Pagine

martedì 19 gennaio 2016

IL NUOVISSIMO GALATEO DEL BORZACCHINI - Giorgio Marchetti

Coloro i quali un tempo si scaccolavano al semaforo in attesa del verde, hanno dismesso la libido del rito venatorio che aveva appagato generazioni di audaci pionieri delle narici, per sperperare la loro straordinaria attitudine alla manualità nella corriva digitazione  del Telefonino Cellulare

Uno dei tanti motivi per cui amo i libri è che, oltre alla storia che contengono, la maggior parte delle volte ne hanno anche un'altra. Anzi, forse più di una. C'è la storia di come l'autore o l'autrice ha scritto un libro. La storia di come questo libro è arrivato all'editore e di come è stato pubblicato. E poi c'è quella che forse mi piace di più, ovvero del modo in cui il libro è arrivato nelle mani del lettore. Ognuna di queste storie aiuta a far grande un libro per qualcuno. 

Il Nuovissimo Galateo del Borzacchini di Giorgio Marchetti mi è arrivato dalle mani della figlia Elena. Ha letto un post qui sul mio blog, mi ha raccontato un pezzo della sua storia e proposto di leggere qualcosa di suo padre, che ora non c'è più. Per me questa motivazione sarebbe già stata sufficiente a convincermi, devo essere sincera. Ma se in più aggiungiamo una bellissima copertina, a opera di Federico Sardelli, il fatto che Malvaldi ha dichiarato pubblicamente che il Borzacchini è una sua fonte di ispirazione e, particolare non da poco, il fatto che io adori i libri comico-satirici, beh, capite anche voi perché ora sono qui a parlarvi di questo libro.

La prima cosa da dire è che, ahimè, Il Nuovissimo Galateo del Borzacchini tanto nuovissimo non è più. Non è certo colpa sua se è stato scritto nel 1996, però è un fatto che un pochino influenza la lettura, perché la satira di costume è figlia del suo tempo e, se la togli dal contesto, perde  un po' della sua efficacia.
Il libro è appunto un galateo per l'uomo moderno, per aiutarlo a comportarsi come si confà a questi nuovi tempi e a queste nuove mode, prendendo anche spunto dalle pubblicità e dai nuovi modelli che la tv trasmette.

L'idea è, indubbiamente, geniale e alcuni consigli di comportamento fanno davvero sbellicare. Però io nel 1996 avevo solo 9 anni e alcune cose di allora, purtroppo, non me le ricordo. Certo, mi ricordo Ambrogio e i Ferrero Rocher (anche se ero troppo giovane e ingenua per cogliere l'ambiguità nella pubblicità... e, cavolo, pensandoci ora...). Così come mi ricordo le distese di grano della Mulino Bianco sparse per le città, i pazzi che partivano al salvataggio di cose strane e poi brindavano con un amaro. Per non parlare poi dell'arrivo dei telefonini e di come hanno cambiato le priorità al semaforo. Però, e mi spiace davvero molto, alcune cose purtroppo non sono riuscita a coglierle e questo mi ha tolto un po' di gusto alla lettura.

Lo stile di Giorgio Marchetti è fenomenale (ma io forse sono anche di parte, adorando tutto quel che è toscano, dal cibo alla lingua) e deve aver sicuramente fatto scuola (anche in Malvaldi, sì!) per la sua incredibile capacità di giocare con le parole e con il linguaggio. Certo, se l'avessi letto nel momento giusto, lo avrei apprezzato ancora di più, ma per chi ha voglia di fare un tuffo nel passato, ama Il Vernacolierie e vuole farsi due belle risate, Il Nuovissimo Galateo del Borzacchini è comunque un libro consigliato.

Titolo: Il Nuovissimo Galateo del Borzacchini
Autore: Giorgio Marchetti
Pagine: 195
Anno di pubblicazione: 1996
Editore: Ponte alle Grazie
Acquista su Amazon:

3 commenti:

  1. La figlia Elena ti ringrazia veramente di cuore per lo spazio che hai dedicato a uno dei libri del Borzacchini. Quello che dici è indubbiamente vero, la satira sui fenomeni di costumi ha, in un certo senso, una data di scadenza.Infatti i pezzi raccolti in questo libro erano gli articoli pubblicati mensilmente su Il Vernacoliere. E c'è anche una limitazione geografica, senza dubbio. Un non toscano non può assolutamente sapere quanto ha fatto epoca nelle nostre terre la locandina del numero del Vernacoliere, tuttora introvabile e ricercatissima, dove comparve il pezzo su Ambrogio e che recitava: FINALMENTE AMBROGIO HA TROMBATO LA CONTESSA. Sono conscia di questi limiti e ti ringrazio per aver recensito ugualmente il libro. Non è senz'altro uno dei più diffondibili ma sono felice che tu abbia apprezzato lo stile e ti sia divertita leggendolo. E ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Elena, davvero! La sensazione predominante leggendo è stata "cavolo, se mi ricordassi di più di questo successo in quell'epoca!". Mi sarei sicuramente divertita ancora di più.
      Bello davvero comunque :)

      Elimina
  2. che meraviglia questi ricordi lasciati dal tuo papà! Un abbraccio Elena!

    RispondiElimina