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venerdì 15 novembre 2013

I libri possono far male.

Ieri sera (più notte, in realtà) stavo leggendo a letto. Pancia in su, braccia tese in alto e libro alzato sopra la testa. Non so se mi sono per un momento appisolata o se una delle due braccia ha ceduto, fatto sta che il libro mi è finito dritto in faccia e mi ha quasi rotto il naso. 

Questo non sarebbe mai successo con un libro in formato tascabile, non cartonato e dalle dimensioni normali. Ma per sfortuna mia e del mio naso, sto leggendo un romanzo appena uscito, Il tango della Vecchia Guardia di Arturo Pérez-Réverte per essere precisi, edito dalla Rizzoli in un formato dalle dimensioni imbarazzanti.

E' alto circa venticinque centimetri, spesso cinque e largo quindici. E, per aumentare un po' il peso se già così non fosse abbastanza, è rilegato e cartonato.
Lo stesso libro, due giorni fa, mi ha fatto optare per una borsa più grossa (che non c'entrava assolutamente niente con i colori degli abiti che avevo addosso... non che sia importante, per carità, ma un po' mi irrita andare in giro spaiata) perché quella che avevo in previsione di utilizzare quel giorno non riusciva a contenerlo: avrei dovuto posare l'agenda, il portafogli e le chiavi di casa.
E non oso immaginare cosa succederà quando cercherò di posizionarlo su una delle mie mensole (già tutte abbastanza cariche e pericolanti)!

Ovviamente non ce l'ho solo con il libro della Rizzoli che sto leggendo in questo momento. La mia avversione per i libri in formato cartonato ha origini storiche, anche se non so bene a quando farle risalire, che si sono man mano consolidate e radicate in me. 
I libri rilegati pesano. Sono scomodi da portarsi in giro. Scomodi da tirare fuori dalla borsa quando si è in ambienti angusti e affollati. Scomodi da leggere nel letto, in spiaggia o in tutte quelle situazioni in cui non possiamo appoggiarci da nessuna parte.Occupano spazio sui comodini, sulle mensole (ogni libro rilegato occupa il posto di almeno due libri in brossura). Hanno quella sovracoperta che scivola sempre e si sgualcisce sempre sui bordi (dovrei toglierla, lo so, ma mi piace vedere la copertina di quello che sto leggendo). E soprattutto fanno molto più male se ti cadono su un piede o, come a me ieri sera, sul naso.
L'apice della mia irritazione nei confronti dei rilegati viene raggiunto quando, aprendoli, ci si accorge che sono scritti con carattere 18, interlinea 2 e 4 cm di margine per lato. Lì, mi arrabbio davvero.

©Min
Sono sempre stata fan delle copertine morbide, sia nei tascabili sia nelle nuove uscite. Le trovo più pratiche, più maneggevoli e adattabili a ogni contesto di lettura. Sono più semplici da trasportare (e per chi sposta libri a pile credo sia un grandissimo vantaggio). Stanno in quasi tutte le borse, senza che ti sloghino le spalle a portarli in giro. Trovo che stiano anche meglio nelle librerie, sono più discreti, meno appariscenti (a meno che, ovviamente, non si comprino sempre e solo esclusivamente libri cartonati proprio perché invece si vuole che si notino nelle librerie, così che tutti sappiano cosa hai comprato... una volta conoscevo una persona che acquistava solo quelli e che mi guardava quasi schifata al mio scegliere sempre la morbida) e, per chi legge sempre, ovunque e anche quando non dovrebbe, sono più facili da nascondere sotto la scrivania o dietro a qualche rivista/brochure/catalogo aziendale.
Non so, trovo che siano proprio più semplici da leggere. Almeno io mi sono resa conto di aprirli più volentieri, di lasciarmi conquistare di più dalla trama, forse perché non devo pensare ai rischi esterni che corro leggendoli.
Se andate in libreria ora vi accorgerete che alcune case editrici hanno preso il vizio di pubblicare in formato cartonato anche i libri economici. Dimensioni un pochino più piccole delle novità, questo sì, ma stessi identici difetti. Perché lo fate? Che vi hanno fatto di male i tanto cari, leggeri e adorabili tascabili con la copertina morbida? 

Ok, non so bene dove volessi andare a parare con questo post, forse semplicemente condividere con voi e, soprattutto, lamentarmi del mio dolore al naso. 

Voi quale formato preferite? Rilegato da 25kg o copertina morbida, altrettanto elegante ma molto più leggera?

23 commenti:

  1. Io preferito i rilegati, in verità.
    Però ultimamente ci sono certi formati rilegati che sono iù grandi del solito, all'americana. Tipo l'ultimo di Dan Brown, credo. E quelli li trovo osceni. Anche l'ultimo della avallone, forse...

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    1. Sì, le due case editrici che pubblicano i due romanzi che hai citato hanno preso questo vizio, di questo formato un po' assurdo.

      Non so, io sempre preferito la brossura. Ma sarà che ho spesso "incidenti" tipo quello di questo post ed ho sviluppato un istinto di sopravvivenza :P

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  2. Io mi ritrovo ad avere più libri con copertina flessibile e il motivo principale è piuttosto semplice e intuibile (per dargli un po' di enfasi lo dirò alla romana): Li sordi.
    - Il 60% dei libri che ho è stato comprato con copertina flessibile perché è così che è stato pubblicato immediatamente;
    - Il 25% è in formato brossura perché per lo più si tratta di edizioni tascabili uscite molto dopo la prima pubblicazione del libro (con copertina rigida);
    - Il restante 15% è composto da libri con copertina rigida che mi sono stati regalati o che ho acquistato perché si trattava di romanzi che desideravo talmente tanto da chiudere un occhio sul prezzo (e anche due, visti i prezzi di alcune prime uscite).
    Fanno eccezione molti libri acquistati a mostre, che trattano principalmente arte/geografia/storia, e che nel 95% dei casi sono rilegati in formati assolutamente non trasportabili sia per la dimensione che per il numero di pagine e la rilegatura scelta.
    (Si è notato che mi piace utilizzare le percentuali?)

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    1. Ahahahahaha no, non me ne ero accorta :P

      Comunque sì, in parte è anche un discorso economico. I libri nuovi con copertina flessibile costano comunque meno dei libri nuovi con copertina rigida. E solitamente le rare volte in cui decido di comprare un libro appena uscito, se non ho qualche sconto particolare, tra i tanti che vorrei ne scelgo uno con copertina morbida.

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  3. Io preferisco di gran lunga le copertine morbide. Ci sono alcune edizioni che sono bellissime, come la Bompiani del Pendolo di Foucault, con i bordi arrotondati, che fa tanto "diario antico". I rilegati mi piacciono poco: io tolgo le copertine perché detesto che si rovinino: non voglio vedere strappetti, o sgualciture sui libri, e quelle cose li attirano come calamite.

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    1. Ma anche la Neri Pozza fa edizioni molto belle con copertine morbide e idem la Marcos y Marcos.
      Concordo con te, le copertine tendono subito a rovinarsi, anche quando non li porti in giro!

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  4. I cartonati sono belli da vedere, questo sì, ma concordo con te sul fatto che non siano molto pratici, soprattutto a letto. E poi, quanto costano! Più ci penso e più trovo dei difetti. Be', che dire? Evviva le brossure! :D

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    1. Anche perché poi alcuni (non tutti, sia chiaro eh) costano tanto e poi magari sono scritti a carattere 18 con un sacco di margini!

      Evviva le brossure sì! :D

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  5. Hai per caso detto Newton Compton?
    La fregatura è che sembra quasi che cartonato = di qualità più elevata. La Mondadori ha pubblicato un'edizione cartonata di Martin, fra l'altro di dimensioni poco maneggevoli, e la rilegatura la fa sembrare quasi un'edizione pregiata. Non è vero, ovviamente. Però c'è e ruba spazio (unitamente al fatto che ormai quei libri sono presenti in 3 diverse edizioni).
    Comunque, l'hardcover è adatto alla poltrona. E basta, direi. In tutti gli altri casi preferisco un maneggevole paperback o un ebook!
    Spero che il naso guarisca. :)

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    1. Chi? Io? Perché mai avrei dovuto dire Newton Compton? :P

      E' vero comunque, si tende a pensare che essendo cartonato sia anche di miglior qualità, e spesso questi libri si smontano, a meno che, come dici tu, non si leggano esclusivamente il poltrona.

      Il naso sta bene, anche se stanotte ha pulsato per mezz'ora... poveretto :P

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  6. Ciò che mi "irrita" in un libro per me è altro, io adoro i libri rilegati col filo mentre non sopporto quelli incollati ( attualmente la maggioranza) quindi tendo a comperare quelli rilegati a filo rete appunto e a prender in biblioteca ed in e-book gli altri e anche quando li leggo trovo più comodi i rilegati col filo ( Marcos Y marcos, Minimum fax, 66thand2nd, Sellerio, Fandango, Adelphi (alcuni), Passigli, Iperborea, ecc..), che per lo più hanno tutti la copertina morbida ora che ci penso! :-)
    E' proprio una fissa mia, guardandoli mentre li leggo mi irritano e trovo scomodi gli incollati! Che siano con copertina rigida o morbida, poi ha anche poco senso metter una copertina rigida in una robaccia incollata, è un finto oggetto di lusso ( che ti fanno pagare come tale, ma che non ha i pregi dell'oggetto di classe ma solo i difetti ( vedi tuo incidente :-).. ).... ma di questo avevo già detto.... :-)
    Dalia

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    1. Ogni lettore ha le sue fisse, tutte valide :) Onestamente non avevo mai dato peso al tipo di rilegatura, se con colla o con filo, ma da come dici direi che fa una differenza enorme!
      E concordo anche sull'idea del "finto lusso"... i lettori tendono un po' a farsi fregare a volte!

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  7. Trovo molto affascinanti i cartonati, con la loro sovracopertina, però bisogna ammettere che, spesso, hanno una mole spropositata: il carattere enorme, l'interlinea amplissima, la carta spessa e i margini di 3-4 cm sembrano nent'altro che espedienti per far salire la mole e il prezzo. Quindi, malgrado l'aura sacrale di questi volumi (motivo per cui ho voluto i Meridiani o edizioni da libreria di alcuni classici), mi trovo a preferire i tascabili per i tuoi stessi motivi: agilità, trasportabilità e leggerezza... e, diciamocelo, anche per il costo! :)

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    1. Ammetto che non pensassi ai Meridiani (né agli Einaudi, pur essendo i Coralli effettivamente rilegati) mentre scrivevo questo post. Forse perché hanno formati cartonati ma comunque un po' più discreti, non lunghi trenta cm!

      Il costo comunque sì, è davvero fondamentale!

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  8. Anch'io preferisco infinitamente la brossura, per comodità e costo essenzialmente. Inoltre le collane economiche sono proprio belle! Guardare i miei Beat, o i Best Sellers Mondadori o gli ET tutti vicini è un piacere per gli occhi!

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  9. Io ho sempre preferito i rilegati belli spessi, in realtà xD
    Sono scomodi, ne convengo, però mi piace quell'aria un po' solenne da Librone.
    Però alla fine mi piacciono anche le copertine morbide e flessibili, dipende. Mi fanno storcere il naso le copertine da tascabile che basta un nulla per bucarle e che... non so, non hanno niente di particolare, le trovo anonime e un po' tristi. Certo, col prezzo tascabile è giusto così, non lo metto in dubbio, eh xD
    Però mettiamo una copertina Marcos y Marcos, Astoria, Minimum Fax... sono flessibili ma taaaanto belle *__*

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    1. Ecco, il fascino da Librone forse a me lascia un po' indifferente, ma principalmente perché ho SERI problemi di spazio in camera e quindi cerco di averne il meno possibile.
      Le copertine di Marcos y Marcos sono in assoluto le mie preferite... e anche la Sellerio mi piace un sacco, è molto elegante!

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  10. Io sono una sempliciotta in confronto a te :)
    Odio le edizioni rilegate perché le trovo orribili, a maggior ragione se dotate di sovracoperta.

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  11. Mah, il rilegato mi sembra più "bello", si rovina meno (io sono invece una che le sovracoperte le toglie sempre; i tascabili si spanciano, si piegano, ecc.), e poi in genere è la prima edizione e ha, per me, quel qualcosa in più; certamente è più scomodo, e su questo non provo nemmeno a "difenderlo" nei confronti del tascabile, e costa di più, ma puntando esclusivamente sull'usato lo si può trovare alla metà del prezzo di copertina, che talvolta è addirittura meno del prezzo (pieno) del tascabile.
    Poi queste sono considerazioni generali, ma non sono troppo intransigente: a essere onesta non so se, nella mia libreria, in fin dei conti ci sono più tascabili che rilegati.

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