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mercoledì 24 giugno 2015

Di libri e di mode: una piccola riflessione sconclusionata

Oggi parliamo di moda. No, non mi sto convertendo davvero da book blogger a fashion blogger (sebbene mi abbiano fatto presente che se fossi una fashion blogger probabilmente potrei vivere facendo questo). Semplicemente, vorrei provare a parlare del concetto di moda nella lettura.
E’ da un po’ che ci penso in realtà. Quanta gente c’è che legge un libro perché lo stanno leggendo tutti? Quanta gente c’è che sceglie un libro da leggere in base a quante copie abbia venduto o da quanto se ne sia parlato in giro? E quanto bene fa a un libro tutto questo?
Illustrazione di Nerina Canzi
L’altro giorno una ragazza mi ha scritto chiedendomi di consigliare un libro che va di moda in questo periodo. La mia primissima reazione, devo ammettere, è stata di snobismo. Io non leggo libri perché vanno di moda e non mi preoccupo minimamente se il libro che sto leggendo lo hanno letto in due milioni o la mia è la prima copia che vendono. Non mi interessa, onestamente. Io leggo un libro perché mi ispira la trama, perché mi piace il suo autore, perché ne ho sentito parlare bene, o per mille altri motivi che non saprei nemmeno spiegare. Tendo anzi a star ben lontana da quei libri che leggono tutti (per dirvi, probabilmente se non avessi scoperto la Ferrante prima che ne scoppiasse la mania difficilmente l’avrei letta ora).
Poi però ho cercato di mettere a tacere il mio animo snob e riflettere sul perché di questa richiesta. Che mi è arrivata da una persona sola (che tra l'altro ringrazio perché mi ha dato modo di riflettere su una cosa su cui non avevo mai riflettuto poi tanto a fondo), ma che sono sicura sia un pensiero abbastanza diffuso, soprattutto visto che siamo un popolo di lettori scarsi e, a volte, anche un po’ troppo omologati.
Che cos’è esattamente un libro di moda? Le Cinquanta Sfumature sicuramente lo sono state e non appena uscirà lo sarà anche Grey, lo stesso libro ma visto dal punto di vista maschile. Ma in passato lo è stato anche Gomorra di Roberto Saviano (che, per quanto antipatico possa stare Saviano a molti, non credo che possa essere paragonato alla celebre trilogia pornosoft) o il Codice da Vinci di Dan Brown, ma anche I love shopping della Kinsella e tutto ciò che è ambientato da Tiffany o che ha Tiffany in copertina, passando per Il cacciatore di aquiloni di Hosseini e Fabio Volo… giusto per citarne qualcuno.

Quindi, mi chiedo di nuovo, che cos’è un libro di moda? E come fa a diventarlo?
Alcuni fenomeni pare partano direttamente dai lettori e da quel fantomatico passaparola che viene sempre tanto osannato su alcune fascette. Un libro piace a una persona e questa lo consiglia a un altro, che lo consiglia a un altro, che lo consiglia a un altro… et voilà, tutti in spiaggia  a leggere  porno.
Altri vengono spinti tantissimo dagli uffici stampa, che tramite radio, tv, giornali e una pubblicità massiva, riescono a generare quello strano effetto per cui se tutti ne parlano allora deve essere qualcosa che merita e, soprattutto, devo poterne parlare anche io.
Un effetto strano, almeno per quanto mi riguarda, che sono sempre stata ben lontana dalle omologazioni e da questa necessità di parlare a tutti costi anche di cose che non si sanno.
Da un libro di moda, e chi frequenta assiduamente le librerie lo sa bene, ne partono poi mille altri, che tentano in qualche modo di emularlo, seguendone il filone, copiandone magari anche un po’ la copertina e inserendo piccole variazioni di trama, così da non sembrare esattamente lo stesso libro. E’ successo con i vampiri di Twilight, se vi ricordate, con Dan Brown e tutti i codici di qualcosa o di qualcuno che sono spuntati dopo, con Hosseini e tutti i romanzi ambientati in medio oriente con titoli e copertine simili, per non parlare ovviamente di ciò che hanno generato le Cinquanta Sfumature.

Ora, io non voglio certo sostenere che il fatto che un libro sia di moda e diventi un best seller implichi necessariamente che sia un brutto libro. Io stesso quando l’ho letto mi sono appassionata a Langdon e alle sue avventure parigine.
Però, da lettrice fortissima, riesco a cogliere le differenze che ci sono tra un libro scritto apposta per diventare un best seller e un libro che invece non nasce con questo obiettivo (dando per scontato ovviamente che ogni editore sarebbe ben contento che un suo libro diventasse un best seller inaspettato, così da rimpolpare un po’ le sue casse sempre troppo vuote in questi tempi di magra di lettori). E credo che chiunque legga anche altro, almeno una volta, se ne renda conto.
Ma al di là di questo, quello che più di tutto mi risulta difficile comprendere è come faccia un libro a essere una moda. Non è un vestito, non sono un paio di scarpe o una borsa, che quest’anno sono in e l’anno prossimo out, ma conservateli che poi tra qualche anno ritorneranno.
Un libro racconta una storia e dovremmo scegliere una storia che ci piace e ci appassiona, e non leggere qualcosa perché lo fanno gli altri o perché l’autore ha venduto sei milioni di copie in tutto il mondo o è stato il caso editoriale in Uzbekistan (massimo rispetto per i casi editoriali dell’Uzbekistan, sia chiaro… ma è per sottolineare come dati francamente inutili di certi libri vengano utilizzati per vendere).
Soprattutto considerando quanti libri vengono pubblicati ogni anno, quanta scelta c’è, se solo non ci si fermasse di fronte a una gigantografia o a una pubblicità sentita in radio o in tv (tra l’altro io le pubblicità dei libri che fanno in tv, tra un detersivo e la carta igienica, le trovo allucinanti. Del libro non dicono mai niente, parlano solo ed esclusivamente dell’autore e del numero di copie che ha venduto).

Ok, forse il mio animo snob ha di nuovo preso il sopravvento. Ognuno deve essere libero di leggere quello che vuole, per la motivazione che vuole, e non sta certo a me o ad altri book blogger (che poi anche noi, quando vogliamo, con sta cosa dell’omologazione siamo abbastanza bravi eh… tipo che escono dieci recensioni dello stesso libro in due giorni su dieci blog diversi. La differenza è in alcuni casi si tratta di libri che altrimenti non arriverebbero in nessun modo) dire che cosa uno debba o non debba leggere.

Mi spiace solo che per star dietro a delle mode, un po’ per omologazione, un po’ forse semplicemente per pigrizia e poca voglia di informarsi, libri che meriterebbero di essere conosciuti e letti da tutti, passano un po’ in secondo o in terzo piano.

In ogni caso, vi prego, non chiedetemi mai più di consigliarvi un libro di moda. Chiedetemi di consigliarvi un libro che a me è piaciuto un sacco, un libro che tratta una tematica che vi sta a cuore o che abbia dei protagonisti con caratteristiche precise, che sia ambientato al mare o in montagna, nel passato o nel futuro. Qualunque cosa, anche la più assurda. Ma che sia di moda, ecco, no.

27 commenti:

  1. Sono d'accordo con te su tutta la linea (come penso saprai). Io però mi spingo oltre e ammetto sfacciatamente il mio snobismo: detesto con tutto me stesso le carrellate di libri tutti identici che invadono come muffe infestanti le librerie ogni volta che un romanzo ha successo. Sesso, vampiri, templari e via dicendo. Leggiamo quello che vogliamo e scrivete quello che volete ma, per favore, metteteci un po' di fantasia!

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    1. Scusa, solo una precisazione: non è che sono snob nei confronti dei bestseller o di qualche genere in particolare, spesso e volentieri li leggo anche io. Solo non amo la lettura per moda e i romanzi fatti con la fotocopiatrice: questi proprio li evito. Ci tenevo a precisare, mica da passare per uno dei lettori snob che tanto critico sempre ;)

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    2. Più che altro io quello che non capisco è come se ne possano leggere così tanti, visto che le similitudini tra uno e l'altro sono palesi. Dovrebbe venire voglia di cambiare un po' ogni tanto, no?

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    3. Ma infatti, sono oggettivamente identici. Cavolo, io mi annoio persino a leggere le trame! Una volta sono Jessy e Jon, una volta sono Marta e Gaetano, un'altra Marie e Gerard, ma alla fine sempre a frustate si prendono. Ma che palle!

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    4. Comunque non so se frequentate gruppi di scambio libri su Facebook o simili, ma i primi libri di cui ci si vuole disfare poi sono sempre quelli! :)

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  2. Concordo con te, Elisa!! Anche se spesso mi faccio travolgere anche io dall'onda, nel senso che mi viene parecchia curiosità riguardo al libro tanto chiacchierato e, se è nelle mie corde, lo voglio leggere per farmi un'idea (è capitato con la ciofeca delle sfumature, preso in prestito), tendo molto più spesso a leggere un libro che invece non ho mai sentito, o che è stato pubblicato tanti anni fa e nessuno ne parla mai!

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    1. Ma ti pare, alcuni li leggo anche io eh :) Però, come dici tu, se è nelle mie corde. Chi legge libri che vanno di moda a prescindere proprio non lo capisco :/

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  3. al "tutti in spiaggia a leggere porno" sono morta XD.
    bah, io ai criteri di scelta che citi tu ne ho aggiunto un altro che fino ad ora ha funzionato spesso: se scovo qualcuno (di solito su instagram, ma anche su fb o sui blog) che ha gusti simili ai miei, e parla bene di un libro che magari non avrei conosciuto, allora mi viene voglia di leggerlo!
    sono dipendente dalle foto/recensioni di libri... di solito funziona!

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    1. Eh ma l'effetto è stato davvero quello! :P

      Anche a me aiutano molto i suggerimenti che trovo in rete, di persone che hanno gusti simili ai miei. Molti libri li ho scoperti così :)

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    2. Io recentemente ho trovato la mia riserva "quasi" infinita di libri da leggere perchè molto vicini ai miei gusti: il blog di una ragazza che si chiama "LaLettriceRampante". Se ti capita, facci un salto, è veramente brava! :)
      Scherzi a parte, anch'io tendo a rifutare a prescindere i libri che vanno di moda. Per fortuna, di lettori appassionati ce ne sono tanti e speriamo che possano essere sempre di più.

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  4. Io credo però che un libro di moda sia un libro che va forte perché viene molto acquistato dai non lettori abituali. Ed ecco spiegato perché è di moda: ossia perché viene considerato tale da qualcuno che non ha ancora ben capito cosa sia la letteratura.

    Detto questo... certi li leggo perché sono curioso di capire il loro successo. L'ho fatto con Il codice da vicni, con Twilight... non lo farò con le cinquanta sfumature... ma la mia è curiosità, non seguire una moda. Cioè, perché proprio quel libro? Tento di capirlo, e puntualmente non ci riesco.

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    1. Sì, sono d'accordo con la tua prima affermazione! Viene considerato di moda da qualcuno che ancora non ha ben capito cosa sia la letteratura... e non per niente i lettori forti tendono a starne abbastanza alla larga.

      Poi in alcuni casi c'è la curiosità a prescindere ( Twilight l'ho letto, idem tutti i Dan Brown tranne l'ultimo, per dire) e il cercare di capire perché piace così tanto. Anche i miei tentativi sono sempre stati vani :P

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  5. Purtroppo o per fortuna questo non è proprio il mio problema visto che non leggo libri che non abbiano almeno cento anni ;-)
    Comunque se pensiamo che nei secoli passati,opere di Dumas, Zola, Joyce andavano di moda,allora perché un libro moderno ( seppur nei limiti ) non possa diventare un grande romanzo?

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    1. Sì, ma infatti non tutti i libri di moda sono necessariamente libri brutti.
      Però, ecco, il discorso dei secoli passati per me regge fino a un certo punto... perché erano diversi i tempi, si pubblicava molto di meno e si leggeva anche molto di meno. Quindi, la moda sì, esisteva, ma non era così fondamentale come viene considerata spesso ora (almeno, stando alla mia percezione, ovviamente).

      Diciamo che se le Sfumature diventa un grande romanzo tra un secolo, Zola e Joyce e Dumas, poverini, potrebbero rivoltarsi nella tomba :P

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  6. Un libro non è un vestito o una borsa, ma è un'esperienza, e in quanto tale anch'esso è soggetto a mode. Quante volte capita di sentirsi esclusi da una conversazione perché tutti parlano di un flim che noi non abbiamo visto o di un evento al quale non abbiamo partecipato? O anche di un video virale che circola su Youtube?
    Anche l'esperienza ormai è uno status symbol.
    Detto questo, io credo che pochi dei libri "di moda" siano sorti spontaneamente tramite il passaparola, mentre quasi tutti siano spinti dall'alto (della serie: io - mass media - ti dico che va di moda, tu ci credi, lo compri e da lì inizia davvero ad andare di moda).

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    1. Concordo sì... ma rimane il fatto che per me è inconcepibile leggere un libro solo perché lo leggono tutti (e vale lo stesso per i film o per gli eventi). Se una cosa non mi interessa, non la leggo/guardo/etc etc... no?
      Poi per carità, ripeto, ognuno ha le sue motivazioni e non sta certo a me metterle in dubbio o criticarle... però non so, mi sembra comunque allucinante che anche su una cosa del genere, così personale, si debba cercare la standardizzazione ad ogni costo.

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    2. Sicuramente, ma gli effetti della pubblicità sono imprevedibili. Non credo che qualcuno ammetta candidamente di leggere un libro solo perché lo leggono tutti, ognuno tirerà in ballo motivazioni più o meno credibili; anche la stessa volontà di comprendere un fenomeno mediatico e quindi leggere un libro che va di moda solo per cercare di capire cosa ci sta dietro è una dimostrazione altrettanto forte del potere della pubblicità. Anche il mio "Non leggo la Ferrante perché la leggono tutti" penso sia contemplato nel meccanismo della pubblicità.
      Volenti o nolenti, più o meno consapevoli, ci siamo dentro tutti.

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  7. anche io un tempo non amavo i libri di moda e forse ancora adesso non li amo troppo.
    Però leggo i libri tormentone (il livello superiore a quelli di moda XD ), tipo le 50 sfumature, perché mi piace poter avere un'opinione personale su quello di cui tutti parlano...

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    1. Ecco, questo posso capirlo... anche se in realtà se un libro non mi interessa non riuscirei comunque a leggerlo

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  8. Io nemmeno leggo libri di moda, perché li leggono tutti, o via dicendo. Quando capita che compri un libro perché appena uscito ed è oggetto di battage (come La porta delle tenebre di Cooper), finisco poi per metterlo nella pila dei libri da leggere, per poi riprenderlo mesi o anni dopo. Prevale sempre e comunque l'istinto del "scelgo io cosa, quando e dove leggere chi e cosa", ormai è troppo forte.
    Nel frattempo, non so bene come la pensi riguardo ai premi per blogger che girano in rete, ma apprezzando io il tuo blog e il tuo atteggiamento, ti ho nominata qui:
    http://delfurorediaverlibri.blogspot.it/2015/06/boomstick-award-2015-il-furore-premiato.html

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    1. A me a dare noia non sono tanti i libri in sé, quanto il fatto che la gente li legga proprio solo perché sono di moda.
      L'istinto che dici tu è tipico dei lettori forti :)

      Non sono solita partecipate a questi premi, ma ti ringrazio comunque tanto per avermelo assegnato!

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    2. Ho sempre considerato un po' triste il fatto che i libri venissero letti perché di moda...perché lo fanno tutti, allora vuol dire che è giusto/bello/figo leggere quel libro o leggere in generale. Siamo uno dei paesi con la letteratura più fiorente e antica al mondo, piena di spiriti che hanno espresso eccellenze in prosa e in poesia da quando sono stati incisi i primi segni su pietra...e abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica che è bello/figo leggere quel libro? Veramente, più ci penso, più mi intristisco.

      Sono contenta che ti faccia piacere...nemmeno io ho molta dimestichezza con i vari premi di rete per blog, ma quando ne ricevo uno, provo molto piacere e mi fa altrettanto piacere estendere la condivisione.

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  9. Concordo pienamente con te. Discutevo dell'argomento proprio qualche giorno fa giorno su twitter.
    Quando giro tra i blog di libri mi rendo conto che leggono quasi tutti le medesime cose.
    Mi chiedo come sia possibile. Si mettono d'accordo? Esiste, per caso, una setta delle book blogger, a me ignota, dove ogni settimana si fa l'estrazione per decidere cosa leggere?
    Com'è possibile che certi titoli interessino a tutte (nello stesso momento poi!) quando a me non interessano per niente? Mah!
    Detto questo... mi consigli un libro che ti è piaciuto tantissimo :D

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    1. Allora, il discorso dei blog è un po' particolare, perché arrivano spesso proposte di lettura da uffici stampa e case editrici e questo forse genera un po' quell'effetto "tutti leggono le stesse cose".
      Dipende un po' dalla politica del blog: io personalmente mi faccio mandare pochissimi libri e solo ed esclusivamente se mi interessano. Però chiamarla setta credo sia un po' troppo :)

      Leggi In fuga con la zia di Miriam Toews o Piccola Osteria senza Parole di Massimo Cuomo! :)

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  10. Generalmente evito di assecondare le "mode" editoriali (a proposito, non ho ancora capito se la Ferrante possa fare al caso mio), lascio che il clamore passi e che, contemporaneamente, si abbassi il prezzo di copertina, nel frattempo tengo monitorati i consigli di blogger di fiducia, cui devo molte recenti aperture della mia libreria. Forse anche questo atteggiamento non è del tutto genuino, forse qualcuno lo definirebbe "snob", perché nel mucchio dei tormentoni può esserci anche qualcosa di buono e, così facendo, potrei perdermelo.
    Detto ciò, non si può che ribadire che la scelta di un libro dovrebbe essere un fatto spontaneo, che ricerchi una risposta ad una disposizione personale: il consiglio è già difficile, perché molto personale, elaborarlo solo sulla base di una moda, in un senso o nell'altro, è comunque un "tradimento".
    Buone letture a te e ai colleghi lettori! :)

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