Pagine

mercoledì 2 aprile 2014

Due titoli, un solo libro: ma perché? #74

"Dobbiamo andare in libreria!"
"Ma hai un sacco di libri ancora da leggere"
"No, ma non devo comprare nulla. Mi serve ispirazione per la rubrica dei titoli"
"Ah ok, andiamo allora"

Per la puntata di questa settimana è andata così. Ieri pomeriggio ho preso il lettore rampante e siamo andati in libreria, una di quelle dove puoi girare senza che nessuno ti dica niente, alla ricerca di qualche titolo per oggi. L'inizio è stato un po' scoraggiante: titoli scemi, bruttini, che però riprendono esattamente l'originale. Ho avuto seriamente paura di dover chiudere baracca. Poi però ci siamo avvicinati allo scaffale Garzanti e Newton Compton e indovinate un po'? Ora ho materiale per almeno tre settimane. E' un po' che non seguo le loro nuove uscite, un po' per mancanza di tempo, un po' perché comunque quei romanzi a causa dei titoli non riesco proprio più a leggerli. Sbaglio, lo so, ma è davvero più forte di me.

D'altronde, come questa rubrica sta cercando di mettere in luce già da un po', certe politiche sui titoli stanno diventando davvero imbarazzanti e il fatto che ancora nessuno si sia ribellato e che questi libri con questi titoli vendano ancora mi fa un po' arrabbiare.

Ma basta chiacchiere! Vi faccio vedere cosa abbiamo trovato in libreria oggi!
Il primo romanzo dal titolo stranamente tradotto che abbiamo visto è VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO di Ronald H Bolsom, pubblicato dalla Garzanti nel 2014 con la traduzione di Lucia Ferratini:

Ci siamo avvicinati, abbiamo aperto il libro e scoperto che, in originale, il romanzo si intitola ONCE WE WERE BROTHER, traducibile letteralmente con "Una volta eravamo fratelli" o "Quando eravamo fratelli":


Accanto a questo libro se ne trova poi un altro, pubblicato dalla stessa casa editrice sempre nel 2014, intitolato ALL'IMPROVVISO LA FELICITA', tradotto da Stefano Beretta:


Anche qui, il sospetto che il titolo originale fosse diverso è stato fin da subito molto forte. E poi immediatamente confermato aprendo il libro e scoprendo che in lingua originale è in realtà intitolato THE ENGAGEMENTS:


Letteralmente significa "I fidanzamenti" ... fidanzamenti evidentemente improvvisi, tipo che uno ti incrocia sulle strisce pedonali e ti chiede di sposarlo, visto poi come è diventato in italiano.

Per ora mi fermo qui, per tenermi materiale per le prossime puntate e perché comunque a un certo punto il lettore rampante si è stufato di guardarmi aprire romanzi di soppiatto (e anche la libraia ha iniziato a insospettirsi...).
Concludo questa puntata con un piccolo appello: ribelliamoci a questi titoli idioti, porca miseria!

15 commenti:

  1. Hai proprio ragione! Però Volevo solo averti accanto mi è piaciuto moltissimo! Ciao :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io i garzanti proprio non riesco più a leggerli :/

      Elimina
  2. LOL
    Mi dai sempre tanta gioia.
    Se ti serve ispirazione, io sto leggendo Il mondo di Belle di Kathleen Grissom. In realtà Belle non è neanche la protagonista, è uno dei personaggi principali ma... comunque il titolo originale sarebbe The kitchen house.
    Te la butto lì >_>

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo segno!
      (anche se trascinare il lettore rampante in libreria e fargli aprire TUTTI i libri è estremamente divertente :P)

      Elimina
    2. Lessi "The Kitchen House" nel 2012 per lavoro. Hai ragione, il titolo italiano stravolge l'essenza del libro.

      Elimina
  3. Ahahahahahah!!! xD Non potrei essere più d'accordo! Ma una sarà pure libera di guardare i libri, no? Per questo a volte preferisco le impersonali Feltrinelli o Mondadori piuttosto che delle librerie "senza nome" dove se non compri nulla ti guardano male! :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che se fossi stata la libraia mi sarei insospettita anche io dopo un po'... se vedi una che apre un libro, impreca, lo richiude e fa così per una decina di volte, qualche domanda te la faresti credo :P

      Elimina
  4. ahahhahahaha fantastico coinvolgere il lettore rampante!
    Vi immagino girovagare furtivi tra gli scaffali per cogliere i titoli più osceni del patrimonio libresco italiano!!! ahahahhaha
    Comunque hai ragione, è terribile il modo in cui i titoli vengono tradotti nel nostro paese! Ribelliamoci leggendo autori italiani, che ne abbiamo di splendidi!!! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poveretto, si trova sempre in mezzo a queste mie follie :P

      Io leggo tantissima narrativa italiana... ma mi piacerebbe leggere anche quella straniera e non dover rifiutare un libro per il titolo assurdo che gli è stato dato!

      Elimina
  5. Ahahahahah! "fidanzamenti evidentemente improvvisi, tipo che uno ti incrocia sulle strisce pedonali e ti chiede di sposarlo"

    Hai ragione: la traduzione italiana dei titoli è quasi sempre imbarazzante e, tra l'altro, fuorviante. Mi ribello anch'io!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Ribelliamoci tutti" di Elisa Ponassi.
      Titolo originale: "Let's have fun".

      Elimina
  6. Il secondo titolo è davvero una perla editoriale!

    RispondiElimina
  7. Il titolo pieraccioniano della Sullivan aveva lasciato interdetto anche me, quando ne avevo parlato nel post del venerdì. :) Ma il capolavoro secondo me resta "Maledetto il giorno che ti ho amato" (< "Marriage Matters"):

    - http://holdenandcompany.com/2014/01/10/sai-che-ce-di-nuovo-america-in-libreria-19-dicembre-10-gennaio/

    Comunque la tua ira contro i titoli idioti è sacrosanta, anche perché sta prendendo piede questa moda di tradurre i titoli originali ispirandosi a film del cacchio italiani. Doppio danno, doppia beffa.

    RispondiElimina