoscevo... :D

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    1. Non conosco la Crescere edizioni, ora vado a vedere!!

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  2. Bello questo post!!!
    Personalmente le mie preferite sono copertine della Beat e della Neri Pozza (oltre ad amarle come case editrici) ma mi piace molto anche la Elliot, la Bollati Boringhieri, la Frassinelli e anche la Fazi degli ultimi anni (uh..dimenticato la Jo March). Però ammetto che la Neri Pozza non la batte nessuno per me, adoro le loro copertine, la carta, il cotenuto e i generi proposti!! *-*

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    1. Io sono in fase "Neri pozza mi sta antipatica". Spero sia solo un periodo :P

      Le Beat mi fanno impazzire, soprattutto viste di dorso!

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  3. Cotanto libro mi ispira un sacco, mi tentenna nella lista Salone *w*
    Ovviamente quoto tutti quelli che hai elencato, soprattutto Astoria e Minimum Fax. E Adelphi. E Tunuè.
    Rilancio pure di Jo March, Neri Pozza e Zona42. Ma pure LaNuovaFrontiera e la Nutrimenti. Ah, e L'Orma. E non mi dispiacciono neppure le copertine della Guanda, via.
    ... fermami xD

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    1. LA DEL VECCHIO CRISTO LA DEL VECCHIO.

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    2. Ahahahaha la Guanda dipende un po'... a volte son belle, altre insomma (soprattutto quando paragonate agli originali... su facebook mi fanno notare Hornby, ad esempio).

      Il libro in questione è davvero molto interessante, ho scoperto delle curiosità buffissime :D

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  4. Aggiungo Sur, con i suoi libri coloratissimi :)

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    1. Uh sì! Anche la Sur... ne ho solo due in libreria però, forse è per quello che non mi sono venuti in mente :P

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  5. Guanda e Neri Pozza, queste ultime sempre splendide...

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  6. edizioni e/o invece a fronte di autori spesso pregevoli lascia a desiderare rispetto alle copertine

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    1. Concordo sulla e/o! Soprattutto quelle delle novità non gli riescono sempre troppo bene...

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  7. Io amo quelle della Marcos y Marcos. A parte che, a volte, le illustrazioni sono fantastiche e simpaticissime, ma la loro brossura? Io sono un palpeggiatore dei loro romanzi: al tatto (e non solo), meravigliosi. Anche le ultime della Sonzogno - sempre sul filone illustrazioni originali - mi affascinano.

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    1. Vedo che la passione per i libri marcos y marcos è molto diffusa! :)
      Sì, è vero, anche le ultime Sonzogno graficamente sono belle!

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  8. La collana Campo dei fiori di Fazi, la Clichy, la Sur, l'Iperborea, la Sellerio, la Adelphi ma anche i candidi Einaudi.

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    1. La Clichy non la conosco! Vedo di rimediare!
      Con l'Iperborea ho qualche difficoltà logistica a tenerli in mano... il loro formato non mi fa impazzire

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  9. Ho un debole per Iperborea. Quasi insuperabile.

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    1. Come dicevo, dell'Iperborea mi disturba un po' il formato... ho difficoltà a tenerlo in mano :/

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  10. i classici tascabili di Mondadori sono il top
    Adelphi invece pecca di noia

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  11. Mi unisco alla schiera di fan della Marcos y Marcos e della Sellerio. E degli economici Feltrinelli.

    Le copertine hanno un grosso ascendente su di me, sono capace di acquistare un libro senza guardare trama, autore o casa editrice se è un impatto da "colpo di fulmine" o di pensare che l'intero libro valga poco se la copertina è esteticamente brutta -.-'

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