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venerdì 4 settembre 2015

L'ODORE DELLA POLVERE DA SPARO - Attilio Coco

“Che fai, li porti sempre con te questi libri?”
“Sì, non ne posso fare a meno. Ormai mi seguono dappertutto. Sono una parte di me. Nell’ultimo anno li ho letti e riletti fino a ricavarne l’anima. Li ho divorati. Li conosco pagina per pagina, parola per parola, sillaba per sillaba. Non c’è niente che mi sia estraneo di questi due libri. E non c’è niente di me che sia estraneo a questi due libri”.


Devo ammettere, anche se sicuramente non mi fa molto onore, di non essere poi così ferrata sulla storia italiana a partire dal secondo dopoguerra. Sarà forse che nelle scuole viene trattata sì, ma molto frettolosamente. Sarà che alcune cose non vengono nemmeno ricordate. Fatto sta che conosco solo alcuni degli episodi più salienti, ma altri li ignoro completamente. 
Le cose le sto imparando adesso, piano piano, dai romanzi che sto leggendo. No, non saggi. Proprio i romanzi. Per me sono la fonte migliore per conoscere storie, fittizie ma anche e soprattutto reali, che non conoscevo.

L’odore della polvere da sparo di Attilio Coco, edito dalle edizioni Spartaco, è uno di quei libri che insegna qualcosa a chi li legge. 
Il romanzo inizia il 29 aprile del 1947, a Potenza, quando il protagonista, Gianni, è solo un ragazzo. Una mattina c’è un temporale, il professor Marotta tenta di spiegare un passo dell’Eneide ma è visibilmente distratto e sconvolto. Poi, quando la campanella suona e Gianni si accorge che il professore ha dimenticato la cartella e l’ombrello in aula. Li prende e li porta con sé. Nell'aria si sente uno strano odore, quello della polvere da sparo. C’è stato uno scontro in piazza tra i contadini venuti a protestare contro la fame che stanno patendo nelle loro campagne e i poliziotti, che non hanno esitato a sparare. Gianni viene scortato  a casa da un suo amico, Camillo, chiamato però da tutti Diavolo rosso, che la sera stessa poi lo porta in una libreria, dove si riunisco, oltre al professore Marotta, un gruppo di altri uomini e altre donne. Rivoluzionari, anarchici, li si potrebbe definire.
La storia inizia qui e poi prosegue negli anni. Le proteste di piazza in Italia continuano, anche dopo la firma della Costituzione. Episodi sempre più gravi e in qualche modo infossati, come lo strano suicidio dell’anarchico Pinelli dopo l’arresto, che lasciando intendere che le cose forse stanno sfuggendo un po' di mano. Gianni intanto segue il suo cammino, il suo sogno di andarsene e diventare attore. Approda a Roma e si scontra anche con le proteste e le barbarie di altri paesi, come l’Argentina, ad esempio, attraverso quella strana ragazza, che si fa chiamare Alejandra, che porta con sé sempre due libri e sa già quale sarà il suo destino. 
Gianni si allontana di nuovo, prosegue il suo cammino, senza mai dimenticare quello che è stato, a Potenza, a Roma, in Argentina. Mai. E lascia che si racconti la sua storia.

L’odore della polvere da sparo è, innanzitutto, un gran bel romanzo, per la trama e per lo stile, molto elegante se si può definire così uno stile, di Attilio Coco. Il libro, attraverso la storia di Gianni e di Pietro Mattei, lo scrittore che la sta scrivendo, offre uno spaccato d’Italia al tempo della guerra e del dopo guerra, da un punto di vista diverso, più umano forse, senza andare direttamente al centro delle battaglie, delle proteste, delle rivendicazioni, ma facendo vedere com'era il clima e, soprattutto, come lo viveva la gente. Racconta anche del passato, della guerra e del fascismo, solo sulla carta finito, che ancora si sente nell'aria e miete vittime.  
Ed poi è un libro che parla di sogni, alla fin fine. Di sogni collettivi di libertà e di uguaglianza, ma anche di quelli personali del protagonista che sta riuscendo a realizzarli, e di quelli destinati a infrangersi di alcuni degli altri protagonisti.
Le pagine che ho amato di più in assoluto sono quelle con Alejandra e quelle, tantissime, dedicate ai libri e alla letteratura, che possono davvero cambiare la vita.

Di cose da imparare sulla storia italiana ne ho ancora tantissime, ma Attilio Coco con L’odore della polvere da sparo ha aggiunto per me un tassello importante, e lo ha fatto con un romanzo davvero molto intenso, ricco di personaggi che difficilmente potrò dimenticare.
Molto consigliato!

Titolo: L'odore della polvere da sparo
Autore: Attilio Coco
Pagine: 272
Editore: Edizioni Spartaco
Anno: 2015
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