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mercoledì 22 maggio 2013

Due titoli, un solo libro: ma perché? #34

Ed eccoci a una nuova puntata della rubrica di confronto tra titoli. Per quest'oggi ho avuto un po' di difficoltà... sarà che ho iniziato a pensare al post quando non ero a casa e quindi non avevo sottomano la mia  libreria da cui poter pescare e scegliere. Ho anche chiesto aiuto e mi sono arrivati un paio di suggerimenti che, però, terrò buoni per le prossime volte.
Perché non appena ho iniziato a spostare libri dai miei scaffali, ho trovato la giusta ispirazione e preferisco non lasciarmela sfuggire.

Oggi parliamo di un romanzo di  uscito un paio di anni fa, che sembra ricalcare la solita moda dei titoli tutti uguali. Sto parlando del libro di Anjali Banerjee HAUNTING JASMINE ovvero LA LIBRERIA DEI NUOVI INIZI:


Uscito in lingua originale nel 2011, il romanzo è stato tradotto in Italia lo stesso anno da Roberta Cristofani e Valentina Zaffagnini per la  Rizzoli.
Il romanzo racconta di Jasmine, donna in carriera che fugge dalla sua vita e dal suo matrimonio per correre in aiuto di sua zia, libraia, che deve andare in India. La libreria di cui dovrà occuparsi Jasmine è però particolare, quasi magica. Peccato che questo bellissimo espediente venga sprecato dall'autrice con una storia banale e prevedibile, da classico romanzetto rosa (trovate una recensione più approfondita qui).

La differenza tra titolo originale e titolo tradotto è evidente. Se si fosse tradotto letteralmente il romanzo si sarebbe dovuto intitolare "Tormentando Jasmine"... che è esattamente quello che sembrano fare i libri della libreria di cui si sta occupando. Nel titolo italiano si è scelto di porre in primo piano la libreria e il fatto che per la protagonista sia un nuovo inizio, un rifugio ma anche un punto da cui ripartire. La moda delle librerie colpisce ancora, unita in questo caso alla voglia di sfruttare quel sogno che tutte le appassionate di libri hanno di aprire una libreria (io sono la prima a essermi lasciata fregare).

Per carità, il titolo italiano ha comunque un suo senso e rispecchia abbastanza la trama. Però è davvero troppo distante dall'originale.

Cercando le copertine del libro nelle due versioni, mi sono imbattuta anche nella traduzione spagnola, che riprende la stessa immagine e lo stesso titolo, con solo una piccola modifica, di quella italiana:


"La libreria dei nuovi inizi" diventa così "La librería de las nuevas oportunidades", ovvero "La libreria delle nuove opportunità".
Quindi, non solo in Italia vengono "tradotti" male i titoli... ma questi vengono poi anche esportati all'estero.
Per curiosità, già che c'ero, sono andata a cercare anche la versione tedesca, trovando una copertina più simile a quella originale (c'è una donna e c'è un fiore) ma anche una terza versione del titolo: DIE BÜCHERFLÜSTERIN


Non sono sicurissima del significato del titolo in italiano, dovrebbe essere qualcosa tipo "I libri bisbliglianti" o "La bisbligliatrice di libri" (che non ha alcun senso... ma che potrebbe essere l'inizio di una nuova moda). In ogni caso riprendere quell'idea dell'originale di essere tormentati, infestati da qualcosa. E' diverso, certo, ma è comunque più simile rispetto a italiano e spagnolo.

In ogni caso, abbiamo appena visto come nessuna lingua è immune ai cambiamenti rispetto al titolo originale.
E torno, ancora una volta, a domandarmi: ma perché?

10 commenti:

  1. Per un certo periodo sono saltati fuori libri sui libri a profusione, effettivamente ò_ò E mi pare anche che la manovra abbia funzionato da un punto di vista commerciale.

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    1. Sì, da un punto di vista commerciale ha funzionato parecchio... Io per prima tendevo a leggerli tutti. Ora la mania, almeno a me, è un po' passata. E leggo libri che parlano di libri solo se sono editi da determinate case editrici, di cui mi fido

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  2. Oddio, ammettendo che il significato del verbo in tedesco sia giusto quello, temo possa invece essere tradotto con "[la ragazza] che bisbiglia ai libri".
    Non solo modifica sostanziale, insomma, ma anche un versaccio all'uomo che sussurra ai cavalli... spero di sbagliarmi!

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    1. Che avrebbe anche più senso... anche se in realtà nel libro sono appunto i libri che parlano a lei... :/
      Insomma... tre versioni che non c'entrano assolutamente nulla con l'originale :/

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  3. Da quando lessi La casa dei libri di Brautigan che la Marcos tradusse in quel modo fregandomi, controllare i titoli originali prima dell'acquisto è una mia mania (perciò mi piace assai sta rubrica). Questo libro però all'epoca lo lessi, lo trovai pure carino anche se è uno di quelli che lascia il tempo che trova. Ed è vero che col titolo originale forse non mi avrebbe colpita e convinta all'acquisto allo stesso modo

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    1. Ho parlato de "La casa dei libri" in qualche puntata fa... perché ero rimasta sconvolta dall'incredibile cambiamento fatto dalla marcosymarcos, di solito sempre fedele! Ed effettivamente in quel caso lì il titolo era davvero tanto fuorviante.

      Questo io l'ho comprato proprio perché c'era "libreria" nel titolo... quindi l'effetto "moda accalappia lettori", almeno in questo caso, si è verificato davvero :/

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    2. Sì ho letto il tuo post su La casa dei libri. All'epoca ci rimasi davvero male, perché l'avevo preso per il titolo e alla fine della lettura mi dissi: ma che £$%&"£$ ho letto???
      poi vado a vedere il titolo e mi incavolo di brutto, Col vero titolo, non l'avrei mai e poi mai comprato.

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  4. ma alla fine il libro com'è? perché parrebbe carino, ma spero che la fregatura si limiti solo al titolo tradotto male...

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    1. Sono talmente tanto imbecille che ho scritto "una recensione più approfondita si trova qui" e poi non ho messo il link -.-'
      Provvedo subito a inserirlo!

      Ti anticipo comunque che a me non ha fatto impazzire, l'ho trovato un po' banale... una bella idea semplificata troppo.

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    2. e io sono talmente distratta che non me n'ero accorta X°D vado a leggere e ti ricommento di là ^^/

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