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martedì 20 settembre 2011

BIRRA E CAZZOTTI- Brendan O'Carroll

Per sopravvivere a Snuggstown, turbolento sobborgo di Dublino, ci sono due possibilità: pagare il pizzo alla mala, oppure riscuoterlo per suo conto. E per un poliziotto, ce n'è una sola: chiudere entrambi gli occhi. Ma se nella chiassosa cittadina ti capita di nascere con il talento per la boxe, forse al destino c'è una via di scampo. È questo ciò che pensano i fans del venticinquenne Anthony "Sparrow" McCabe, il miglior pugile irlandese dei pesi leggeri, in una calda sera del 1982, mentre assistono o ascoltano alla radio la finale europea di categoria in corso al palazzetto dello sport Sanmartino di Madrid. All'ottavo round l'avversario di McCabe è alle corde e per la vittoria manca solo l'ultimo pugno, quello del knock-out. Ma Sparrow quel pugno a un avversario impotente e umiliato non riesce proprio a sferrarlo, vorrebbe ma non può, potrebbe ma non vuole... e il sogno finisce. Come succede per i grandi eventi, a Snuggstown quattordici anni dopo tutti ricordano ancora quel giorno, ricordano dov'erano e cosa stavano facendo nel momento della sconfitta di Sparrow: lo ricorda Kieran Clancy, che da giovane diplomato all'accademia di polizia è nel frattempo diventato sergente ispettore, intenzionato a tenere ben aperti gli occhi sulla malavita. Così come lo ricordano i fratelli Morgan e il loro capo, Simon "Semplice" Williams, intraprendente gangster diventato il boss della città, che risolve ogni contesa "semplicemente" suggerendo ai suoi sgherri di spargere sangue.

Leggere un libro di Brendan O'Carroll senza la mitica Agnes Browne è un po' come mangiare il tiramisù senza il cacao spolverato sopra: il dolce è buono lo stesso, ma manca quel qualcosa per renderlo speciale. E credo che questo sia il destino di tutti gli scrittori che hanno scritto una saga e per essa sono diventati famosi, soprattutto se questa è stupenda come lo è quella di Agnes Browne. Resistere alla tentazione di fare un paragone è veramente difficile.
"Birra e Cazzotti" è indubbiamente un bel libro (anche se il titolo non gli rende il giusto merito), che parla di una piccola cittadina irlandese schiacciata dalla criminalità organizzata e dal suo capo Simon "Semplice" Williams che fa della città quello che vuole. Parla anche di uomini che devono far conto con il loro passato, come Sparrow McCabe, un pugile che ha avuto pietà per il suo avversario proprio nel momento in cui avrebbe dovuto finirlo e ha perso così i suoi sogni di gloria, una sconfitta che 16 anni dopo ancora non è riusciuto a superare. Parla anche di voglia di realizzare i propri sogni, come quella di Kieran Clancy, da sempre destinato a entrare in polizia, il cui sogno è quello di fare del bene alla sua città, di sconfiggere la criminalità.
Il destino di questi tre personaggi un bel giorno si incrocia. Sparrow avrà finalmente la sua opportunità di chiudere i conti con il passato e Kieran di realizzare il suo sogno. Che fine possa fare Williams ve lo lascio immaginare.
Ripeto, è indubbiamente un bel libro. Scritto molto bene, con personaggi ben caratterizzati e che offre uno spaccato dell'Irlanda un po' triste ma che lascia spazio alla speranza, una specie di favola moderna, piena di pugni, sangue ma anche amore e dolcezza.
Ma non è Agnes Browne.

Nota alla traduzione: il titolo italiano è semplicemente orrendo. Fa passare il romanzo per qualcosa di comico e buffo, quando in realtà è tutt'altro. Capisco che rendere quello originale (Sparrow's Trap, La trappola di Sparrow, dove sparrow vuol dire anche passerotto) è alquanto difficile in italiano, ma poteva sicuramente pensare qualcosa di meglio.

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