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mercoledì 13 novembre 2013

Due titoli, un solo libro: ma perché? #57

Da quando ho aperto questa rubrica ho preso un'abitudine che il lettore rampante non riesce tanto a sopportare. Ogni volta che andiamo nel reparto libri di un supermercato o entriamo in una libreria di catena (quelle in cui non dai tanto nell'occhio, per intenderci), curiosando tra i libri, spesso mi ritrovo a prenderne in mano alcuni che so già non essere il mio genere, solo per guardare qual è il titolo originale. Ormai ho un sesto senso, non poi così difficile da sviluppare viste le mode del momento, che mi fa subito capire se il titolo italiano di un libro è stato completamente stravolto rispetto all'originale. 
Ma nonostante le sgridate della mia dolce metà e qualche occhiata di rimprovero che mi è capitata di ricevere, non riesco proprio a impedirmi di farlo... bisognerà pur alimentare questa rubrica in qualche modo, no?

Nel nostro giretto di domenica pomeriggio per centri commerciali e librerie, ad aver attirato maggiormente la mia attenzione è stato un libro che non avevo mai sentito nominare prima, ma il cui titolo richiama palesemente quello di un capolavoro della letteratura.
Sto parlando di L'AMORE AI TEMPI DELLA NEVE di Simon Montefiore

Pubblicato dalla casa editrice Corbaccio nel 2013, con la traduzione di Silvia Bigliolo, il romanzo è ambientato nella Russia del secondo dopoguerra. Due ragazzi, appartenenti a due delle famiglie più influenti della città, vengono trovati morti vicino a un ponte. Non è chiaro se si tratti di omicidio o suicidio e le indagini saranno seguite dallo stesso Stalin, che teme una qualche cospirazione contro lo Stato.

Il titolo originale del romanzo in realtà è ONE NIGHT IN WINTER

Letteralmente il titolo si potrebbe tradurre con estrema semplicità, "Una notte d'inverno". Chi ha scelto il titolo in lingua italiana ha però voluto crearne uno nuovo, che rimanda palesemente a L'amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez.
Si introduce quindi la parola "amore", che in originale non compare, e per lasciare il riferimento all'inverno viene utilizzata la "neve". Poi, già che ci siamo, si cambia anche la copertina, mettendo il solito faccione di donna che, a mio avviso, snatura  e banalizza l'originale (che trovo molto bella).

Ora, la pratica di prendere L'amore ai tempi del colera di  García Márquez e farne delle rivisitazioni è in realtà abbastanza diffusa e, se utilizzata per articoli o post, non mi dispiace nemmeno (io stessa credo di averla usata almeno una volta,  per qualche mio post).
Diverso però è quando compare sulla copertina di un altro romanzo. E' un riferimento voluto dall'autore? Un omaggio? Ha una qualche logica con il contenuto del libro? E' stato scelto per attirare maggiormente i lettori? Difficile rispondere a questa domanda. So che però i titoli che rimandano ad altri titoli non mi piacciono, mi sembra che manchino di originalità, che vogliano in qualche modo "fregare" il lettore e quindi, solitamente, tendo a evitarli come la peste.

Che ne dite?

14 commenti:

  1. Io un libro con un titolo del genere lo evito. Troppo banale, veramente poco originale. Non sono invogliata a leggerne nemmeno la trama. Non riesco proprio a capire il senso di cambiare un titolo così semplice ma comunque, a parer mio, molto più accattivante di quello tradotto.
    Bah!
    La copertina poi... 
    Ma perchè fanno queste scelte? Ci sono davvero più lettori attirati da questo genere di titoli e copertine? 
    Per quanto mi riguarda, una copertina del genere suscita in me la sensazione di un libro molto scadente per cui non lo comprerei, e magari mi perderei anche un libro carino. Ma evidentemente sono gusti. 
    Pensa che spesso ho difficoltà a comprare versioni di libri, per esempio classici di cui ci sono migliaia di versioni, con copertine che non mi piacciono. Secondo me sono davvero una parte importante di un libro tanto quanto il titolo, la trama e la casa editrice. 

    Non abbandonare questa rubrica! È davvero molto interessante! Io ne sono perdutamente innamorata! 
    Al Lettore Rampante di' che lo fai per noi fan, che è una questione di vitale importanza. :P.

    Rosalinda

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    1. Perché facciano queste scelte me lo chiedo anche io già da un po'... e onestamente non capisco. Le citazioni di altri titoli hanno un senso solo se davvero volute dall'autore, altrimenti sono sintomo, come dici anche tu, di poca originalità.
      E idem ste benedette copertine con viso di donna, una moda ormai in voga da anni che, almeno a me, ha davvero stufato. Eppure, se continuano a farle così vuol dire che vendono ancora, che ci sono lettori che ancora vogliono quello. (Che poi, in questo caso, la copertina originale secondo me era davvero molto carina!).

      A me la copertina condiziona molto (ed è uno dei motivi per cui ho inserito una domanda a riguardo nelle interviste rampanti). Può condizionare la mia scelta di leggere o meno un libro...

      Tranquilla, non mi lascerò intimidire dal lettore rampante :P

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  2. Se può consolarti (e tranquillizzare il Lettore), io controllo sempre il titolo originale di un libro - ovviamente, limitatamente all'inglese. Il più delle volte, è più "parlante" rispetto a quello italiano, magari basato su uno standard.

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    1. Incidentalmente, è per questo che spesso mi impunto! ;)

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    2. Ecco, diglielo anche tu, che non sono l'unica pazza! (Forse lo imbarazzano un po' i miei commenti successivi, tipo "ma guarda che imbecilli!" :P)

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  3. Siamo poco originali anche noi, come questi libri. :P
    Anch'io ho il vizio di andare a cercare il titolo originale, ben prima di averti scoperta, e anch'io tendo ad evitare libri-faccione e libri con titoli che richiamano altri titoli.

    Io poi non amo affatto le copertine-fotografia, faccione o no. Preferisco l'elaborazione grafica.
    La fotografia in copertina mi fa un po' l'effetto della trasposizione cinematografica, mai all'altezza del libro.

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    1. Ma credo sia un vizio che hanno tutti i lettori consapevoli :) E' il lettore rampante che non capisce :P

      In alcuni casi le foto in copertina non mi dispiacciono, ma dipende un po' dall'insieme, dal risultato finale insomma. Le elaborazioni grafiche ti danno l'idea che ci sia più lavoro dietro, che sia stato costruito ad hoc (e si evitano anche copertine uguali)

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  4. Odio i faccioni ( sul serio non ne posso più , basta, sono orridi! :-) ..) , odio le strizzatine d'occhio a titoli famosi, magari la trama è valida ma io questi libri non li prendo nemmeno in mano!
    Copertina e titolo originali moooolto meglio in questo caso!
    Dalia

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  5. La versione italiana non l'avrei mai comprata. Gli editori non sanno più fare il loro lavoro a quanto pare. Poi chili autorizza a stravolgere una cosa così importante come il titolo?!?!

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    1. Guarda, stando a quanto mi ha detto una casa editrice su twitter già il titolo originale è scelto dalla casa editrice, l'autore non ha praticamente nessuna voce in capitolo e quindi, una volta acquistati i diritti, possono fare quello che vogliono.
      Io non sono convinta che sia così, credo che un minimo di dialogo tra l'editore e l'autore ci sia, che in qualche modo parlandone insieme arrivino a un accordo.
      I cambiamenti sono dettati dalle mode, dal target di lettori a cui puntano (che probabilmente ricerca questo tipo di titoli... e magari non ha mai letto Marquez) e da probabilmente millemila altri motivi la maggior parte delle volte incomprensibili.

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  6. La versione italiana non l'avrei mai comprata. Gli editori non sanno più fare il loro lavoro a quanto pare. Poi chili autorizza a stravolgere una cosa così importante come il titolo?!?!

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