Il libro protagonista di questa puntata è un libro che mi attrae tantissimo ma di cui rimando la lettura da un po', principalmente per paura. Capita, no, di provare attrazione ma allo stesso tempo ansia per un romanzo? Paura di non comprenderlo, di non apprezzarlo come si sa che meriterebbe. Ce ne sono tanti di libri da cui mi tengo lontana per questo motivo.
Quello di cui vi parlo oggi è RAYUELA dello scrittore argentino Julio Cortazar:
Uscito in lingua originale nel 1963, il romanzo è considerato una delle opere più influenti della letteratura sudamericana del periodo, grazie soprattutto al particolare stile narrativo, molto introspettivo e con diversi piani di interpretazione, che l'autore stesso propone al lettore a inizio lettura. Il romanzo infatti può essere letto partendo dall'inizio e fino al capitolo 56, oppure partendo dal capitolo 73 e lasciandosi guidare dall'ordine che l'autore riporta nella tavola d'orientamento iniziale. (Volendo c'è anche una terza possibilità di lettura, ovvero seguendo l'ordine che più aggrada al lettore). Credo non sia difficile capire perché questo libro mi attiri e allo stesso tempo mi spaventi.
Per quanto riguarda il titolo, Rayuela è il nome spagnolo di quel gioco per bambini che si svolge su una sorta di tabellone, disegnato per terra, dentro a cui il giocatore di turno, deve saltare. Io lo conosco con il nome di "campana" o "settimana".
La prima edizione italiana è uscita nel 1969, per la casa editrice Einaudi, con la traduzione di Flaviarosa Nicoletti Rossini e il titolo IL GIOCO DEL MONDO:
Questo strano titolo mi aveva sempre incuriosita, senza però che mi mettessi mai effettivamente a cercare di capire da cosa derivasse. L'ho sempre considerato una sorte di errore, di cambio drastico (in qualche modo corretto con l'aggiunta del titolo originale in piccolo sulla copertina), totalmente ingiustificato. E invece, facendo un po' di ricerche, ho scoperto che il gioco della settimana o della campana è conosciuto anche come Il gioco del mondo. Credo che il nome del gioco cambi in base alla regione e, forse, anche all'età di chi ci sta giocando. La scelta di tradurlo con "Il gioco del mondo" presumibilmente è legata al fatto che sia "Settimana" sia "Campana" hanno un altro significato principale e quindi messi come titolo avrebbero potuto essere fuorvianti. Si è scelto quindi quello magari meno conosciuto ma che rimandasse immediatamente all'idea del gioco in questione.
Che ve ne pare? Con che nome conoscete "la settimana"?
Ciao Elisa,
RispondiEliminaprima di tutto sono contenta che tu non abbandoni questa rubrica, perché a me piace molto; poi grazie perché mi hai fatto scoprire questo libro che mi incuriosisce moltissimo; per finire io conosco quel giorno come 'campana' (sono toscana), mentre mio marito la conosce come 'settimana' (lui è piemontese). I primi tempi ci abbiamo messo un po' a capire che si trattava dello stesso gioco. Tra l'altro, l'ho sempre adorato e ci ho giocato un sacco anche da sola.
Magari cambierà la cadenza, ma ad abbandonarla proprio non ci riesco :)
EliminaDirei che "settimana" è proprio piemontese allora... anche per me è il nome più immediato! :)
Questo libro attira tanto anche me, ma come te mi spaventa e non mi decido mai a prenderlo... è uno di quei libri che penso leggerò quando diventerò "grande", che 37 anni ancora non bastano per ritenermi tale :)
RispondiEliminaDa noi in Campania, o magari solo in provincia di Napoli, il gioco si chiama campanaro
Ahahahaha ... il concetto di "da grande" anche per me è moooolto relativo! :) Credo che per questo libro conti molto il "sentirsi pronti".
EliminaCampanaro non l'avevo mai sentito!
(Tra l'altro, non c'entra niente ma sto leggendo un libro ambientato a Napoli e mi sta venendo una voglia matta di tornarci *___*)
Io lo conosco solo come campana! C'era un gioco che chiamavamo "mondo" ma era una specie di chiapparella.
RispondiEliminaBuona giornata!
Chiapparella noi lo chiamavamo "prendere"... "giochiamo a prendere?" :D
EliminaE' uno dei libri che ho sempre desiderato leggere, da una vita proprio. L'ho comprato mesi fa e cerco sempre di trovare il momento adatto. Quasi quasi...
RispondiEliminaIo non l'ho nemmeno ancora comprato! Lo guardo sempre ma poi l'ansia mi trattiene :/ Fammi sapere!!
EliminaPotresti iniziare ad avvicinartici attraverso questa pagina FB:
Eliminahttps://www.facebook.com/pages/JULIO-CORTAZAR-_-UN-CRONOPIO/254363781245588?fref=ts
ci sono anche brani di "Rauyela! :-)
Chiara
Per noi barcellonesi è sempre stata "la charranca", infatti ho imparato la parola "rayuela" grazie al libro di Cortázar. L'ho letto molto tempo fa, magari dieci anni fa, e solo nell'ordine tradizionale. Credo che i capitoli seguenti fossero troppo poetici, simbolici..., per me, allora diciottenne. Non ricordo nulla sull'argomento, ma so che ho finito il libro, quindi non mi è sembrato così terribile, ma non sono sicura di averlo capito al 100%. Quando vado dai miei genitori e lo vedo, sempre penso che devo leggerlo un'altra volta, ma con l'ordine diverso, per vedere cosa mi sembra dieci anni dopo... La pigrizia mi vince sempre, però.
RispondiEliminaPuò darsi che anche in spagnolo sia un regionalismo, proprio come qui! In base alla regione è conosciuto con un nome diverso :)
Eliminabeh comunque l'hai affrontato per la prima volta a 18 anni (io a 18 anni non sapevo nemmeno chi fosse Cortazar :P).
Prima o poi troveremo il coraggio o la voglia di provarci :)
Pure io lo conosco come "settimana" o "campana" ( sono romagnola) , ma anche "gioco del mondo" mi è familiare , perché così in genere lo chiamano nei film ... :-)
RispondiEliminaDalia
io "gioco del mondo" se non fosse stato per questo libro non l'avrei mai collegato alla "settimana"!
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