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sabato 12 dicembre 2009

MISS MARPLE NEI CARAIBI- Agatha Christie

Miss Marple, grazie al premuroso nipote, sta trascorrendo una breve vacanza a St. Honoré, perla dei Caraibi. Il clima è caldo e asciutto, il mare fantastico, lo scenario lussureggiante, eppure... "sapeva benissimo cos'era il guaio: la vita era sempre uguale laggiù, non succedeva mai niente!"
Quasi a soddisfare la sua smania di brivido ecco che un bel giorno - colpo di scena -il maggiore Palgrave, esuberante narratore di vecchi scandali e delitti impuniti, viene trovato morto. Il medico dell'isola pare non avere sospetti: morte naturale.
L'intrepida zitella non sembra, però, molto convinta: può essere che il ciarliero compagno d'albergo abbia spinto troppo oltre i suoi racconti?


C'è stato un periodo, un bel po' di anni fa, in cui divoravo Agatha Christie alla velocità di uno al giorno. Credo sia una fase che passiamo tutti. E anche ora, a distanza di tempo, mi diverto ogni tanto a tirarne fuori qualcuno dalla libreria e rileggerlo.
E dopo Dieci Piccoli Indiani,Le Due Verità, Assassinio sull'Oriente Express e L'Assassinio di Roger Akroid in casa avevo solo più Miss Marple nei Caraibi. La premessa è che preferisco le Poirot a Miss Marple, forse perchè l'idea della vecchina investigatrice un po' mi ha stancato. Si tratta comunque di un bel giallo, di quelli che ti tengono incollati al libro e che si divora in fretta. I colpevoli sono sempre quelli che meno ti aspetti (e purtroppo, da appassionata, per me diventano ormai prevedibili).
Un buon libro per passare tre ore.

Nota alla traduzione: ho sempre l'impressione che nei libri "da spiaggia" le traduzioni siano spesso poco curate. E questo si conferma anche qui. Non ci sono errori clamorosi, per carità, ma a volte il testo è troppo poco scorrevole e si sente l'influenza dell'inglese.

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